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[Discussione] La razza base di minor successo

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Regole del forum Ricordiamo di leggere il Regolamento Generale del 5°Clone e di rispettare il corretto utilizzo dei TAG del Forum.

Quale è la razza base meno utilizzata (con riferimento alla sua edizione)?

Dragonborn
6
43%
Elfo
0
Nessun voto
Gnomo
3
21%
Halfling
0
Nessun voto
Mezzelfo
2
14%
Mezzorco
0
Nessun voto
Nano
0
Nessun voto
Tiefling
3
21%
Umano
0
Nessun voto
 
Voti totali : 14

Re: [Discussione] La razza base di minor successo

Messaggioda Luskark » gio set 22, 2016 11:09 pm

Mad_Master ha scritto:Il mezzelfo di D&D esiste perché sono esistiti mezzelfi tolkieniani come Elrond e Arwen, così come tutti gli elfi sono bravi arcieri in D&D perché Legolas lo era... L'influenza di Tolkien è totale quando si parla di queste razze, tanto che non sono nemmeno considerati folletti... Solo gli eladrin della 4e hanno ripreso una parvenza "follettosa" reminiscente delle corti fatate apparse in precedenza, ad esempio nelle opere Shakespeariane...
Il più delle volte, nella mitologia, l'unione tra elfi e uomini non finiva bene oppure si riduceva alle leggende sui changeling: un elfo rubava un bambino umano dalla culla e lasciava il suo al suo posto...

Secondo me i mezzelfi hanno avuto particolare successo grazie a Spock e a qualche altra opera in merito.
Sugli elfi più o meno folletti e sul rapporto tra gli stessi e i demoni ho detto la mia nell'articolo linkato e nel lungo post sopra (e quindi eviterò di ripetermi). Gli elfi D&Deschi sono una versione ancor più umanizzata di quelli tolkieniani, che hanno già di per sè perso gran parte della loro "follettosità".

Un discorso simile si può fare per i mezzorchi... In Tolkien, gli orchi sono elfi corrotti dal male, per cui, se gli uomini possono figliare con gli elfi, allora possono farlo anche con gli orchi... E poi ci sono gli uruk-hai, orchi fusi direttamente con gli uomini tramite la magia di Saruman, più grandi, forti e intelligenti dei normali orchi...
L'orco, anche se sarebbe più corretto chiamarlo orchetto, come umanoide grosso e robusto è più una cosa derivata da altri giochi, in particolare l'universo di Warhammer, mentre in Tolkien tendeva ad essere più piccolo, contorto e malvagio...

Verissimo che man mano anche Warhammer e Warcraft hanno influenzato, anche perchè gli orchi tolkieniani non erano così ben distinti dai goblin, problema che i successori si posero e differenziarono tra gli uni grossi e gli altri piccolini (ingrandendo ulteriormente gli uni e rimpicciolendo ulteriormente gli altri).

Tolti però da un ambiente Tolkeniano, in cui gli elfi (e quindi gli orchi) e gli uomini sono più che altro due versioni della stessa cosa, simili ibridazioni hanno davvero poco senso, specialmente laddove l'ambientazione specifichi origini completamente diverse e distinte tra le razze genitrici (vedi i Reami)...

Secondo me gli orchi in D&D hanno un doppio e fondamentale ruolo: minion base degli arcicattivi e barbari brutali che assediano le varie coste.
Messa così visto che l'orco da flavour ma si rischia di passare mezza missione a combatterne a mucchi è preferibile una via di mezzo che consenta ai giocatori di fare la parte del "grosso". Forse se avessero messo i mezzigiganti alla Harry Potter il risultato sarebbe stato simile, ma il riferimento all'orco aiuta non di poco il collegamento al fantasy a cui D&D si riferisce.

Anche lo gnomo è strano: alla fine pare solo un nano magico più piccolo e con un carattere irritante... E' legato alla terra, come gli elementali della mitologia greco-romana, ma fa scherzi e birbonerie, come gli gnomi germanici, e usa illusioni e malie, come gli gnomi irlandesi e celtici...
Nel gioco poteva avere un senso quando ai nani era vietato l'uso della magia arcana, dato che ne condivideva molti aspetti e poteva fornire i più potenti maghi illusionisti del gioco, ma nelle edizioni moderne è più ridondante che altro (non a caso inizialmente in 4e lo avevano relegato a mostriciattolo inutile)...

Ha avuto un grande successo in World of Warcraft.
Comunque sono interessanti le informazioni reperite da Nyxator http://rpg.crg4.com/originsG.html#gnome
Che non mi impediranno tuttavia di proclamare la caccia allo gnomo :twisted:

Quanto al voler giocare un drago, secondo me è più una roba apparsa con la terza edizione e con l'uscita mondiale di certi videogame, anime e manga giapponesi... In passato non c'era questa fissazione coi draghi e si giocavano un sacco di razze particolari, mentre oggigiorno se in un gioco non c'è almeno una razza per PG draconica, se ne lamentano tutti...
Tra l'altro, come per i drow e i non morti, i draghi sono da sempre l'avversario per eccellenza, non certo un modello eroico da seguire, almeno in occidente... In oriente è già diverso, visto che il drago da loro è simbolo di potenza e fertilità, tra le altre cose...

Secondo me accade un po' ciò che è successo con gli indiani nei western. A forza di combattere il nemico per eccellenza si finisce per dargli così tanta personalità da cominciare a voler veder come funziona la cosa dalle loro parti.
Al giorno d'oggi giocare un orco non darebbe tanti problemi quanti ne dava una volta.

