Flick ha scritto:Luskark ci ha preso in pieno. Fuori dal tavolo siamo buoni amici, frequentiamo la stessa università (anceh se facoltà diverse) e ci vediamo anche al di fuori delle sessioni. Sul tavolo da gioco io sono il paladino in mezzo ad un gruppo di neutrali che prendono a sfottere il paladino per la sua itnegrità morale conservatrice e pignola. Il fatto che, adesso, il ninja si è messo a fare questa cosa, è segno che in Off che cose cominciano a prendere una piega che potrebbe portare a future prese per i fondelli più gravi e serie da parte di questi qui, e che devo correre ai ripari. Rimanendo coerente con il PG, senza ricorrere al metagame nè mettermi a fare il "cascettaro" (come si dice dalle mie parti)
Il punto non è il gruppo, il punto è la gestione di un PG che si propone come macchietta e che accetta la parte divenendo il bersaglio di un'ironia benevola e buon argomento della parte rilassata all'interno del gruppo.
Quindi non c'è una cattiveria da parte del gruppo, solo un atteggiamento che sembra andar bene a tutti perchè gli altri giocatori si divertono a scherzarci, mentre il giocatore del paladino trova una facile via per interpretarlo in rapporto agli altri.
Il punto è che a lungo andare il meccanismo non regge perchè nessuno si diverte a giocare un personaggio che finisce per diventare una parodia di sè stesso. E i personaggi per esser interessanti devono funzionare in ragione del resto del gruppo...
Esempio: decido di giocare Kling "spada di burro", barbaro coboldo con For4. Io posso anche trovarla l'idea più interessante del mondo, ma se poi gli altri hanno costruito personaggi che al contrario funzionano molto bene e il fulcro sono i combattimenti in cui non faccio niente finisco per annoiarmene... ad un certo punto il soprannome che mi son dato io stesso diverrà un peso, continuamente citato dagli altri per scherzare quando per l'ennesima volta mancherò il bersaglio.
Perchè un giocatore tenga un PG serve che riesca a ottenere almeno qualche sparuta scena in cui si senta realizzato.
Si accumula così un bel po' di frustrazione con un personaggio che il giocatore si è rovinato tra le mani (perchè in questi casi è il giocatore che inconsapevolmente s'è tirato la zappa sui piedi) e che gli altri, credendo di stare in pieno spirito nel gioco e di scherzarci assieme (mentre il giocator ci ride sopra sempre meno) continuano a trattar nello stesso modo.... alla fine il giocatore del personaggio maltrattato sbotta e presumibilmente accusa gli altri. Gli altri, convinti che il giocatore fino a poco fa si divertisse, credono abbia dato di matto e replicano alle accuse non capendo cosa stia succedendo (ha una giornata sbagliata, non sa stare al gioco...). Il DM stesso resta stupito dal comportamento del giocatore in questione che anche lui riteneva si fosse personalmente prestato al gioco (si noti: dovrebbe accorgersi se un giocatore comincia ad esser frustrato ma non è così facile e non sempre ci si riesce).
A questo punto bisogna decidere come comportarsi. Il personaggio è rovinato o si può recuperare? Se sì, come?
Perchè Kling il barbaro funzionava in virtù del suo soprannome "spada di burro". E se il problema è proprio che lui sia "la spada di burro" come si fa a reinventarlo? Funziona anche tolto dalla posizione in cui era stato messo, che però è diventata un peso?
Vale anche per il guerriero "mulo da soma", il barbaro "tontolotto", il nano "lattina" con tutte le battute sull'altezza ecc ecc. Perchè se ad un certo punto lo scopo d'esser di un personaggio è esser fatto fesso dagli altri può dar simpatia come PNG ma non necessariamente funziona come PG (il sergente Garcia è più simpatico di Zorro, ma ad un certo punto a giocar Garcia si rischia di stufarsi... quanta gente guarderebbe una serie in cui il protagonista è Garcia che passa il tempo a fallire cercando di acciuffare Zorro?).
Ho usato anche esempi in cui il personaggio è manchevole in combattimento quando ciò ha ricadute di rapporti nel resto del gruppo per completare il quadro, ma non è necessario che accada. Conad il barbaro illetterato può essere il PG più forte del gruppo e far millemila danni con la sua combo ad ascia bipenne che fa 60 danni a colpo ma se appena arriva in città il suo ruolo è non saper leggere i cartelli stradali può far tutti i danni che vuole ma ad un certo punto rischia di stancar il suo giocatore. Idem per Gimthor il nano guerriero che arriva a CA 33 ma cui basta una parola sui centimetri che lo compongono (anche non riferita a lui, tipo "colleziona tappi di sughero") per farlo sbottare.
Poi si noti: giocatori assai ambientati con tale ruolo e che riescano a farlo funzionare bene esistono. Ma bisogna esser veramente bravi a portarlo avanti.
E si noti pure: non sto dicendo che a un personaggio faccia male un lato autoironico (anzi) il problema è se il lato autoironico diviene il fulcro del personaggio e si esaspera.
Quindi chiediti: posso portare avanti questo paladino per come è ora o rischio di percepirlo solo come un peso? Cambiandogli carattere funzionerebbe o verrebbe a tal punto snaturato che non ne vale neanche la pena? Si potrebbe impostare in base a queste vicende un'evoluzione del personaggio?
Oppure conviene cambiarlo direttamente?
P.S: gente un po' orientaloide (anche se lì accadeva con una vena un filin rassista visto che proprio lui era l'infido
) è un tratto tipico dai tempi di Baldur's Gate II. Quindi non ci trovo nulla di troppo strano. FR sprona al minestrone di questo tipo.
Concordo sul fatto che usare Drizzt come esempio di buon personaggio non si dovrebbe fare