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[Gdr] Consigli per interpretare un maestro delle molte forme

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[Gdr] Consigli per interpretare un maestro delle molte forme

Messaggioda Vorsen » sab lug 09, 2011 1:49 am

Salve ha tutti oggi vorrei chiedere consiglio per interpretare un ranger/maestro delle molte forme,umano di 24 anni, caoitico neutrale con le seguenti carateristiche mentali: int 15,sag 19,car 16
L'ambientazione è Greywak.
Grazie per l'aiuto:)
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Re: [Gdr] Consigli per interpretare un maestro delle molte f

Messaggioda Vorsen » ven lug 15, 2011 10:02 am

Allora nessuno ha un'idea?
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Re: [Gdr] Consigli per interpretare un maestro delle molte f

Messaggioda VoivodeUgo » ven lug 15, 2011 2:49 pm

Che ti serve??
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Re: [Gdr] Consigli per interpretare un maestro delle molte f

Messaggioda Vorsen » ven lug 15, 2011 7:54 pm

Dei consigli per interpretare bene i miei parametri mentali ed l'allineamento combinato con questa classe.
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Re: [Gdr] Consigli per interpretare un maestro delle molte f

Messaggioda Adon » ven lug 15, 2011 8:19 pm

Alla faccia che classicina ,spero che tu sia un esperto di ruolo dato che questa classe è una di quelle di certo non superficiali

Partiamo dal concetto base:

Il MdMF (abbreviazione della classe) muta ma il suo ego e al sua personalità sono sempre quelle ,anzi pe lui le forma corporee ormai sono una sorta di "lusso,capriccio" e il suo unico punto fermo è la preservazione della sua anima/personalità

perciò apparte ogni forma che lui usa solo come mezzo egli è molto molto attaccato a "il se stesso" termine molto vicino all IO delel religioni indo asiatiche che prevedono il ciclo delle rinascite con l'obbiettivo del mantenimento dell'IO spirituale

Il problema poi è...il suo BG? che scopi ha? perchè questa classe così elaborata e complessa e molto rara aggiungerei?

ha un retaggio religioso (spero di si ,anzi immagino che sia così) ha un dogma un credo un precetto?

perche dovrebbe un tizio darsi "all'abbandono delle forme"? lo fa perche la sua gli fa schifo (sfigurato o mostro di bruttezza) o per altro?

insomma è una di quelle classi che ti da ben poco per parlare di interpretazione se non c'è una forte base dietro..e spero che tu non l'abbia presa tanto alla leggera solo per il fatto che ti doni per vie meccaniche a un potenziale molto sgravo (le forme in più forme) perche sennò se non avevi un idea di base sei messo male amico (non è un una classe semplice da gestire a livello narrativo)

spiegati meglio insomma...messo così nemmeno io saprei dirti nulla
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Re: [Gdr] Consigli per interpretare un maestro delle molte f

Messaggioda Vorsen » ven lug 15, 2011 10:22 pm

Da quello che mi ricordo dal bk io venivo duna tribu nomade ed mio padre capo vilaggio druido voelva farmi diventare druido ma io preferivo andare ha comabetere i braconieri ed i giganti(ed per questo che rientrano fra i miei nemici prescelti ed so il la loro lingua) che danegiavano le foreste ed simili ,visto che adoriamo la natura in generale ed anche i draghi mettalici perche seccondo una leggenda un drago aiutato ha fondare la nostra communita ed ha dare la caccia hai draghi cromatici simbolo di distruzione ed rovina(ed anche per questo come nemico prescelto ho draghi ed so il dragonico).
Poi un giorno stanco che ho litigato con mio padre sono scapato di cassa ma durante il viaggio fui aggredito da un troll stavo quasi per morire mio padre mi salva sacrifficandosi per me ed dopo il funerale per non soportare lo sguardo dei miei amici mene andai ed l'unico posto dove potevo andare era da un vecchio conoscente di mio padre che con le sue ultime parole mi disse di andare da lui per aprendere i segretti della forma selvatica(si il maestro delle molte forme dove aprendo la classe) ed dopo alucuni anni di adestramento finalmete apprendo questa capicita ed ha strasformarmi in umanoidi ed il maestro dice che questo dono può essere ulteriormente perfezzionato....
Dopo aver detto adio al mio maestro ed sapendo che non rivedro mai più nessuno dei miei compagni mi missi in viaggio verso l'ignoto curioso di conoscere il mondo.
Per fatto del lato estetico volevo farlo sfigato ma il master non voleva ed per ciò il mio pg sembra vagamente femminio(non hai livelli di andromeda dei cavalieri dell'ozodiaco) ed bello ed il dono gli datto una grande liberta "amorosa" (nel senso che va con animali,maschi,femmine,ecc tranne ovviamente morti ed bambini per lo aborro io come giocatore ed ci sta con il fatto della natura) :D
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Re: [Gdr] Consigli per interpretare un maestro delle molte f

