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[GdR] La "Paura" in D&D

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Re: [GdR] La "Paura" in D&D

Messaggioda khaleb » ven ago 19, 2011 2:27 pm

Sì, intendevamo la stessa cosa :D solo un appunto: la paura, proprio nella definizione che hai dato, è il desiderio di fare qualcosa, ma non necessariamente la spinta compulsiva a farlo... quindi, come termine è pienamente corretto, perchè vedi qualcosa di orribile, provi il desiderio di fuggirne, ma poi "fai" l'eroe, affronti la tua paura e non cedi a questo desiderio. Come definizione italiana non avevo sbagliato ;)
Però sono d'accordissimo che non si possa mettere una regolazione meccanica per la paura: non funzionerebbe con D&D, in quanto per lo stampo di gioco l'obbligo a cedervi è dettato solo da influenze sovrannaturali.
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Re: [GdR] La "Paura" in D&D

Messaggioda MarcusKron » ven ago 19, 2011 2:38 pm

In effetti la definizione italiana non prevede gli eroi delle avventure epiche o drammatiche. Quindi ci stiamo.
Io difatti non ho mai sopportato la paura soprannaturale. Proprio perchè è fuori luogo obbligare chi vuole interpretare il personaggio senza paura (o pazzo suicida) a cagarsi sotto.

Sulle regole opzionali se ne potrebbero parlare. Ma di sicuro ci sono altri giochi più adatti. Tipo Esoterroristi.
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Re: [GdR] La "Paura" in D&D

Messaggioda thondar » ven ago 19, 2011 2:40 pm

In alcuni giochi esiste lo stress mentale causato dalla visione di aberrazioni disumane. Ma non si parla di eroi D&Diani

si parla anche di D&D. Ci sono regole su heroes of horror pg 59

potresti ritrovarti un party in cui 5 pg giocano dei non eroi, vedono un non morto e decidono (in buona fede, interpretando) che debbano scappare in preda al panico

non deve essere la norma ma come eccezione ci sta, specie se il mostro è superiore alle loro forze, anzi in tal caso mi auguro che lo facciano
Se mi dite dove trovo la roba di cui parlate è più facile che risponda!

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Re: [GdR] La "Paura" in D&D

Messaggioda MarcusKron » ven ago 19, 2011 2:54 pm

1) Eroi dell'orrore l'ho letto un sacco di tempo fa, devo rileggermelo.
Hai introdotto questa regola Thondar?

2) Bhe se le loro forze sono molto inferiori lo spero anche io, altrimenti sono davvero i personaggi di un videogame.
Ma qui si parlava della paura della visione, dell'apparzione del mostro deforme.
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Re: [GdR] La "Paura" in D&D

Messaggioda thondar » sab ago 20, 2011 6:49 pm

Hai introdotto questa regola Thondar?

No, non la uso
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Re: [GdR] La "Paura" in D&D

Messaggioda mirkolino » mer ago 24, 2011 1:04 pm

Già da tempo si possono inserire le regole della Sanity per il D20 che funzionano e sono molto carine. Ovviamente questo tinge tutto il gioco di una spennellata horror che non a tutti può interessare.
Se si preferisce un impatto più eroico la cosa milgiore è andare giù di pura interpretazione senza meccanismi di gioco che limitino le azioni del personaggio.
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Re: [GdR] La "Paura" in D&D

Messaggioda Alabardo » gio ago 25, 2011 1:14 am

RicoTubbs ha scritto:Salve a tutti, da poco con alcuni miei amici ho ripreso a giocare a D&D 3.5 e sono sorti alcuni dubbi riguardo all'interpretazione dello stato emotivo dei nostri personaggi.
[cut]
Come ci si dovrebbe comportare davanti a creature orrende e terribilmente sfigurate o contro natura?
[cut]
Ma davanti a creature abominevoli come un predatore abissale o una fauce gorgogliante, quale mente può rimanere salda e lucida? Non nego la nostra influenza di Chtulhu, però alcune creature del Manuale dei Mostri al primo sguardo metterebbero in fuga anche il più coraggioso degli eroi (fatto salvo per i fuoriusciti).


Se vuoi un'atmosfera più horror in generale è un conto.
Se vuoi solo che alcuni mostri facciano più paura, ne é un altro.

Nel primo caso, che IMHO dovrebbe interessarti di più, evita regole opzionali da questo o quel manuale, ma convinciti che non è il classico D&D.
Non è facile, ma dà enoooormi soddisfazioni.
Ti dico come faccio io:

1) La parte più importante della sessione... è il discorso introduttivo alla sessione. Devi fare un bel discorsetto.
Prima di inizare premetto ai giocatori che, in via eccezionale, non sono loro a decidere che emozioni provare per i loro PG. Sarò io master a dire "provi questo, questo e questo"... con descrizioni molto dettagliate (spesso le leggo dagli appunti).

