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[Backstage] La Creazione di una Religione

Questa sezione è dedicata ai consigli specialistici per i DM: è possibile richiedere articoli sugli argomenti desiderati o leggere e commentare i contributi inseriti finora nella sezione Backstage del sito.

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[Backstage] La Creazione di una Religione

Messaggioda khaleb » mar mag 17, 2011 12:04 am

Spesso, nel creare un’ambientazione fantasy completamente nuova per un gioco di ruolo, la religione diviene uno degli elementi che più vanno a contraddistinguerla. Ad essa, spesso, si possono ricondurre infatti l’origine del mondo stesso, un parziale funzionamento della magia non solo divina, ma anche arcana, e per certi versi proprio l’impalcatura concettuale che tiene il tutto insieme.

Spesso, tuttavia, non si hanno sufficienti elementi per descrivere qualcosa che vada al di là del culto, o comunque non si riesce a essere pienamente soddisfatti di quanto ottenuto. Perché?

Perché la religione, al di là dell’aspetto prettamente personale delle convinzioni e della fede, è un fenomeno sociale, e in quanto tale puo’ e deve essere studiato con il criterio rigoroso delle scienze sociali (che, in un’accezione poco diffusa al di fuori dell’ambito accademico, si occupano dei fenomeni sociali, per l’appunto, tipici della natura umana, ma con rigore e metodo scientifico). Ogni fenomeno sociale è regolato da specifiche regole, e la religione non esula da queste; quest’articolo, lungi dall’essere esaustivo, si propone di illustrare le principali “teorie del sacro”, ovvero come secondo gli studiosi più autorevoli il senso comune si stringa attorno a particolari elementi, elevandoli al rango di culto e costruendovi attorno la monumentale impalcatura di una religione, allo scopo di fornire se non una guida, quantomeno dei parametri per orientarsi nella creazione di un culto.



Nell'articolo completo
http://www.5clone.com/ispirazioni/86-ba ... -religione
troverete una guida più o meno completa agli elementi attorno ai quali si costituisce l'elemento del Sacro nella vita umana, e come si struttura attorno ad esso una Religione.

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Re: [Backstage] La Creazione di una Religione

Messaggioda StormingMarcus » mar mag 17, 2011 10:34 am

Premessa: Non ci ho capito molto.
Sarò limitato, ignorante, quello che volete, ma da un articolo chiamato "La Creazione di una Religione" mi sarei atteso consigli più spiccioli -sicuramente banali e di infimo livello accademico- ma utili per gestire il fenomeno del Sacro in un gioco "about stabbing things in the face" come è D&D.
Non sono in grado probabilmente di apprezzare la serie di teorie inanellate nell'articolo, nè di comprendere perchè e come l'ultima sia la migliore, la più diffusa...
Tuttavia, mi rimane un grande dubbio: che ci fa un Master/Creatore con questo?
Può sembrare brutale, ma mi sembra difficilmente uno strumento utile per chi non sia già esperto del campo (probabilmente per lui sarà comunque superfluo). Io l'ho letto e -sarà che ho capito poco- non sarei in grado di estrarvi un culto migliore rispetto a quanto avrei prodotto ieri nella mia totale ignoranza.
Detto questo, c'è la discussione apposta per spiegare teorie e consigli utili anche a me, vero? :mrgreen:
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Re: [Backstage] La Creazione di una Religione

Messaggioda Burar » mar mag 17, 2011 10:44 am

Rispetto allo scopo ultimo di questa sezione, cioe` come integrare concetti complessi in un GdR, mi sfugge un po' l'adattabilita` pratica dell'articolo in questione.

il problema principale e` legato al fatto che nei mondi GdR di solito le divinita` sono fortemente presenti e si manifestano direttamente, al contrario del presupposto che sta alla base di tutti gli studiosi (cito uno per tutti
Per il teologo olandese, la sostanza della Potenza, la sua fonte, la fonte del Sacro stesso quindi, rimane inconoscibile, legata al mondo trascendente e pertanto scissa dalla dimensione umana
)

bisogna riflettere su alcune situazioni tipiche che possono succedere in un GdR ma non sulla terra:
- come/perche' una divinita` concede i suoi poteri a suoi chierici
- come/perche' un mortale (eventualmente un PG) puo` diventare una divinita`
- cosa succede quando le divinita` si arrabbiano, si scontrano, muoiono

dell'articolo io tratterrei le parti ritualistiche o di influenza sui fedeli, e cosa succede quando una religione / pantheon ne scalza un'altra.
in particolare per creare un relagione sarebbe utile pensare a cosa puo` offrire ai suoi fedeli in termini di fortuna, fertilita`, potenza, immortalita` e beatitudine.
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Re: [Backstage] La Creazione di una Religione

