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[GdR] Interpretare situazione di svantaggio

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[GdR] Interpretare situazione di svantaggio

Messaggioda Luskark » mar feb 25, 2014 10:58 am

Varie volte mi è capitato di far incontrare ai PG futuri nemici assai più potenti di loro o farglieli incontrare in una (temporanea) condizione di prigionia o di tortura.
In queste situazioni il personaggio diventa più difficile da interpretare.

Se infatti il personaggio si abbattesse del tutto a causa della sua condizione non riuscirebbe più ad essere considerabile un eroe (o quantomeno un "protagonista"), neanche agli occhi del suo giocatore. Quindi è difficile presumere che il giocatore possa interpretare come se effettivamente stesse vivendo una lunga prigionia o una tortura...

Dall'altro lato però ne risente grandemente la credibilità del gioco. Indipendentemente da cosa il nemico possa fare al PG, questi resisterà a tutto e continuerà a rispondergli beffardo e sicuro di sè.

Avete gestito/interpretato situazioni del genere (come DM o giocatori) in qualche sessione?
Ai DM: come l'avete gestita?
Ai giocatori: come l'avete interpretata?

P.S: misi qui il discorso per slegarlo da ogni componente regolistica, che potrebbe fornire una risposta (se fallisci il tiro cedi, se non lo fallisci resisti) ma non esaurirebbe del tutto la questione, che si porrebbe anche a livello letterario nella stesura di un racconto
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Re: [GdR] Interpretare situazione di svantaggio

Messaggioda Burar » mar feb 25, 2014 11:59 am

in effetti mi e` capitata una cosa simile all'ultima sessione.

il gruppo e` stato incanstrato da un nemico sconosciuto e fatto passare come gli assassini di un capo clan nanico, 
ovviamente i nani ci hanno inseguito con magie per noi fuori portata e ci hanno inprigionato senza che potessimo fare nulla.

da giocatore la cosa e` veramente seccante, il mio PG ha reagito all'iterrogatorio con spocchia notevole ed e` riuscito a convincere il giudice di darci una possibilita` di provare la nostra innocenza, grazie anche a raggirare supermassimizzato
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Re: [GdR] Interpretare situazione di svantaggio

Messaggioda Archimede » mar feb 25, 2014 12:27 pm

Queste situazioni sono decisamente complicate, a me è successo come giocatore. Non so se rientra nel tuo caso ma ero stato catturato da solo però sapevo che sarei stato liberato, o meglio era probabile. Il mio personaggio aveva paura di morire però l'ho interpretato spavaldo (stile pirati dei caraibi "parlè" cit.) ma arrendendosi subito capita la situazione. Niente tortura ma buona vecchia sempre funzionante minaccia di morte e gli ho spiattellato tutti i tesori che avevamo sulla nave. Dal mio punto di vista è sempre un eroe, e ha girato la situazione in modo intelligente così da salvare il salvabile (la vita sua e dei suoi compagni d'avventura). Sul momento l'ho giocato abbattuto e desolato, ma non aveva altre speranze, poi appena ha visto che l'avversario era ragionevole con un po' di parlantina siamo riusciti a girare la situazione trasformandolo (almeno momentaneamente) in un alleato (che ci ha depredato comunque ma almeno ci ha lasciato una via d'uscita). Non era una situazione a lunga durata., però è stata la disperazione di tutti i nostri pg per almeno 5 sessioni.
Tornando alla domanda come giocatore l'ho interpretata (senza tiri di dado) come spaventato e cedendo praticamente subito alle richieste, passando poi a non più spaventato ma sconsolato e decisamente arrendevole. Dal mio punto di vista è quello che avrebbe fatto qualunque eroe con un po' di cervello.
Non era proprio quello che chiedevi ma credo si avvicini molto, spero di essere stato d'aiuto. Il pg è il proprio eroe e nessuna situazione lo metterà in cattiva luce agli occhi del giocatore perchè c'è sempre la speranza di una vendetta, certo sul momento bisogna abbandonarsi alla più profonda interpretazione del proprio personaggio facendo affiorare il suo vero carattere.