Messaggioda Adon » sab lug 16, 2011 7:10 am

manca una cosa molto più importante nella tua richiesta...ALLINEAMENTO???
e poi ...
ambientazione?

classe di partenza druido vero? perchè non mi torna la storia che combattevi e che avevi nemico prescelto (mi sfugge qualcosa immagino)


livello di partenza /attuale?

io con solo i dati e quel poco che leggo noto solo una forte contraddizione

Tu mi hai descritto un ragazzino ribelle ...con pochissima idea di quello che dovrebbe fare nella vita (non ha uno scopo ne lo ha per il futuro,povero DM io personalmente gente senza un perche gli rifarei fare il BG perche per esperienza so che questi PG servono a i fini della storia relativamente poco o nulla)
Uno che litiga col padre e nel giro di poco tempo si ritrova solo e con solo due cose..
un dono ch gli fa cambiare forma (e non ho capito in cosa perchè per questa classe e per la famigliarità è importante saperle l'elenco delle forme)
e il lato sessuale mlto confuso

..ci leggo insomma una scarsissima SAG quando invece dovrebbe essere tra gli uomini più saggi di questo mondo (un 19 è alto considerando la media umana e i druidi iniziatici)

Insomma dovresti fare non il ragazzino ,diciamo bimbominkia della spiaggia di ostia (tanto per citare un posto ricco di ragazzini che pensano solo a trombare e della vita non sanno che fare)
ma dovresti essere un ragazzo /uomo prodigio ,un venerabile,unoc he osserva attentamente il mondo ne studia i meccanismi sia logici ,naturale che filosofici e raramente parla e se parla dice solo grandi cose ,criptiche forse ,ma grandi ...aggiungiamoci un carisma mediamente buono e si ha un tipo che al solo guardarlo ispira fiducia nel prossimo
anzi nel caso di uno senza forma opterei più per il "solo sentirlo parlare ispira fiducia"

una sorta di Siddartha (che poi è molto ,molto vicino al tuo PG anche e sopratutto come filosofia della "poca importanza della forma perchè mezzo e non scopo")
ecco un estratto da wikipedia:
Il libro narra la vita di Siddharta, giovane indiano, che cerca la sua strada nei più svariati modi. Fin dall'inizio il narratore si dimostra esterno, benché faccia intuire che la storia di Siddharta sia tra le più particolari, non esprime un suo punto di vista. Si può dire che la focalizzazione sia quella del giovane.
Siddharta inizia il suo viaggio affiancato dall’inseparabile amico d’infanzia, Govinda, il quale lo ha sempre visto come un saggio. I due decidono di andare a vivere con i "Samana", pensatori che vivono di poco o nulla, che imparano a immedesimarsi con tutto ciò che incontrano. Così fa infatti Siddharta. Dopo aver vissuto con loro, lui e Govinda decidono di andare a vedere il Buddha Gotama, alla quale setta Govinda decide di aggregarsi. Siddharta rimane quindi solo e arriva in una città, dove conosce la bella Kamala Il personaggio dell’autore che dapprima sembrava “immacolato” si dimostra soggetto alle debolezze umane, lui che considerava male quei comportamenti e che se ne considerava superiore.
Dopo anni e anni passati con Kamala, Siddharta si dispera, capisce il suo errore e scappa. Kamala abbandonata dall’uomo che ama e da cui sa di non essere amata porta in grembo un figlio destinato a chiamarsi come il padre. Anche senza dichiararlo apertamente, l'autore lascia intendere che Siddharta incontrerà il figlio.
Questo succederà solo dopo un lungo periodo di transizione dell’ormai uomo Siddharta che, dilaniato dai rimorsi per il suo stile di vita degli ultimi anni, ipotizza per sé il suicidio come forma estrema di purificazione. Ma il caso, forse il destino, lo aiuta: incontra Govinda. L’amico subito non lo riconosce, anzi si ferma pensando di aiutare uno sconosciuto. L’incontro tra i due è toccante, ma quando si separano si ha di nuovo la sensazione che si rivedranno.
Siddharta ha ritrovato un motivo di vita e cerca una nuova strada, che trova sulle sponde dello stesso fiume nel quale pensava di porre fine alla sua vita. A quel punto si imbatte in un barcaiolo che insegna al ragazzo l’essenza dell’acqua, mostrandogli il proprio spirito, come se il fiume fosse un’entità viva. Vasudeva, questo il suo nome, ci abita e condivide con Siddharta l’idea che il fiume sia vivo, che parli, che insegni. Siddharta decide di rimanere con Vesudeva da cui imparerà molto, anche durante i lunghi silenzi.
Un’altra scena toccante si ha con il passaggio di Kamala che è in viaggio per trovare Gotama, il Buddha ormai morente; con lei c’è il piccolo Siddharta. Un serpente morde la madre, il piccolo piange e richiama l’attenzione del padre che, riconosciuta la donna, cerca di aiutarla, ma tutto è inutile. Ora Siddharta ha un figlio da crescere. Come in tutti i romanzi c’è l’antagonista dell’eroe, ma è un paradosso: di Siddharta è lo stesso figlio. Il giovane ragazzo è ribelle, non lavora, si annoia, non vuole imparare: totalmente il contrario del padre. Dopo anni di sofferenza, il figlio scappa e Siddharta è costretto a lasciarlo andare: sono troppo diversi per poter convivere. Questo episodio, inoltre, induce Siddharta a pensare a quando anche lui aveva abbandonato suo padre e al dolore che gli aveva sicuramente procurato. Un giorno anche il vecchio barcaiolo lascia Siddharta, recandosi nella foresta, alla ricerca anche lui di altre conoscenze.
E qui si chiude il libro, nel rincontro di Siddharta e Govinda, ormai vecchi, vissuti, sapienti. L’amico ancora una volta non riconosce Siddharta, invecchiato, cambiato. Si raccontano le vite, ma soprattutto Govinda chiede all’amico quale sia, dopo tutti questi anni, la sua filosofia e Siddharta attua un monologo a dir poco affascinante.
Ciò che trasmette questo libro non è solo un insegnamento morale, ma una lezione di vita su come giudicare per essere giudicati, su come cercare la conoscenza e su come anche il più puro degli uomini si possa ritrovare nel peccato.


