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Incubo



 

INCUBO



L'incubo, il nero destriero avvolto da fiamme e fumo, è sicuramente una figura che incute timore e soggezione nel suo magnifico e terribile portamento. Ma da dove viene questo mostro presente nel Manuale dei Mostri di D&D?


Certamente il suo piano d'origine, le Grigie Distese dell'Ade, può fornire un primo indizio: infatti nella mitologia greca, i cavalli che trainavano il carro di Ade, dio degli inferi, quando uscì dal suo regno per rapire Persefone (chiamata poi Proserpina nella mitologia romana) erano di colore nero. Il collegamento è quindi presto fatto. Tuttavia la figura dell'Incubo non si limita solamente agli infernali destrieri, ma affonda le sue radici in altre mitologie e leggende. Anzitutto si potrebbe analizzare il mostro dal punto di vista etimologico: in inglese si chiama "Nightmare" che oltre a significare proprio "incubo" può essere suddiviso in "Night" (=Notte) e "Mare" (=Cavalla) per ottenere un secondo significato, legato alla figura equina, di "Cavalla della notte".


Il termine "mare" richiama oltretutto la figura, nella mitologia scandinava, del mara, un demone ceh giace sul petto dei dormienti causando appunto gli incubi. Il mara oltretutto era solito cavalcare dei cavalli.


Questa figura è simile a quella dell'Incubus romano, un demone che giaceva sopra i dormienti per causare incubi o per avere rapporti sessuali con essi. Infatti dal latino "incubus" si può scindere nel suffisso "in" che significa "sopra" ed in "cubus" che deriva dal verbo "cubare" che significa appunto "giacere"; quindi anche nel nome si richiama la figura del demone oppressore che giace sul petto dei dormienti, come succede anche al mara.


Altra figura simile a quella del mara è l'Alp, sempre derivante dalla mitologia tedesca, esso è una figura che fonde l'aspetto del demone portatore d'incubi con quella succhiasangue del vampiro. Nel folklore inoltre un bambino poteva diventare un Alp se la madre durante il parto indossava un giogo per cavalli. L'Alp stesso era solito cavalcare cavalli, come succedeva al mara. Questa figura, ossia il mara, viene efficacemente rappresentata da Joseph Heinrich Fussli nel quadro "L'incubo":





in esso si può notare il demone sopra il petto della fanciulla dormiente e la testa di un cavallo nero che emerge dalle tenebre, ovvero la cavalcatura del mara.


Fussli appartiene al romanticismo tedesco e potè ispirarsi a diverse fonti, tra le quali si nota la saga dei Nibelunghi, mito tedesco su una popolazione nanica, legata a sua volta alla saga di Teodorico, re degli Ostrogoti, di carattere quindi medioevale. Infatti secondo tale leggenda, espressa anche da Giosuè Carducci nel componimento "La leggenda di Teodorico", il re quando morì fu portato da un destriero nero nell'inferno, fatto che richiama anche i cavalli neri di Ade. Il Carducci probabilmente si ispirò ai bassorilievi della Basilica di San Zeno a Verona, opera del Maestro Niccolò, che mostravano appunto il re a cavallo che segue un cervo diabolico con la scritta: ""O re stolto! Chiede un dono infernale e tosto gli appare un cavallo mandato dall'iniquo demonio. Esce nudo dal bagno e cavalca all'inferno senza ritorno. Gli si concede l'avventura, il cavallo, il cervo, il cane e tutto ciò gli dà l'inferno". È una cristianizzazione del mito germanico della caccia selvaggia, riguardante un corteo notturno di bestie sovrannaturali (comprese il cavallo, il cervo e il cane citati da Niccolò; vedere il corteo era presagio di morte, e il collegamento con la discesa agli inferi è presto fatto.





La saga dei Nibelunghi, proveniente dal folklore tedesco, originatasi durante la guerra nel V-VI secolo tra Burgundi ed Unni è legata al mondo orientale proprio dagli Unni, che provenivano dall'Oriente. Nella mitologia orientale, e più specificatamente quella buddhista, si può trovare la figura di Mara, un asura, ovvero un demone, che assume nel cammino di meditazione di Buddha il ruolo di tentatore (similmente al ruolo che assume Satana nel deserto con Gesù).


Anche questo aspetto, del demone che tenta l'uomo per portarlo dalla luce alle tenebre, è sicuramente interessante, in quanto l'incubo rappresenta comunque sia l'agire delle forti pulsioni nascoste che si agitano nell'animo umano. Infatti lo stesso Sigmund Freud, padre della psicoanalisi, si ispirò al quadro di Fussli per disegnare nella figura del cavallo la differenziazzione tra essere umano ed animale, e quindi tra razionalità ed impulsi provocati dalle forze oscure che animano l'Es, ovvero l'inconscio.


Altra opera d'arte inquadrabile in questo argomento è l'incisione "The Bewitched groom" ad opera di Hans Baldung detto Grien e risalente al 1500,





nella quale appare un cavallo, una megera con un bastone infuocato ed un uomo sdraiato a terra, svenuto o morente. Non si sa ancora dare un'interpretazione valida a questa opera d'arte, ma nel quadro mitologico che abbiamo tracciato attorno all'Incubo, ottiene il suo piccolo spazio, ricollegandosi alla figura del cavallo come portatore delle forze del male. L'Incubo quindi ha legami con diverse mitologie, da quella orientale (l'Asura), a quelle occidentali (cavalli di Ade, l'Incubus), a quelle nordiche (mara e Alp) e medioevali (Teodorico) influenzando la teoria psicoanalitica freudiana e influenzando enormente l'arte gotica con Baldung e quella romantica con Fussli.




Bibliografia
http://it.wikipedia.org/wiki/Incubus_%28mitologia%29
http://en.wikipedia.org/wiki/Mara_%28folklore%29
http://www.softwareparadiso.it/studio/poesie-teodorico.htm
http://en.wikipedia.org/wiki/Mara_%28demon%29
http://en.wikipedia.org/wiki/Asura
http://it.wikipedia.org/wiki/Johann_Heinrich_Fussli
http://it.wikipedia.org/wiki/Nibelunghi
http://en.wikipedia.org/wiki/Alp_Vampire
http://www.golemindispensabile.it/Puntata11/articolo.asp?id=607&num=11&sez=163&tipo=&mpp=&ed=&as=


Partecipanti alla discussione: Kalvalastir, LordDarvandDeveMorire, Magius, Misericordia, Redrum
  

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