Messaggioda smemolo » mar mag 17, 2011 11:54 am

anche a me questo articolo lascia perplesso. effettivamente, serve tutto questo dettaglio? ma tralasciando questo che è una questione di gusto, tutta la trattazione tra sacro e profano fa molto cristianesimo, e imho mal si adatta alla maggior parte delle ambientazioni che vengono strutturate nel fantasy
La versione d&desca del me reale sarebbe un "aspirante umano" con 21 livelli di inutilità spammesca
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Re: [Backstage] La Creazione di una Religione

Messaggioda thondar » mar mag 17, 2011 2:33 pm

Trovo che l'articolo sia molto interessante, anche se in certe parti un pò troppo difficile. Penso che poi spetti al DM prendere ciò che gli serve e usarlo come fonte di ispirazione. Non è che uno deve seguire tutto passo passo ma l'adattamento dipende dalle condizioni specifiche della campagna
Se mi dite dove trovo la roba di cui parlate è più facile che risponda!

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Re: [Backstage] La Creazione di una Religione

Messaggioda Luskark » mar mag 17, 2011 9:41 pm

Molto ben fatto, anche se in caso potrei comprendere eventuali difficoltà da parte dei non addetti ai lavori (anche se io non ne ho avute, essendo abbastanza abituato)

Alcune teorie mi ricordano, se me lo concedi, quanto diceva Spinoza nel trattato teologico politico, quando dice che le religioni nascono da un mix di paura e speranza. La paura tende a vedere tutto come intervento di un dio punitore, mentre la speranza tende a vedere tutto come l'intervento di un dio misericordioso.
C'è carestia? Un dio ci punisce per il male compiuto, preghiamolo
C'è buon raccolto? Un dio ci fa clemenza, preghiamolo di più
E come risultante qualunque cosa succeda diventa intervento divino

P.S: non reincontravo il caro Eliade dai tempi di un'introduzione a un libro d'esame...
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Re: [Backstage] La Creazione di una Religione

Messaggioda Taumas » mer mag 18, 2011 1:29 am

Certamente un buon articolo,ma ricordiamo che nel D&D la religione ha un'importante manifestazione pratica,ovvero la magia divina!L'intervento divino nel D&D non è un fatto straordinario,come una guarigione ottenuta con una preghiera nel nosto mondo;
Essa è una cosa normale!Questo significa (con qualche eccezione,come Eberron) che una religione in D&D non è tanto un fatto di fede,ma di capacità di attrarre seguaci della Divinità stessa.
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Re: [Backstage] La Creazione di una Religione

Messaggioda khaleb » mer mag 18, 2011 8:22 pm

Allora... forse (decisamente) è scritto un po' troppo tecnico, scusate, ma era tarda notte ed ero preso dal delirio 8O
Comunque, l'applicazione non è immediata, lo ammetto, ma forse con qualche passaggio in più (e magari aggiungendo io qualche maggiore delucidazione, nell'articolo stesso o qui ora vedrò) una volta padroneggiato vi posso assicurare che aiuta a comprendere (e quindi ri-applicare) molti fenomeni che ci troviamo davanti tutti i giorni. Per rendervi meglio l'idea, finchè ho seguito il corso di Conflitti e Sincretismi Religiosi di cui quest'articolo è una sorta di summa, non capivo a cosa potesse mai servire a uno scienziato politico roba del genere. Al termine del corso, ho invece convertito queste nozioni in una "lente d'ingrandimento" di notevole efficacia... certo, questo breve articolo non puo' fare altrettanto (altrimenti più che dottore magistrale, starebbero per farmi rettore :D ), però contiene quanto necessario per individuare i meccanismi propri di una religione.
Esempio tipicamente banale per rendere l'idea di quanto dico: qui si spiega perchè un edificio di culto si rivolge architettonicamente verso il basso o verso l'alto; è vero, si puo' ragionare su un fine più utilitaristico e limitarsi a questa nozione, ma onestamente oltre che interessante trovo sia utile saperlo, perchè questo puo' aiutare a creare un culto che sia coerente, non solo corretto. Io, personalmente, ho trovato che utilizzare questi elementi abbia dato molto più spessore ai culti che ho creato come master... ad ogni modo, vedrò di aggiungere una seconda stesura che contestualizzi un po' meglio l'utilità che puo' avere una conoscenza del genere.

Venendo a qualche domanda più contingente (scusate se son parecchie, ma sono stato assente un paio di giorni da casa):

@StormingMarcus: certo, a prescindere da quello che si è evinto dall'articolo (colpa mia se mi sono tenuto troppo sul tecnico in certi passaggi se è risultato oscuro), qualsiasi applicazione di quello che vi è contenuto io posso esplicarla/adattarla poi in questi commenti.

