Il 5°Clone

[Recensione] La Biblioteca del 5°Clone

Le nostre recensioni sui prodotti, più o meno noti, dell'universo GdR italiano ed estero (in particolare D&D).

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Re: [Libri] La Biblioteca del 5°Clone

Messaggioda Agramar » sab nov 08, 2008 12:25 am

Titolo: Il Ciclo dell'Eredità
Autore: Christopher Paolini
Edizioni: Fabbri Editori 2003

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Trama: Quando Eragon trova una liscia pietra blu nella foresta, è convinto che gli sia toccata una grande fortuna: potrà venderla e nutrire la sua famiglia per tutto l'inverno. Ma la pietra in realtà è un uovo. Quando si schiude rivelando il suo straordinario contenuto, un cucciolo di drago, Eragon scopre che gli è toccata in sorte un'eredità antica come l'Impero. Forte di una spada magica e dei consigli di un vecchio cantastorie, dovrà cavarsela in un universo denso di magia, mistero e insidie, imparare a distinguere l'amico dal nemico, dimostrare di essere il degno erede dei Cavalieri dei Draghi...

Commento: Il linguaggio è molto semplice da capire da chiunque. Piacerà di sicuro a chi ama la magia in tutte le sue molteplici forme e i combattimenti corpo a corpo, che sembrano prendere realtà.
Nel Ciclo dell'Eredità, però c'è anche spazio per grandi amicizie e colpi di scena in gran numero.
Il Ciclo dell'Eredità è composto da quattro romanzi (Eragon, Eldest, Brisingr) di cui un deve ancora essere scritto.
L'unico difetto (a parere mio) è che una volta incominciato a leggere, una pagina tira l'altra e di conseguenza il Ciclo dell'Eredità finisce troppo presto.


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Re: [Libri] La Biblioteca del 5°Clone

Messaggioda Luskark » dom ago 01, 2010 8:31 pm

a quattro anni dall'apertura del topic e due dall'ultimo post vediamo di farlo rivivere ;)

Titolo: La strada che scende nell'ombra
Autore: Chiara Strazzulla
Editore: Einaudi 2009

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Trama: Dalla sconfitta dell'Idolo Nero dilagò la magia per tutte le Otto Terre creando mostri chiamati Gremlin e mettendo in pericolo le Genti (umani, elfi, folletti, fate, demoni, goblin e nani). Fu così che tramite un potente incantesimo la magia nera fu sigillata in una Gemma, la Gemma Bianca, talismano potentissimo sventando la minaccia di distruzione. Comprendendo il potere della Gemma e il rischio che avrebbe potuto avere questa fu rinchiusa nell'Impenetrabile, che ogni gente contribuì a costruire e a munire di trappole. Tutto questo potè dar vita a un'era di pace. Ma la pace sta finendo, nuovi pericoli oscuri minacciano le genti e la Profetessa emette un verdetto: di radunare i Peggiori di ogni gente (uno per ciascuna) e mandarlo con gli altri a compiere una missione per salvare le Terre...

Commento: Un Signore degli Anelli alla rovescia o, come mi ha detto chi me l'ha passato, un Signore degli Anelli in versione "Quella sporca dozzina". Secondo romanzo per l'autrice italiana ma non potendo fare un confronto col precedente (che non ho letto) non potrò parlare di miglioramento o di peggioramento. La strada che scende nell'ombra è un libro tutt'altro che negativo ma in cui si percepisce chiaramente che si sarebbe potuto fare di più. Le premesse ci sono ma non vengono sempre sfruttate al meglio. I capitoli in cui non appaiono i Peggiori sono in media di livello più basso e possono spesso essere sentiti come riempienti tra le parti altrui. Inoltre fa pensare la vera malvagità dei Peggiori (se quelli sono i peggiori mi sa che nelle Otto Terre il livello di malvagità generale è molto meno alto della media fantasy... La scrittura è buona (migliore rispetto a quello della quasi-coetanea Licia Troisi) ma meno immediata e scorrevole, con qualche tratto di pesantezza fin troppo trascinata (e a volte nonostante l'immediato interesse per la vicenda viene voglia di passare ad altro). Aggiungo che a momenti si sente un po' troppo dilatato. Un lavoro decente, ma con ampio margine di un possibile miglioramento, che però non si riesce a raggiungere, quindi ben lontano dall'essere un capolavoro. Merita una buona nota positiva il prologo, con una cosmogonia apprezzabile.
Un paio di note ulteriori. Se può essere utile alla memoria e comprensibile non inventarsi un nome nuovo per ogni terra, a mio parere, al termine Terra Nana ad esempio sarebbe stato meglio un termine Terra dei Nani...
Molto utile il risvolto di copertina con nomi e ruoli dei personaggi, che spesso agevola la lettura visto che i nomi (sia elfici che nanici) sono un po' diversi dai quelli a cui siamo abituati
Un aspetto che può tener vivo l'interesse del lettore (almeno da parte mia) è l'interrogativo a proposito della sopravvivenza o meno dei protagonisti, visto che a volte è possibile chiedersi se non sarebbe preferibile per le genti la morte di tali individui...

