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[Libro] La Torre Nera di King: chi l'ha letto?

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Re: [Libro] La Torre Nera di King: chi l'ha letto?

Messaggioda khaleb » ven apr 25, 2014 6:59 pm

Riaprirei, dopo un'eternità la discussione, perché ho appena finito di leggere l'ultimo libro, quello "aggiuntivo": "La Leggenda del Vento". 
Due parole su quest'ultimo: è una specie di gioco di scatole cinesi. Una storia (di contorno, poco utile ma che scalda il cuore per chi ha amato la serie, perché coglie lo spirito degli altri mondi, e dei nostri eroi sempre lì, anche se è soltanto una cornice) che contiene una storia (una storia del mondo che sta iniziando ad andare avanti, una storia bella sul passato di Roland) che contiene una storia (una leggenda dell'entro mondo, non utile ai fini della saga ma perfettamente inquadrata in essa). 
Come inquadro La Leggenda del Vento? Sicuramente, una gran bella operazione commerciale, così come i fumetti (che, almeno nella parte che non riprende direttamente le storie dei libri ma le integra, è comunque più che all'altezza; probabilmente, bene che sia stata trattata in questo modo piuttosto che come libro a sè). D'altra parte, è un bel libro; non ha lo spessore degli altri, ma è saga della Torre Nera a pieno titolo; e chi di voi non ha un groppo in gola a rivedere i personaggi principali nel loro splendore dopo aver finito la saga (cronologicamente, mi pare andrebbe collocato immediatamente dopo La Sfera del Buio, comunque dopo Terre Desolate), non ha un cuore. 

Parlando in generale della saga della Torre Nera... sono in disaccordo praticamente completo con quasi tutti i commenti di cui sopra :D (mi spiace solo che molti non sono più utenti attivi, quindi sarà improbabile discuterne). 

Andiamo per gradi. 

King non è come il vino, e invecchiando non migliora. Meh, relativo. E' vero, ha una produzione letteraria quasi senza paragoni, e che non bada alla qualità quanto alla quantità, solitamente (tanto che le voci sui ghost writer superano persino il numero dei libri che manda in stampa). Ma questo non vuol dire che non sia in grado di scrivere bene (purtroppo ha un tipo di linguaggio che le traduzioni sciupano parecchio) né tantomeno che non lo faccia: è raro, ok, ma sforna ancora dei libri magnifici: 22/11/'63 è uno dei libri più belli che abbia letto, e nello specifico è forse la miglior storia d'amore che abbia mai letto, con sfumature di una delicatezza più unica che rara. E sì, stiamo parlando di Stephen King, l'uomo capace di scrivere le cose più terrificanti mai concepite da mente umana, e che non si esime dal tirarle in ballo nel libro (se ve lo state chiedendo, no, 22/11/'63 non è un libro "rosa", neanche lontanamente, altrimenti non l'avrei letto). E tuttora, i suoi racconti sono per almeno un abbondante 50% dei capolavori. 
Quindi no, Stephen King non scrive ormai soltanto libracci: semplicemente, più lavori pubblica a ritmo serrato, più sarà difficile tra questi trovare qualcosa di veramente buono. 

Gli scontri della Torre Nera. Beh, premesso che è opinabile che certi dovuti momenti non lo siano, ma non devono esserlo. Non è una storia epica, è una storia sofferta. Il sacrificio non porta alla vittoria, il sacrificio porta semplicemente in avanti: in questo senso, una risoluzione epica non è proprio possibile, né compatibile con lo spirito dei romanzi.
Però la saga in sé, quella è epica, e lo è con la E maiuscola (apprezzate l'allitterazione grazie). Non lo è per le singole battaglie, ma per l'universalità di queste: lo scontro avviene contro l'intero universo. Non va misurato nella sua violenza, ma quanto immenso sia il sacrificio totale che fa Roland (e chi è con lui), contro un qualcosa che va distruggendo mondi interi di pari passo. E' un dare sé stessi per purificare l'esistenza: è più che epica, è mitologia allo stato puro.

