[Arglist]

Ehilà cloni!

Scrivo questo piccolo topic per chiedervi e farvi partecipe di un evento che forse ha colpito molti di voi, ovvero : quando un gruppo muore.

Non sto parlando di morte nel gioco, ma di una morte "platonica", ovvero del gruppo che si sfascia e non si gioca più.

E' un evento forse inarrestabile, prima o poi per interessi diversi o impegni qualcuno molla, e qualcun'altro anche, e così si sfascia il gruppo. Ma è ancora qualcosa del quale non riesco a raccapezzarmici ( passatemi il termine, è notte e sono stanco ).

Di quattro gruppo che avevo sottomano ( da giocatore o master ) purtroppo 3 stanno vertendo verso la fine.

Il primo, gruppo 4.0, nel quale giocavo, si è sfasciato per incapacità del Master nel creare storie avvincenti che inquadrassero tutto il gruppo. Qui ho abbandonato io, era palese questa mancanza, ahimé.

Il secondo, 3,5, nel quale masteravo, si sta protraendo verso la fine, considerando la quantità di sbadigli da parte di 2 giocatori su 4. Nonostante i miei sforzi di tener vivo il tutto sembra che nulla possa salvare questo gruppo ( sto difatti pensando di concludere velocementissimo le cose e diventare pg ).

Il terzo, 3,5, nel quale avrei dovuto masterare, è stato abbandonato ancor prima di partire ( nonostante i membri siano gli stessi del primo ) e senza un se o ma. Semplicemente ignorato, seppur fosse partito con la "voglia" di fare.

Il quarto e unico che mi da soddisfazioni, 3.5, va avanti da due anni, ricevo feedback positivi ogni giorno. Ed è gente che conosco solo tramite chat. Il miglior gruppo di sempre, probabilmente.

E voi? C'è stato un evento di sfascio che vi ha lasciati tristi o stupiti?

Se sì : avete trovato difetti nel vostro stile? Avete trovato un gruppo che incontrasse la stessa vostra importanza al gioco? Oppure siete ancora alla ricerca di qualcosa/qualcuno?

[CROATAN]

le cause che portano allo sfascio di un gruppo sono molteplici:
- scazzi/problemi da vita fuori dal gioco che lo fanno scendere nella graduatoria degli interessi personali
- discussioni con altri membri del gruppo
- gioco o avventura che ha stufato
- etc. etc.

Se non sono le prime due situazioni o non sono le principali devi fare un "autocritica" e ragionare se è l' avventura che non prende i giocatori, le soluzioni in questo caso è ripartire o mutare completamente l' avventura oppure può essere salutare anche cambiare il gioco per variare un pò il menù, come si dice "a mangiare sempre minestra poi si vuole cambiare  "

[Arglist]

Verissimo. Il problema sta quando l'avventura è la stessa nel quale viene dato il resoconto positivo.

In ogni caso, in quanto autocritica, penso di proporre un gioco più maturo con più interazioni di role, più serietà e più intensità e trama, ma a quanto pare neanche questo basta.

Ah, non ci sono più i giocatori di una volta.

[khaleb]

Guarda, la risposta secondo me è molto più semplice di quanto non sembri: il gioco di ruolo è un'interazione sociale, tra giocatori prima che tra personaggi (e infatti stai parlando esclusivamente del problema di un gruppo di giocatori che si sfascia, non di una singola campagna che va a farsi benedire). Tutte le attività sociali sono potenzialmente sottoposte a questo tipo di situazioni: dal gruppo di amici che semplicemente smette di vedersi, alla squadra di calcetto che non riesce più a fare spogliatoio, al gruppo della birra del giovedì sera che perde sempre più membri. Il tutto sia per scazzi tra le persone, sia per perdita d'interesse o per il peggioramento della qualità del quid che tiene il tutto insieme, sia per semplice evoluzione delle cose; a volte addirittura i rapporti di amicizia sopravvivono a queste "catastrofi", altre volte ne sono la causa. 
Il gioco di ruolo è un'attività umana, e come tutte ha delle dinamiche sociali difficili da prevedere; ciononostante ti sconsiglio di essere catastrofista, il mio gruppo di giocatori storico (nonché unico) da che non aveva la possibilità di vederci tutti insieme perché ne eravamo troppi, ora stenta sempre a trovare l'ultimo elemento per creare un gruppo, ciononostante si continua a testa bassa e con discreta soddisfazione.

[thondar]

A volte capita che la gente venga per ritrovarsi ma senza voler realmente giocare. Ho trovato essere una situazione deleteria che porta dopo poco alla disgregazione del gruppo. Capisco sia difficile escludere degli amici con i quali sarebbe l'unica occasione di incontrarvi ma ecco cosa consiglio:
1) invitare solo gente realmente interessata. Se il DM già c'è non dovrebbe essere difficile trovare giocatori e anche se sconosciuti poco conta, diventeranno presto amici
2) se giocate il pomeriggio (domenica) invitare gli amici esclusi per cena/dopocena in modo da avere comunque l'occasione di ritrovarvi. Giocherete un pò meno ma pazienza. Se invece giocate la sera con gli amici esclusi dovete incontrarvi un'altra volta.

