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[Recensione] "Gli E(r)ro(r)i del Crepuscolo" (Antefatto)

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[Recensione] "Gli E(r)ro(r)i del Crepuscolo" (Antefatto)

Messaggioda Flick » lun apr 11, 2011 3:55 pm

Nota: questa è una recensione scritta dal sottoscritto ne "Il Forum di palazzo", forum del blog MassacriFantasy (pubblicato con il nickname "Merphit Kydillis"). Dato che è una mia creazione e che non mi si crea a fare un blog, ve lo posto qui :P

OT: Chiedo inoltre scusa ai mod, ma questo topic l'ho scritto tramite un pc dell'università che, d'altronde, possiede Internet Explorer come browser: dannatamente lento e duro di comprendonio, quinndi, mi ha fatto postare nella sezione sbagliata del foru, (è finito infatti su off topic).

Gli Er(r)o(r)i del Crepuscolo – Antefatto,
Guerra tra Eterni monarchici perbenisti ipocriti e socialisti settentrionali brutti e kattivi


Era maggio 2008: facevo il quarto anno delle superiori e ricordo che faceva un caldo bestiale tanto che, quando tornavo a casa e mi cambiavo i vestiti, la canottiera diventava tutt’uno con la pelle del sottoscritto per il troppo sudore. All’epoca avevo conosciuto da poco Gamberi Fantasy, come risultato di una mia ricerca su una recensione sincera di Bryan dalla Copertina alla C***o di Cane I: e all’epoca la Troisi era il bersaglio preferito nel blog di Gamberetta dopo Twilight, e mi feci qualche risata leggendo i commenti lasciati dagli utenti nell’articolo Ancess – Le Chiavi del Cassonetto.
Un giorno, girovagando dentro ai meandri della libreria Edison di Pescara (che purtroppo da mesi ha chiuso definitivamente) m’imbatto in un opuscolo con delle belle illustrazioni di Massimiliano Frezzato intitolato Gli Eroi del Crepuscolo. Perché non sfogliarlo? Tanto è gratis!
Il giornalino illustrava, in pillole, la trama del romanzo che sarebbe uscito da lì a un mese: un mezzelfo che andava a salvare la sua bella dal cattivone di turno. Beh, una cosa non proprio originale ma, da come te l’illustrano, pareva un romanzo scritto bene. Decisi di acquistarlo sul lancio. Qualche dubbio cominciò a germogliare nella mia testa quando, a giugno, trovai il suddetto romanzo avvolto nel cellophane.
Certo, c’è una grossa differenza tra biblioteca e libreria, e uno non può passare tre ore a leggere un libro della libreria... però, per me, era la prima volta che vedevo una cosa del genere. Una strana sensazione a forma di campanello mi aveva dato una sorta di avvertimento, ma lo ignorai e spesi ben venti euri per quel mallopone di pagine che mi portai a casa....

Gli Eroi del Crepuscoloè una delle più grosse boiate che abbia mai letto in vita mia, addirittura peggio della Troisi. Me ne resi conto dopo essermi bevuto l’antefatto del romanzo: ma oramai l’avevo comprato e non mi piace lasciare un libro a metà, per quanto pesante e narcotico possa essere. Lo faccio per voi e gratis, quindi per grazia dell’onirico Cthulhu non venite a rompermi le sfere di cristallo se i vostri bulbi oculari dovessero esplodere durante la lettura della mia recensione.

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Gli Eroi del Crepuscolo è uscito anche in edizione tascabile (15 euri), ma l’Einaudi non finisce mai di stupire. Mentre la copertina originale pareva attirare con l’inganno il lettore, questa copertina IMO produce l’effetto contrario esiliandosi di sua volontà nel reparto “Quarantena”. Il castello in fiamme e il lupo accanto al tizio col petto nudo c’entrano un c***o di cane con la trama.

