[khaleb]

Premetto che per "cultura tribale" intendo lo "stile" primitivo che solitamente si associa a questo termine, non riferimenti tecnici per cui il mio professore di antropologia sarebbe tentato di uccidermi

Abbiamo di recente iniziato una campagna, con ambientazione tratta da La Torre Nera di Stephen King (il sistema di gioco utilizzato è quello del vecchio Mondo di Tenebra, quello della Masquerade per intenderci, con alcune integrazioni, per ottenere scene più "realistiche", adeguate all'ambientazione stessa).
Per chi non lo sapesse, si tratta di un mondo fantasy/western/gotico/postapocalittico, in un'originale fusione di tutti questi generi particolarmente, a mio e non solo giudizio, ben riuscita. Un mondo dallo sviluppo tecnologico particolarmente avanzato (non la fantascienza delle astronavi, ma quella dei supercomputer, per intenderci), è andato incontro ad una guerra nucleare/batteriologica che ha praticamente distrutto quasi tutto, e su cui, nei secoli successivi, si è reimpiantata una società di tipo medievale con molti elementi western, che ha recuperato parte del misticismo del mondo che gli Antichi avevano smarrito.
Ora, la tecnologia antica è in parte sopravvissuta; nessuno sa come funzioni, ma ci sono alcuni oggetti ancora funzionanti, ed in alcuni rari casi si ricorda come farlo (magari in maniera incompleta, ma concretamente fattibile). Per fare un esempio, in una città ci sono degli impianti di filodiffusione praticamente ovunque (la faccio molto semplice) che mandano una versione che azzera la melodia e mette al massimo le percussioni di Velcro Fly, canzone degli anni '80 se non vado errato tipicamente pop, e gli abitanti li interpretano per volontà divina che li spinge alla guerra.
Ora, il punto è proprio questo. Il mio personaggio appartiene ad una "tribu" di umani leggermente contaminati (non mutanti a causa della radioattività), ma senza gravi conseguenze di salute, che hanno la "fissa" per la discrezione. Non vogliono nè essere visti nè sentiti dagli altri, non sono aggressivi ma detestano intromissioni (e il concetto di autodifesa in questo mondo è particolarmente violento anche per le persone più innocue), e passano tutto il loro tempo libero a cercare tecnologie di occultamento militari, stile quelle di predator, anche se sono consapevoli che portano delle alterazioni della personalità e della psiche (tutto questo è un'"aggiunta" del master, con spunti presi qua e là ed integrati). Ora, avevamo deciso di conferire a questo ceppo delle connotazioni particolarmente tribali, con un rapporto quasi sciamanico con la tecnologia perduta e ritrovata, piccoli rituali appositamente celebrati (esempio più stupido possibile: un piccolo rito prima di utilizzare una bussola).
So che la mia richiesta è particolarmente breve, rispetto alla premessa sconfinata , ma volevo chiedervi aiuto per una sorta di brainstorming su questi riti, suggerimenti su come potrei aggiungere a questo "culto" colore.

[Seyhune]

Potrebbe esserci una casta di sciamani che crede fermamente che i meccanismi tecnologici siano protetti e "abitati" da spiriti che ne garantiscono,se placati,il corretto funzionamento,e che creano una ritualistica basata sulle litanie ossessive,sbuffi di incenso e oli consacrati per propiziare l'intercessione degli spiriti affinchè facciano funzionare la macchina di turno.
Qualcosa tipo..

<<E le tre figure circondavano una specie di parallelepipedo nero pieno di bottoni di varia grandezza,mentre i tre incensieri spargevano nell'aria intossicante fumo pregno di essenze di lavanda e vaniglia. Sembravano pregare silenziosamente,e in effetti ripetevano fino all'ossessione una litania dal significato arcaico e sconosciuto. Il più anziano,colui che era chiamato "Il Gran Mureg",prendeva da un barattolo di metallo una pasta cremosa dall'odore acre e,con l'indice,tracciava arcani glifi attorno ai pulsanti e bottoni dell'oggetto,dicendo con voce poco più forte :- ""Spiriti macchina,protettore dei segreti del passato,possiate pascervi di questo nettare della terra,e non negateci il vostro aiuto in quest'ora buia,sapete che vi temiamo e vi rispettiamo sommamente. ""-:
Quindi,prendendo un sonoro respiro,avvicinò il pollice fino a poggiarlo sul bottone più grosso,quello sotto il quale era tracciata la runa più importante di tutte,quella connessa all'essenza dell'oggetto,la sua anima,il mezzo per il suo funzionamento...Il pulsante "Play".

[khaleb]

Grazie del suggerimento, ma non è esattamente quello che mi serve.
Il problema non è nel delineare il "culto", quello è esattamente stabilito come l'ho descritto: non ci sono spiriti nè li si venera, l'oggetto di culto IN SE' è costituito dalle attrezzature tecnologiche complesse, una concezione che forse puo' risultare un po' ostica ma che, in linea di massima, a chi ha bazzicato la serie della Torre Nera non è oscura.