Questo potrebbe essere OT quindi lo metto sotto spoiler però è sempre legato al carattere dai propri personaggi
Spoiler:
Scrivendo mi è venuto in mente un altra occasione dove il mio personaggio aveva fatto una cosa stupida (tipo liberare in città un diavolo barbuto), e aveva avuto delle discussioni (non era la prima volta, aveva saggezza bassissima e di carattere molto impulsivo e cercavo di interpretare al meglio) con un pg, in quel dungeon poi s'è sentita inutile (pg femmina mezzelfo ladro e abbiamo incontrato non morti spettri e elementali, 0 furtivi e doveva scappare da qualsiasi cosa aggiungi un po' di sfiga con i dadi) rischiando di morire almeno 2 volte, finito il dungeon se n'è andata per conto suo depressa. Amavo giocare quel pg ma con i vari "traumi" psicologici che ha subito non avrei saputo nemmeno io come poteva continuare l'avventura e sinceramente forzare così tanto il carattere di un personaggio non mi sembra giusto. Ora sta seguendo la sua indagine come npg e ogni tanto riappare (cosa per cui amo il mio GM), siamo stati invitati al suo matrimonio con il nostro fornitore di oggetti magici di fiducia di cui si era innamorata.
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Re: [GdR] Interpretare situazione di svantaggio

Messaggioda Kalvalastir » mar feb 25, 2014 12:33 pm

Luskark ha scritto:Avete gestito/interpretato situazioni del genere (come DM o giocatori) in qualche sessione?
Ai DM: come l'avete gestita?


Lo facevo quando ero un DM alle prime armi: è il modo più semplice per mettere i PG dentro ad un dungeon da cui dovranno poi uscire.

Ho imparato presto che non è affatto una buona idea, proprio per i motivi che hai descritto. La parte interpretativa è parecchio frustrata.

In generale gli incontri coi supercattivoni di alto livello dovrebbero essere attentamente studiati in modo che i PG possano interagirci in campo neutro, in circostanze che non rendano conveniente al cattivo un attacco frontale, mentre d'altro canto i PG vanno resi ben consci della differenza in termini di potere (in questo modo saranno cauti con le provocazioni, dato che a nessuno piace mandare il PG al suicidio).

Eventuali "catture" dei PG sono più fattibili se vengono portate a termine da fazioni neutre (es. "gli elfi della foresta", come ne Lo Hobbit) o addirittura da frange di fazioni alleate (es. "l'ordine dei Paladini che appoggia il governatorato della città").

In questi casi l'arroganza dei PG non pagherebbe e loro per primi dovranno mostrarsi cauti nelle scelte interpretative.
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Re: [GdR] Interpretare situazione di svantaggio

Messaggioda Luskark » mar feb 25, 2014 1:26 pm

Burar ha scritto:in effetti mi e` capitata una cosa simile all'ultima sessione.

il gruppo e` stato incanstrato da un nemico sconosciuto e fatto passare come gli assassini di un capo clan nanico, 
ovviamente i nani ci hanno inseguito con magie per noi fuori portata e ci hanno inprigionato senza che potessimo fare nulla.

da giocatore la cosa e` veramente seccante, il mio PG ha reagito all'iterrogatorio con spocchia notevole ed e` riuscito a convincere il giudice di darci una possibilita` di provare la nostra innocenza, grazie anche a raggirare supermassimizzato

Questo in parte si lega alla situazione della presenza di una fazione neutra invocata da Kalvalastir.

Ponendo i PG a processo magari la spocchia resta, ma dal momento che presentano anche loro le prove si da la possibilità di difendersi e di interagire. La situazione, per quanto giudice e/o avvocato della parte avversaria siano malvagi e ostili, consente ai giocatori di giocarsela sulla giuria o sul pubblico, fatto anche di popolani e gente con pochi livelli più facilmente influenzabile.