Il primo giorno fu un giorno di sole.
Non era in realtà il primo giorno, perché migliaia di giorni erano già scivolati via, silenziosamente registrati da sguardi che si nascondevano nelle ombre in mezzo agli alberi, e da memorie create per durare in eterno e conservare il ricordo di ogni singolo secondo perduto. Ma i Primi non potevano saperlo, e lo chiamarono il primo giorno, dopo che la prima notte ebbe insegnato loro cos’era un giorno, e cos’era una notte. I Primi avevano molto da imparare, e lo sapevano. Sapevano di aver aperto gli all’improvviso in un mondo del quale non avrebbero mai potuto supporre l’esistenza, senza avere nessun ricordo di un sonno che precedesse quel risveglio. Sapevano di essere vivi, di essere maschi e femmine, parlavano tra di loro una lingua che in qualche modo conoscevano senza che nessuno gliel’avesse mai insegnata.


Dunque: cita gli alberi, quindi si pensa che la scena si svolga in una foresta o in mezzo alla natura. Al secondo rigo, la Strazzulla tira fuori dai suoi starnuti i Primi... chi sono? I Primi sono i primi Eterni, ovvero degli elfi. Elfi, elfi, elfi! Non ci libereremo mai di costoro! Si svegliano nel bel mezzo di un bosco con i vestiti indosso, e anche se appena nati sanno fare distinzioni sul sesso e sul tempo. E sanno anche comunicare tra di loro, non a gesti come le scimmie ma con un linguaggio verbale. Ma andiamo avanti...

Vestivano abiti che le loro mani non avevano tessuto e portavano monili che una mano sconosciuta gli aveva allacciato al collo; e in ogni momento scoprivano in quel mondo in cui erano caduti chissà da dove qualcosa di cui stupirsi; e davano nomi a tutto, curiosi di scoprire se stessi e meravigliati di conoscersi già senza sapere come. Diedero un nome al sole e alla luna, alle piante e agli animali, al mare e al cielo, e quando finirono di costruire la loro città, con le sue torri candide che svettavano verso il cielo, diedero un nome anche ad essa, e la chiamarono Dardamen, la Bianca Capitale. Ma non diedero un nome alla morte, perché chiunque li avesse mandati nel mondo li aveva fatti immortali. La morte, non la conoscevano.

Elfo 1: «Ehi, buongiorno!»
Elfo 2: «Ciao, ehi, bel completo! Dove l’hai comprato?»
Elfo 1: «Boh, non ricordo. Sarà che mi son scolato troppi Martini l’altra sera... ma ‘sto gioiello fa la sua porca figura...»
Elfo 2: «Ehi, cos’è quella cosa gialla in alto e mi acceca se la fisso?»
Elfo 1: «E lo chiedi a me? Chiamiamolo sole, vabbene?»
Elfo 2: «Mah, un nome vale l’altro... Oh, guarda, c’è una tipa che ci sta salutando...»
Elfa 3: «Ciao ragazzi! Ehi, avete visto che carino questo qua?»
Elfo 1: «Uuuuuh, ke bll! È un batuffolo di lana con le orecchie lunghe! Come lo chiamamo?»
Elfo 2: «... Coniglio?»
Elfa 3: «Sìsì, proprio un bel nome! Andiamo a costruire una città?»
Elfo 1: «E che roba è?»
Elfa 3: «Non lo so, mi è venuta in mente dopo aver starnutito!»
Coniglio: «Andiamo bene....»

Erano in venti, dieci maschi e dieci femmine, e si sposarono ed ebbero figli, e costruirono il loro popolo. Si trovavano in un mondo che non richiedeva di essere preso con la forza, perché sembrava non attendere altro se non qualcuno che ne prendesse possesso, e quando i loro figli crebbero iniziarono a esplorare quel mondo, a spargersi in lungo e in largo scoprendo che esistevano fiumi, foreste, montagne e deserti, e costruendo città e popolandone con nuove famiglie; e così il Reame nacque e crebbe senza che gli Eterni avessero il tempo di accorgersene, e di comune accordo essi nominarono il Primo Re. Allora chiamavano se stessi semplicemente col nome di Popolo: perché non potevano immaginare che ne esistessero altri, e credevano di essere soli; e non contavano i giorni, perché credevano che il tempo sarebbe andato avanti all’infinito, e che i giorni si sarebbero susseguiti sempre in quel modo, prosperi e felici. Veneravano gli dèi, che conoscevano senza che nessuno glieli avesse mai raccontati, e il Dio che li aveva creati. In quel periodo i Primi erano simili agli dèi, che erano per loro come fratelli maggiori; giocavano con la magia, e costruivano cose meravigliose senza aver mai imparato a farlo.

