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[Gdr] Spunti di gioco per un chierico nichilista

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[Gdr] Spunti di gioco per un chierico nichilista

Messaggioda smemolo » mar set 21, 2010 8:05 pm

ho scritto un vero phanflet :-D ancora in revisione quindi non ve lo posto per ora. accontentatevi di questo:

dogma
Spoiler:
Poni la tua volontà ed il tuo status sopra ogni altra cosa. Supera i limiti del tuo corpo. Godi i piaceri della carne e dello spirito. Tormenta con la favella e la magia coloro i quali sono ancora schiavi della falsa dottrina. Muovi passo verso il mondo, viaggia tra le genti ed i credi per distruggerli. Sii il tuo istinto guida del tuo io. Supera te stesso, il tempo, la bestia. Denigra la morale ed il credo. Aspira all’Ubermensh. Libera te stesso ed il mondo dai condizionamenti metafisici. Assumi su te stesso il peso delle scelte ed il tuo futuro



Clero e templi
Spoiler:
Non esistono veri templi della dottrina dell’oltreuomo, esistono invece sette che proliferano in molte cittadine, metropoli e villaggi in tutto il mondo. Grazie al dettame riguardo al viaggio della dottrina in molte località ha attecchito tale culto misterico. È possibile trovare la sede di una setta in un antica dimora, in un antica villa, all’interno di un capannone o in un pagliaio, a seconda del grado economico della comunità in cui il culto ha avuto piede. All’interno di città, paesi, villaggi è individuabile la presenza di cultisti grazie ai disegni del simbolo sacro dipinto o scolpito dove capita. Data l’anonimiticità di tale simbolo spesso questo non viene neppure compreso o individuato (CD 25 conoscenze religioni per riconoscerlo). La forte varietà dell’estrazione sociale dei cultisti rende praticamente possibile ogni luogo come sede di un distaccamento del culto centrale. L’attività di una setta si alterna tra sessioni di meditazione, nelle quali un cultista cerca di trovare dentro di se le ragioni ed i perché del suo io, conoscendo la volontà di potenza che soggiace in lui e disconoscendo la morale della quale è intrisa la società odierna; e riti orgiastici, dove si banchetta e si beneficia di giovamento sessuale, ma anche si diletta e si sublima l’io di argomenti spesso astrusi su tematiche quali i concetti del tempo, del viaggio sia interiore sia personale, e della volontà di potenza; spesso si arriva a denigrare l’operato delle divinità e la società civile nella quale si vive, fatta di regole che concimano del seme del sonno eterno l’io addormentando l’essere e denigrando l’istinto dell’oltreuomo latente in ognuno.
Diverso il caso dei riti di iniziazione alla setta, durante i quali l’iniziato viene spogliato e sottoposto a terribili ma temporanee torture. Egli viene deturpato, sfregiato, deformato da incantesimi e armi sacrificali ed il suo corpo viene ridotto ad un ammasso di materia informe. Ciò simboleggia la distruzione dei valori morali coercitivi dei quali egli è permeato e il ritorno al comune aspetto l’inizio del cammino verso l’Ubermensch. A seguito di tale atto, a cui assistono tutti i membri di una setta soprasseduti dal maestro, gran festa viene svolta in memoria del nuovo cultista e gran riti orgiastici vengono celebrati.
Opera certamente importante di ogni setta è quella di far proselitismo ed assorbire nuove leve al suo interno. Segno distintivo di ogni setta è solamente un anello, spesso inciso sulle porte, o altre volte in metallo eretto come una statua, che simboleggia un serpente che si morde la coda: tale metafora vuole rappresentare l’eterno ritorno e la circolarità del tempo a cui soggiace un uomo comune. Ogni cultista per altro, porta con se un piccolo anello di metallo come simbolo sacro, mascherandolo come un anello od un ciondolo.
Le sette sono in ogni caso autonome, non dipendono da un autorità centrale e vivono di vita propria, sia economicamente sia sotto ogni altro punto di vista. L’incontro trai cultisti è favorito dal viaggio che ognuno di loro intraprende nel corso della sua vita verso nuove località del mondo, viaggi nei quali spesso avviene l’incontro tra diversi seguaci di diverse sette. Riconoscere la presenza di una setta in una città è facile cercando disegni, effigi raffigurazioni o piccole sculture di grosse forme anulari. In genere una setta è ospitale con un seguace.
Benchè ogni setta sia indipendente esiste una gerarchia unica comune a tutte. A cominciare dal basso troviamo:
- Cultista (simpatizzante di una setta, è un affiliato ancora non iniziato ai segreti. Non ha ancora rinunciato alla realtà agonizzante nella quale soggiace e non è degno di partecipare ai riti)
- Iniziato dell’eterno ritorno (colui che è stato sottoposto al rito, è iniziato ai segreti della setta e fervido cultore della dottrina)
- Ramingo amorale (chi intraprende il viaggio che lo condurrà a nuovi stadi di evoluzione e comprensione della dottrina)
- Pellegrino dell’eterno ritorno (chi prosegue nel suo viaggio ma ha già raggiunto un grado di comprensione superiore della dottrina)
- Guardiano del giorno venturo (chi ha già terminato il suo viaggio e ha compiti minori di amministrazione all’interno di una setta. Aiuta un maestro nell’evangelizzazione di nuovi cultisti)
- Maestro (guida una setta, conosce i segreti tramandati e la sua meditazione ha raggiunto un grado di vicinanza all’oltreuomo ottima)
- Gran maestro (pari al maestro, se non per la dimensione della sua setta e la localizzazione all’interno di una grande città)
- Ubermensh (è l’oltreuomo, oramai pieno, allo stadio finale della sua evoluzione. Nessuno nomina un oltreuomo è egli che giunge da solo a questo stato superiore)
Ogni grado viene affibiato da un maestro o da un gran maestro, non necessariamente quello della setta alla quale ci si è affiliati ma anche un qualunque maestro di una setta nella quale ci si imbatte durante il proprio viaggio. Egli valuta la meditazione e la comprensione del soggetto e se lo ritiene degno lo promuove ad uno grado superiore.
Per assurgere al grado di maestro invece bisogna raggiungere quello di guardiano del giorno venturo e fondare altresì una setta a propria volta. Nessuno infine può assegnare il grado di Ubermensh, il quale deve essere conquistato con le proprie forze.