insomma il fatto che tu con la tua classe tiri in ballo le forme della natura e l'IO io meglio di un Siddartha
ragazzo saggio,carismatico (anche bello secondo il romanzo) ,un pò ribelle e sempre in cerca di cose come ..IO,unità universale,totalità della natura e delle forme,ciclo delle vita morte rinascita ,abbandono della forma per una visione univoca del tutto

insomma mi sembra che tu involontariamente sia andato vicino (nella costruzione) di un PG figo ma abbia clamorosamente toppato quando ti sei trovato a definirlo e sopratutto dargli uno scopo cosa che nel BG e ne tu hai chiarito (se quello è il BG il personaggio non avrebbe alcun motivo ,scusami se te lo dico,ne di esistere ne di essere parte di un gruppo e sopratutto nè un motivo di farci su una trama..che nn ho capito su che cosa debba basarsi oltre che il sessualeggiare con gli animali)

senza offesa ma con un gran potenziale hai solo creato un guscio vuoto

lavoraci su :D


per l'interpretazione te l'ho detto (con i pochi dati che ho)...
Saggio,molto saggio,carismatico e intelligente... insomma un santone in tutto e per tutto ,un filosofo ,un osservatore dei flussi della vita e della natura,un gran consigliere capace di dare sempre un amichevole e giusto consiglio (perche intelligente e sopratutto molto molto saggio)

insomma una sorta di "piccolo bhudda"...un ascetico volendo ma che si muove per il mondo
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Re: [Gdr] Consigli per interpretare un maestro delle molte f

Messaggioda VoivodeUgo » sab lug 16, 2011 10:13 am

insomma mi sembra che tu involontariamente sia andato vicino (nella costruzione) di un PG figo ma abbia clamorosamente toppato quando ti sei trovato a definirlo e sopratutto dargli uno scopo cosa che nel BG e ne tu hai chiarito (se quello è il BG il personaggio non avrebbe alcun motivo ,scusami se te lo dico,ne di esistere ne di essere parte di un gruppo e sopratutto nè un motivo di farci su una trama..che nn ho capito su che cosa debba basarsi oltre che il sessualeggiare con gli animali)

senza offesa ma con un gran potenziale hai solo creato un guscio vuoto


Credo sia un ranger... Cmq sì... è un po' privo di scopi... Ma potrebbe anche darsi... non ci vedo nulla di tragico, specie se è uno in fuga... Cmq potrebbe aver già lo scopo di perfezionarsi nelle sue tecniche... Questo spiegherebbe l'uso, anche sessuale che fa della sua capacità... per le stat da background nulla gli impedisce di essere così... Insomma magari non si è applicato e la sua capacità di apprendere e di osservare la realtà è quella che gli ha permesso di diventare maestro delle molte forme... Diciamo... un po' di definizione in più non è male... Ma non capisco perchè tutti debbano essere mossi da chissà che scopi per andare avanti... Metti che voglia solo vivere come gli aggrada e usi la sua forma per questo...
Magari a volte potrebbe avere un atteggiamento un po' criminale(tipo ruba per vivere)... Poi domanda adon... Che ti disturba sul non ricamarci qualcosa??
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Re: [Gdr] Consigli per interpretare un maestro delle molte f