Sanno anche contare i Primi, quindi il loro QI dovrebbe aggirarsi verso 80. Ora pensate una cosa: come fanno venti persone a costruire una città? Ci vogliono fondamenta, zone dove l’edificazione è più sicura, progetti e tanto altro. I Pilastri della Terra è incentrato sulla costruzione della cattedrale di Kingsbridge: nel personaggio di Tom il costruttore, Ken Follett si è documentato e anche bene. E la Strazzulla? Racconta che la costruiscono e basta, senza se o ma. C’è scritto che (...) con la magia, e costruivano cose meravigliose senza aver mai imparato a farlo, eppure non dice che è grazie alla magia che li costruiscono. Cosa ne sanno un manipolo di elfi nati l’altro ieri di com'è fatta una casa? Com'è possibile che venti elfi incantatori tirano sempre il 20 naturale nelle prove di creazione di oggetti magici, senza nemmeno spendere costi nelle componenti materiali?
Un'altra cosa che mi è venuta in mente: se i Primi si considerano fratelli e sorelle e si sposano fra di loro... questo equivarrebbe all'incesto: la loro stirpe ne uscirebbe malformata e portatrice di tare genetiche! E se sono simili agli déi potrebbe significare che i Primi sono frutti di relazioni incestuose! E se i Primi si sono incrociati più volte, potrebbero aver dato vita a degli Eterni malati cronici....
Altro problema, le divinità. Come fanno a conoscerle se non sanno nemmeno chi sono? E come fanno a sapere che è stato uno di loro, e non tutti insieme, ad averli creati? Nel mondo della Strazzulla esiste quindi un Dio Eterno, un Dio biondo platinato, orecchie a punta con i denti di un bianco perlaceo? Nella mia mente, si sta formando l'immagine di una divinità uscita da X Factor che incita all'incesto fino alla settima generazione...

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Corellon Larethian è la divinità degli elfi in Dungeons and Dragons. Qui è ripreso mentre stacca l’occhio a Gruumsh, il dio degli orchi. Notate la differenza tra i due, non solo nell’aspetto fisico ma anche nel vestiario: i brutti, oltre ad essere cattivi, non seguono la moda.

C’è poi un elemento che pare confermare la mia teoria, riguardo l’eredità genetica elfica danneggiata: come riportato qui sopra, gli Eterni hanno setacciato ogni centimetro del loro regno e ne hanno fatto una mappa. All’inizio del libro, vi è la mappa dei Regni Limitrofi . Andando a vedere in basso a sinistra, noterete la mappa a scala ridotta.... non vi viene in mente niente? Vi do un aiuto, la Strazzulla è siciliana.... Ecco, ci siete arrivati anche voi: i Regni Limitrofi è un isolotto dalla forma identica della Sicilia! E come diamine fa un’isola ospitare una foresta temperata, un deserto e delle montagne? Forse che i Regni Limitrofi sia imparentato con Asgherd? Altra domanda: quanto è grande la Sicilia? Controllando Wiki sarebbe circa 25 km quadrati, ovvero grande quanto Paxi, la più piccola delle Isole Ionie. Dalla nascita degli Eterni allo svolgimento della storia trascorrono 250.000 anni.
......
Niente navi? Niente esplorazioni all’esterno? Nessuna politica espansionistica? Pare incredibile ma vero: le tare genetiche hanno portato un deficit mentale ai Primi, ma talmente che per 250.000 anni sono rimasti confinati dentro a questo sputo dell’oceano! E questo argomento verrà approfondito nei capitoli successivi, garantito.

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Cos’hanno in comune i Regni Limitrofi, la Sicilia e la più piccola delle Isole Ionie? 250.000 km<sup>2</sup>

Poi, un giorno, scoprirono le fate in mezzo al bosco, e seppero di non essere né i soli né i più antichi ad abitare il mondo. E videro che le fate erano più sagge di loro e sapevano molte più cose, e siccome erano sempre ansiosi di sapere, chiesero loro che gli insegnassero. Pian Piano scoprirono il destino del mondo e il volere degli dèi, di cui le fate erano partecipi, e seppero che si poteva aprire uno squarcio nel tempo, che permettesse di guardare per un attimo nel futuro. E come le fate li avevano accolti, a loro volta i Primi accolsero i popoli più giovani nati dalla Terra nei secoli a venire: i centauri e i coboldi, i goblin e le quattro stirpi dei folletti, pixies, p’shog, ka-da-lun e fairies, e infine i più simili a loro: i mortali. Dal confronto con questi, i Primi appresero che per gli altri popoli esistevano la morte, e chiamarono se stessi Eterni, perché il loro popolo non l’aveva mai conosciuta.