Quel che mi interessa sono spunti concreti... proprio come si potrebbe costruire una sorta di ritualità attorno a vari oggetti tecnologici che vadano da una complessità appena inferiore a quella attuale fino alla fantascienza.

[Shikashaker]

L'unico rituale possibile che mi viene in mente al momento è farsi attreaversare dalla corrente, così da "entrare in sintonia" con l'energia che nutre e tiene in vita anche le macchine, quindi dita nella corrente, tenere 2 capi di un circuito...
(una volta che l'elettricità passa per il "sacrificio", non necessariamente uccidendolo, gli esterni possono constatare che parte della corrente, che c'è ma non si vede, viene a mancare, perchè le luci delle lampadine si affievoliscono, mentre il sacrificio si dimena in preda alle convulsioni)

[joshi]

Grazie del suggerimento, ma non è esattamente quello che mi serve.
Il problema non è nel delineare il "culto", quello è esattamente stabilito come l'ho descritto: non ci sono spiriti nè li si venera, l'oggetto di culto IN SE' è costituito dalle attrezzature tecnologiche complesse, una concezione che forse puo' risultare un po' ostica ma che, in linea di massima, a chi ha bazzicato la serie della Torre Nera non è oscura.

Quel che mi interessa sono spunti concreti... proprio come si potrebbe costruire una sorta di ritualità attorno a vari oggetti tecnologici che vadano da una complessità appena inferiore a quella attuale fino alla fantascienza.

In genere una "tribù" ( se su questo vuoi rimanere ) è un organismo sociale ben definito.
Culto e tribù non possono essere cose separate, quindi devi integrare il culto con la vita quotidiana della tribù e l'evoluzione naturale dell'individuo.
Ad esempio se ci sono delle luci di colori diversi vicino all'accampamento, la sua accensione a determinate ore è un rito.

Ad ogni fase d'età degli individui ci sono delle pratiche che devono essere in grado di fare, addirittura delle prove specifiche:
accendere un vecchio trattore ( magari un trattore che assomiglia ad un tachikoma, quindi un esapode ) ,
usare una data arma ( pistola ? )

se la tribù deve fronteggiare nemici forti, non è consigliabile un'ordalia che può ferire o danneggiare chi deve attraversarla: il numero risicato di persone non ti permette di fare ordalie.

se invece è una tribù che sta in un luogo tranquillo, ma ha una particolare necessità dell'occultamento da te descritto, il passaggio alla maggiore età può essere l'affrontare un'ordalia anche mortale, dove si deve dimostrare di aver appreso il necessario.

alcune delle cose sono codificate dagli anziani della tribù.
altre sono popolari, ma magari non ufficiali.
e devono essere molto ripetibili e trasmissibili tra le generazioni, perchè magari la tribù non ha la minima idea di come si scrive, o sicuramente ha una forma di scrittura "simbolica" tramandata a voce.
( uno stadio di linguaggio più evoluto può creare problemi dentro una tribù, quindi io sconsiglierei di adottarlo. poi ovviamente vedi te )

[khaleb]

Forse non mi sono spiegato alla perferzione (anche se il rituale di passaggio con il trattore potrebbe starci); non mi servono delle pratiche tribali generiche, solo quelle riconducibili ad una venerazione superstiziosa ma non religiosa in senso cristiano della tecnologia. Un'ordalia non ha assolutamente nulla a che vedere con questo...

[sull'impossibilità di separare il culto dalla tribu... non voglio iniziare un discorso di antropologia delle religioni, anche perchè ne ho fin sopra i capelli della tesina che già sto preparando; sia sufficiente specificare che un culto nasce all'interno di una società, ma poi si attacca agli individui, ed a me serve non l'impostazione generale di esso, ma proprio una serie di singole pratiche che dimostrino quest'"attaccamento" alla tecnologia in senso quasi mistico]

[joshi]

Bhe, ti cito Massimiliano Frezzato nei "Custodi del Maser":
i pigiolini vanno pigiati,
se vicino al pigiolino ( bottone - tasto ) c'è del testo, è "cultura" e non importa leggerlo.

Il rito di partenza di qualsiasi macchina potrebbe essere sempre:
tira la leva in basso, spingi il tasto rosso e pigia il pedale.

ovviamente con gli effetti pseudo-causali che ti puoi immaginare.
Cose come "per la macchina a forma di tartaruga bisogna pigiare il pedale PRIMA della leva" , è da considerarsi conoscenza occulta!
( per qualcuno: eresia )

Le serrature possono aprirti un mondo di rituali:
si girano a destra o a sinistra su significato mistico, perchè tanto come sono fatte dentro non è noto.

Alcuni apparecchi è vietato aprirli : sempre e comunque. Ad esempio tutti quelli a forma di cubo.

Le tastiere dove ci sono tanti pigiolini vanno prima soffiate ( chi non soffia compie peccato ), e i pigiolini vanno premuti in sequenza partendo dal più grande.

A questo livello di tecnologia puoi avere una pratica rituale solo mistica , perchè eccetto la funzione dei singoli apparecchi, non è noto più nulla di come sono fatti dentro, e di che implicazioni ha usarli.