2) Sempre all'inizio. Specifica che il bello del gioco non consiste nel "vincere", ma nel provare forti emozioni. È importante lasciarsi andare, e provare ad amplificare le emozioni suggerite il più possibile, e senza provare vergogna (non è facile per tutti, ma mettilo come un mettersi alla prova, un esercizio).
Vedrai che in molti chiuderanno gli occhi quando leggi i tuoi appunti...

3) Fondamentale: leggi durante una musica di sottofondo (un portatile sarebbe una mano santa), e non devi essere interrotto.
Musica = zitti, parla il DM.
La musica è solo per quando leggi, durante il gioco distrae. Per lo più uso le soundtrack del primo e secondo Thief, e il parlato deve essere coordinato con la musica... dai enfasi quando aumenta il ritmo, e viceversa.
Devi allenarti a casa, non puoi improvvisare... e soprattutto, non aver paura di prenderti del tempo per cercare/avviare la musica, ed (eventualmente) prepararti il testo.
Quando i giocatori ti vedono armeggiare con ste robe, sanno che qualcosa di importante sta per accadere... e se ci metti un po' di tempo, aumenta pure il pathos.

4) Il GS dei mostri non è alla portata dei PG.
I PG per lo più dovranno scappare, aggirare, restare nascosti mentre i mostri se ne vanno. Se scappa il combattimento, assicurati che lasci il segno.

5) Il riposarsi/ricaricarsi è cosa più unica che rara. Non sono in un luogo adatto per farlo, e dovranno centellinare ogni minima risorsa.
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Re: [GdR] La "Paura" in D&D

Messaggioda RicoTubbs » sab ago 27, 2011 12:37 pm

Grazie Abelardo per i suggerimenti mi sembrano tutti estremamente utili, penso proporrò il tutto ai miei amici. Con la musica in effetti non abbiamo mai provato a giocare, potrebbe essere una novità interessante! (per noi già il passaggio da semplice disegnino alla miniatura e mappa tattica è stato qualcosa di rivoluzionario)
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Re: [GdR] La "Paura" in D&D

Messaggioda khaleb » sab ago 27, 2011 12:45 pm

In parte sono in totale accordo, e in parte in totale disaccordo con Alabardo.

Concordo sul fatto che sia un accordo che va trovato con i giocatori (non imposto perchè ovviamente in quel caso non si divertiranno, o comunque non è detto che si divertano, ma questo è tutt'un altro discorso; in sostanza, ci si deve parlare e chiarire bene gli obiettivi della campagna).
Sulla metodologia però sono in completo disaccordo.
Innanzitutto, per me non devi mai imporre la paura, se non in casi limite (che sostanzialmente sono già coperti dalla Presenza Terrificante); è un gioco di ruolo, di tipo tradizionale, devono essere loro a interpretare le proprie emozioni, e quindi è allo stesso modo compito loro tirar fuori la "paura" quando la provano. Se gliela imponessi, sarebbe come imporre l'innamoramento, l'amicizia, la fede e quant'altro... certo, è ovvio, devi premettere che è una campagna incentrata sul senso di paura, ma non devi imporre emozioni al pg tranne quando siano effetti compulsivi, altrimenti tanti saluti.
Allo stesso modo, non ti consiglio di affidarti eccessivamente a descrizioni scritte, e di prenderti tempo per sistemare la musica anche rallentando il gioco; in entrambi i casi perderesti in flessibilità, e questo rovinerebbe tremendamente l'atmosfera, che poi è l'unico modo per suscitare la paura (come qualsiasi altra sensazione) in un gioco di ruolo come in qualsiasi altra attività basata esclusivamente sulla parola e su qualche piccolo aiuto grafico/digitale. Piuttosto, familiarizza notevolmente con le descrizioni, e sii sicuro di conoscere perfettamente la musica che intenderai adottare: in questo modo, potrai utilizzare efficacemente entrambi questi strumenti, ma senza mai staccare il ritmo.
Sul grado sfida dei mostri sono d'accordo solo in parte... come concetto di base va bene, ma questo non significa privare i PG della possibilità di un po' di combattimento normale ogni tanto; tutto sommato devi rimanere nell'ambito di D&D, che prevede questo, il mostro imbattibile dev'essere una risorsa non abusata ma utilizzata con accortezza. Perfettamente d'accordo sul centellinare le risorse e su un riposo concesso col contagocce, ma presta sempre attenzione a che questo non alteri gli equilibri del gioco.
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Re: [GdR] La "Paura" in D&D