Un altro degli errori più comuni è voler giocare una razza semplicemente come se fosse un umano con statistiche differenti... Un nano è un umano peloso, tosto e burbero, un elfo è un umano gracile, spocchioso e di bell'aspetto, un halfling è un umano basso, cleptomane e invadente, eccetera... Nessuno pensa che una razza diversa dall'umano possa avere un modo di pensare completamente differente rispetto all'umano... Questo è un altro motivo per cui razze come il dragonborn o l'eladrin secondo me non hanno senso di esistere: nessuno sarebbe davvero in grado di ruolare il modo di pensare di una lucertola elementale bipede o un essere fatato immortale transdimensionale...

Questo dipende molto da come si intendono l'ambientazione e le razze tutte. Perchè se volessimo seguire questo criterio fino ai suoi massimi livelli nessuno di noi potrebbe interpretare nessuna razza.
Bisogna poi dire che ogni razza è costituita su un modello umano, magari solo storicamente dislocato. Gli alieni che governano galassie da millenni ma che vengono sconfitti dal primo sussulto umano, che si evolve velocemente rispetto al loro immobilismo, è una riproposizione della propaganda seguita alle Guerre dell'Oppio, ove l'immobile ed apparentemente eterno celeste impero veniva abbattuto dagli isolani inglesi.
Non appena si cerca di dare un ruolo agli orchi diverso da quello tolkieniano finiscono per essere barbari delle steppe reinterpretati secondo l'ignorante categoria di "uomini onorevoli" (perchè oltre a riferircisi ad un modello esistente finiamo anche per giocarne lo stereotipo abbastanza piatto).
A seconda comunque sia della campagna sia delle situazioni le razze possono essere elementi di colore o giocare un ruolo fondamentale.

Nyxator ha scritto:
Luskark ha scritto:Il primo a sembrarmi poco utile e poco utilizzato è il mezzelfo.
Aveva un senso in differenti periodi ma visto che in D&D già l'elfo completo è razza giocabile senza che ciò squilibri il gioco e visto che in D&D l'aura mistica razziale degli elfi tende a svanire, alla fine tanto vale giocare un elfo pieno. Alla fin fine non è così tanto più strano rispetto al giocare un nano.

Mah, a fare così mi par si vada a tarpare le ali a chi vuole la via di mezzo e/o un b.g con basi, richiami o intrecci in stile Oliver Twist, Promessi Sposi o i più razzialmente contestualizzati frangenti dei romanzi di Dragonlance. (vedasi Tanis Mezzelfo e l'elfa Laurana)

Insomma, imho così si conferisce pure il boost di perfezione mistico-immortale agli elfi e/o si va velatamente a suggerire che ci sia sterilità tra umani e elfi.
Un della serie: " se ti fanno schifo levali, ma ponderane pro e contro a 360gradi." :)

Nota bene: è solo una discussione su quali dovrebbero essere le razze base di D&D. Io non propongo di cancellare i mezzelfi, dico che non ne ho mai avuto uno nei vari gruppi che ho potuto vedere e che non vedo troppe differenze rispetto al giocare un elfo totale (ci sono, ma rischiano di essere labili) dico che potrebbe essere una razza base non indispensabile, nata magari dal successo di un personaggio come Spock (se Tolkien non avesse creato Frodo e Bilbo nessuno avrebbe mai pensato all'importanza degli halfling).

Dire che alcune razze non siano indispensabili nei manuali base non vuol dire che debbano essere espulse dalle ambientazioni, anzi!
Un PNG di mie campagne è un mezzelfo con varie complicazioni legate alla cosa :)

Luskark ha scritto:Se non sarò soddisfatto lancerò una campagna di caccia allo gnomo nel topic sopracitato :)

Per quel link là di origins, più che al pezzo su Paracelso, o ai Pech, Salamander&Co manualistici, mi riferivo ai commenti di Gygax nelle righe più giù.

Sennò:
https://it.wikipedia.org/wiki/Gnomo
O questo, che mi par abbastanza gnomico:
https://it.wikipedia.org/wiki/Leprechaun

Non avevo letto il link prima, l'ho visto ora.
Conferma ciò che dissero Froud e Lee, l'origine sembra essere Paracelso.
Nota bene che Froud e Lee inserivano il leprecauno nel loro libro "Fate" ma tagliavan fuori lo gnomo, anche perchè il leprecauno è il folletto irlandese con tutti gli aspetti che ne fanno un folletto, inclusa la versione dispettosa del Cluracauno (quando ha finito di lavorare e cala la notte il Leprecauno si ubriaca diventando molesto e violento).

Cito la nota tecnica precedentemente richiamata:
"Gli autori hanno quindi concluso che gli "Gnomi" che si incontrano così spesso nella tradizione popolare non appartengono agli abitatori del Regno delle Fate. In realtà non esistono. La spiegazione più verosimile della profusione di storie, cosiddette vere, i cui personaggi sono "Gnomi" è la loro derivazione da elaborazioni fantastiche di scrittori recenti. Ci spiace di aver dovuto tenere gli "Gnomi" fuori da questo libro. Ma potremmo esserci sbagliati..."

E infatti anche Wikipedia parte dalle elaborazioni moderne della creatura.
La cosa più evidente che ha fatto D&D è stato elevarli all'altezza degli halfling/hobbit per non limitarli a poche classi (un guerriero di taglia minuscola è troppo sconveniente).

Luskark ha scritto:Ho messo solo le razze presenti nelle varie versioni del Manuale del Giocatore.
E visto che il tiefling c'è arrivato mentre l'aasimar no la par condicio non è stata rispettata a prescindere.