I Primi non si sono mai filati le fate, finché queste non si sono messe a bussare nel sul portone della loro città a urlare «For Sparta!», talmente incacchiate di essere state ignorate fino ad allora. Il re monarchico assoluto ci ragiona sopra: forse è meglio scendere dal palazzo a conoscere ‘ste fate, magari ci si ricava qualcosa di buono. Dalle fate, infatti, gli elfi acquisirono l’equitazione, la coltivazione delle piante, il gioco del lotto, le previsioni meteo, urinare dentro i vasi di notte e tanto altro. Ma, come detto prima, gli Eterni discendono da un’orgia incestuosa di venti persone tra fratelli e sorelle: inutile dire che, checché le fate siano state pazienti e disponibili, gli Eterni avranno mal interpretato i loro insegnamenti (cosa che riporterò nei capitoli successivi). Nel frattempo la Strazzulla comincia a cavar fuori dal manuale di Dungeons and Dragons 4.0 le razze che cominciano a popolare i Regni Limitrofi: tra essi gli umani denominati mortali. Vedendo le altre razze non proprio immortali, i Primi si ribattezzano Eterni come per sfregio agli altri. Inoltre, appaiono i primi brutti cattivi, coboldi e goblin: vedendo che le altre creature non solo non sono mortali ma anche brutti, avranno pensato di essere più capaci di simile gentaglia. E questo è il pensiero di un elfo padre/zio/cugino dedito all’incesto...

Erano tempi felici, in cui non esisteva la guerra, gli uomini non pensavano che avrebbero mai potuto uccidersi tra di loro, e i matrimoni tra mortali ed Eterni non erano una cosa rara. Di comune accordo i popoli stabilirono i loro confini e istituirono l’Idioma Comune, perché tutti potessero comprendersi parlando la stessa lingua. Ma la pace non poteva andare avanti in eterno, e le fate, il cui sguardo vedeva oltre le barriere del futuro, lo sapevano. Esse consigliarono agli Eterni e ai mortali di cingere di mura le loro città, e di stare in guardia. Furono prudenti. Un’ombra si stendeva sul mondo, una minaccia sconosciuta che si preparava a rovesciare su di loro tutte le atrocità della guerra, e che da allora in avanti avrebbe portato il nome sinistro della Tenebra.

Gli Eterni dementi continuano ad usare i vasi da notte come soprammobili, e per giunta sono così buonisti con le altre razze che scendono a mischiare il loro sangue con gli umani. Gli elfi sono una razza pura, immacolata, perfetta: perché devono scendere a patti con esseri inferiori, tanto da dare vita a orridi bastardi scherzi della natura, portatrici di malattie e handicap mentali? E questo non perché gli Eterni siano già malati di loro, no: è colpa degli umani mortali e del loro seme maledetto! Sono kattivi invidiosi che vogliono sterminare la razza Eterna grazie ai loro perversi piani di conquista dei Regni Limitrofi!

Nonostante questa pratica scandalosa, pare che vada tutto bene. Ma anche no: le fate, grande allieve del Mago Otelma, vedono che si sta avvicinando “una minaccia sconosciuta” e che fanno a riguardo? Dicono agli Eterni di chiudersi dentro Dardamen. Se le fate davvero avevano previsto il pericolo, anziché avvertire all’ultimo momento non potevano dirlo un po’ prima? E come facevano gli Eterni a costruire le mura? Con la magikka! Impregnare di paroloni impossibili da diluire in un prologo: è la chiave di volta in un romanzo fentasy! E qual è il nome di questo nemico sconosciuto? La Tenebra.

