[Shineku]

Salve a tutti, il mio progetto personale di creare un'ambientazione con gli elementi che preferisco si è trasformato nella creazione di un manuale che inserisce, in mondi ricreati da zero o in ambientazioni pubblicate, caratteristiche steampunk. Ho creato vari post (in fondo la lista), sperando di aver fatto bene secondo il regolamento del sito, per affrontare diversi temi senza confondersi. In questo vorrei parlare in generale dei contenuti, di come scriverli e di quanto scrivere, esponendo il mio progetto.

Innanzitutto, è secondo voi possibile inserire elementi steampunk in qualsiasi ambientazione (Da Eberron a Golarion a Dragonlance)? Se no, perchè? Se si, come potrei strutturare questo piccolo compendio? I due aspetti fondamentali riguardano la fluffa, che deve essere abbastanza consistente da ricreare un'atmosfera steampunk senza ottenebrare una fantasy anche di stampo classico, e l'aspetto tecnico, ovvero l'impiego di oggetti, veicoli, nuove regole di qualsiasi tipo che aiutino nel dare spessore allo steampunk.

Al di là di queste domande per chiarire gli aspetti della creazione, avete manuali da consigliarmi? Per ora ho trovato alcuni di grande interesse:

La classe dell'Engineer, davvero interessante.*
Caositech di Monte Cook
Steam&Sword, creato da utenti della Paizo

inoltre sto cercando anche piccoli oggetti o elementi interessanti da manuali D&D, come nel manuale del Perfetto avventuriero magari, insomma fatevi avanti con dei suggerimenti.

In sintesi, cosa dovrebbe avere un manuale del genere?

Ecco le altre discussioni:

- Razze fantasy in un mondo steampunk
http://www.5clone.com/forum/viewtopic.php?f=115&t=23393

- Classi
viewtopic.php?f=115&t=23394

- Religione, magia, tecnologia
viewtopic.php?f=115&t=23395

*Ho deciso di non inserire in questo discorso artefice e forgiati, tipici di Eberron, per ora.

[khaleb]

Paradossalmente, Artefici e Forgiati suonano benissimo nello steampunk, ma se ci pensi sono la quintessenza della creazione magica: quindi trovo più che sensato che non siano stati inseriti

Più in generale, sull'ambientazione.
Trovo che lo steampunk non sia proprio l'ideale per inserire il fantasy (a dispetto di quanto detto sulla classificazione del fantasy come genere in un'altra discussione) per un motivo in particolare di natura prettamente tecnica: magia e tecnologia alternativa a quella che conosciamo tendono a rubarsi la scena a vicenda. Non è come nelle ambientazioni contemporanee, dove la tecnologia è acquisita a livello di rappresentazione mentale e quindi non contesta nulla alla magia, nè come in quelle fantascientifiche dove la tecnologia futuristica è ormai quotidiana nell'immaginario. Quella steampunk ha ancora un certo "fascino" particolare, poco o quasi per nulla sfruttato, che quindi vorrebbe e meriterebbe una scena da protagonista che invece la magia tenderebbe a rubarle: due meccaniche differenti che vogliono attenzione.
Questa è un'opinione personalissima, per carità... virtualmente le vedo anche molto bene abbinate, però tendenzialmente per il motivo di cui sopra rovinerebbero l'esperienza di gioco "disperdendo" l'attenzione e gli sforzi, a meno che non vengano messe in aperto conflitto - arcanisti contro scienziati, piccole comunità di resistenza arcana o piccole comunità di innovazione tecnologica che fatichino o comunque lottino per inserirsi nel mondo.

Ora devo uscire, però lo spunto di discussione è sicuramente interessante.

[Blackstorm]

Bisogna stabilire il punto di partenza: per come la vedo io, le scelte a disposizione sono poche: partendo dalla creazione di un sistema stem fantasy, si deve introdurre una tecnologia che diventi pari alla magia o equivalentemente ridurre la magia per appaiarla con la tecnologia. Nel caso in cui non si voglia fare, l'unica altra opzione è rendere il mondo con elementi steam, ma lasciare la magia a farlo da padrone. Quest'ultima ipotesi renderebbe però la parte steam una mera nota di colore...

[Shineku]

Il rapporto tra magia è tecnologia può essere in teoria reso anche senza equilibrio. Se la tecnologia è più accessibile della magia (non la magia più rara, attenzione) allora l'uomo comune preferirà sempre la magia. L'idea non è quella creare un mondo steampunk, ma creare un supplemento steampunk da inserire nelle ambientazioni (forse ancora più difficile). La diffusione della tecnologia steampunk è la chiave: perché un guerriero deve rivolgersi ad un mago per incantare un'arma (mago non mercante che magari decide anche di non aiutralo), quando può farsela costruire con un getto di vapore da ingegneri che hanno officine in tutta la città?