E vabbò...mea culpa che son abituato a certi classici e all'Arg e volevo ampliare un pò una rosa di scelte a mio vedere incompleta. :P

Io adoro la presenza di più razze possibili, ma ho aperto il topic sulle razze base da MdG.
In sondaggio si esprimono le razze di cui, a vostro e maggioritario parere, il MdG potrebbe fare a meno.

In topic si può dire più che tranquillamente che se in un manuale base si trova il tiefling dovrebbe esserci anche l'aasimar visto che consente molte più interazioni con un mondo superiore, sopraeleva uno status di nobiltà palpabile e fornisce caratteristiche che nessun'altra razza consente.
Io ho usato mooolti più aasimar che tiefling, e decisamente la percepisco come razza in sè e per sè, perchè è meglio strutturabile. Il tiefling sarebbe strutturabile se esser discendenti di demoni fosse (in generale) un tratto di stirpe piuttosto che un'onta. Nell'articolo citato e per i vari autori medievali essere discendenti di quello che era un folletto per gli uni e un demone per gli altri era almeno in parte ragione di vanto, non ragione di sassate per le strade.
I figli delle varie versioni della Melusina erano considerati belli ma tristi, venivano loro affidate grandi fortune e grandi eserciti, essendo dotati di capacità superiori a quelle normalmente umane. In D&D chiunque veda i cornetti rischia di non affidar loro neanche un sacco di sabbia vuoto.

Luskark ha scritto:Quanto sono giocati gnomi ed halfling?

Per esserci ci sono...forse sono di meno di prima, ma quanti sono boh. Riscontrai anche appassionati di Tolkien che vivono a pane halfling e dado.

Se queste comunità son da preservarsi allora è un buon motivo per tenere gli halfling.
Anche perchè se dobbiamo costruire i ladri su Conan è veramente cosa buona e giusta tenerci Bilbo :mrgreen:

Il fatto che lo siano poco è di per sè ragione sufficienti a relegarli a supplementi oppure un gioco fantasy di chiara ispirazione tolkieniana non può vivere senza gli hobbit?

Ma guarda, io più che altro vivrei tranquillo se non avessi mai visto le loro versioni simil centauresche aka centaur-kin in AD&D: gnoat (gnomo-capra di montagna) o ha'pony (halfling-pony) :D

Le conosco :lol:
Ma quello fa parte dello strano tentativo di D&D di partir da umanocentrico per poi cercar di rinnegare la stessa cosa quando non si vuole che il mondo sia intrinsecamente razzista. In più bisogna vender supplementi. Così, perchè lasciare i centauri al solo appannaggio degli umani? Meglio mescolarli anche con altre cose!
Poi in 3.5 sembrano più mix elfi-cavalli che mix umani-cavalli, avendo perso le barbe onnipresenti nel mito greco.

~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~
Parentesi botteghino e masse On

Per il resto non sò :uhm: ...a naso direi che in un ipotetico contesto editoriale 6e, penso converrebbe fare economia di risorse (autori, brainstorming, pecunia) e dedicare a gnomi e halfling un quantomeno equo e dignitoso spazio sul Core (così pure lo zoccolino duro degli aficionados resta) e non arrischiarsi a investire troppo su supplementi ad hoc che venderanno poco.
(o al max vedere come buttano i feedback di nicchia, farsi due conti in tasca e regolarsi un pò)

Parentesi botteghino e masse off

~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~

Parentesi importantissima, visto che si parla proprio di ciò che dovrebbe stare nel MdG, sia esteticamente sia economicamente.

Anche con gnomi e halfling, comunque ci rivedo un pò il discorso del mezz'elfo: se lo levi si va a spezzare una continuità e a creare un vuoto e/o delle domande pure a livello di bestiario/mondo di gioco..
Se poi il vuoto lo si riempie con cose nuove buttate lì a ramengo senza arte né parte, o lo si spiega solo con i "guarda, sego crudamente via tutto perchè sì/c'ha più-meno senso" imho si fa prima a tenerseli a livello di manuale e giocarseli poco.

È che non vedo nei mezzelfi lo stesso vuoto lasciato dagli halfling.
Poi ti dirò: alcuni miei amici dicono che quello da togliere sarebbe proprio l'halfling perchè da a chi lo gioca l'impressione di usar qualcosa di insulso... e in parte posso esser d'accordo, in parte ho il dubbio che togliere le razze di taglia piccola tagli un po' le gambe alla classe ladro.
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Re: [Discussione] La razza base di minor successo