In più se il DM gestisce bene il processo e li frega gestendo bene le prove a loro carico, i PG si sentiranno veramente fregati, mentre se 18 balor vanno a prelevarli... diciamo che lo sentono solo come un atto di forza da parte DMica. Capaci tutti.

Archimede ha scritto:Queste situazioni sono decisamente complicate, a me è successo come giocatore. Non so se rientra nel tuo caso ma ero stato catturato da solo però sapevo che sarei stato liberato, o meglio era probabile. Il mio personaggio aveva paura di morire però l'ho interpretato spavaldo (stile pirati dei caraibi "parlè" cit.) ma arrendendosi subito capita la situazione. Niente tortura ma buona vecchia sempre funzionante minaccia di morte e gli ho spiattellato tutti i tesori che avevamo sulla nave. Dal mio punto di vista è sempre un eroe, e ha girato la situazione in modo intelligente così da salvare il salvabile (la vita sua e dei suoi compagni d'avventura). Sul momento l'ho giocato abbattuto e desolato, ma non aveva altre speranze, poi appena ha visto che l'avversario era ragionevole con un po' di parlantina siamo riusciti a girare la situazione trasformandolo (almeno momentaneamente) in un alleato (che ci ha depredato comunque ma almeno ci ha lasciato una via d'uscita). Non era una situazione a lunga durata., però è stata la disperazione di tutti i nostri pg per almeno 5 sessioni.
Tornando alla domanda come giocatore l'ho interpretata (senza tiri di dado) come spaventato e cedendo praticamente subito alle richieste, passando poi a non più spaventato ma sconsolato e decisamente arrendevole. Dal mio punto di vista è quello che avrebbe fatto qualunque eroe con un po' di cervello.
Non era proprio quello che chiedevi ma credo si avvicini molto, spero di essere stato d'aiuto. Il pg è il proprio eroe e nessuna situazione lo metterà in cattiva luce agli occhi del giocatore perchè c'è sempre la speranza di una vendetta, certo sul momento bisogna abbandonarsi alla più profonda interpretazione del proprio personaggio facendo affiorare il suo vero carattere.

Credo che un buon punto di partenza sia che nel personaggio alcune debolezze siano un punto di forza.
Jack Sparrow resta un grande anche finche viene torturato e proprio perchè è un vigliacco: gli vorremmo bene lo stesso e anche di più.
Tolkien mettendo Bilbo a chiacchierare con Smaug riesce a non far sfigurare nessuno dei due, perchè Bilbo ha paura e si sa, ma cotnemporaneamente adulandolo riesce a ricavare il suo ruolo seppur in un caso di forte inferiorità di potenza.
Superman invece in situazioni del genere non potrebbe cavarsela, perchè è costruito troppo duro, puro e tutto d'un pezzo.

Solo che questo implica un lavoro antecedente alla scena e una costruzione del personaggio che si adatti a qualcosa del genere. Drizzt Do'Urden messo davanti al drago rosso che scimmiotta Bilbo Baggins non è credibile per nulla e fa fare anche una figuraccia al drago, perchè Drizzt dimostra capacità del genere solo in quella scena mentre per tutto il resto è il tipo di personaggio che carica i draghi a testa bassa senza strategia.
Odisseo è credibile in ambedue i ruoli (ma Omero è un pochino più bravo di Salvatore :mrgreen: )

Per restare ne Lo Hobbit e nell'esempio di cui sotto, Thorin è un personaggio tutto d'un pezzo che di fronte a Thrain può solo mantenere la sua spocchia mandando a monte tutto. Non è adatto.

