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[GdR] Interpretazione e gioco "a perdere"

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Re: [GdR] Interpretazione e gioco "a perdere"

Messaggioda thondar » lun ago 15, 2011 7:53 pm

Vi è mai capitato che, per interpretare al meglio quel misto di carattere, allineamento, esperienza personali, obiettivi che solitamente riassumiamo come "personaggio", abbiate preso delle scelte di gioco che, dal vostro posto seduti attorno a un tavolo, risultavano oggettivamente negative?

Si, diciamo che è la base del GdR.

Tuttavia spesso il giocatore si trova nella situazione di non sapere come si sarebbe comportato il proprio PG ma di immaginarlo soltanto. Il PG potrebbe verosimlmente avere molte reazioni differenti, anche opposte e il giocatore sceglie una di esse... a caso. A volte pensando che sia l'unica "giusta" (ma non è l'unica), altre volte consapevole che è una alternativa ad altre ma più "probabile", altre volte pensando che sia la più divertente o quella che più gli fa comodo (e quest'ultima scelta spesso porta ad un brutto gioco) o per altri motivi.

Mettiamoci nei panni di un giocatore che da un lato sa di avere più scelte, tutte verosimili e rispettose del PG, dall'altro sa che alcune di esse sono strategicamente migliori di altre. E' normale che si senta combattuto tra le scelte migliori, le scelte più interessanti e le scelte più adeguate al PG. Tra l'altro essendo la storia nelle mani principalmente del DM quelle che a lui sembrano le scelte più interessanti potrebbero non rivelarsi tali. In questi casi sarebbero comode delle regole per l'interpretazione oppure delle regole che rendano strategicamente migliori le scelte più adeguate al PG.
Se mi dite dove trovo la roba di cui parlate è più facile che risponda!

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Re: [GdR] Interpretazione e gioco "a perdere"

Messaggioda khaleb » lun ago 15, 2011 7:54 pm

Post recuperato:
thondar ha scritto:
Khaleb ha scritto:Vi è mai capitato che, per interpretare al meglio quel misto di carattere, allineamento, esperienza personali, obiettivi che solitamente riassumiamo come "personaggio", abbiate preso delle scelte di gioco che, dal vostro posto seduti attorno a un tavolo, risultavano oggettivamente negative?

Si, diciamo che è la base del GdR.

Tuttavia spesso il giocatore si trova nella situazione di non sapere come si sarebbe comportato il proprio PG ma di immaginarlo soltanto. Il PG potrebbe verosimlmente avere molte reazioni differenti, anche opposte e il giocatore sceglie una di esse... a caso. A volte pensando che sia l'unica "giusta" (ma non è l'unica), altre volte consapevole che è una alternativa ad altre ma più "probabile", altre volte pensando che sia la più divertente o quella che più gli fa comodo (e quest'ultima scelta spesso porta ad un brutto gioco) o per altri motivi.

Mettiamoci nei panni di un giocatore che da un lato sa di avere più scelte, tutte verosimili e rispettose del PG, dall'altro sa che alcune di esse sono strategicamente migliori di altre. E' normale che si senta combattuto tra le scelte migliori, le scelte più interessanti e le scelte più adeguate al PG. Tra l'altro essendo la storia nelle mani principalmente del DM quelle che a lui sembrano le scelte più interessanti potrebbero non rivelarsi tali. In questi casi sarebbero comode delle regole per l'interpretazione oppure delle regole che rendano strategicamente migliori le scelte più adeguate al PG.
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Re: [GdR] Interpretazione e gioco "a perdere"

Messaggioda khaleb » lun ago 15, 2011 7:58 pm

[Non cancello il post recuperato perchè se no potrebbe mangiarselo un'altra volta]

Umm capisco cosa dici. Però ti devo dire la verità, a me personalmente è capitato di giocare sempre con personaggi che erano stati molto ben congegnati nella loro sfaccettatura psicologica... insomma, io e gli altri miei amici (perchè sì, io gioco solo con amici XD ) sappiamo abbastanza bene sia il modo di ragionare dei nostri personaggi, sia come sono tendenzialmente le loro reazioni emotive. Certo, poi sempre spazio a un po' di improvvisazione, però tendiamo a immedesimarci a tal punto, che effettivamente ci viene abbastanza naturale (poi certo, ogni tanto il ragionamento off game su quale scelta sia più sensata viene fuori, non pretendiamo di essere dei mostri di bravura).