Messaggioda Red_Dragon » ven set 23, 2016 12:09 am

Io ho dato un solo voto ed è lo gnomo. Non l'ho mai visto giocare ma proprio da nessuno! Tuttavia so per certo che se fosse eliminato, succederebbe come nella 4E dove è stato reintrodotto a "furor di popolo". Una cosa simile accadrebbe anche con gli halfling (anche se tra i fan di Bilbo e Frodo e quelli di Tasseloff, qualcuno li gioca). Facendo una disamina:
Umano: non importa quanto venga giocato, ha da esserci perché è il metro di paragone per tutte le altre razze.
Elfo: configura l'epic fantasy per eccellenza. Se manca l'elfo, fai un flop colossale. Se non lo rendi giocabile, fai un flop colossale. Eliminare l'elfo si può solo nelle ambientazione dove non ha alcun senso che esista, ma in un MdG adatto ad ogni ambientazione, deve essere presente (d'altronde è più facile togliere che mettere).
Nano: vedi sopra l'elfo. Valgono le stesse identiche considerazioni.
Halfling: questa è una razza il cui obbligo è presente, se non altro perché è l'unica razza piccola giocabile. Come caratterizzarla è tuttora complicato.
Gnomo: nessuno lo gioca perché lo gnomo è l'unione tra l'inventore (che renderebbe l'ambientazione steampunk) e "David Gnomo". Non ha una sua nicchia né niente che riesca a renderlo interessante. Eppure, se viene tolto, i giocatori lo rivorranno a furor di popolo, anche se non lo vedrai mai giocato.
Mezzelfo: anche se in D&D è mal caratterizzato, il mezzelfo l'ho visto giocare diverse volte. Quindi, sì, il mezzelfo ci andrebbe.
Mezzorco: il mezzorco viene giocato da chi vorrebbe interpretare un orco (inteso come tizio grosso, brutale e selvaggio, forse un po' stupido, forse no. Raramente Malvagio). Non è ben caratterizzato in D&D, ma copre una nicchia rimasta scoperta (si potrebbe obbiettare che esistono i Barbari umani, ma qui apriamo un altro discorso).
Tielfling: A parer mio, il Tiefling è giocato da chi vuol fare il mezzo-demone. Dato che i demoni sono il male, un mezzo-demone sarà sicuramente perseguitato e quindi il Tiefling si becca questo background. I Tiefling contenti di essere Tiefling sono visti male. Personalmente parlando, preferivo gli Aasimar, ma in D&D il più delle volte "Buono = Stupido" (notare la doppia maiuscola) e quindi...
Dragonborn: A parer mio, il dragonborn è interpretato da chi vuole giocare un mezzo-drago. Purtroppo sono stati poco approfonditi. Se mai riuscissero a dargli un po' di spessore, mi piacerebbe interpretarne uno (d'altronde basta vedere il mio nick ;) ). Attualmente i Dragonborn sono alla stregua dei drow: non hanno alcun senso di esistere ma se li levi verrai linciato. Il disegno fa schifo, ma molti non si rifanno al disegno del MdG. C'è chi li vorrebbe anche alati. Esattamente come i "pelle verde", così tutti i dragonborn che ho conosciuto hanno la coda e viene usata anche se da regole non c'è.

A differenza di altri, io metterei diverse sottorazze per ogni razza (quante non lo so), ma non ne son sicuro che andrebbero nel MdG.

Ora io vi rigiro una domanda: quali razze che non sono presenti nel MdG, voi invece avreste inserito? ;)
Io sicuramente il Goliath: è ben caratterizzato e copre la nicchia del mezzo-gigante.
Probabilmente inserirei anche altre razze esotiche, ma attualmente non mi vengono in mente.

Ciao :)
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Re: [Discussione] La razza base di minor successo

Messaggioda Kalvalastir » ven set 23, 2016 10:20 am

Le razze di Eberron (Forgiati, Morfici e Cangianti) sono secondo me davvero azzeccate. Il primo è un costrutto umanoide con pensieri ed in un certo grado anche sentimenti, il secondo è un mezzosangue licantropo, il terzo un mezzosangue mutaforma.

Sono naturalmente al loro posto nella loro ambientazione... ma hanno comunque delle caratteristiche che li rendono adattabili ed interessanti di per se.
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Re: [Discussione] La razza base di minor successo

Messaggioda Mad_Master » ven set 23, 2016 12:54 pm

Oltre ai succitati goliath, morfici e cangianti, che è piuttosto facile inserire in molti tipi differenti di ambientazioni, inserirei anche cose come i maenad (umanoidi psionici fortemente influenzati dalle loro emozioni) e i neanderthal (al posto dei mezzorchi)... Di elfi e gnomi preferirei la versione di Pathfinder, soprattutto con alcune varianti razziali dalla APG che li caratterizzano molto più del classico D&D... Il mezzelfo di Pathfinder ha tratti interessanti e potrei anche tenerlo, ma cambiandogli nome e facendone una razza a se...

In ambientazioni particolari, potrei anche prendere in considerazione cose come più particolari gli uldra, gli illumian, gli umbragen (magari con qualche depotenziamento), i grippli (da Pathfinder) o i vecchi beastmen della 2° edizione... Anche a catfolk e phanaton potrei trovare un posticino. In nessun caso prenderei in considerazione delle sottorazze e cose come i forgiati li lascerei solo nelle loro ambientazioni d'origine...
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Re: [Discussione] La razza base di minor successo

Messaggioda Luskark » ven set 23, 2016 2:38 pm

Red_Dragon ha scritto:Io ho dato un solo voto ed è lo gnomo. Non l'ho mai visto giocare ma proprio da nessuno! Tuttavia so per certo che se fosse eliminato, succederebbe come nella 4E dove è stato reintrodotto a "furor di popolo". Una cosa simile accadrebbe anche con gli halfling (anche se tra i fan di Bilbo e Frodo e quelli di Tasseloff, qualcuno li gioca).

Secondo me l'halfling ha perlomeno l'assetto di fornire un ladro piccolo e facilmente utilizzabile.
Qualcuno potrebbe pensare che l'halfling sia la razza piccola che a nessuno piace davvero ma che la gente gioca, lo gnomo quella che alla gente piace ma che nessuno poi gioca.

Elfo: configura l'epic fantasy per eccellenza. Se manca l'elfo, fai un flop colossale. Se non lo rendi giocabile, fai un flop colossale. Eliminare l'elfo si può solo nelle ambientazione dove non ha alcun senso che esista, ma in un MdG adatto ad ogni ambientazione, deve essere presente (d'altronde è più facile togliere che mettere).
Nano: vedi sopra l'elfo. Valgono le stesse identiche considerazioni.