rapporto con altri culti (da discutere con il master)
Spoiler:
La caoticità e la neutralità del culto fa si che coloro che riconoscono come seguaci di una filosofia/principio i cultisti dell’oltreuomo siano favorevoli con questi ultimi qualora condividano parte o interamente questi allineamenti. Seguaci di divinità legali buone o legali malvagie invece sono in aperto contrasto con quanto predicato e questo si può tradurre in accese discussioni filosofiche e religiose che in caso di fervidi credi possono sfociare in conflitti aperti, per questo motivo, per superare da vincitori tali conflitti molti gran maestri sembra stiano organizzando culti più numerosi ed armati, ma ad ora non è mai stata decretata nessuna guerra santa da parte di alcun Dio. In particolare precetti e dogmi di alcune divinità buone come Herinuoes, Yondalla e Bahamut sono spesso violati
Contemporaneamente seguaci di Eritmulh, Grumsh e Loth e qualunque altra divinità caotica dedita alla distruzione vedono favorevolmente l’ascesa di questo nuovo culto perché nella loro ottica, qualunque tipo di distruzione è ben accolta.
Divinità come Farhlagnh, Boccob e Olidammara, nonché i relativi cultisti vedono ne di buon occhio ne con astio questo nuovo culto misterico/filosofico, ed anzi sono stati riscontrati soprattutto con Olidammara e Farhalng collaborazioni di lieve entità.



ora il culto sarà caotico neutrale, come allineamento, in pratica si scaglia contro ogni precetto, regola morale, ecc, dicendo di VIVERE AL MASSIMO LA VITA, senza freni inibitori o sensi di colpa, e predica di divenire "artefici del proprio destino" prendendo in mano ciò che ci aspetta: quindi in poche parole, anzicchè stare in un tempio a pregare, fare materialmente qualcosa. ho preso spunto da come vengono definiti i culti caotici neutrali sul vecchio "fedi e phanteon". come ultima soluzione finale, c'è quella di aspirare ad una condizione divina superando i limiti della mortalità e divenendo quindi causa stessa delle forze del multiuniverso. la solita palla insomma ^^


quello che vi chiedo è: avete idee su cosa possa inventarsi in gioco un chierico del genere? sarà caotico neutrale e partirà da un livello attorno al 12.
chiedo proprio come comportarsi nelle diverse situazioni create dal master e nate dall'interazione con altri pg (ad esempio come regolarsi nei riguardi di un paladino con i paraocchi? in teoria lo dovrei considerare un emerito defi***ente... e ancora: nei riguardi di un lich? e della non morte in generale?) ma anche cose piu "alla grande" intese come iniziative personali del mio pg: che scopi potrebbe inseguire? e come? cosa potrebbe inventarsi insomma?