@Burar: la tua osservazione è corretta solo in parte. Gli dei dei giochi di ruolo fantasy hanno sì una certezza oggettiva, ma non è per nulla diversa da quella del fedele, in parte contemporaneo ma in particolare da quello (più "superstizioso", ovvero che in quelle che per noi sono superstizioni vedeva delle realtà di fede che si compivano) che tecnicamente si chiama homo religiosus, quello appartenente a culti più arcaici. Il fatto che un chierico ottenga potenza non è differente dalla possibilità che uno sciamano ha di purificare un indemoniato tramite i suoi riti; purtroppo acquisire una prospettiva relativistica per un approccio antropologico non è completamente possibile neanche per chi appartenga in pieno alla materia, figuriamoci se riesco a rendere la stessa idea io (che non sono altro che uno studente di Scienze Politiche che darà la tesi di specialistica in Antropologia delle Religioni). Quel che voglio dire è che tutti gli elementi che tu hai suggerito come peculiarità di una religione creata per il fantasy, visti dall'interno sono plausibili per ogni religione (considerando che alcune vedono anche l'incarnazione sulla terra delle divinità...).
Sullo scontro tra religioni ci sarebbe da fare una trattazione a parte, anche perchè quello è un fenomeno quasi esclusivamente sociale in cui la componente psicologica è quasi azzerata... però si puo' espandere il discorso, in effetti. E riguardo le cinque differenti manifestazioni della potenza, quello è decisamente il culmine delle teorie sul Sacro, ovvero quello che, in sostanza, gli uomini religiosi chiedono e prendono da una religione (che sia suggestione o realtà, ai fini della religione non cambia nulla).

@smemolo: temevo il tuo commento, visto le peculiari posizioni che hai esternato. Premesso che l'utilità è soggettiva (conosco gente che al solo pensiero ha pensato di aver trovato la svolta nella costruzione di religioni fantasy, e gente che ha detto che si tratta di nozioni completamente inutili), mi sa che se hai tratto dalle definizioni di Sacro e Profano un contenuto prettamente cristiano non hai letto molto bene... in altri casi direi che mi sono espresso male io, ma il punto è che si tratta di oggettivi propri di qualsiasi religioni (tant'è vero che alcune teorie si adattano molto meglio alle religioni antiche piuttosto che alle tre grandi monoteistiche), e che proprio sulla base di questo viene costruito il discorso. Prova a rileggerlo senza soffermarti su come le parole ti suonano, e vedrai che tratta di tutt'altro di quello che hai detto.

@thondar: beh sì, applicare tutto o comunque tenere presente tutto quello che è stato pensato a riguardo sarebbe assolutamente irrealizzabile... più che altro, si possono cogliere molti spunti (poi appunto come hai detto tu, dipende dalla campagna e dallo stile di gioco; per molte persone, abbozzare i principi base di un credo è più che sufficiente, e meno importante del simbolo della divinità e della sua arma preferita).

@Luskark: esatto, alla fine bene o male il bacino di pensiero è questo (anche se poi il discorso spesso si espande anche a suggestioni molto più orientali); il punto più che altro, è che Spinoza affrontava la questione con piglio teologico, mentre quello che ho scritto ha un approccio dovuto alla creazione sociale (anche se, più che sociale, è antropologico, ma non voglio creare ulteriore confusione) della religione: cosa spinge a crearla e come questa si connota, in conseguenza dei rapporti che l'uomo ha con essa (sembra paradossale XD) [questo è più un commento tecnico visto che ti era piaciuto questo lato della discussione ^^ a me Eliade mi ha perseguitato per un intero esame]

@Taumas: opposizione molto simile a quella di Burar, nel contenuto di fondo se non nella forma. Tanto per cominciare, la diffusione dei miracoli non fa la differenza, poichè sempre dello stesso fenomeno si tratta anche se più sdoganato presso la gente comune; e, ad ogni modo, per molte religioni per lo più di tipo arcaico (ma anche per alcune sopravvissute oggi, eh) si tratta di gesti comuni del quotidiano; il fatto che la nostra visione sia differente tende ad interferire, ma ricordiamoci che le nostre nonne tingevano di nero con i tizzoni le imposte delle finestre a Santa Barbara (o non ricordo in quale particolare festività) perchè altrimenti avrebbero attirato sulla casa la sventura. E il fatto che per noi sia solo una superstizione non la rendeva, ai loro occhi, una manifestazione meno reale e tangibile del potere divino (nell'accezione "pratica" che hai citato tu).
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Re: [Backstage] La Creazione di una Religione

Messaggioda Luskark » mer mag 18, 2011 9:26 pm

khaleb ha scritto:Esempio tipicamente banale per rendere l'idea di quanto dico: qui si spiega perchè un edificio di culto si rivolge architettonicamente verso il basso o verso l'alto; è vero, si puo' ragionare su un fine più utilitaristico e limitarsi a questa nozione, ma onestamente oltre che interessante trovo sia utile saperlo, perchè questo puo' aiutare a creare un culto che sia coerente, non solo corretto. Io, personalmente, ho trovato che utilizzare questi elementi abbia dato molto più spessore ai culti che ho creato come master... ad ogni modo, vedrò di aggiungere una seconda stesura che contestualizzi un po' meglio l'utilità che puo' avere una conoscenza del genere.