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Tenebra, personaggio del cartone animato Le avventure di Billy e Mandy

Gli Eterni sono una massa di incompetenti perbenisti dal primo all’ultimo: e pare che qualcuno da lassù se ne sia accorto. Non sappiamo che nome avesse la divinità kattiva prima di discendere in cielo con il nome di battaglia “Tenebra”, ma certo è che le divinità sono state a girarsi i pollici mentre lei diventava <del>bruttissima</del> potente. La leader del partito <b>Ugly Power</b> ha il consenso dei mortali polentoni razzisti, i quali vorrebbero <del>una Sicilia</del> dei Regni Limitrofi privi di quei bastardi quali sono i mezzelfi, della progenitrice di quella razza (gli Eterni) e dei loro consanguinei (gli umani), traditori e deviati sessuali che hanno violato le leggi della natura. Anche se ci scappa qualche morto da parte della squadriglia Demoni Assassini®, il partito Ugly Power ha talmente successo che riesce a formare un esercito nazionalsocialista: demoni, orrori senza nome, creature sconosciute e il resto del bestiario di D&D 4.0 sfornato dalla Hasbro.

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Slogan del partito Ugly Power, chiaramente contraria alla cucina Eterna.

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Da sinistra a destra, alcuni rappresentati della Ugly Power: orco, immorto, demone assassino, Vietcong

Ma i popoli dei Regni Limitrofi si erano preparati, e in segreto avevano forgiato armi e armature; i loro maghi sapevano imbrigliare le forze della natura per difendersi e per colpire, e i cavalieri Eterni avevano aggiogato i grandi draghi sputa fuoco. In testa all’esercito che attendeva l’impatto, i Primi erano alti e splendenti come dèi, e quando le forze oscure giunsero l’esercito resistette, e il nemico non passò. I corpi senza vita degli immorti furono consumati dalle fiamme della magia, i demoni arretrarono di fronte all’impeto dei draghi, le bestie venuto allo scoperto furono ricacciate nei boschi; e infine i Primi affrontarono la stessa Tenebra, e la misero in rotta. La minaccia sparì all’orizzonte, e i popoli si ritrovarono liberi e vincitori, e festeggiarono.
Tuttavia, quella vittoria aveva avuto un prezzo. In molti erano rimasti sul campo di battaglia e non si sarebbero mai più rialzati, e tra i molti era caduto il Primo Re degli Eterni, insieme ad altri due dei Primi. Così gli Eterni scoprirono che potevano morire di spada, e conobbero il dolore della morte. Ma seppero anche che potevano essere forti. Potevano usare la magia e domare la natura, e potevano farlo come nessun altro nei Regni Limitrofi. Tutti i popoli avevano scoperto di essere molto più forti di quanto avessero creduto, ma nessuno lo era più degli Eterni.


Nonostante la situazione critica, e il fatto che fino al giorno prima gli Eterni erano una massa di dementi pacifisti, riescono ad expare in fretta e furia multiclassando in guerriero/mago/paladino/ranger (nemici prescelti brutti). La Strazzulla racconta (e non mostra) di come gli elfi riescono a cavalcare senza problemi i draghi e che formano un’alleanza con folletti e mortali. Da un lato, abbiamo il partito polentone di sinistra Ugly Power che vorrebbe portare cambiamenti nei Regni Limitrofi; all’altro lato, i sudisti monarchici che vogliono preservare il loro regno, con tanto di contadini Eterni che agitano vanghe e zappe come segno di sfida ai sporchi invasori. Nonostante la Ugly Power fosse culturalmente ed intellettualmente più avanzata degli Eterni, i zaristi elfi hanno la meglio: non ci fu nessuna rivoluzione, gli elfi conservano il loro dominio al sud e la Tenebra fugge per non essere rinchiusa in un gulag. Babbà e cous cous vengono sfornati con grande gioia, e la Franziskaner scorre a fiumi. Non tutti però sono contenti: alla fine dello scontro culturale-politico, vedono che come gli umani possono morire per morte violenta, tanto che nella guerra muore il Primo Re. <i>Oh, ke brtt cosa!</i> Meno male che ne sono rimasti diciannove dei Primi, o forse salì al potere uno dei discendenti del Primo Re: l’albero genealogico Eterno è una fitta rete di cugini, fratelli, pronipoti e generi.... Altra domanda che sorge spontanea: perché gli dèi non intervengono nella guerra appoggiando i meridionali monarchici contro la Ugly Power? Mistero.