si lo so, rompo con sti post interpretativi :mrgreen:
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Re: [Gdr] spunti di gioco per un chierico nichilista

Messaggioda Blackstorm » mar set 21, 2010 10:20 pm

smemolo ha scritto:ho scritto un vero phanflet :-D ancora in revisione quindi non ve lo posto per ora. accontentatevi di questo:

Questo è il chierico di cui si parlava in un altro tuo post, vero? Ricordo una discussione molto interessante su un chierico nichilista.

ora il culto sarà caotico neutrale, come allineamento, in pratica si scaglia contro ogni precetto, regola morale, ecc, dicendo di VIVERE AL MASSIMO LA VITA, senza freni inibitori o sensi di colpa, e predica di divenire "artefici del proprio destino" prendendo in mano ciò che ci aspetta: quindi in poche parole, anzicchè stare in un tempio a pregare, fare materialmente qualcosa. ho preso spunto da come vengono definiti i culti caotici neutrali sul vecchio "fedi e phanteon". come ultima soluzione finale, c'è quella di aspirare ad una condizione divina superando i limiti della mortalità e divenendo quindi causa stessa delle forze del multiuniverso. la solita palla insomma ^^

Ok, ma se queste sono le linee guida del tuo chierico, perchè dovrebbe scagliarsi contro paladini et similia? Anche loro fanno qualcosa invece di pregare. E molti culti malvagi aspirano al potere, e diventare divinità è l'apice del potere.

quello che vi chiedo è: avete idee su cosa possa inventarsi in gioco un chierico del genere? sarà caotico neutrale e partirà da un livello attorno al 12.
chiedo proprio come comportarsi nelle diverse situazioni create dal master e nate dall'interazione con altri pg (ad esempio come regolarsi nei riguardi di un paladino con i paraocchi? in teoria lo dovrei considerare un emerito defi***ente...

Perchè? Perchè agisce? O perchè crede in qualcosa?

e ancora: nei riguardi di un lich? e della non morte in generale?)

Un lich aspira alla vita eterna e al potere di solito, quindi non vedo contrasti. La non morte in genere non ti dovrebbe disturbare più di tanto, ognuno sceglie i modi e i tempi della propria gloria. I non morti intelligenti seguono la loro sete di potere, è un modo come un altro per essere artefici del destino proprio e di altri. Se ti scagliassi contro di essi, vorrebbe dire cercare di imporre la tua morale a loro, cosa che contrasta con la dottrina. Per i non morti non intelligenti, li potrai considerare creature troppo deboli per forgiare il loro destino e quindi potresti semplicemtne ignorarli o distruggerli in quanto inadatti a forgiare i destini del mondo.

ma anche cose piu "alla grande" intese come iniziative personali del mio pg: che scopi potrebbe inseguire? e come? cosa potrebbe inventarsi insomma?

Un pg del genere, secondo me può puntare solo all'anarchia. Destabilizzare governi e via dicendo. Purtroppo questo dogma che hai nasce con una contraddizione di fondo, propria della natura peculiare dei forgotten realms:
Poni la tua volontà ed il tuo status sopra ogni altra cosa.

Muovi passo verso il mondo, viaggia tra le genti ed i credi per distruggerli.

come ultima soluzione finale, c'è quella di aspirare ad una condizione divina superando i limiti della mortalità e divenendo quindi causa stessa delle forze del multiuniverso.