La qualità degli ultimi tre libri inferiore rispetto ai precedenti. 
Anche qui, parliamone bene. E' indubbio che lo stacco si senta, e non poco. Ma diverso non vuol dire migliore o peggiore. Anzi, diciamo che chi ha letto la versione originale del primo libro della serie, e non la riedizione di ormai un discreto numero di anni fa, dovrebbe essersi conto di due cose: 
- "L'uomo in nero fuggì nel deserto, e il pistolero lo inseguì" è probabilmente il miglior incipit mai scritto nella narrativa "di genere" (e in questo caso, il genere è talmente ampio da comprendere tutti i tipi di fantasy, la fantascienza, il western e un paio d'altre cose che al momento mi sfuggono)
- E' scritto con i piedi. Cioè, non che faccia schifo proprio, ma rispetto agli altri è scadente: è scritto da poco più che un adolescente, si vede e lo stesso King lo ammette. E' fondamentale, ed è anche giusto che abbia quella forma essendo il nocciolo, l'aspetto in cui la storia è acerba quanto il protagonista e l'autore, ma non è al livello degli altri. 
Poi è vero, Terre Desolate e La Sfera del Buio sono forse i libri migliori della serie. Ma non perché i successivi siano scadenti: sono semplicemente i più organici, i più facili da digerire. Quelli in cui il mondo non è ancora "andato così tanto avanti", in cui si procede su un binario relativamente lineare con una storia facile da seguire, e in cui i mondi non si iniziano a frammentare e mischiare. I libri successivi a mio parere non sono più frettolosi (la mole e la complessità a mio parare ne sono dimostrazione - non di qualità, ma certamente ancor meno di fretta), sono solo più difficili. La storia inizia a crescere e a contorcersi, anche se ammetto che per apprezzarla a pieno è necessario aver letto molta altra roba di King, mettendo così un sacco di tasselli di puzzle al loro posto. 
Inoltre, affermo con certezza una cosa: sono i primi quattro libri (in realtà quelli dal secondo al quarto) a farci affezionare ai protagonisti, ma sono i successivi a renderli vividi e vivi, a farli staccare letteralmente dalle pagine. 

La scelta di King di farsi personaggio... beh, questa sinceramente, non è tra le mie cose preferite della saga. Ma non la trovo neanche sbagliata, come dicono in molti. E' stata una scelta, e sinceramente ci puo' stare: è un modo come un altro di portare avanti la cosa. Anzi, se narrativamente rende il tutto un po' più "stoppaccioso", è sicuramente un modo più sensato di raccordare il tutto con i vari multiversi, rendendo la storia più realistica e "densa". 

Sul Re Rosso, anche sono in profondo disaccordo. Vado in spoiler perché è impossibile considerarlo senza parlare dell'epilogo (anche se il solo fatto che sia stato citato sopra, di per sé rivela parte del finale):
Spoiler:
Il Re Rosso incarna la meschina miopia e la stupidità del male. Il male normalmente è stupido? Il Re Rosso è il Male, quindi è folle. Agisce per distruggere sperando di poter regnare sulle macerie, senza la certezza, e semplicemente rimane prigioniero della Torre, che in chiave significa che è prigioniero del suo stesso progetto. Non è altro che un mezzo: mette in moto qualcosa, ma il fatto che la sua sconfitta sia così "idiota" è proprio la chiave dell'"epicità" della storia, della sua potenza. Roland non affronta il Re Rosso, e gli scontri con i suoi gregari sono ben più temibili; addirittura, il suo nemico finale sembra uscito da una fiaba per bambini, a tinte fosche ma sempre fiabesca. Perché lì la lotta non è contro il Re Rosso, ma contro Roland stesso, che deve accettare di crescere ancora una volta lasciandosi tutti i propri fardelli alle spalle. E che deve affrontare un intero sistema di mondi che sta collassando, non certo il povero folle che mirava ad esso.
In calce, Patrick non è aggiunto a casaccio: in realtà è Roland a essere citato

Mi si permetta una critica, senza cattiveria ma insomma, per come la vedo io: criticare gli ultimi tre libri (che poi sono un unico grande libro, hanno molta meno soluzione di continuità rispetto ai capitoli precedenti, anche per questo sorprende meno il periodo di tempo relativamente ravvicinato in cui sono stati pubblicati, rispetto ai precedenti) perché portano a strade diverse dai precedenti, vuol dire non aver compreso lo spirito della Torre Nera. A mio parere invece rende perfettamente la progressiva divergenza dei mondi, la sempre crescente difficoltà a tenerli uniti che la torre ha, e allo stesso modo anche il cambiamento interiore di tutti i personaggi (tutti, perché l'occhio ovviamente si focalizza su Roland, ma tutti crescono, con lui ma a modo loro). E allo stesso modo, l'epilogo è la perfetta conclusione di tutto, non c'era altro modo in cui potesse finire: non meglio, non peggio. Non c'era proprio altro modo: non cambia il modo di raccontare la storia, è che trama, stile, ambientazione e personaggi procedono di pari passo.
E sì, anche io ho letto il paragrafetto conclusivo, dubito che qualcuno non l'abbia fatto per davvero (io stesso avrei voluto evitare, ma non l'ho fatto perché sapevo che tanto prima o poi avrei ceduto, non è qualcosa cui sarei mai stato capace di resistere). E' quello che doveva succedere dopo, come dovevano andare le cose, ma non andavano scritte. 

