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[Discussione] Che significa creare un "Mondo"?

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Re: [Discussione] Che significa creare un "Mondo"?

Messaggioda Ovino » mar dic 18, 2012 5:31 am

Akiyuki Shimazu ha scritto:Qual è il motivo del topic?
Voglio un parere alla domanda: Come comportarsi con un giocatore nuovo, estranei al nucleo, che rifiuta questa nostra visione di D&D?

Dipende.

Che stabilisce cosa è giusto e cosa è sbagliato nel nostro Mondo?

Se è solo uno e se è solo un giocatore per me può andare a farsi fottere.
Io di solito faccio uno spiegone introduttivo se gli sta bene ok, se non gli sta bene la porta è lì.
Sicuro non cambio le impostazioni per una sola persona perché gli pigliano le ubbie.
Se vuole masterare con le sue impostazioni o proporre giochi nuovi se ne può parlare
Che interpreta letteralmente le regole dei manuali e ritiene questa sua interpretazione più corretta della nostra?

Se avete fatto delle HR e delle interpretazioni che hanno funzionato e funzionano cambiarle a muzzo è un po' una puttanata, te lo dico a ragion veduta, abbiam messo anni ad ottimizzare una campagna, funza meglio di qualunque roba commerciale.
Se avete rodato una campagna e funziona bene con quelle regole lì non cambiate a muzzo, chiudete, sperimentate le opzioni del giocatore da un'altra parte se vi và se non va mandatelo affanculo, se non potete mandarlo affanculo per motivi sociali vi sta' bene.

Ha ragione? Torto? In che misura?

Se è venuto lì da 2 minuti, non sa un ***** e si mette a dettar legge è uno sborone.

Se avete una campagna che funziona non mettetela a repentaglio per le ubbie di un esterno, un mio DM ha fatto una roba simile: ci ha perso il tempo, il sapone, la campagna (che è stata frantumata), il rispetto dei giocatori vecchi e non ha ottenuto il rispetto di quelli nuovi che tanto poi volevano fare solo i capricci. E' vero che le persone vanno ascoltate ma a volte hanno solo voglia di fare i capricci e per il loro bene bisogna fargli chiudere il becco. C'è da vedere caso per caso.

Akiyuki Shimazu ha scritto:Ora, detto questo, la causa scatenante della discussione è stata banalmente questa: un personaggio del gruppo, dopo aver meramente accennato alla possibilità di implementare un talento al master, ha deciso al passaggio di livello di acquisire il talento senza aspettare l'ok del master. L'ok del master era necessario perché si tratta di un talento preso da un manuale che non avevamo mai preso in considerazione e si dovevano valutarne le conseguenze a lungo termine.
Il nostro "errore", dovuto a semplice ingenuità, è stato quello di non creare prima una lista di manuali accessibili, ma questa mancanza è stata dovuta al semplice fatto che non s'è mai creata la necessità di farlo! Infatti, per convenzione, se qualcuno doveva prendere qualcosa (talento/cdp/altro) da un manuale che non avevamo mai cacato, doveva prima parlarne col master.
Se ne è parlato, anche col diretto interessato, e siamo arrivato alla conclusione che il talento non combaciasse minimamente né con la caratterizzazione del "tipo" di personaggio né andasse bene per questioni tecniche. Come abbiamo detto al giocatore, noi abbiamo creato un mondo che ha delle regole e questo talento non le rispetta. E' come se io creassi un mondo dove - faccio un esempio proprio a caso - i monaci non possono accedere alle magie arcane perché la dottrina generale stabilisce così e il giocatore mi viene a dire: "Voglio avanzare come stregone per poi prendere la classe di prestigio 'Cavaliere Mistico". Ora, le regole nude e crude non lo impedirebbero per certo (spero di non sbagliarmi: è un esempio nato in questo momento :P), ma le regole della campagna, del mondo creato, invece non lo rendono possibile. Chi ha ragione? Ecco, questo è un sunto del discorso.


Allora voi siete stati fresconi a non scrivere la lista, però se lui s'incaponisce per quella storia lì passa dalla parte del torto.
C'è da dire che non vi conosco e può anche essere che abbia le palle girate per altri motivi.

Se il talento non si ammucchia con la campagna però va tolto e ciao.
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