La guerra se ne era andata, ma le armi erano rimaste, e tra i popoli dei Regni Limitrofi nulla sarebbe più stato come prima. La Tenebra aveva avvelenato le loro terre, ovunque c’erano tracce del suo passaggio: le foreste non erano più sicure, i demoni vivevano ancora nelle Terre a Nord. E i popoli iniziarono a guardarsi l’un l’altro con sospetto,a temersi e a cercare di intimidirsi a vicenda. Un nuovo equilibrio si era sostituito alla grande pace degli inizi, un equilibrio instabile, ma tutelato dalla potenza degli Eterni e dal loro sodalizio coi mortali: ma anche tra gli Eterni e i mortali le cose erano cambiate. Fu presto chiaro che gli Eterni guardavano i mortali dall’alto di una superiorità che li rendeva orgogliosi e distaccati, e che i mortali avrebbero fatto qualsiasi cosa pur di ottenere l’immortalità che gli era negata e che invidiavano agli Eterni. Divennero druidi e stregoni, e cercarono di inseguire l’immortalità con la magia, ma soltanto gli Eterni conoscevano una magia abbastanza potente per raggiungere quello scopo, e la tenevano gelosamente per sé. Il sospetto e il distacco iniziarono a scivolare nell’aperto attrito. E in un clima che degenerava sempre di più la Tenebra tornò a minacciare il mondo.
Non era stata uccisa. I popoli dovettero realizzarlo quando ricomparve, e nacque in loro il sospetto che quella creatura divina non si potesse uccidere. L’avevano cacciata, ma adesso tornava, e sembrava ancora più potente. E loro non erano preparati come lo erano stati ai tempi della Prima guerra. Erano stati presi alla sprovvista; non si fidavano più l’uno dell’altro, il sospetto serpeggiava tra di loro. Mentre i popoli cercavano di costruire le difese, la Tenebra agiva per dividerli. Fece promesse di ricchezza e potere a quelli che le sembravano più propensi a cedere alle lusinghe, i goblin e i coboldi, ed essi si schierarono al suo fianco. La Seconda guerra contro la Tenebra esplose, e fu più dura e violenta della Prima. Alla fine, combattendo fianco a fianco, gli Eterni e i mortali riuscirono a disperdere di nuovo le forze oscure: ma a quale prezzo! I goblin e i coboldi erano ormai del tutto asserviti ai demoni nel nord, le perdite erano state immense, intere città erano state distrutte, i folletti si erano ritirati nei boschi dell’ovest per tutelare la loro pace e avevano tagliato quasi tutti i contatti con gli altri popoli, e solo quattro dei Primi vivevano ancora.


Dardamen comincia a mostrare i primi segni di cedimento: la felice monarchia Eterna è stata danneggiata dalla guerra, e bisogna correre ai ripari. Continuano a produrre armi ed armature, sebbene non si capisca bene come, e la gendarmeria avverte la popolazione che le foreste temperate sono invase da rappresentanti della Ugly Power. I rapporti sociali non sono più quelli di una volta: gli Eterni disdegnano le compagnia di mortali e compagnia, e questi stanno riflettendo se i proclami dell’Ugly Power erano veri riguardo i pericoli della pratica dell’incesto. Un altro elemento di contrasto tra le due razze è la questione dell’immortalità: perché gli Eterni sì e noi umani no? Perché.... no! Gli umani, da popolani quali erano, vanno a multiclassare a druidi/stregoni per trovare qualche incantesimo epico che soddisfi le loro esigenze.
Ed è in questo periodo che la leader Tenebra ritorna in scena! Riesce a convincere gli scarti della società Eterna, coboldi e goblin, di passare dalla loro parte: in cambio, nel Nuovo Ordine Mondiale della Ugly Power la Tenebra riconoscerà a questi diritti civili negati nella monarchia Eterna. Un nuovo scontro tra nordisti e sudisti, stavolta cogliendo impreparati i monarchici: questi non sanno come sconfiggerla tanto che “nacque in loro il sospetto che quella creatura divina non si potesse uccidere”. Grazie tante, è una divinità! Per quanto tragicca sia la situazione, la Seconda guerra vede un’altra volta gli Eterni vincitori e la monarchia ancora prevalere sui Regni Limitrofi. Tuttavia, in seguito alla guerra, epidemie di peste, cous cous avariato e tare genetiche, dei diciannove Primi ne sono rimasti quattro.