Questo potrebbe essere OT quindi lo metto sotto spoiler però è sempre legato al carattere dai propri personaggi
Spoiler:
Scrivendo mi è venuto in mente un altra occasione dove il mio personaggio aveva fatto una cosa stupida (tipo liberare in città un diavolo barbuto), e aveva avuto delle discussioni (non era la prima volta, aveva saggezza bassissima e di carattere molto impulsivo e cercavo di interpretare al meglio) con un pg, in quel dungeon poi s'è sentita inutile (pg femmina mezzelfo ladro e abbiamo incontrato non morti spettri e elementali, 0 furtivi e doveva scappare da qualsiasi cosa aggiungi un po' di sfiga con i dadi) rischiando di morire almeno 2 volte, finito il dungeon se n'è andata per conto suo depressa. Amavo giocare quel pg ma con i vari "traumi" psicologici che ha subito non avrei saputo nemmeno io come poteva continuare l'avventura e sinceramente forzare così tanto il carattere di un personaggio non mi sembra giusto. Ora sta seguendo la sua indagine come npg e ogni tanto riappare (cosa per cui amo il mio GM), siamo stati invitati al suo matrimonio con il nostro fornitore di oggetti magici di fiducia di cui si era innamorata.

Buona gestione da parte del DM :D
Ma sì, è OT rispetto a questa discussione ;)

Kalvalastir ha scritto:In generale gli incontri coi supercattivoni di alto livello dovrebbero essere attentamente studiati in modo che i PG possano interagirci in campo neutro, in circostanze che non rendano conveniente al cattivo un attacco frontale, mentre d'altro canto i PG vanno resi ben consci della differenza in termini di potere (in questo modo saranno cauti con le provocazioni, dato che a nessuno piace mandare il PG al suicidio).

Il problema è che i supercattivi occorre presentarli, altrimenti saltano fuori dal nulla.
Devono anche fare in modo di rendersi abbastanza antipatici ai PG, altrimenti ai PG non interessa nulla di lui...
Il problema è decidere come strutturare una cosa simile senza che i PG reagiscano con spocchia eccessiva :uhm:
Concorde sul fatto che debba essere ben strutturata per lavorare bene su entrambi

Eventuali "catture" dei PG sono più fattibili se vengono portate a termine da fazioni neutre (es. "gli elfi della foresta", come ne Lo Hobbit) o addirittura da frange di fazioni alleate (es. "l'ordine dei Paladini che appoggia il governatorato della città").

In questi casi l'arroganza dei PG non pagherebbe e loro per primi dovranno mostrarsi cauti nelle scelte interpretative.

Questa, come scritto sopra, è un'ottima cosa. Davanti all'autorità cittadina i PG non sono a confronto solo con futuri avversari a tutti i costi ma hanno di fronte qualcuno che vogliono lavorarsi e con cui non conviene vivere un rapporto di inimicizia completa...
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Re: [GdR] Interpretare situazione di svantaggio

Messaggioda Nyxator » mar feb 25, 2014 2:11 pm

Luskark ha scritto:Varie volte mi è capitato di far incontrare ai PG futuri nemici assai più potenti di loro o farglieli incontrare in una (temporanea) condizione di prigionia o di tortura.
In queste situazioni il personaggio diventa più difficile da interpretare.

Se infatti il personaggio si abbattesse del tutto a causa della sua condizione non riuscirebbe più ad essere considerabile un eroe (o quantomeno un "protagonista"), neanche agli occhi del suo giocatore.

Per risponderti faccio il giro un filo largo..
Sarò crudo...per i pg preferisco senza mezzi termini la definizione protagonisti della storia e la storia c'ha da essere giocabile e credibile.
Imho, specie con i novizi/rookie/chiamali come preferisci, sono propio sti due termini che fanno la differenza tra il power player in erba (son eroe, faccio, voglio e posso tutto...pure a lv1 e anche se commetto vaccate improponibili ingame, tanto c'è il Gs che deve tutelarmi) e uno che semplicemente a un gdr ci gioca e si rende conto dell'ambiente di gioco dove vive il suo pg e agisce con coerenza.