Purtroppo queste parti sono in netto ocntrasto. Aspirare alla divinità implica essere oggetto di adorazione da parte delle genti. questo ha due conseguenze: la prima è che arriva ad esistere un credo, cosa che la tua dottrina ti impone di distruggere. La seconda è che tu imponi la tua morale e le tue credenze ai tuoi adoratori, limitando i modi in cui possono godere al massimo della vita senza freni inibitori.
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Re: [Gdr] spunti di gioco per un chierico nichilista

Messaggioda smemolo » mer set 22, 2010 12:15 am

no non è lo stesso chierico. in quella campagna, nei forgotten, ho giocato un chierico di oghma.
questo è per il mio prossimo pg quando mi muore il druido che ho adesso, nel gruppo "storico" dove l'ambientazione è inventata, infatti ho ripreso quella vecchia idea inapplicabile nei forgotten e l'ho adattata ad una ambientazione diversa (oltre ad aver modificato un po di cose qua e la per altri motivi).. quindi in sostanza è un altro pg, sennò riprendevo la vecchia discussione ^^


edit per:
- riguardo al paladino, quello è si attivo e protagonista del proprio futuro, ma lo fa secondo una morale imposta dalla divinità e seguendo dettami che mortificano "lo spirito libero e l'istinto". io lo vedo come il mio arcinemico!
- riguardo al voler diventare divinità, non sarebbe per avere potere, ma per sottrarsi al giogo della vita e della morte cosi come un mortale lo concepisce, e per divenire egli stesso causa di ciò che regge l'universo. non ricerca del potere, ma allargamento dei propri orizzonti e volontà di divenire causa di se stessi in ogni senso, senza dover essere vittime inconsapevoli o inermi del destino mosso da altri. io la vedo diversamente insomma^^
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Re: [Gdr] Spunti di gioco per un chierico nichilista

Messaggioda VoivodeUgo » mer set 22, 2010 11:34 am

- riguardo al paladino, quello è si attivo e protagonista del proprio futuro, ma lo fa secondo una morale imposta dalla divinità e seguendo dettami che mortificano "lo spirito libero e l'istinto". io lo vedo come il mio arcinemico!


Anche il tuo pg prima o poi obbedirà a leggi... La tua stessa affermazione sucessiva conferma che la volontà del tuo pg non è realmente sua, bensì condizionata da altri... Al massimo puoi odiarlo perchè il paladino non cerca una sovversione dell'equilibrio per prendere il potere... Ma vale per tutte le classi...

- riguardo al voler diventare divinità, non sarebbe per avere potere, ma per sottrarsi al giogo della vita e della morte cosi come un mortale lo concepisce, e per divenire egli stesso causa di ciò che regge l'universo. non ricerca del potere, ma allargamento dei propri orizzonti e volontà di divenire causa di se stessi in ogni senso, senza dover essere vittime inconsapevoli o inermi del destino mosso da altri. io la vedo diversamente insomma^^


Puoi farlo anche da mortale, basta diventare abbastanza potenti... Non puoi essere divinità, che non esisterebbero se tutti fossero anarchici come te... Ti vedo più come non-morto...
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Re: [Gdr] Spunti di gioco per un chierico nichilista

Messaggioda smemolo » mer set 22, 2010 12:57 pm

VoivodeUgo ha scritto:Anche il tuo pg prima o poi obbedirà a leggi... La tua stessa affermazione sucessiva conferma che la volontà del tuo pg non è realmente sua, bensì condizionata da altri... Al massimo puoi odiarlo perchè il paladino non cerca una sovversione dell'equilibrio per prendere il potere... Ma vale per tutte le classi...

non intendo leggi, ma regole (morali soprattutto) imposte dalla/e divinità. è diverso

VoivodeUgo ha scritto:Puoi farlo anche da mortale, basta diventare abbastanza potenti... Non puoi essere divinità, che non esisterebbero se tutti fossero anarchici come te... Ti vedo più come non-morto...

l'idea è che il pg veda le divinità come impostori. semplicemente individui potenti che si sono arrogati il diritto di decidere le sorti del mondo. quando parlo di divinità, intendo questo. forse non lo avevo chiarito bene. quindi assurgere al rango di divinità non significa letteralmente diventarlo, quanto invece divenire in grado di liberarsi da loro giogo.




in ogni caso idee su cosa possa fare sto pg in gioco oltre ad andare in giro a predicare la "nuova novella anarco-nichilista"?
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Re: [Gdr] spunti di gioco per un chierico nichilista

Messaggioda Blackstorm » mer set 22, 2010 2:59 pm

smemolo ha scritto:no non è lo stesso chierico. in quella campagna, nei forgotten, ho giocato un chierico di oghma.
questo è per il mio prossimo pg quando mi muore il druido che ho adesso, nel gruppo "storico" dove l'ambientazione è inventata, infatti ho ripreso quella vecchia idea inapplicabile nei forgotten e l'ho adattata ad una ambientazione diversa (oltre ad aver modificato un po di cose qua e la per altri motivi).. quindi in sostanza è un altro pg, sennò riprendevo la vecchia discussione ^^