A questo commento breve ne farò seguire due di più dettagliati, dove analizzerò prima la trama e poi i contenuti ma avverto che nonostante i miei sforzi per limitarli la cosa porterà a degli spoiler e quindi siete avvisati prima di leggere.

Commento sulla trama
Spoiler:
Prologo: Sulla scia di Esiodo si comincia con gli dei e la creazione del mondo. Anche se molte parti di questo prologo non avranno grande rilevanza (ad esempio il nome di nessuno degli dei sarà da ricordare) il tutto aggiunge colore all'ambientazione e ben venga. Uniche note stonate sono il tono e il lessico con cui parlano le divinità visto che non si riesce a distanziarli veramente dai mortali (anche se effettivamente un innalzamento avrebbe rischiato un effetto comico che è meglio evitare in ogni caso).

I peggiori: Presentazione della missione e dei protagonisti, e anche delle motivazioni per cui essi si muoveranno (non essendo eroi), peccato solo che a non tutti i protagonisti sia dedicato buono spazio di partenza (e mentre alcuni verranno rispiegati più avanti, per altri è purtroppo destino rimanere sullo sfondo...) e su otto motivazioni solo una susciterà davvero l'interesse del lettore con un buon colpo di scena.

La vendetta di Thar K'hà Rùn: Da qui già si dipana la storia in due (come spesso accade) portando da una parte le vicende dei peggiori e dall'altra quella dei dirigenti (re e generali). E si sente particolarmente (nelle parti successive a volte un po' meno) il divario di interesse: soprattutto perchè la parte dedicata agli altri sembra non solo inutile, ma anche poco interessante. Se i nostri scopriranno l'identità di Thar K'hà Rhùn già a metà di questa parte, gli altri passeranno fino all'ultima chiedendosi e cercando informazioni sul suo mistero senza alcun risultato; ma quale interesse può scatenare nel lettore la sempre infruttuosa ricerca di un'identità già rivelata da oltre trecento pagine? In questa parte assistiamo a un allenamento dentro la stanza dello spirito e del tempo (dove direi che il riferimento a Dragonball è fin troppo chiaro).

La strada che scende nell'ombra: Il viaggio dei protagonisti, tutto sommato poco utile se non per allungare la storia e stesso dicasi per gli altri personaggi, con un po' di ricerca di alleati che però non presenta vere e proprie difficoltà a nessuno degli schieramenti. Si cerca di inserire qualche nota d'amore difficile ma viene poco approfondita e dove lo è si risolve in realtà senza problemi.

La gemma bianca: La battaglia finale e l'arrivo all'Impenetrabile. Mentre la battaglia finale incalza con buoni colpi di scena (c'è anche una Eowyn sul campo), i nostri si trovano a superare le otto prove. Un peccato dedicare così tanto spazio in precedenza a viaggi e scenari poco interessanti per poi liquidare metà delle prove con dei brevi riassuntini. E peccato anche che la fortezza fatta solo perchè nessuno ci entrasse abbia degli ingressi così semplici e solo l'ultima difesa dia l'idea di qualcosa fatto perchè nessuno mai possa prenderla (neanche per recuperarla). Carino il duello finale, ma forse sarebbe stato meglio raccontarne la conclusione piuttosto che saltarla.

Epilogo: Scialbo e poco interessante. Qui veramente ci si poteva aspettare di più...


Commento sui personaggi e sui contenuti
Spoiler:
I peggiori: Il massimo livello di malvagità che raggiungono spesso a confronto fa risultare crudele e sanguinario Jack Sparrow, il che non è il massimo quando come premessa ti proponi di descrivere gli otto più subdoli criminali e assassini del mondo. È importante dire che non solo non tutti loro sono approfonditi allo stesso modo (va bene, è normale, qualcuno risalta più degli altri) però alcuni sono quasi completamente inutilizzati, specialmente il goblin (con due sole apparizioni) e lo gnomo (con qualche riscatto verso la parte finale in cui per la prima volta si dice, ma solo in riassunto, che ha tirato fuori la sua incredibile intelligenza e capacità di osservazione in qualche prova. Senza contare che la maggior parte di loro, esaurita la scena chiave della compagnia, sparisce dall'interesse dell'autore quasi completamente tanto che per la parte finale la maggior parte di loro non prende neanche parola. Muti totali. Fine.
Morosilvo è il personaggio che l'autrice vuole chiaramente far risaltare, visto che subito dopo aver fatto la figura del babbeo gli fa fare una bella figura per rimettersi in sesto. Poco furbo in realtà e meno interessante di come potevano essere gli altri.
Thix fa una bella figura alla sua prima apparizione ma subito dopo comincia a scadere sempre più non appena ci si rende conto che il suo piano ha falle da tutte le parti (cioè non appena scopri come si infrange il patto e soprattutto con chi l'ha stretto) e mentre si cimenta in imprese sconclusionate la sua fama di arrivista funzionante viene meno (tanto da chiedersi come non sia mai stato preso dai soldati...)
Shaka pur non essendo molto originale (a me ricorda molto un misto tra Let di Rave Master e Piccolo/Junior di Dragonball) riesce a distinguersi con un'aura di mistero che gli risparmia le grandi cadute della maggior parte dei suoi. Approfondito com'è resta nella mia top three.
Pelcus è un Gimli cleptomane, e il suo unico ruolo nella storia è quello di rialzare il morale e abbassare i toni con qualche battutina, a volte simpatica.
Lady Ametista riesce a guadagnare posto d'interesse, pur non avendo specifiche d'interesse all'entrata in gruppo (le ragioni del suo accordo per entrare in compagnia non vengono specificate) e nonostante la caduta centrale a cui è sottoposta appena entrati nella stanza dello spirito e del tempo si mantiene un personaggio interessante fino a che non sparisce. Avrei gradito saperne di più sia di lei che del suo futuro...
Ardrachan riesce a guadagnare interesse rispetto ad altri proprio perchè si manifesta solo nelle situazioni di battaglia ed è l'unico a dare l'idea di mente malata e assassina, o perlomeno a darla bene.