Esempio:
Pg di basso lv. Nel gruppo ci sono caster piromani, illusionisti, combattenti da mischia e distanza, ladri ecc
In una quest c'è da rubare le uova a un "temibile" triceratopo? Bon, con la dovuta pianificazione(pure da parte della regia)per me si può fare...ma a scanso di mazzate sicure io sconsiglierei di pensar alla tattica: "vado là, pesto il bestio temuto dalla tribù e lo derubo, perchè tanto son eroe di baaasso lv e sò che il suo Gs è inferiore alla norma/compatibile col mio livello e il master è tenuto a darmi km di corda"
Metodo testato in game..problem non ne creò.

Dall'altro lato però ne risente grandemente la credibilità del gioco. Indipendentemente da cosa il nemico possa fare al PG, questi resisterà a tutto e continuerà a rispondergli beffardo e sicuro di sè.

Appunto, se levi anche quel minimo di credibilità rischi di segar via un sacco di opzioni giocose ragionate, ti tocca ridimensionare certe scene e tutto il pathos rischia di cadere giù nel dirupo o nel tombino in un'attimo.

Fine del giro largo :)

Prigionia
La prigionia lunga la sconsiglio, a meno che non faccia parte di una serie di sottotrame e quest in salsa tipo Alcatraz, Ali della libertà ecc e ai giocatori piaccia cambiar l'approccio di gioco per un pò.
Ok, si può prevedere che il supercattivone romperà le balle ai pg.,però c'hai da farlo in una certa maniera o da pg protagonisti ti diventano pg zerbini a comando...e direi che non è bello e non piace a nessuno giocar una roba così.

Scontri impari:

Se il drago antico che c'è a fine campagna, per motivi di trama, attacca la cittadina dove alloggiano dei pg di lv5-7, loro non sono il bersaglio ma si credono comunque eroi a priori e invece d far altre cose che hanno sottonaso, colmano tutte le centinaia di metri di sicurezza a cui gli ho tenuto il drago, beh, facciano pure...
Quando il drago se ne volerà via verranno soccorsi o resuscitati..e magari nello scontro vedran perder la vita quel png che tanto c'aveva comunque da schiattare per trama mentre loro erano là distanti.
(in altre trame un party di lv alto potrebbe salvare il png e respingere a fatica il drago o il superboss di turno)
Una roba simile l'ho fatta pure in salsa pbf. Là c'era un serpente marino a prua.
L'evidente e consigliabile priorità per i pg era contenere/pestare gli ammutinati e/o il loro odioso capo, raccattare 1png che li aveva aiutati e calare una delle poche scialuppe e fuggire..e così andò.

"Boss fight" diretta col supercattivone.

C'hai da trovare un compromesso tra sfoggio di potenza, sfoggi dei giocatori e durata della scena.
Se non possono affrontarlo in quel momento...vuoi per armi, vuoi per lv,vuoi per magie..inutile dargli l'illusione che possono farlo senza conseguenze, sennò magari valutano male le cose e ci provano senza riserve.
Qua imho ci stanno delle opzioni, alcune sono:

-Devasti i pg...hanno sbagliato loro, fine gioco, scheda nuova...ma far sta cosa non ha senso alla milionesima potenza, perchè il megaboss li davanti e senza possibilita di scelte, l'hai messo tu.

-Il cattivone fa un breve sfoggio e se ne va (perchè i cattivoni c'ha sempre altro da fare) e delega lo sterminio al solito normal boss di turno.

-Il cattivone annichilisce i pg o e sul punto di farlo, succede qualcosa(termine per indicare millemila variabili di trama) e i pg si salvano.