Insomma, dando un bilancio finale di tutto: 
E' un'opera monumentale, davvero. Tratteggia non un mondo, ma una serie di mondi, e sicuramente per apprezzarla appieno è utile aver letto non soltanto le pietre miliari di Stephen King, ma anche molte altre opere minori e un certo numero di racconti (uno, Le Piccole Sorelle di Eluria, parla proprio di Roland, ma ce ne sono altri in cui gli accenni sono molto marcati, riprendendo anche i personaggi della serie: nell'Ombra dello Scorpione l'esempio è tra i più evidenti, anche se paradossalmente tra i meno espliciti). Su WIKIPEDIA trovate, alla fine della pagina, un elenco delle opere collegate in qualche modo (purtroppo incompleto, mancano sicuramente alcuni racconti e 22/11/'63). 
Ripeto, chi non conosce King come scrittore in generale sicuramente perderà uno spettacolare gioco di incroci e rimandi tra i libri, ma non per questo l'opera non è godibile. Anzi, semmai il contrario: è una serie di libri emozionante, mai scontata, che gioca con tutti gli stereotipi di una certa letteratura "di genere" per mescolarli in quello che però non è un pastiche, ma un qualcosa di nuovo. Maghi, pistoleri e mafiosi in un ritratto, alla fine, di famiglia che, alla fine, è quello che conta di più: personaggi talmente ben fatti e in vicende così ben raccontate, che rimangono nel cuore. 

Spoiler:
E per chi sapesse come va a finire, leggete La Leggenda del Vento: poter vedere ancora Eddie Dean fare il ka-mai mentre spinge Susanna sulla carrozzella, apre il cuore.
E' stupido morire con un'arma nel fodero.

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Re: [Libro] La Torre Nera di King: chi l'ha letto?

Messaggioda lagunaroch » sab apr 26, 2014 10:38 am

Ecco, se dici cosi, non vedo lora di leggerlo....go king, go!!!!
Pare che qualcuno abbia chiesto a Stephen King se fosse in grado di scrivere un horror in una riga, e questi abbia risposto: "L'ultimo uomo sulla Terra è chiuso nella sua stanza. Bussano."
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Re: [Libro] La Torre Nera di King: chi l'ha letto?

Messaggioda Nyxator » dom apr 27, 2014 7:30 pm

La Leggenda sarebbe il vol 4.5, o perlomeno, per me può considerarsi cronologicamente tale solo in quel gradito ka-tet fan service di 50 pagine circa(fa brutto contarle, ma tant'é le si divora subito), il resto è lì e non è lì...un pò come la parte tra il mono e il palazzo di Oz.
D'altro canto la strada per riaffacciarsi un'altra volta su quei mondo/i può essere fatta soltanto in quella maniera.
Non indispensabile, ma se la serie piace è acquisto quasi obbligato.

22/11: preso il mese stesso in cui uscì. Fu un acquisto al volo con mooolta riserva e scetticismo, puntualmente smentito pagina dopo pagina. Un buon acquisto indubbiamente.

Sul Re Rosso
(vado di spoiler trama, occhio gente :))
Spoiler:
Boh...al di là del dibattito se gli eventi nel campo di rose potevano concludersi(tutto considerato sì) o meno a quel modo, dico la mia..
Suppongo che per molti lettori sia perfettamente lecito e plausibile (con tutto quell'hype -voluto o meno- creatosi attorno propio all'aspetto stesso del Re Rosso) restare un filo basiti quando se lo ritrovano descritto nero su bianco. Alla It insomma.

Più fiabesco di Odd'S Lane non c'è nulla..e Sai Roland là non fa un figurone. L'ultimo nemico arriva dopo.

Un Flagg e un Blaine, hanno tutto'altro sapore comunque.

Di rimandi e di intrecci nelle opere di King, bene o male, ne ho già letti parecchi in versione cartacea...ma una rinfrescata al volo direi che non guasta certo.
Nondimeno, se fossi un novello lettore della Torre Nera e non volessi inavvertitamente levarmi il piacere della lettura, ci andrei cauto a posare gli occhi a casaccio su quella pagina della wikipedia..ma d'altra parte si sà, la cara wikipedia non lesina quasi mai "i particolari" delle trame ;)
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