[khaleb]

Innanzitutto devi costruire la cosa paritaria; non puoi, secondo me, considerare che il guerriero si rivolga a un mago non mercante, mentre sfrutta un sistema mercantile per le armi steam punk. Il ragionamento in astratto lo devi fare a parità di condizioni.
E i vantaggi nel rivolgersi al mago sono molti, uno su tutti la magia non puo' subire guasti, mentre un'arma tecnologica sì. Inoltre, la tecnologia - in particolare quella steam punk - richiede un certo ingombro, sia per il funzionamento in sè (un'arma modificata ha per necessità delle modifiche su sè stessa) sia soprattutto per l'alimentazione (una qualche forma di motore a vapore); ha inoltre costi di mantenimento proprio per l'alimentazione. Un'arma magica invece non rappresenta altro ingombro che quello di prima, ma è più potente.

Comunque io ho già espresso le mie perplessità sul senso di creare un'ambientazione (o una forma di supplemento integrabile) che non abbia un rapporto tra magia e tecnologia steam punk già determinato...

[Shineku]

A conti fatti il modo migliore sembra quello di porre in parallelo magia e tecnologia. Nella discussione riguardante le razze fantaasy in mondi steampunk, Mad Master mi ha suggerito l'idea di creare variazioni di questa tecnologia fantastica e di legarle alle razze: la tecnomagia (tipo eberron) agli elfi, vapore e carbone ai nani, cristalli e magneti agli gnomi, halfling con strumenti a molla etc.

In cosa si traduce materialmente?

Pensavo a dei tratti sostitutivi per le razze che introducono questo concetto. Inoltre inserirei i forgiati di eberron, ora giustificati.
Come classi riprenderei artificiere e engineer (e me ne serve un'altra per i cristalli e magneti).
Oggetti: a parte cose particolari prese da Caositech, anche come dicevo altrove commutare alcune capacità magiche in meccaniche ("distanza" = "trazione meccanica") con la differenza che queste NON sono magiche, sperando che ciò non causi problemi con le RD dei mostri o gli incorporei.
Talenti: in questa sezione potrei suggerire ad esempio di (con tecnologia diffusa) considerare le armi da fuoco come armi da guerra, oppure a seconda del livello di tecnologia rendere le armi steampunk (la spada chiodata è un esempio) come esotica o semplicemente da guerra.
Incantesimi: qui parlerò dopo che avrò letto per bene eberron.

Per ora butto giù queste idee.

[khaleb]

In tutta sincerità, non trovo sensata l'idea dell'Artefice per questo ruolo. Intendiamoci, apparentemente è la cosa giusta... ma l'Artefice non è pensato per essere una versione tecnologica dell'incantatore arcano. Utilizza e crea oggetti, sì, ma sono oggetti magici in tutto e per tutto, non c'è tecnologia particolare se non il comune artigianato di D&D. Al di là dell'apparente flavour, non c'è assolutamente niente che colleghi questa classe a uno sviluppo tecnologico particolare, secondo me - a meno che tu non voglia andarla a rimaneggiare, ma sinceramente a quel punto tanto varrebbe farlo da capo.

[Shineku]

Questa è colpa della mia ignoranza riguardo l'artefice, però il discorso è logico se diciamo che:

Un ascensore funziona tramite meccanismi spinti dall'effetto dell'incantesimo antigravitazionale.

La tecnologia che ho in mente non è quella utilizzabile dal pg, l'artificiere però incantando gli oggetti applica lo stesso concetto, utilizza la magia come fonte di energia. Nel caso però la cosi sembri troppo forzata potrei semplicemente chiudere le porte all'artefice ovviamente.

[khaleb]

Guarda, il punto non è proprio così... l'artefice non crea un ascensore meccanico a energia magica, l'artefice crea un oggetto magico che funge da ascensore, è diverso.

Quello che dici tu (ti ho consigliato di dare un'occhiata al tecno prete di gond, o tecno fabbro di gond, nell'altro topic - lo trovi su fedi e pantheon, magari ci sviluppi una classe base) è un ingegniere che crei un golem, un ascensore o un ornitottero prettamente meccanico, ma che abbia un nucleo di energia sovrannaturale. O un qualcosa di sovrannaturale che abbia una fonte di energia meccanica (tipo gli Evangelion, per fare un esempio immediatamente comprensibile), ma qui tende a essere un po' più complesso da rendere in maniera plausibile.

[Shineku]

Al di là dell'artefice, ora il tutto sta nello stabilire le caratteristiche (anche a livello tecnico) delle tipologie di tecnologie che andrò ad esaminare: dopotutto a pensarci i golem rappresentano il massimo della tecnomagia. Più in là prenderò in esame i vari elementi un ad uno, però vorrei caratterizzare ogni elemento in maniera diversa, di modo che chi le legge può applicarle tutte o a scelaà. Le possibilità sono infinite: oltre alla tecnomagia, la meccanica a molla e la tecnologia a vapore, potrei pensare alla teomeccanica (tecnologia e religione assieme) che vedo particolarmente adatta alla razza umana, e la biomeccanica (in soldoni: innesti meccanici) per le razze più selvagge come orchi, goblin e coboldi.