Sono d'accordo, tanto che probabilmente l'elfo viene indebolito apposta in D&D rispetto ad altre varianti per consentire di giocarlo fin dal primo livello, anche se poi la cosa porta ai buffi paradossi per cui l'elfo a 120 anni non ne sa tanto più di un umano a 18.

Gnomo: nessuno lo gioca perché lo gnomo è l'unione tra l'inventore (che renderebbe l'ambientazione steampunk) e "David Gnomo". Non ha una sua nicchia né niente che riesca a renderlo interessante. Eppure, se viene tolto, i giocatori lo rivorranno a furor di popolo, anche se non lo vedrai mai giocato.

Come dissi, razza apprezzata ma poco giocata.
Secondo me lo gnomo fa sì che si possa fare steampunk senza essere puramente steampunk.
Il forgiato obbligherebbe il gioco tutto a scollarsi le atmosfere high fantasy e medievaleggianti tipiche del Signore degli Anelli mentre lo gnomo può essere visto anche in altri modi.

Mezzelfo: anche se in D&D è mal caratterizzato, il mezzelfo l'ho visto giocare diverse volte. Quindi, sì, il mezzelfo ci andrebbe.

Secondo me dipende moltissimo da quanto anomali un giocatore ritenga gli elfi.

Mezzorco: il mezzorco viene giocato da chi vorrebbe interpretare un orco (inteso come tizio grosso, brutale e selvaggio, forse un po' stupido, forse no. Raramente Malvagio). Non è ben caratterizzato in D&D, ma copre una nicchia rimasta scoperta (si potrebbe obbiettare che esistono i Barbari umani, ma qui apriamo un altro discorso).

Servirebbe l'introduzione di una sottorazza umana barbarica, come i cimmeri. Solo che rischierebbero di esser umani troppo umani. In assenza di meglio il mezzorco va bene.

Tielfling: A parer mio, il Tiefling è giocato da chi vuol fare il mezzo-demone. Dato che i demoni sono il male, un mezzo-demone sarà sicuramente perseguitato e quindi il Tiefling si becca questo background. I Tiefling contenti di essere Tiefling sono visti male. Personalmente parlando, preferivo gli Aasimar, ma in D&D il più delle volte "Buono = Stupido" (notare la doppia maiuscola) e quindi...

Secondo me basterebbe elaborare meglio gli aasimar e togliere loro un po' d'aura di bontà eccessiva per renderli meglio utilizzabili.

Dragonborn: A parer mio, il dragonborn è interpretato da chi vuole giocare un mezzo-drago. Purtroppo sono stati poco approfonditi. Se mai riuscissero a dargli un po' di spessore, mi piacerebbe interpretarne uno (d'altronde basta vedere il mio nick ;) ). Attualmente i Dragonborn sono alla stregua dei drow: non hanno alcun senso di esistere ma se li levi verrai linciato. Il disegno fa schifo, ma molti non si rifanno al disegno del MdG. C'è chi li vorrebbe anche alati. Esattamente come i "pelle verde", così tutti i dragonborn che ho conosciuto hanno la coda e viene usata anche se da regole non c'è.

Infatti l'unico dragonborn che ho giocato aveva la coda :)
Secondo me i dragonborn cercano a loro modo di rispondere ad un bisogno dei giocatori, i problemi sono altri:
- si inseriscono male in contesto con gli altri (sono fin troppo esotici rispetto alle razze base)
- si male inseriscono nella maggior parte dei contesti civici delle ambientazioni di base (se gli umani se la prendono con le persone coi cornetti, come reagiranno a lucertoloidi coloriti cornuti che sputano fuoco e acido?)

A differenza di altri, io metterei diverse sottorazze per ogni razza (quante non lo so), ma non ne son sicuro che andrebbero nel MdG.

Al momento stiamo parlando di manuale base base e di razze principali da MdG.
Perchè andando anche solo di mezzi vi sarebbero vari altri spazi da coprire, ma al momento vediamo cosa è bene tenere nel MdG. Se qualcuno mai dicesse che al posto del tiefling sarebbe stato meglio mettere il drow, lo dica senza problemi :)

Ora io vi rigiro una domanda: quali razze che non sono presenti nel MdG, voi invece avreste inserito? ;)
Io sicuramente il Goliath: è ben caratterizzato e copre la nicchia del mezzo-gigante.
Probabilmente inserirei anche altre razze esotiche, ma attualmente non mi vengono in mente.

Il goliath è stato un grande successo :)

Kalvalastir ha scritto:Le razze di Eberron (Forgiati, Morfici e Cangianti) sono secondo me davvero azzeccate. Il primo è un costrutto umanoide con pensieri ed in un certo grado anche sentimenti, il secondo è un mezzosangue licantropo, il terzo un mezzosangue mutaforma.

Sono naturalmente al loro posto nella loro ambientazione... ma hanno comunque delle caratteristiche che li rendono adattabili ed interessanti di per se.

Sono interessanti di per sè ma tra i tre il più proponibile mi sembra il forgiato, se non fosse per il fatto che il forgiato spronerebbe ad una concezione molto più steampunk di D&D tutto (e non solo di un'ambientazione specifica).

Mad_Master ha scritto:Oltre ai succitati goliath, morfici e cangianti, che è piuttosto facile inserire in molti tipi differenti di ambientazioni, inserirei anche cose come i maenad (umanoidi psionici fortemente influenzati dalle loro emozioni) e i neanderthal (al posto dei mezzorchi)..