Messaggioda Vorsen » sab lug 16, 2011 12:31 pm

Raga questo è solo il riassunto del bk ed poi dovete tenere conto anche che è cn ecome altra nota io continuo ha comabatere i braconieri ed ha cercare di incontrare qualche drago metalico ed capendo che non potevo farlo da solo mi unisco ha gruppi di avventurieri(certo non rimango tanto con loro visto che cambio spesso gruppo) ed quelle rarre volte che abatiamo un drago malvagio convinco i i miei compagni ha ha non squagliarlo per le ossa ed la pelle visto che il suo tesore e gia una ricompensa ed dopo ogni incotro con questi draghi mi deprimos sempre un pò ma pensando che ogni giorno è una possibilità ed prima o poi incontrero un drago buono che con la sua saggezza mi possa guidare.
Avevo detto che ra vagamente femmineo anche per giistificare queste carateristiche fisiche:for 8,des 12,cos 12.
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Re: [Gdr] Consigli per interpretare un maestro delle molte f

Messaggioda Adon » sab lug 16, 2011 2:59 pm

@Voivodeugo

giusto un ranger con la variante ,me ne ero dimenticato :D
specie se è uno in fuga.

bhe la "fuga" è unottima tematica ma se non hai inseguitori e non hai nemmeno una filosofia di "fuga da qualcosa" ,e perciò sei solo te che prima stai con tizio e dopo vai da caio senza alcuno scopo ,la tematica FUGA secondo me non è più centrale e significativa ma semplicemente un altra cosa

per la precisione... lui non fugge da i bracconieri o da un assassinio ,ma è andato via dal padre perchè stufo,ha abbandonato il druido per lo stesso motivo

diverso sarebbe stato se fossero stati i bracconieri a uccidere il padre e a dargli poi la caccia (e qui giustamente la fuga sarebbe stata giustificata e anche uno spunto per PNG nemici e quant'altro)
ma qui non parliamo di ciò

Ma non capisco perchè tutti debbano essere mossi da chissà che scopi per andare avanti...
perchè in D&D è la regola se non una necessità dato che vai a unirti a una compagnia di estranei (Spesso molto molto diversi da la tua filosofia di vita ,a volte anche l'opposto esatto) e vai lontano da casa incontro a mostri che mettono a grande repentaglio la tua vita ...andandoti spesso a legare a trame e macchinazioni di mostri, esterni e personaggi crudeli ,potenti e malvagi

insomma se non hai scopo ,in D&D non c'è inizio ,ne giustificazione del perchè tu dovresti metterti in pericolo e andare come un barbone in posti remoti con gente che al 90% dei casi sono del tutto diversi da te per razza,credo e modo di vivere la vita

che poi D&D è un fantasy epic già di suo dovrebbe toglierti questo dubbio dato che qui si parla di gente che è fuori dal comune e essendo PG DEVONO avere scopi ,motivazioni e una storia da raccontare

insomma non si può elargire o ridurre tutto con il: "parto perchè mi annoiavo a casa"

Metti che voglia solo vivere come gli aggrada e usi la sua forma per questo...

bhe scusami se mi permetto ma questo genere di PG non è che un guscio vuoto ,che a mio avviso non offre nulla al gioco e che mette il DM (quelli che magari sono attenti a coerenza e trama) molto in difficoltà o magari lo infastidisce per una poca attinenza a un gioco più elaborato di un heroquest o un gioco dove sei li solo perchè ti piaceva la classe e dunque a livello di trama non conti nulla

..mi sembra assurdo "la non motivazione" in un gioco che ha schiere di manuali e stormi di spunti sulle ambientazioni
(avevo chiesto l'ambientazione appunto perchè magari da li si poteva ricavare qualcosa n più per colorarlo)

Poi domanda adon... Che ti disturba sul non ricamarci qualcosa??
non ho capito la domanda ma dato che l'ultima classe che ho giocato era un MdMf e stava per diventare anche un mio breve racconto, allora mi son sentito "tirato in ballo" :D

Avevo detto che ra vagamente femmineo anche per giistificare queste carateristiche fisiche:for 8,des 12,cos 12
femmineo da dove l'hai dedotto? dal For 8

For 8 è semmai un menomato,uno con un qualche problema fisico (la media umana è 10 sia per i maschi che per le femmine che in un contesto medieval fantasy di certo non son le "affilatrici di unghie" ma sono lavoratrici spesso dai compiti più duri di certi maschi)

For 8 è un problema ,basta confrontare questo punteggio con le razze che lo hanno come media base...hai tenuto conto di ciò spero?
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