I dirigenti: Re, generali, principi e principesse. Per far sembrare più furbi i criminali troppo spesso gli viene fatta fare la figura dei puri e totali babbei personalisti attaccati alle sedie, ma forse questo faceva parte dei disegni dell'autrice... Dhannam ha un ruolo immeritato di protagonismo in confronto ad altri più personaggi interessanti di lui mentre altro personaggio ad essere approfondito è il Generale Acciaio, personaggio simpatico anche se non innovativo.

Gli altri personaggi: Il Magus e Allan Sirio. Per farli sembrare saggi e intelligenti non riuscendo a distinguerli autonomamente l'autrice fa fare troppo spesso figure di pura stupidità ai Peggiori, il che abbassa di molto il tono dei personaggi e l'intelligenza media dei regnanti per conseguenza diretta. Nella Compagnia dell'Anello rovesciata il Magus è Gandalf al 100% senza possibilità di dubbio e di errore. Allan Sirio si rivela simpatico anche se l'assurdità di ciò che dice a parere dei protagonisti è molto soggettiva, visto che le sue parole sono le più sensate del romanzo.

L'antagonista: Diciamo un Gollum in cui però lo Smeagol è sparito del tutto con un bel po' di potere in più dentro. Funziona meglio quando combatte rispetto a quando parla... perlomeno però su di lui c'è da dire che ha un buon background con un bel colpo di scena all'interno.

I rapporti tra personaggi: Questo romanzo si fonda principalmente su due tipi di rapporti: sospetto tra i peggiori e rivalità/rispetto tra i dirigenti.
Per quanto riguarda i rapporti di sospetto l'autrice sviluppa poco e male nonostante le premesse in cui si continua a dire che ciascuno di loro non si fida di nessuno... peccato che queste parole, più volte ripetute, non prendano quasi mai la via per diventare fatti concreti...
I rapporti rivalità/rispetto invece hanno un'esagerata ripetitività e dei cambi troppo repentini. Mi spiego meglio. Tanto per cominciare ciascuno degno di nota ha un alter ego con cui ha una rivalità di reciproco rispetto. Ciascuno. E questi rapporti sono malfatti e soggetti a sbalzi troppo repentini: il peggior esempio è quello tra Alfargus ed Elirion. Per tutta la prima parte del loro rapporto solo se sono presenti entrambi nella stessa stanza si sente l'odio palpabile fino a rendere l'atmosfera irrespirabile... ma bastano due parole messe a caso e subito diventano grandi amiconi per la pelle... -.-"

Le genti: Per la maggior parte sono solo accennate, non descritte, anche se forse lo erano state nel libro precedente. Poche le note ulteriori su costumi e personalità ma è ciò che basta per la storia.

I figli dell'ombra: Gremlin e non morti. Su questi ultimi il ruolo, le descrizioni e le scene sono identiche a quelle presenti ne Le Cronache del Mondo Emerso, nei primi sarebbe stato da cambiare il nome visto che poco nulla c'entrano con quelli di Roald Dahl e il rimando mentale è fortino.

Strategia militare zero: Una delle note peggiori del libro: sappiamo che i Gremlin si feriscono solo con armi magiche conseguentemente mandiamo al massacro in più riprese cinquecento soldati che non possono colpire il nemico... Tutti disperati, è la fine? No, visto che poco dopo un dirigente ci informa che tra le genti non è così rara la pratica di fabbricare armi magiche e quindi facilmente si potranno mettere a disposizione dei soldati... Ma pensarci prima della terza battaglia persa visto che già tutti lo sapevano era tanto difficile? -.-"
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