A parte il devastare che è La Cavolata, tutto il resto o quasi l'ho utilizzato...problem non ne ho avuti e i giocatori son entrati nell'ottica di pensiero "quando il mio pg protagonista potrà far oltre quello che normalmente già fa un protagonista di quel lv lo farò"
Come master è la solita questione tra dosaggio/gestione/giocabilità :)
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Re: [GdR] Interpretare situazione di svantaggio

Messaggioda Kalvalastir » mar feb 25, 2014 4:32 pm

Luskark ha scritto:
Kalvalastir ha scritto:In generale gli incontri coi supercattivoni di alto livello dovrebbero essere attentamente studiati in modo che i PG possano interagirci in campo neutro, in circostanze che non rendano conveniente al cattivo un attacco frontale, mentre d'altro canto i PG vanno resi ben consci della differenza in termini di potere (in questo modo saranno cauti con le provocazioni, dato che a nessuno piace mandare il PG al suicidio).

Il problema è che i supercattivi occorre presentarli, altrimenti saltano fuori dal nulla.
Devono anche fare in modo di rendersi abbastanza antipatici ai PG, altrimenti ai PG non interessa nulla di lui...
Il problema è decidere come strutturare una cosa simile senza che i PG reagiscano con spocchia eccessiva :uhm:
Concorde sul fatto che debba essere ben strutturata per lavorare bene su entrambi


Gestire gli incontri coi supercattivi è forse una delle cose più delicate che esistano. Anche perchè il supercattivo deve avere un motivo plausibile per non schiacciare sull'istante i moscerini che ha davanti.

Infatti per questo i supercattivi "muscolari" sono i più difficili da presentare.

Funzionano meglio i supercattivi "cervelloni", tipo:

  • il capo dei paladini che dovrebbe essere buono e invece è malvagio, ma continua a comportarsi da buono e tutti sono convinti che sia buono mentre in segreto sacrifica le vergini sull'altare di Asmodeus, i PG lo sanno ma non hanno le prove
  • la Lady Vampiro a capo della città, difesa e sostenuta dai suoi stessi abitanti perché non chiede altro che una "tassa di sangue" e accetta solo volontari come Progenie (questo è un PNG che effettivamente ho giocato ed è attualmente il miglior antagonista che mi sia uscito, dopo anni quando parliamo con i giocatori ancora salta fuori)

In questo modo, davanti ad un eventuale scontro frontale, il PNG non avrà un interesse diretto a scoprirsi/attaccare frontalmente i PG, mentre i PG si troveranno nella condizione di conoscere la malvagità ed il potere del loro avversario, ma di non poterlo effettivamente provocare con successo.

Insomma: il cattivone stesso deve essere "calato nel mondo". Se è un outsider (il classico supercattivo assetato di potere/morte/distruzione) un incontro frontale non può che finire male... e a pagarne le spese non possono che essere i PG e/o la verosimiglianza.

Però ripeto, è una roba difficile, più facile a dirsi che a farsi.
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Re: [GdR] Interpretare situazione di svantaggio

Messaggioda thondar » mar feb 25, 2014 4:55 pm

Mi trovo abbastanza d'accordo con Nyxator. I PG non sono eroi nel senso che vincono sempre e sono i più forti di tutti ma sono eroi nel senso che alla fine, se non muoiono, fanno cose che gli altri non fanno. E anche questo non è vero perché nel mondo ci sono molti eroi. Chiamiamoli protagonisti, ma solo della loro storia.

Apparte il domandarsi come siano finiti in quella situazione e perché, visto che ci sono, faranno bene a comportarsi come dovrebbero. Se sono spocchiosi dureranno poco in generale ma in quella situazione possono cavarsela proprio come ha fatto superman: svenendo. Loro rispondono male e il boss li manda a PF negativi. In genere i Pg spocchiosi danno più problemi con gli alleati che con i nemici: difficile giustificare come il conte gli affidi la missione nonostante le loro risposte.

Quindi un PG spocchioso è poco adatto a soppravivere e presto morirà, ma finché ci riesce buon per lui. Gli altri possono cavarsela. Se sono stati catturati un motivo ci sarà, magari i Pg non lo scopriranno mai ma intanto è coerente che vengano lasciati in vita nonostante tutto.