Secondo me inserire maenad, illumian (sotto) e neanderthal come razze base svilisce il contesto fantasy multirazziale con elfi, nani e orchi, perchè alla fine sono tutti umani leggermente modificati.
Il maenad soprattutto obbligherebbe all'introduzione delle regole psioniche fin dal manuale base, cosa che con D&D non si è mai aggregata al meglio fino in fondo.
L'unico tra i tre potrebbe essere il neanderthal perchè consente di fare una razza barbarica piena, solo che secondo me sono privi del flavour fantasy necessario per essere presenti. In un'ambientazione conanica starebbero bene, ma con elfi e nani vedere il neanderthal sul MdG non mi farebbe un ottimo effetto.
In più il neanderthal sprona ad un contesto freddo che tutte le altre razze non delimitano. Faccio fatica ad immaginarmi un neanderthal nella giungla.

In ambientazioni particolari, potrei anche prendere in considerazione cose come più particolari gli uldra, gli illumian, gli umbragen (magari con qualche depotenziamento), i grippli (da Pathfinder) o i vecchi beastmen della 2° edizione... Anche a catfolk e phanaton potrei trovare un posticino. In nessun caso prenderei in considerazione delle sottorazze e cose come i forgiati li lascerei solo nelle loro ambientazioni d'origine...

Rispondo come se dovessimo inserirli in un manuale base.

I forgiati fanno virare troppo i mondi in una direzione preordinata, ben lontana dal medievaleggiante tutt'altro che steampunk che affolla varie campagne.
Secondo me rispetto agli umbragen come razza base è più facile inserire i drow.
Gli uldra sarebbero molto carini, ma sono legati al solo contesto freddo (problema che condividono coi neanderthal di cui sopra) mentre tutte le altre razze sono assai meglio utilizzabili.
Sugli illumian dissi sopra.
I felinidi potrebbero essere una scelta interessante.

Phanaton, beastmen e grippli mi sono ignoti.

EDIT: ho cercato. Secondo me il problema di felinidi, phanaton e grippli sarebbe la difficoltà nello sceglierne uno solo. Perchè qualunque tra loro si scelga per un manuale base esclude ovviamente gli altri, e cosa sarebbe più opportuno scegliere tra i vari animali disponibili? Perchè ciascuno delinea un contesto specifico...
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Re: [Discussione] La razza base di minor successo

Messaggioda Mad_Master » ven set 23, 2016 3:51 pm

Perché tra felinidi, phanaton e grippli se ne dovrebbe scegliere uno solo? Sono tre razze completamente diverse e per una volta non umane... Tra l'altro sono quelle fatte meglio, rispetto a tanti altri obbrobri animaleschi usciti nel tempo...
Il beastman era una razza più selvatica, capace di mimetizzarsi attivamente tramite una pelliccia cangiante e dotato della più bella forma di resistenza alla magia che abbia mai visto in D&D: erano quasi del tutto immuni alla magia (roba che in termini di 3.5 si potrebbe tradurre come RI 17+livello o peggio) e non credevano in essa, ma non era chiaro se fossero scettici per via della loro resistenza o se fossero resistenti per via del loro scetticismo... Fatto sta che in pratica non c'erano beastman incantatori (e tornavano utilissimi per versioni senza magia di certe classi)...

Riguardo i neanderthal in contesto fantasy, hai presente il romanzo/film Il Tredicesimo Guerriero? Beh, i nemici erano proprio neanderthal ed erano ASSAI fantasy, a cominciare dal come venivano descritti dai poveri scandinavi sopravvissuti alle loro scorrerie... Ovviamente, la razza andrebbe un attimino risistemata (anche in virtù delle recenti scoperte archeologiche, che li rendono molto meno idioti di quanto si credesse) e secondo me potrebbe tranquillamente sostituire il mezzorco di Pathfinder senza problemi (quello 3.5 è buono solo per fare il barbaro)...
Neanderthal nella giungla? I suoi cugini denisova... Neanderthal nel deserto? I nostri comuni antenati heidelbergensis... Siamo noi quelli "strani" nella famiglia, gracilini, spilungoni, dotati di mento e con la fronte tonda senza sopracciglia sporgenti...

Gli umbragen hanno il pregio di poter diventare una razza a se, anche senza essere elfi mutanti, per questo li ho messi tra le possibili razze specifiche di un'ambientazione... Discorso simile per i maenad: non devono per forza essere psionici, ma possono tranquillamente essere convertiti in altre forme (tipo la magia psichica di Pathfinder o con semplici capacità magiche come gli illithid base della 3.5)...
Anche gli illumian li ho messi tra le razze che terrei in considerazione per un'ambientazione specifica, quindi non necessariamente nel manuale base... Tra l'altro, tempo fà mi era venuto in mente un abbozzo per un'ambientazione con solo razze "umane", in cui oltre all'umano base c'erano, opportunamente modificati, mezzelfi (cambiati di nome e background), neanderthal, illumian, maenad, cangianti, morfici e halfling (considerati come umani divergenti, tipo l'homo floresiensis)...

Più che per l'aria steampunk che gli aleggia intorno, a me il forgiato ricorda più un Pinocchio sfigato senza la Fata Turchina a salvargli le chiappe... A parte un qualcosa tipo Eberron, non riesco proprio ad immaginarmi un'ambientazione in cui potrei giustificarne la presenza come razza giocante piuttosto che come rara mostruosità da affrontare...
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Re: [Discussione] La razza base di minor successo

Messaggioda Luskark » ven set 23, 2016 5:15 pm

Mad_Master ha scritto:Perché tra felinidi, phanaton e grippli se ne dovrebbe scegliere uno solo? Sono tre razze completamente diverse e per una volta non umane... Tra l'altro sono quelle fatte meglio, rispetto a tanti altri obbrobri animaleschi usciti nel tempo...