[Nyxator]

Le vie del Pop sono infinite
L'unica è armarti di toppe

[Kalvalastir]

L'unica cosa che mi sento di dire davvero è: capita, non me ne farei una colpa

[Blackstorm]

L'unica cosa che mi sento di dire davvero è: capita, non me ne farei una colpa

Augh, fratello. Gatto Che Ride concorda con Colui Che Mantiene I Pesi Uguali.

[Luskark]

Non sto parlando di morte nel gioco, ma di una morte "platonica", ovvero del gruppo che si sfascia e non si gioca più.

In realtà la morte in Platone è il distacco dell'anima che, libera dal corpo, può finalmente filosofare in santa pace senza ostacoli terreni. Conseguentemente la morte platonica di un gruppo sarebbero i PG che finalmente liberi dai giocatori possono viver tranquilli

Detto questo gli ostacoli che possono portare alla fine di un gruppo sono molti e differenti.
Si possono dividere in endogeni ed esogeni, ove per esogeni intendo fenomeni esterni al gruppo.
Il grado di esteriorità dei fenomeni può essere vario, da fattori che non c'entrano neanche lontanamente col gioco (esempio: il lavoro porta una persona in un'altra città) a elementi che, pur non c'entrando direttamente col gioco lo influenzano (esempio: i giocatori litigano off-game per motivi totalmente off-game, sarà difficile che si trovino allegramente a un tavolo per giocare assieme).
Gli elementi endogeni possono essere di tre nature, perchè solo di tre fattori è costituito il gioco. Il Master, i giocatori, il gioco in sè. Ciascuno di questi elementi può essere combinato in differenti misure con gli altri due. Esempio: un giocatore si costruisce un personaggio particolarmente forte per spadroneggiare sugli altri. La colpa è principalmente del giocatore, ma una parte di colpevolezza va al DM che gliel'ha lasciato fare e una più piccola parte al gioco che glielo concesse. Per gioco intendo un mix di una serie di fattori che sono più o meno dipendenti da coloro che vi stanno attorno (e proprio questo favorisce una maggior combinazione con gli altri elementi, positivi o negativi che siano)

Detto questo un gruppo rischiò di scoppiarmi una volta sola. Era in parte colpa mia, DM esperto che stavo gestendo una campagna troppo eumatica. Colpa dei giocatori, che litigavano perchè uno spadroneggiava e altri due litigavan di loro, situazione che non mi consentiva di spronarli ad aver soddisfazioni. Non vien voglia di potenziare un gruppo che vorrebbe girar per città e distruggerle per il gusto di farlo. Il gruppo si infraperse a fine giugno ma riuscimmo a ripartire. Credevo nella mia storia e quindi la proseguii, consentendo ai giocatori rimasti di rifare i personaggi. Non abbiamo più avuto problemi di questo tipo

[Arglist]

Grazie Lusk per la delucidazione, pensavo che utilizzando "platonico" avessi fatto la figura da meno ignurante invece...

Tornando in topic, attualmente mi trovo, oltre che in una brutta situazione, anche ad un divario di coscienza. Cioé : come mai, su due gruppi, uno è contento ed un altro è quasi annoiato dalla vicenda?

Probabilmente per una mera concezione di gioco, o una concezione diversa di "stare insieme e divertirsi". E, in sostanza, ad una sana dose, presumo, di stanchezza di campagna ( che va avanti da un anno per lentezza di organizzazione del gruppo stesso ). Non penso sia il mio modo di giocare ( che, a quanto sta al feedback, diverte molto ) né ai giocatori in sé ( simpatici, affabili ma sicuramente disorganizzati e non abituati all'impegno ).

Il mio problema, penso, è di non aver ancora trovato un gruppo che condivida, come me, la stessa quantità di interesse che porto ad uno sforzo nel mondo del divertimento. Si sa, D&D è quasi un lavoro per un Narratore che ci sappia fare. E penso che questo impegno ( che il DM mette nella campagna ) i giocatori debbano metterlo nella costruzione del bg, nella costruzione del pg stesso e nella role, per aiutare e dire, sottointeso, al dm " anche io sto lavorando come te".

Probabilmente è solo una questione di punti di vista ( e probabilmente sono in torto io ), anche se penso che l'impegno, anche nel gioco ( che per molti è l'assenza di impegno mentale e concentrazione MA spensieratezza ) sia fondamentale in ogni gioco.

O forse sono solo un malato che passa le ore durante le quali non lavora a stendere Città, Divinità, Mostri, Avventure e Plot lunghi pagine e pagine.

Mah.