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[Discussione] Che significa creare un "Mondo"?

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Re: [Discussione] Che significa creare un "Mondo"?

Messaggioda Brother-Fang » gio ago 23, 2012 11:56 pm

E' ovvio che se non c'è un venirsi incontro, il consiglio migliore, e lasciarsi da amici.

Una delle cose che ho scoperto nel tempo è che due chiacchiere sono meglio del silenzio.

Recentemente (tanto per fare un esempio) mi sono imbattuto in un gruppo di giocatori che cercavano un luogo dove riunirsi ed un altro elemento con cui giocare. Mesi addietro mi dissero che ci sarebbe stata una pausa per degli esami all'università, io invece lavoro.

Non li ho più sentiti, dapprima mi hanno proposto un cambio di orario, per me difficile, ma non impossibile, ma dovevano venirmi incontro. Poi il silenzio.

Sinceramente ho capito che non andava il mio metodo di gioco più basato sul ruolo (ero un semplice giocatore) rispetto al loro più orientato sulla tattica, si giocava alla 4^ ed.
Ho compreso che il mio richiedere più ruolo e meno botte non è stato di loro gradimento, se ne avessero discusso con me, avrei capito che i modi di giocare non erano molto concilianti, ma loro hanno preferito semplicemente escludermi, senza alcuna motivazione. E' fastidioso.

Di solito, quando mi si è presentato un giocatore "difficile" per un motivo o per un altro, ho sempre preferito fare due chiacchiere, discutere, eventualmente tentare di venirsi incontro, ma se la cosa non funziona non forzo mai, perché diviene distruttivo per il gruppo.
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Re: [Discussione] Che significa creare un "Mondo"?

Messaggioda khaleb » ven ago 24, 2012 1:26 am

Concordo, conciliare e venirsi incontro è solitamente l'opzione migliore; però questo non deve porre i paraocchi su quello che è incompatibile (per riprendere l'esempio di BrotherFang che ha lui stesso come protagonista, discutere potrebbe portare un maggior spazio al ruolo in una campagna, senza nulla togliere alla tattica; tuttavia, se il gruppo lo trova noioso, o il giocatore in questione accetta di sacrificare quest'aspetto che preferisce, oppure è meglio non insistere - si rischia di rovinare l'esperienza di gioco per tutti.
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Re: [Discussione] Che significa creare un "Mondo"?

Messaggioda Eldrad » sab ago 25, 2012 2:43 pm

Liberi di non leggere lo spoiler
Spoiler:
Il metodo antiBrother-Fang è stato applicato anche a me.
Un gruppo di giocatori era senza DM e ha trovato me.
Io li ho coccolati, li ho aiutati nelle loro lacune, ho fatto maieutica per vedere che tipo di avventura ne uscisse fuori con gusti molto diversi ma conciliabili.

A loro questa cosa non è piaciuta, e non sono venuti a venirmela a dire. (probabilmente cercavano un DM-prostituta con cui fare qualche sessione di solo combattimento e via e invece io in queste cose sono un DM-donna e mi innamoro dei miei giocatori).
Ho chiesto di fare una prima sessione dopo quella di "saluti" e si sono imbastiti su una scusa stupidissima ("dobbiamo esserci tutti").
Ci abbiamo provato 3 volte ad esserci tutti, ma sempre qualcuno mancava. Mi sono sfavato e ho chiesto se quel "esserci tutti" valesse anche per le sessioni avvenire... Mi hanno risposto di sì e li ho lasciati com'erano perché - studio probabilistico alla mano che gli ho mostrato - per 3 volte che fissiamo di vederci (diciamo 3 settimane) solo 1 sarebbe andata in porto!



Parla uno che si è trovato più spesso dall'altra parte, ovvero crearsi uno spazio in un gruppo già consolidato.
A me da nuovo arrivato darebbe fastidissimo di essere trattato come l'ultima ruota del carro, come quello che va a scompigliare un equilibrio già esistente, come quello che non sa le cose, il novellino.
Quando arrivo in un gruppo nuovo mi comporto come se già fossimo in confidenza (sebbene per tendenza usi molta più diplomazia, savoir faire, carisma, etc.) e le cose te le dico in modo schietto. La motivazione "abbiamo sempre fatto così" non è una buona motivazione.