Cercarono di ricostruire il loro mondo; ma la pace non era ormai che un ricordo: sapevano di non poter più fare altro che sognarla. Sapevano anche che la Tenebra sarebbe tornata ancora, e la paura si stese sui loro giorni come un velo sottile, un pensiero non detto ma sempre presente, che si insinuava in ogni silenzio e incombeva su ogni occupazione. Poco a poco, gli Eterni interruppero le relazioni con gli altri popoli, trincerandosi dietro il loro orgoglio. Iniziarono a non vedere più di buon occhio i matrimoni con i mortali, a disprezzare i folletti; abbandonarono le case che avevano avuto nella terra delle fate, non vissero più al di fuori dei confini del Reame; smisero anche di viaggiare, assorti soltanto delle loro storie,nella custodia gelosa dei segreti della loro sapienza. Quando la Tenebra tornò per la terza volta, la loro alleanza coi mortali reggeva a stento, e fu solo in nome degli interessi comuni che i due popoli si schierarono di nuovo insieme. I folletti e i centauri non intervennero. Goblin e coboldi erano schierati con la Tenebra già dai tempi della Seconda guerra. Questa volta, gli Eterni e i mortali erano soli davanti al nemico.
La Terza guerra contro la Tenebra fu la più lunga e la più sanguinosa. Mortali ed Eterni cercarono a lungo di resistere, ma ogni giorni che passava perdevano terreno. Sui Campi di Nuna, fu sterminata la popolazione di un’intera regione del Reame, nel nord, l’ordine dei druidi venne annientato. Le fate eressero cancelli che resero impossibile l’accesso al loro regno a chiunque non conoscesse già la strada per arrivarci. La guerra si protrasse per ottocento anni, e intere generazioni non conobbero mai la pace. I draghi si estinsero, grandi eroi morirono, intere colline attorno ai campi di battaglia si trasformarono in distese di lapidi senza nome. Ma gli Eterni e i mortali resistevano: forse solo con la forza della disperazione, e tuttavia resistevano. Continuavano a vivere, ad avere figli e a mettere loro i nomi degli antenati, a ricostruire ogni volta le loro città sulle macerie e a inalberare i loro stendardi abbattuti, ari forgiare le spade spezzate e a rappezzare gli scudi sfondati, a ricucire le ferite e ad asciugare le lacrime. E lentamente la guerra cambiò direzione; gli Eterni e i mortali riconquistarono poco a poco quello che avevano perso; e infine la Tenebra fu messa in rotta per la terza volta, e anche la Terza guerra si concluse con la salvezza dei Regni Limitrofi. Ma all’indomani della battaglia, quando i vincitori si guardarono intorno, si resero conto di aver salvato una terra devastata. Dei Primi erano sopravvissuti soltanto il Capitano Vandriyan del Giglio e Mardyan il Solitario, con le loro famiglie. Intere città erano ridotte a cumuli di macerie, centinaia di famiglie piangevano per la morte di padri, mariti e fratelli. Ognuno doveva pensare ai suoi problemi, e il legame tra Eterni e mortali, che lunga alleanza era in qualche modo riuscita a rinsaldare, tornò ad allentarsi.