Messaggioda Alabardo » sab ago 27, 2011 11:39 pm

khaleb ha scritto:Innanzitutto, per me non devi mai imporre la paura, se non in casi limite (che sostanzialmente sono già coperti dalla Presenza Terrificante); è un gioco di ruolo, di tipo tradizionale, devono essere loro a interpretare le proprie emozioni, e quindi è allo stesso modo compito loro tirar fuori la "paura" quando la provano. Se gliela imponessi, sarebbe come imporre l'innamoramento, l'amicizia, la fede e quant'altro... certo, è ovvio, devi premettere che è una campagna incentrata sul senso di paura, ma non devi imporre emozioni al pg tranne quando siano effetti compulsivi, altrimenti tanti saluti.


È il presupposto di partenza che cambia, ed è un presupposto comunemente condiviso (giocatori + master), nessuna imposizione.
Il ruolo cede il passo alle emozioni, e quello è "il divertente": provare le emozioni che ti dico, più intensamente che puoi, fermo restando che il leitmotiv è quello concordato.
Puoi dire che è un gioco diverso, ma lo dico anche io.
Più bello o più brutto? Diverso.
Ma ti assicuro che vale la pena provarlo.

Aggiungo solo che queste emozioni non hanno ripercussioni meccaniche, come Presenza Terrificante. Non servono, le si provano per il gusto di provarle.

Allo stesso modo, non ti consiglio di affidarti eccessivamente a descrizioni scritte, e di prenderti tempo per sistemare la musica anche rallentando il gioco; in entrambi i casi perderesti in flessibilità, e questo rovinerebbe tremendamente l'atmosfera, che poi è l'unico modo per suscitare la paura (come qualsiasi altra sensazione) in un gioco di ruolo come in qualsiasi altra attività basata esclusivamente sulla parola e su qualche piccolo aiuto grafico/digitale. Piuttosto, familiarizza notevolmente con le descrizioni, e sii sicuro di conoscere perfettamente la musica che intenderai adottare: in questo modo, potrai utilizzare efficacemente entrambi questi strumenti, ma senza mai staccare il ritmo.


Il problema è sostanzialmente questo: o sei un master eccezionalmente bravo, che riesce a improvvisare parlando come un libro scritto, sempre e comunque (se sgarri, addio atmosfera), o hai bisogno di un aiuto.

Personalmente ho bisogno di un aiuto, quindi mi limito a dire come faccio io :)

Come faccio io, è mettere su Word il parlato, accompagnato con la "musica" (tra virgolette perchè è un sottofondo di rumori, più che una musica). La "musica" è un link ad un mp3, quindi basta cliccarci. Il parlato ha delle annotazioni tipo [pausa fino a 2:14], in cui 2:14 è il tempo che dovrà segnare il lettore mp3, prima che continui a leggere. Mi aiuta ad andare a ritmo, mentre altre annotazioni tipo [agitato], [cavernoso], [distaccato] mi danno il tono.
Una ripetizione lenta, da "ipnotizzatore", delle sensazioni che vuoi dare, è fondamentale. Devi dare il tempo di assorbire le tue parole (e in più riempi più facilmente la soundtrack): "Provi freddo e smarrimento... sempre più freddo... più freddo..."
E in questi momenti non do mai indizi pratici sul da farsi. La parte razionale non deve rubare la scena a quella emotiva.

Il punto è che il testo + musica funziona, per quanto sia un meccanismo affinato e tagliato su misura per me.

Altro consiglio se mi posso permettere:
Mai fornire l'immagine delle creature spaventose.
Per quanto siano ben fatte, non renderanno mai come la fantasia di chi se le immagina, soprattutto se oltre alla descrizione fisica (data per similitudini), affianchi le sensazioni che suscitano, anch'esse localizzate fisicamente: "i suoi occhi sono lucidi, come il dorso di uno scarafaggio. Senti il ribrezzo e la repulsione salirti dallo stomaco alla bocca"

Sul grado sfida dei mostri sono d'accordo solo in parte... come concetto di base va bene, ma questo non significa privare i PG della possibilità di un po' di combattimento normale ogni tanto; tutto sommato devi rimanere nell'ambito di D&D, che prevede questo, il mostro imbattibile dev'essere una risorsa non abusata ma utilizzata con accortezza.


La gestione del GS è simile a quella indicata in Ravenloft, forse leggemente più severa. Forse.
Ovviamente parlavo di scontri che "lascino il segno", quindi superabili, ma con un senso di "ce la siamo vista brutta".
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