Magno, se mi viene altro in mente scrivo.
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Re: [Discussione] Che significa creare un "Mondo"?

Messaggioda Kalvalastir » sab ago 25, 2012 10:06 pm

Eldrad ha scritto:La motivazione "abbiamo sempre fatto così" non è una buona motivazione.


Ben detto Eldrad! Questa è una saggia osservazione...
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Re: [Discussione] Che significa creare un "Mondo"?

Messaggioda Nyxator » sab ago 25, 2012 11:13 pm

Premesso che il metodo dell'esclusione silenziosa è di una tristezza sconfinata avrei un'esempio un pò estremo..

Regola:"il cielo è azzurro e stop,l'erba è verde e stop”
Opposta a
Regola:"il cielo è azzurro a volte pure grigio,l'erba ha diverse tonalità di verde”

Tenendo presente che il discorso vale in entrambi i sensi,bisognerebbe provar di volta in volta un terzo metodo adatto a tutti.
Da una parte è una soluzione molto bella alla -E alla fine giocarono tutti Divertiti&Contenti- che,per quanto mi riguarda farebbe felici Persone/master/giocatori dell'universo tutto.
Ma,realisticamente se la cosa una volta provata fosse inconciliabile?
Nonostante le buone premesse ecc è meglio un tavolo a base di sbadigli a turno e/o quasi-liti in offgame(contesto testato almeno tre volte) oppure è meglio riunirsi e dire in onestà:"Houston,abbiamo un serio problema di stili/vedute di gioco incompatibile"?

Consiglio banale,non è il massimo:se possibile in caso di "paure” magari prima di imbarcarsi nella campagna Mondo si potrebbero provare(con tanto di mega annuncio)le novità in qualche avventura OneShot e veder come va.
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Re: [Discussione] Che significa creare un "Mondo"?

Messaggioda Eldrad » dom ago 26, 2012 1:33 am

Kalvalastir ha scritto:
Eldrad ha scritto:La motivazione "abbiamo sempre fatto così" non è una buona motivazione.


Ben detto Eldrad! Questa è una saggia osservazione...

Se però è stato fatto sempre così, possono esistere motivazioni recondite pregresse.
Dimenticarsi le motivazioni per cui si fa una cosa in un certo modo può dire, tra le tante cose, che quasi quasi non era importante farla in un certo modo, oppure in modo diametralmente opposto che quella cosa era giusta e si è talmente assodata nelle coscienze delle persone che ormai non ricordano più nemmeno perché.

Insomma, stateci attenti.
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Re: [Discussione] Che significa creare un "Mondo"?