Forse nel popolo Eterno sta crescendo il malcontento, magari qualche elfo accarezza l’idea della rivoluzione comunista che Lenin la Tenebra vuole instaurare. Perché tutti non possono godere dei diritti civili, fra cui l’istruzione scolastica e la giusta paga al lavoratore? Secondo i sporchi elfi imperiali e la Strazzulla no: la monarchia assoluta è l’unica verità, anche perché è fantasy. I servizi segreti del Re Eterno fanno previsioni sul possibile ritorno della Ugly Power, e cominciano ad elaborare piani per salvaguardare il capitalismo che sfrutta i draghi per arare i campi di grano. Per decreto dell’Eterno Zarista si attua il protezionismo: per salvaguardare la moneta reale, molti <del>ugonotti</del> mercanti e fabbri non Eterni sono costretti ad abbandonare Dardamen e dintorni, provocando così un grave danno economico che si voleva evitare. Inoltre, sembra che la nobiltà elfica faccia proprio uno dei programmi della Ugly Power, cioè i matrimoni di razza: si vieta il rapporto con i non-Eterni, onde evitare che il sangue puro (si fa per dire) degli Eterni non venga contaminato dal sudicio fluido vitale dell’orrenda imitazione qual è l’uomo. Come scrive la Strazzulla, nel programma dell’isolazionismo gli Eterni smisero di viaggiare: non che avessero scoperto molto da quando sono nati....
La Terza guerra è UNA SOLENNE STR*****A. A differenza del Grazioso Duca Carranonan o di Gamberetta, le mie conoscenze sul campo militare medievale sono ridotti ai romanzi storici quali I pilastri della terra e La Trilogia di Magdeburg, e ciò non fa di me un esperto su questo argomento. Tuttavia, una guerra che dura 800 anni e descritta come una Terza Guerra Mondiale è IMPOSSIBILE: se davvero si è protratta per un così lungo periodo di tempo e ha coinvolto metà dei Regni Limitrofi (ovvero, diciamo circa 125.000 km<sup>2</sup>), equivarrebbe a un enorme costo in vettovaglie, generi alimentari, medicine, armi ed armature, costruzione e riparazioni di punti strategici quali roccaforti, torri e castelli... questo vale sia per gli Eterni che per l’esercito della Tenebra: oltre ad essere longevi dovevano essere prolifici come conigli, per sfornare validi sostituti in battaglia, nonché programmare corsi accelerati delle Forze Armate Eterne prima di mandarli a combattere! Le fate devono essersene accorte, dato che a loro volta hanno applicato una politica isolazionista. Stendiamo un velo sui Campi di Nuna dato che vengono nominati una volta sola nell’intero romanzo, cioè qui nell’antefatto: una citazione inutile. Per quanto riguarda gli umani terroni emigrati al nord: beh, se la sono cercata andando a nascondersi dietro la sede della Ugly Power!

Dopo la fine della guerra, gli Eterni si resero conto di essere diventati troppo dipendenti dalla magia, e decisero di abbandonarne lo studio; il loro orgoglio di popolo immortale divenne sempre più ingombrante, e l'idea dell'inferiorità dei mortali sempre più radicata nella loro cultura. Nella
presunzione che questa volta la Tenebra fosse stata definitivamente sconfitta, gli Eterni ruppero l'ultima alleanza che ancora li legava al resto dei Regni Limitrofi, posero fine alla lunga amicizia con i mortali, e si rinchiusero entro i confini del Reame, in una solitudine sdegnosa, sotto il regno del Sire Ataran II, che le storie ricordano come il più superbo dei re Eterni.
I secoli trascorsero. I danni della guerra furono riparati. Ognuno dei popoli dei Regni Limitrofi conduceva la sua esistenza per conto proprio, in maniera del tutto pacifica, eccetto che per qualche incursione occasionale di goblin, che veniva stroncata in pochi giorni. I tempi della guerra contro la Tenebra sembravano quanto mai lontani, e la convinzione che il nemico di sempre non sarebbe tornato una quarta volta appariva ogni giorno più credibile. Un nuovo equilibrio cominciava a stabilirsi, un equilibrio basato sull'autarchia tanto quanto il precedente era fondato sulla collaborazione. Ma avrebbe potuto funzionare. Ci speravano tutti.

Ancora una volta, le speranze sarebbero state deluse.


La Strazzulla racconta che gli Eterni sono così dalla magia, ma riescono a liberarsene abbandonandone gli studi. E sotto l'egida dello sporco monarchico assoluto Ataran II (figlio del fratello del cugino della sorella della cognata del genero della suocera del figlio del parente di IV° grado vissuto 180.000 anni prima del Primo Re). I goblin e coboldi rimangono fedeli al partito socialista, quindi vengono marchiati dagli Eterni come mostri mangiabambini e puzzolenti. E dopo aver scacciato gli stranieri immigrati a Dardamen, si attua l’autarchia: vorrei proprio sapere com’è fatto il commercio Eterno, ma la Strazzulla sorvola a riguardo.

Ancora una volta, le speranze sarebbero state deluse
Già, la speranza che avessi tra le mani un romanzo originale e stupendo, come aveva promesso l'Einaudi.
E per grazia di Ctulhu, e tutto gente. Per il momento.
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Avventuriero Esemplare
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