E rieccomi a portarvi un'altra guida tradotta. O meglio, una metaguida... ovvero  una guida su come si gioca a Pathfinder.

L'ho trovata molto interessante, ergo ho pensato di tradurla anche per i non anglofili. I dovuti riingraziamenti agli autori originali sono nel documento, sempre disponibile su Drive a questo indirizzo:

https://docs.google.com/document/d/1thd ... sp=sharing 

A voi, leggete, condividete, commentate, e fatene buon uso.

Avevo gia' visto questo post sul forum Paizo e ringrazio Blackstorm per la traduzione.

Davvero azzeccato!

grande black! l'avevo letta in inglese, è una guida ben fatta e piacevole da leggere, consiglio di leggerla a tutti anche agli "esperti" sempre meglio rinfrescarsi le idee

Questa guida è interessante anche solo per come è scritta. In verità non sono d'accordo su tutto, ma mi riservo il diritto di commentare ad orario più decente (di solito a quest'ora posso dir cavolate).

Ciao

Guida ha scritto:Un gioco è qualcosa che la gente fa per divertirsi. L’unica maniera per giocare male questo gioco è non divertendosi, non perchè le regole non sono seguite esattamente come sono scritte.

Non sono molto d'accordo. Le regole sono fatte per essere seguite. Se giochi a calcio od a scacchi, non puoi decidere di ignorare o modificare regole perché non te le ricordi bene. Ti prenderebbero tutti per pazzo.
MA... il gioco di ruolo cerca di dare regole per l'immaginazione, per risolvere il famoso problema: "Ti ho colpito!" "Non è vero: mi hai mancato di un chilometro!" e come tale è possibile che non sia completo o che voglia essere personalizzato.
Quindi: L'unica maniera per giocare male questo gioco è non divertendosi. Le regole devono essere comunque rispettate e non seguirle è errato (anche se errare è umano e bisognerebbe correggersi). Esistono delle eccezioni a ciò che rientrano nei casi della House Rule, Regole di Ambientazione, ecc. (che sempre regole sono, ma non quelle del manuale) oppure in caso di situazioni non coperte (che a volte generano nuove regole, ma non sempre).

Guida ha scritto:Il DM è dio al suo tavolo...

Il DM è l'Arbitro di Gioco!
Lui è "padrone" del mondo allo stesso modo in cui i giocatori sono "padroni" del proprio PG, ma in ogni caso non è quello in contesto in cui viene usato.

Sulla regola n. 3 in verità ci sarebbero da scrivere bilioni di pagine. Difatti entra in scena anche l'aspettativa di gioco e l'atmosfera del mondo. Per fare un esempio: in alcune ambientazioni può essere ammesso che i giocatori si alleino con gli orchi per saccheggiare il villaggio, mentre in altri contesti, ciò deve essere impedito.

Sulla regola n.4: c'è un problema che sta sbucando ultimamente quando si dice "sto giocando di ruolo"; per alcuni significa far parte di un ruolo nel gruppo (Difensore, Assalitore, ecc. usando i termini della 4E) o della storia (sono colui che picchia, colui che fa magie, ecc.), mentre per altri è l'interpretazione del personaggio, in termini di personalità (anche questi si possono suddividere in quella "fissa", in quella "variabile", "evolutiva" o "ci sta da personaggio...").

Guida ha scritto:Di di SI o TIRA I DADI.

Può essere vero nella maggioranza dei casi, ma non è sempre vero. Ho letto in giro situazioni che più che dire sì o tirare i dadi, era meglio un "stai scherzando?", "Non ho capito...", "E perché?". Spesso ciò avviene quando: non si è capito cosa intendeva il giocatore (succede), il giocatore "dà di matto", è sintomo di un problema più grave che richiede la Regola 2...

Un consiglio che voglio dare ai Nuovi DM è: non tarpate le ali alla fantasia dei vostri giocatori. Spesso i giocatori hanno idee che possono rendere il gioco molto più divertente o stimolante, sia durante il gioco stesso (azioni incredibili) che durante prima (idee che passa il giocatore al DM che può essere ampiamente sfruttato per rendere il gioco più vario e ricco).

Darei anche un consiglio ai nuovi giocatori: il DM è lì per aiutarvi a divertirvi: dategli una mano.

Ciao