Messaggioda Akiyuki Shimazu » dom ago 26, 2012 3:55 pm

Salve a tutti!
Allora, voglio subito chiarire che da noi non è mai esistito il "E' così e basta" perché, tutte le questioni che vengono proposte vengono affrontate nella maniera più aperta e oggettiva possibile. Lo "zoccolo duro" della campagna è formato da noi tre amici di lunga data e ognuno ha il suo punto di vista - che converge con gli altri per alcune cose ma per altre no - ma cerchiamo sempre di accogliere di buon grado le personalità dei "nuovi giocatori". A questi, peraltro, diamo sempre una libertà enorme per quanto riguarda la creazione e l'interpretazione del personaggio (il nostro gioco si basa moltissimo sull'interpretazione e molto di meno sulla tecnica delle regole e sul tiro di dado) e non c'è mai parso che il metodo di gioco non piacesse a tutti. Anche perché, com'è stato suggerito, il nostro gioco era stato mostrato precedentemente ed era stato detto: "A noi piace giocare così: a voi piacerebbe inserirvi?".
Ora, detto questo, la causa scatenante della discussione è stata banalmente questa: un personaggio del gruppo, dopo aver meramente accennato alla possibilità di implementare un talento al master, ha deciso al passaggio di livello di acquisire il talento senza aspettare l'ok del master. L'ok del master era necessario perché si tratta di un talento preso da un manuale che non avevamo mai preso in considerazione e si dovevano valutarne le conseguenze a lungo termine.
Il nostro "errore", dovuto a semplice ingenuità, è stato quello di non creare prima una lista di manuali accessibili, ma questa mancanza è stata dovuta al semplice fatto che non s'è mai creata la necessità di farlo! Infatti, per convenzione, se qualcuno doveva prendere qualcosa (talento/cdp/altro) da un manuale che non avevamo mai cacato, doveva prima parlarne col master.
Se ne è parlato, anche col diretto interessato, e siamo arrivato alla conclusione che il talento non combaciasse minimamente né con la caratterizzazione del "tipo" di personaggio né andasse bene per questioni tecniche. Come abbiamo detto al giocatore, noi abbiamo creato un mondo che ha delle regole e questo talento non le rispetta. E' come se io creassi un mondo dove - faccio un esempio proprio a caso - i monaci non possono accedere alle magie arcane perché la dottrina generale stabilisce così e il giocatore mi viene a dire: "Voglio avanzare come stregone per poi prendere la classe di prestigio 'Cavaliere Mistico". Ora, le regole nude e crude non lo impedirebbero per certo (spero di non sbagliarmi: è un esempio nato in questo momento :P), ma le regole della campagna, del mondo creato, invece non lo rendono possibile. Chi ha ragione? Ecco, questo è un sunto del discorso.

Poi, tralasciando che, visto che non si gioca da soli e visto che si crea un gruppo, è necessario fare tutti un passo verso gli altri, ritengo che se il Master ti dà la sua interpretazione della materia e te la spiega, tu non sei nessuno per imporre la tua versione: ne *devi* parlare e devi esporre il tuo punto di vista, ma il master è tale perché ha una visione d'insieme che il singolo giocatore non può avere e se ti dice di no significa che questo elemento non si amalgama bene con l'intero sistema della campagna.

Il fatto non è quello dell'esempio ma è molto, molto simile.
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Re: [Discussione] Che significa creare un "Mondo"?

Messaggioda Brother-Fang » dom ago 26, 2012 4:17 pm

Qui la questione cambia dimensione.


Se vi è una campagna dove vigono determinati limiti un "ambientazione" che vincola certe scelte vi ci si deve attenere.

Ora non so se ne avevate discusso prima, o se la cosa è stata taciuta per dimenticanza, ma un giocatore a cui viene detto che quel "talneto" quell'abilità, quell'oggetto magico quella classe o cdp non sono ammesse nella campagna, deve accettarlo.

Se prendiamo il caso che io stia giocando ad una campagna dell'ambientazione dei Forgotten Realms ed arriva un giocatore che vuole fare una classe di prestigio tipica di un'ambientazione differente, senza l'autorizzazione del DM non può assolutamente usarla.

Sta al DM tenere in equilibrio lo svolgimento del gioco, se uno lo mina deve esser riportato sulla corretta via.

Sta ai giocatori "seguire" le indicazioni del DM in modo da rispettare l'equilibrio del gioco.

Qui, più che una questione di Regole (come si credeva prima) è una questione di Ambientazione, che differisce molto come applicazione, se una questione di regole da manuale o "domestiche" la necessità di venirsi incontro è gestibile con un dos ut des, ma se invece la questione riguarda un equilibrio dell'ambientazione non c'entra venirsi incontro, se ne deve sempre discutere, ma si deve far capire che c'è un limite invalicabile, e che il superarlo annulla anni di lavoro fatti.
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Re: [Discussione] Che significa creare un "Mondo"?

