Re: [PbF] Le miniere perdute di Pandelver: Frecce Goblin
Inviato: ven mar 04, 2016 4:52 pm
Milo si dirige deciso verso la casa di Quelline, che si trova proprio al limitare di una serie di campi di coltivazioni pallidamente rischiarate dalla luna. Entra di soppiatto dalla porta forzando la serratura come ha fatto milioni di altre volte (Anche se passato del tempo, riuscirei a farlo ancora ad occhi chiusi, pensa): in casa sembra tutto buio ma tranquillo e Milo si interroga sull'opportunità di svegliare la zia di soprassalto presentandosi in casa.
Decide quindi di non svegliarla subito ed armeggia con la legna della cucina accendendo un piccolo fuoco su cui mette a bollire una pentola d'acqua. Poi va a cercare nella credenza il cassetto nascosto dove zia ha riposto il caffè e con l'acqua calda prepara una grossa caffettiera.
E' proprio quando il caffè è quasi pronto che Quelline si affaccia dalle scale che portano al piano superiore, con la faccia assonnata ed un po' stupita "Milo... ma che ti salta in me..." ma viene poi assalita dalla sorpresa: "MILO!! Ma... ma..."
"Zia!!" esclama Milo sfoderando il suo miglior sorriso "Scusa non volevo svegliarti... ho fatto un lungo viaggio e vedi, stavo preparando un po' di caffè..." si muove quindi ad abbracciare Quelline, un'halfling di mezza età con i capelli castani screziati di grigio e due braccia robuste da bracciante. Quando capisce che la zia è del tutto sveglia e ricambia il suo abbraccio conclude la frase: "... sì un po' di caffè per me e per gli amici che mi hanno accompagnato da Neverwinter."
Milo era già pronto allo sguardo accigliato di Quelline e quindi aggiunge "No, non QUEGLI amici. Amici nuovi, gente perbene. Pensa, c'è anche un Paladino!" cosa che fa subito rilassare la zia.
"Oh, il caffè è quasi pronto... andrei a chiamare i miei compagni, sai, hanno bisogno di un tetto per la notte ma tu non ti scomodare, possono sistemarsi qua di sotto sui loro giacigli."
"Va bene Milo", dice Quelline con un sonoro sbadiglio "io me ne tornerei a dormire, sappi che domattina mi alzo presto perché c'è l'aratura da finire. I tuoi amici li conoscerò volentieri al sorgere del sole." conclude, dando un altro abbraccio al nipote e risalendo le scale per tornare a dormire, il sonno che comunque ha la meglio sulla sorpresa.
Milo esce quindi di casa trafelato, tornando a chiamare i compagni che stavano iniziando a domandarsi se non avrebbero fatto meglio a passare la notte all'addiaccio. Tutti sono infine molto felici di sentire che non dormiranno all'aperto e si sistemano più o meno comodamente nella stanza principale del piano inferiore della casa di Quelline. Il soffitto è basso per Saladin ed Hadarai ma nessuno dei due si lamenta. Il caffè leggero preparato da Milo è la giusta ricompensa al termine di una giornata così turbolenta.
Il sole sveglia tutti al mattino di buon'ora, la notte è stata breve ma il sonno riposante. Quelline sembra uscita prima del sorgere, ma ha lasciato sul tavolo pane burro e diversi barattoli di marmellata. Milo fa da padrone di casa e invita tutti alla colazione.
Decide quindi di non svegliarla subito ed armeggia con la legna della cucina accendendo un piccolo fuoco su cui mette a bollire una pentola d'acqua. Poi va a cercare nella credenza il cassetto nascosto dove zia ha riposto il caffè e con l'acqua calda prepara una grossa caffettiera.
E' proprio quando il caffè è quasi pronto che Quelline si affaccia dalle scale che portano al piano superiore, con la faccia assonnata ed un po' stupita "Milo... ma che ti salta in me..." ma viene poi assalita dalla sorpresa: "MILO!! Ma... ma..."
"Zia!!" esclama Milo sfoderando il suo miglior sorriso "Scusa non volevo svegliarti... ho fatto un lungo viaggio e vedi, stavo preparando un po' di caffè..." si muove quindi ad abbracciare Quelline, un'halfling di mezza età con i capelli castani screziati di grigio e due braccia robuste da bracciante. Quando capisce che la zia è del tutto sveglia e ricambia il suo abbraccio conclude la frase: "... sì un po' di caffè per me e per gli amici che mi hanno accompagnato da Neverwinter."
Milo era già pronto allo sguardo accigliato di Quelline e quindi aggiunge "No, non QUEGLI amici. Amici nuovi, gente perbene. Pensa, c'è anche un Paladino!" cosa che fa subito rilassare la zia.
"Oh, il caffè è quasi pronto... andrei a chiamare i miei compagni, sai, hanno bisogno di un tetto per la notte ma tu non ti scomodare, possono sistemarsi qua di sotto sui loro giacigli."
"Va bene Milo", dice Quelline con un sonoro sbadiglio "io me ne tornerei a dormire, sappi che domattina mi alzo presto perché c'è l'aratura da finire. I tuoi amici li conoscerò volentieri al sorgere del sole." conclude, dando un altro abbraccio al nipote e risalendo le scale per tornare a dormire, il sonno che comunque ha la meglio sulla sorpresa.
Milo esce quindi di casa trafelato, tornando a chiamare i compagni che stavano iniziando a domandarsi se non avrebbero fatto meglio a passare la notte all'addiaccio. Tutti sono infine molto felici di sentire che non dormiranno all'aperto e si sistemano più o meno comodamente nella stanza principale del piano inferiore della casa di Quelline. Il soffitto è basso per Saladin ed Hadarai ma nessuno dei due si lamenta. Il caffè leggero preparato da Milo è la giusta ricompensa al termine di una giornata così turbolenta.
Il sole sveglia tutti al mattino di buon'ora, la notte è stata breve ma il sonno riposante. Quelline sembra uscita prima del sorgere, ma ha lasciato sul tavolo pane burro e diversi barattoli di marmellata. Milo fa da padrone di casa e invita tutti alla colazione.