Questo può essere IMHO molto utile :)

@Luskark: esatto, alla fine bene o male il bacino di pensiero è questo (anche se poi il discorso spesso si espande anche a suggestioni molto più orientali); il punto più che altro, è che Spinoza affrontava la questione con piglio teologico, mentre quello che ho scritto ha un approccio dovuto alla creazione sociale (anche se, più che sociale, è antropologico, ma non voglio creare ulteriore confusione) della religione: cosa spinge a crearla e come questa si connota, in conseguenza dei rapporti che l'uomo ha con essa (sembra paradossale XD)

uhmmm dovrei rifletterci e veder meglio la cosa, in caso potresti mettere una vaga bibliografia?
difficile che in questo periodo riesca a leggerli però se li incontro magari... :)

[questo è più un commento tecnico visto che ti era piaciuto questo lato della discussione ^^ a me Eliade mi ha perseguitato per un intero esame]

da noi Eliade era parte dell'introduzione e veniva chiesto a tutti
e ovviamente nessuno aveva letto l'introduzione...
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Re: [Backstage] La Creazione di una Religione

Messaggioda khaleb » mer mag 18, 2011 9:51 pm

Allora inizio a mettere qualche cenno più riferito alle possibili applicazioni in gdr qui, se vi sta bene, man mano che vengono fuori delle possibili interpretazioni a seconda degli argomenti che tocchiamo (ovviamente nei limiti in cui posso XD ), e poi eventualmente si integra l'articolo quando si ha un numero di elementi sufficienti.

Riguardo l'architettura sacra, tutti gli edifici si ispirano alle montagne e agli alberi (in maniera ovviamente estremamente simbolica). L'Axis Mundi è una linea ideale che congiunge, come ho scritto, il mondo celeste, quello umano e quello sotterraneo (è istintivo, nell'essere umano, abbinare al sottosuolo e alle regioni sommerse, insomma a tutto quello che è in qualche modo informe e/o oscuro, il regno degli spiriti dei morti e del caos primigenio). Quest'asse (traduzione letterale) è un punto di riferimento spirituale, ma diventa un punto di riferimento anche sociale, poichè su di esso ogni membro di una comunità misurerà il proprio spazio e gli sarà fondamentale per orientarsi (racconta Ernesto di Martino, studioso italiano un po' superato nelle sue elucubrazioni ma dalle annotazioni molto puntuali, che un contadino del profondo meridione italiano fu preso da effettive crisi di panico quando si allontanò tanto dal suo paese, da non poter vedere più il campanile che vi trionfava).
Ora, perchè l'Axis Mundi attraversi un luogo, è necessario che questo abbia un'apertura, anche solo simbolica, verso l'alto (inizialmente questo era presente anche nelle cattedrali, è stato poi compensato con aperture in vetro simboliche) e che scenda poi nelle profondità con dei sotterranei (come le catacombe). Non solo: deve essere un luogo consacrato, ovvero purificato, da uno sciamano (sacerdote in accezioni più "evolute", per utilizzare una terminologia ancora utilizzata nella disciplina nonostante l'antropologia abbia da lungo superato le teorie evoluzionistiche), tramite un rito specifico, che in qualche modo richiami l'atto originario con cui la divinità ha sconfitto le forze del caos domando il mondo (in religioni politeistiche senza un creatore originario bisogna ricreare in qualche modo quello che il dio ha compiuto per asserire la propria identità... l'assenza di una divinità creatrice nei miti è cosa impossibile nella realtà e anche grande pecca di implausibilità di molte ambientazioni, poichè sfugge alla concezione umana ancora una volta "non evoluta" un mondo che non sia stato creato; tuttavia, moltissime religioni vedono la divinità creatrice allontanarsi dal suo creato in una sorta di esilio celeste, cedendo parte del suo potere a successive divinità di fertilità). Solo dopo questa specifica consacrazione l'edificio potrà essere sacro.
E' necessario ricordare che ogni religione ha il suo Axis Mundi, ma ogni edificio di culto ne viene considerata una riproduzione sufficientemente potente da consentire all'uomo di trovare il suo orientamento spirituale (e quindi, ancora una volta, sociale).

Per qualche consiglio bibliografico,
"L'Uomo e il Sacro" di Caillois (la grafia potrebbe essere errata, il Francese non è il mio forte)
"Il Sacro e il Profano" di Eliade
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