Perchè lo scopo del topic è quello di parlare di razze base, e a questo cerco ogni volta di ricondurre la discussione. Secondo me se si dovessero mettere come razze base ce ne starebbe una sola, e quella presente finirebbe per escludere le altre.
Poi parlando di supplementi sono tre ottime razze perfettamente elaborabili (anzi, devo cercar di inserire i phanaton nella mia ambientazione che ne è priva!) ma qui stiamo cercando di capire quali potrebbero esser le razze base.
Sai bene dall'apertura del mio topic "famosi per razza" che sono tutt'altro che contrario alla presenza di molte razze tra loro ben diversificate nelle varie ambientazioni :)

Il beastman era una razza più selvatica, capace di mimetizzarsi attivamente tramite una pelliccia cangiante e dotato della più bella forma di resistenza alla magia che abbia mai visto in D&D: erano quasi del tutto immuni alla magia (roba che in termini di 3.5 si potrebbe tradurre come RI 17+livello o peggio) e non credevano in essa, ma non era chiaro se fossero scettici per via della loro resistenza o se fossero resistenti per via del loro scetticismo... Fatto sta che in pratica non c'erano beastman incantatori (e tornavano utilissimi per versioni senza magia di certe classi)...

Mi stai convincendo ma mi occorrerebbe saperne di più. Dove si trovavano?
In che manuale erano? Come erano fatti?

Perchè cercando in giro trovo più tentativi di rendere in D&D le creature di Warhammer della razza originaria.

Riguardo i neanderthal in contesto fantasy, hai presente il romanzo/film Il Tredicesimo Guerriero? Beh, i nemici erano proprio neanderthal ed erano ASSAI fantasy, a cominciare dal come venivano descritti dai poveri scandinavi sopravvissuti alle loro scorrerie... Ovviamente, la razza andrebbe un attimino risistemata (anche in virtù delle recenti scoperte archeologiche, che li rendono molto meno idioti di quanto si credesse) e secondo me potrebbe tranquillamente sostituire il mezzorco di Pathfinder senza problemi (quello 3.5 è buono solo per fare il barbaro)...
Neanderthal nella giungla? I suoi cugini denisova... Neanderthal nel deserto? I nostri comuni antenati heidelbergensis... Siamo noi quelli "strani" nella famiglia, gracilini, spilungoni, dotati di mento e con la fronte tonda senza sopracciglia sporgenti...

Secondo me avrebbe anche un altro problema. Se è facile dare al mezzorco un aspetto astuto o istruito (di solito basta cinesizzarlo un pochino) vedo molto difficile la creazione di un "bel" neanderthal...

Discorso simile per i maenad: non devono per forza essere psionici, ma possono tranquillamente essere convertiti in altre forme (tipo la magia psichica di Pathfinder o con semplici capacità magiche come gli illithid base della 3.5)...

Anche così secondo me per essere una razza base rimarrebbero troppo simili agli umani.
Come razza supplemento nessun problema, ma come razza base io non sarei favorevole.

Anche gli illumian li ho messi tra le razze che terrei in considerazione per un'ambientazione specifica, quindi non necessariamente nel manuale base... Tra l'altro, tempo fà mi era venuto in mente un abbozzo per un'ambientazione con solo razze "umane", in cui oltre all'umano base c'erano, opportunamente modificati, mezzelfi (cambiati di nome e background), neanderthal, illumian, maenad, cangianti, morfici e halfling (considerati come umani divergenti, tipo l'homo floresiensis)...

Certo, ma il topic deve ragionare principalmente sulle razze base, e per questo ho cercato di veder se funzionerebbero in tale contesto, aggiungendo che secondo me non andrebbero bene.
In un'ambientazione apposita le razze base possono essere tranquillamente i vari tipi di giganti.

Più che per l'aria steampunk che gli aleggia intorno, a me il forgiato ricorda più un Pinocchio sfigato senza la Fata Turchina a salvargli le chiappe... A parte un qualcosa tipo Eberron, non riesco proprio ad immaginarmi un'ambientazione in cui potrei giustificarne la presenza come razza giocante piuttosto che come rara mostruosità da affrontare...

Secondo me il forgiato si può adattare abbastanza facilmente all'occorrenza per poter divenire anche più o meno simile ai golem, costruito dagli gnomi come dai goblin. Si può inserire anche in altri contesti, alterandone la storia.
Il punto è che immaginare un mondo costellato da codesti esseri come razza base (e quindi abbastanza onnipresente) rovinerebbe varie ambientazioni, che vivono dell'assenza di magia, di contesti molto medievaleggianti eccetera.
Chiusi in qualche raro territorio o qualche gruppo di laboratori possono essere inseriti quasi ovunque. Ma distribuiti su tutti i mondi in modo abbastanza presente rischiano di far danno ad alcune ambientazioni in cui stonerebbero.
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Re: [Discussione] La razza base di minor successo

Messaggioda Mad_Master » ven set 23, 2016 6:11 pm

http://www.lomion.de/cmm/beastman.php

Qui puoi vedere la scheda 2nd Edition del beastman, da cui a suo tempo trassi le stats per convertirlo in una razza base 3.0 che da qualche parte dovrei ancora avere salvata...

Secondo me avrebbe anche un altro problema. Se è facile dare al mezzorco un aspetto astuto o istruito (di solito basta cinesizzarlo un pochino) vedo molto difficile la creazione di un "bel" neanderthal...