Ah, ok. Non avevo capito, citando le divinità dei forgotten, ho pensato che fossi nei forgotten. Se le divinità non dipendono dal numero di fedeli, hai parzialmente risolto i problemi. Rimane solo la questione di come funziona la magia, ossia da dove prendi i tuoi poteri, che per definizione hanno una fonte divina.


edit per:
- riguardo al paladino, quello è si attivo e protagonista del proprio futuro, ma lo fa secondo una morale imposta dalla divinità e seguendo dettami che mortificano "lo spirito libero e l'istinto". io lo vedo come il mio arcinemico!

Ma il paladino potrebbe dirti benissimo che se tu promulghi la libertà di scelta secondo le proprie inclinazioni e il proprio istinto, lui ha deciso di scegliere di sottostare ai dettami di una divinità. Perchè la vera libertà, ti potrebbe dire, non è nel dire di no, ma nel poter dire di si. Ossia, paradossalmente il suo dire di si ad una divinità potrebbe essere una affermazione della sua libertà di pensiero molto più forte della tua, in quanto lui sceglie liberamente di sottostare a determinati principi. Predicando tu la libertà di seguire la propria morale, il paladino potrebbe dirti che la sua morale coincide con quella della divinità che ha scelto, e se tu gli vuoi impedire di seguirla stai andando contro il uto stesso dogma... Certo, non tutti i paladini potrebbero farti un discorso del genere, ma è per mostrarti che non necessariamente è l'antitesi del tuo pensiero.

- riguardo al voler diventare divinità, non sarebbe per avere potere, ma per sottrarsi al giogo della vita e della morte cosi come un mortale lo concepisce, e per divenire egli stesso causa di ciò che regge l'universo. non ricerca del potere, ma allargamento dei propri orizzonti e volontà di divenire causa di se stessi in ogni senso, senza dover essere vittime inconsapevoli o inermi del destino mosso da altri. io la vedo diversamente insomma^^

Si avevo capito, mi devo essere spiegato male. In qualche modo tu hai bisogno del potere per poter essere artefice del tuo destino. Per quanto sia subordinata ad uno scopo diverso dal semplice potere in se, la tua aspirazione richiede la ricerca del potere. Ognuno la ricerca la conduce a modo suo. Tu non sei nessuno per poter giudicare un non morto come eretico, dacchè non ne conosci il fine ultimo.
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Re: [Gdr] Spunti di gioco per un chierico nichilista

Messaggioda smemolo » gio set 23, 2010 1:43 pm

si però non concentriamoci solo su questi due punti. io in realtà cercavo consigli piu terra terra, su come ruolare ogni giorno il pg, e su cosa potesse inventarsi come iniziative sue ^^ (soprattutto questo secondo punto)
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Re: [Gdr] Spunti di gioco per un chierico nichilista

Messaggioda VoivodeUgo » gio set 23, 2010 4:00 pm

Il problema è che in un certo senso ti contraddici... Cioè come puoi sottostare a leggi se l'essenza del tuo credo è che la tua volontà va posta sopra a tutto???
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Re: [Gdr] Spunti di gioco per un chierico nichilista

Messaggioda smemolo » gio set 23, 2010 5:33 pm

VoivodeUgo ha scritto:Il problema è che in un certo senso ti contraddici... Cioè come puoi sottostare a leggi se l'essenza del tuo credo è che la tua volontà va posta sopra a tutto???


il concetto di "volontà di potenza" non è quello cmq non divaghiamo e rimaniamo a quello che ho chiesto sopra per favore
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Re: [Gdr] Spunti di gioco per un chierico nichilista

Messaggioda VoivodeUgo » ven set 24, 2010 12:39 am

dicendo di VIVERE AL MASSIMO LA VITA, senza freni inibitori o sensi di colpa, e predica di divenire "artefici del proprio destino" prendendo in mano ciò che ci aspetta


Ehm... In che senso diverso??

cmq non divaghiamo e rimaniamo a quello che ho chiesto sopra per favore



Il problema è che non riesco a capire il suo "dogma"... Cioè detta così non sei contro nessuno, perchè ciascuno decide in che credere... Un paladino fa esattamente come te... Non gli viene imposto, sceglie lui chi servire... Così tutti alla fine...
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