Messaggioda Eldrad » dom ago 26, 2012 6:29 pm

Akiyuki Shimazu ha scritto:siamo arrivato alla conclusione
Siete arrivati con il giocatore o senza il giocatore? Perché se siete arrivati senza il giocatore non siete arrivati ad una conclusione.
Akiyuki Shimazu ha scritto:che il talento non combaciasse minimamente né con la caratterizzazione del "tipo" di personaggio
Qui l'opinione autorevole (autorevole ma sempre pari agli altri) non è del DM né degli altri giocatori, ma primariamente del giocatore di quel pg, di come lo immagina. Questo non vieta che gli si può consigliare che per rendere regolisticamente bene quella caratteristica del personaggio si potrebbe fare "cosà" invece che "così".
Spoiler:
Esempio: io ho giocato un alienista a Car 18 (poi diventato 20 perché il mantello fa fiquo) che si è comportato sempre affabilmente con le donzelle. E non sai quanto possano essere soddisfatte le donzelle con un alienista...
Il DM non aveva assolutamente una visione di questo aspetto del personaggio, gli altri giocatori avrebbero detto che è fuori da CdP, ma l'unico che sa come si gioca davvero quel pg è il giocatore, cioè me. E l'effetto che volevo ottenere (tentacle rape!) era congruo al modo in cui l'ho reso da regole.

Akiyuki Shimazu ha scritto:né andasse bene per questioni tecniche.
Qui l'autorevolezza (prima inter pares) è di chi ha più una visione d'insieme e conosce le meccaniche del gioco. Tipicamente il DM ma non è detto.
Tu hai accennato ad un talento che non era nei manuali base. Posto che il DM di concerto coi giocatori (è quasi sempre possibile) dovrebbe valutare di volta in volta se quella scelta regolistica possa ledere il divertimento dei giocatori, è liberissimo di dire che tutto ciò che è "base" passa il vaglio automaticamente.
Un talento che non sia nei manuali base dovrebbe essere vagliato a questo punto più o meno come un talento inventato dal giocatore perché lo ritiene particolarmente adatto al suo personaggio.

Akiyuki Shimazu ha scritto:noi abbiamo creato un mondo che ha delle regole e questo talento non le rispetta.
Siete proprio convinti di ciò che dite? È un'affermazione forte.
E anche se fosse, queste regole sono così importanti per il funzionamento del mondo? Possono essere cambiate senza eccessivi travagli con la storia precedente e i progetti del master?

Questo:
Akiyuki Shimazu ha scritto:tralasciando che, visto che non si gioca da soli e visto che si crea un gruppo, è necessario fare tutti un passo verso gli altri
e questo:
Akiyuki Shimazu ha scritto:ritengo che se il Master ti dà la sua interpretazione della materia e te la spiega, tu non sei nessuno per imporre la tua versione
cozzano sensibilmente. Sei una persona al tavolo con persone tra pari e state decidendo come divertirvi e raccontare storie.

Akiyuki Shimazu ha scritto:se [il master] ti dice di no significa che questo elemento non si amalgama bene con l'intero sistema della campagna.
Non è detto. Se il master dice di no vuol dire che a lui sembra che questo elemento non si amalgami bene. È una sensazione autorevole come dici, ma è tra pari.
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Re: [Discussione] Che significa creare un "Mondo"?

Messaggioda Akiyuki Shimazu » mer ago 29, 2012 2:55 pm

Ritengo che la questione sia enunciata da chi sopra ha parlato di "visione d'insieme": il DM ce l'ha (sono sicuro) e se lui prende, dopo attentissima valutazione (fatta anche col diretto interessato), una precisa posizione significa che ha ottime ragioni per prenderla.
Poi, è ovvio, si può sbagliare, ma è proprio per questo che si è discusso moltissimo della questione.
Il punto è che, è vero che siamo tutti giocatori allo stesso livello, ma non tutti i giocatori hanno la visione sistemica del master, pertanto, posso instillare un dubbio o muovere una critica (nella speranza che sia costruttiva!), ma il giocatore deve sempre fare i conti con i limiti della sua visione!
Comunque, sembra che le questioni si siano appianate :P Vi ringrazio moltissimo per i vostri consigli. Io non mi sento minimamente esperto nonostante i vari anni di gioco, per cui pareri esterni mi fanno sempre moltissimo piacere.
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