Basterebbe "celtizzarlo" un po'... Non dovrebbe essere tanto difficile, visto che con tutta probabilità i neanderthal erano bianchi e coi capelli biondi o rossi, un po' come gli scandinavi o i germanici oggi... Ben pettinato e sbarbato, un neanderthal potrebbe passare inosservato persino in una città moderna, come degli esperimenti con attori truccati hanno dimostrato...

Comunque, pensando a quali razze mettere in un ipotetico manuale base, bisogna tener conto anche delle classi che vi saranno presentate... Ogni razza, a parte gli umani, che sono i jolly per eccellenza, finirà per eccellere in una o due classi, per cui si dovrebbe guardare più che altro alla copertura delle varie classi fornita dalle razze introdotte...
A tal proprosito, bisognerebbe evitare incongruenze nella stesura dei tratti di una razza, come per esempio una cosa che ho sempre trovato strana fin dalla 3.0, ovvero che gli elfi, innatamente portati per la magia e discendenti da stirpi fatate, riescano alla fine meglio come maghi studiosi che come stregoni talenti naturali...
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Re: [Discussione] La razza base di minor successo

Messaggioda Nyxator » ven set 23, 2016 7:55 pm

Constatato che avete messo un bel pò di carne al fuoco vado di considerazioni varie e rigorosamente in ordine sparso, che sennò coi multiquote mi diventa più complicato che altro. :)

Gnomo
@Lusk, per la cerca allo gnomo c'ho poco da aggiungere...per come la vedo io quello dndiano non è altro che un tentativo di riproporre un mix umanizzato/giocabile di un esponente del piccolo popolo taglia mignon con altre creature del folklore, tipo il lepracauno.
Aspetto: prova a confrontare l'immagine dello gnomo del bestiario di AD&D con le figure del '900 sulla wikipedia. Son più gnomi o lepracauni quelli del brownie di campagna del bestiario (o forse era nel monstrous compendium) AD&D o dello gnomo guerriero sul bestiario 3e.
Taglia la solita storia del bilanciamento...
Taglia piccola evita:
i vantaggi eccessivi (entro in locanda pure a scrocco, bonus taglia)
i drawback eccessivi (portata 0m, AdO, modificatori lotta ecc)
le complicazioni assortite (bottino, equip, guadi di fiume, sedie a misura umana ecc)
le scene al limite del ridicolo pure in ottica e contesto D&D (build For Cos e lo gnomo barbaro alto una spanna scarsa che solleva le case)
----

Gli unici veri taglia mignon, diciam tiny và, del piccolo piccolo popolo?
Quelli non giocabili -e nemmeno tutti - e spesso son i meno noti, tipo i seelie faerie.
Gli spiritelli del bestiario? Chiamali spiritelli...paion hobbit che fanno il cosplay di uno spiritello.
Umanizzazione dilagante: c'è poco da fa'...guardati driade, ninfa e nereide versione AD&D e 3e e dimmi te...

Razze dragose dragonborn e fritto misto.
Che dire, a me piacciono di più le tre versioni gold, silver e bronze dell'half dragon AD&D con le orecchie puntute e senza coda e ali; ma da lì a renderli giocabili ce ne passa...son sgravi.
Il dragonborn l'ho votato/cassato.
Se vi può interessare una base regolistica per un simil draconico con ali e tutto sommato bilanciato, in Path c'è il wyvaran.
http://paizo.com/pathfinderRPG/prd/bestiary4/wyvaran.html

Aggiunte ai manuali e razze aggiuntive.
C'ho poco da dire, preferisco l'approccio alla Path.
Con quello ho le razze core e c'ho le opzioni custom per le razze core e non, e se ne occorrono di più, ci stanno pure quelle.
Il tiefling è stato approfondito in almeno due occasioni..mettiam caso qualcuno si fosse rotto le balle di oscurità e delle cose standard, incluso il -2 Car.
Il grippli non lo metterei sul MdG, ma convengo che quello sull'Advanced Race di Path rientra nella dicitura di poco ma buono, e messo giù sobrio.
In Path, mi pare in Blood of the Moon, c'è una razza (skinwalker, credo) che in buona sostanza è un umanoide/licantropo depotenziato giocabile.

Beastman
Apperò, res magic oltre 80% ricordo giusto il curst, i drow di alto livello, la morte rossa e creature uniche tipo qualche demon lord o signore dei nove.
Va da sé che la res magic di AD&D era cosa un pò sbroccata di suo.
Tutto sommato aggiustata quella mi pare adattabile anche come razza giocabile.

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Re: [Discussione] La razza base di minor successo

Messaggioda Mad_Master » ven set 23, 2016 9:03 pm

Beastman
Res magic oltre 80% ricordo giusto il curst, i drow di alto livello, la morte rossa e creature uniche tipo qualche demon lord o signore dei nove.
Va da sé che la res magic di AD&D era cosa un pò sbroccata di suo.
Tutto sommato aggiustata quella mi pare adattabile anche come razza giocabile.


Secondo il vecchio manualetto di conversione da 2° a 3° edizione, la resistenza alla magia diventa resistenza agli incantesimi in questo modo: magic resistance 50% equivale a RI 11+GS o 11+livello, a seconda che si sia un mostro o un PG... Ogni 5% in più o in meno è un +1 o -1 rispettivamente... 80% quindi dovrebbe essere 17+livello che ho scritto prima, che è comunque un valore mostruoso...

Ricordo che la parte più difficile del convertire il beastman era stato il decidere come gestire il fatto che la sua resistenza magica si applicava anche alle magie che lanciava lui, facendole fallire 8 volte su 10 e rendendolo di fatto incapace di avanzare come incantatore...
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