Regole ad hoc per questioni del genere? La cosa è sicuramente interessante, ma non sono sicuro che starebbero bene in D&D, che del consentire anche un gioco di tipo più EUMATE fa per certi versi uno dei suoi punti di forza...
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Re: [GdR] Interpretazione e gioco "a perdere"

Messaggioda Eldrad » mar ago 16, 2011 1:38 am

Spesso per i personaggi in cui mi immedesimo capitano situazioni del genere, svantaggiose dal punto di vista del giocatore (rifare il personaggio non diverte). Eppure ho sempre rischiato.


Fortunatamente sono d'accordo con la possibilità extra "da cogliere" di salvarsi le penne, come dice B-Fang. Lì però deve esistere anche una certa complicità tra master e singolo giocatore, per cui il personaggio saggia il fuoco ma non si brucia... Questo è anche un modo interessante per renderlo più profondo e più vivo, che apprende dai propri errori (se poi apprende bene o apprende male è un altro discorso). Non ho mai avuto problemi coi miei DM fin d'ora, eppure ne ho passate ("me le sono fatte passare") di cotte e di crude.
Questo meccanismo però non è automatico, è capitato che ad un torneo il furfante simil-messicano che interpretavo è rimasto in totale inattività per un combattimento intero solo perché profondamente convinto che le luci multicolore che vedeva di fronte a sé fossero l'effetto della peyota. Mi misi a cantare cielito lindo in disparte seduto a terra: non so se piacque agli astanti...
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Re: [GdR] Interpretazione e gioco "a perdere"

Messaggioda khaleb » mar ago 16, 2011 1:53 am

A me sarebbe piaciuto moltissimo... anche se non ho mai partecipato a un torneo, e non conoscendone i criteri di valutazione non saprei effettivamente dirti se agli altri partecipati sia piaciuto altrettanto :mrgreen:

Comunque sì, richiede una certa complicità tra master e giocatore (e non solo nell'essere complici in quanto si sta facendo, ma più in generale un certo affiatamento che, a mio parere, si sviluppa giocando più o meno regolarmente allo stesso tavolo), perchè è vero che il master non deve renderti una scelta svantaggiosa un improvviso vantaggio (altrimenti si perderebbe il senso dell'agire in maniera consapevolmente - come giocatore e non come personaggio, ovviamente - controproducente), ma l'obiettivo finale del gioco è sempre quello di divertirsi, e quindi attirarsi tutti i mali del mondo gratuitamente dopo poco diverrebbe noioso...
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Re: [GdR] Interpretazione e gioco "a perdere"

Messaggioda Ovino » mar ago 16, 2011 9:02 pm

Ma guarda in teoria è tu per giocare ad ogni gioco devi ammucchiare bonus a più non posso per sfangarla, è inutile girarci attorni, se non sono bonus sono oggetti perché nell'AD&D avere le caratteristiche alte non ti serviva a un *****
18 una possibilità su 216 di ottenerlo, 17 una su 72, vabbé che io ho anche avuto un personaggio con un 18 e tre quindici e il DM me lo voleva segare per quello, io l'ho tenuto vivo per ripicca, ma questa è un'altra storia.
Vabbé a fine fiera ho anche provato a giocare in 3.X con dei talenti che facevano color ma non servivano a un ca22o beato ma se il DM non avesse settato bene le tabelle degli incontri casuali e non avesse fatto un mondo dove i PNG/ Mostri pompati erano pochi non sarei mai riuscito a sfangarla.
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