Concordo anche con kalvalastir quando dice che la cattura è un evento pericoloso, frustrante per i giocatori. Meglio evitarlo ma ci sono un paio di situazioni in cui invece si può usare. Una è usarlo come evento della trama. Il DM decide che la prossima avventura implicherà i PG prigionieri e quindi li imprigiona senza dargli false speranze oppure, meglio, prima gli da una possibilità e se la falliscano li imprigiona senza false speranze. Sono le false speranze che frustano. Se i giocatori capiscono invece di trovarsi davanti ad un evento di trama lo accettano di buon grado. Il DM potrebbe anche chiederglielo: hei, vi va di fare una missione dove partiti da prigionieri? La seconda situazione in cui imprigionare i PG invece è quando se lo cercano, ovvero proprio quello di cui stiamo parlando: sono davanti all'arcinemico (che sanno essere oltre le loro possibilità) e invece che scappare/nascondersi/stare calmi e umili lo sfidano? il nemico invece che ucciderli potrà limitarsi a catturarli.
Se mi dite dove trovo la roba di cui parlate è più facile che risponda!

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Re: [GdR] Interpretare situazione di svantaggio

Messaggioda VoivodeUgo » lun apr 07, 2014 11:07 pm

Mi permetto di esprimere un mio d'accordoso disaccordo. Quello che dite tutti, a partire da Lusk, è vero. Ma c'è ambientazione e ambientazione, personaggio e personaggio. 
Nella tua nello specifico Lusk, la spocchia e l'arroganza sono molto comuni ai livelli alti e per un buon motivo. il motivo è che senza arroganza, un istinto di autoconservazione azzerato e un notevole grado di pazzia, nessuno sarebbe arrivato dove è arrivato. Ci fossimo preoccupati ad ogni possibile rischio di morte o di dolore saremmo andati ad arare campi ad inizio avventura. Questo è vero per noi, come per i png. Tu citi Bilbo. Bilbo sarebbe corso a piangere da Sauron dopo 10 minuti di quello che hanno vissuto i nostri pg, preferendo probabilmente la prigionia in mordor che tornare a vivere quell'esperienza... e forse anche Aragorn. Quindi bè, considerata la storia dei pg, l'arroganza estrema e una scarsa considerazione dei rischi per la vita ci possono stare bene!!  :lol: :lol: :lol:
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Re: [GdR] Interpretare situazione di svantaggio

Messaggioda Beauchamp92 » mar mar 01, 2016 2:48 pm

Luskark ha scritto:Ai DM: come l'avete gestita?


Sinceramente la questione della prigionia a me è sempre piaciuta molto come Master.
È un espediente che ai miei giocatori è sempre piaciuto molto perché evita la parte iniziale di messa insieme del gruppo (che a me invece piace da matti ndr) e rende l'inizio più rapido.
È anche vero che in questi casi di solito creo personaggi ambigui... che si possono sembrare i nemici finali, ma magari no... o forse si... magari ti hanno inchiavardato contro un muro solo per avere la tua attenzione per qualche motivo... e come già detto sopra... sono i motivi che poi dovrebbero spingere il pg a fare e brigare

Luskark ha scritto:Ai giocatori: come l'avete interpretata?


Come dicevo anche nella risposta da master... i motivi.
Io davanti a situazioni simili... forse perchè ho giocato tendenzialmente personaggi dalla forte personalità ma dall'altrettanto spiccata tatticità o freddezza... ho sempre visto i miei ragazzi/e reagire con un occhio investigativo sperando, forse, nel cliché del "cattivo che ti dice tutto il piano tanto ormai hai finito di vivere" e ciò spesso li ha portati a sopravvivere...

Leggendo di un interrogatorio vi cito una situazione davvero accaduta al mio amatissimo Akordia, chierico e servitore radioso di Pelor che, imprigionato da un esercito nemico ha finito per convertire la qualunque manco fosse una cellula terroristica nel pentagono xD
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