Il 5°Clone



The Slayers - Un incantesimo dischiuso tra i petali del tempo

Titolo originale: The Slayers, The Slayers Next, The Slayers Try
Titolo italiano: Un incantesimo dischiuso tra i petali del tempo per Rina
Autore della storia: Haijime Kanzaka
Episodi: 26 + 26 + 26 (conclusa)
Rete giapponese: TV Tokio (1995-97)
Rete italiana: Italia 1, Hiro
Edizione DVD: Shin Vision (interrotta)

 

Se c’è un mostro che si agita troppo lo sistemo definitivamente!
Se c’è un tesoro scintillante me lo tengo tutto io!
Audacia, velocità, vittoria, sono tutte parole fatte apposta per me!

 

Un drago ruggisce, i briganti festeggiano e banchettano, una palla di fuoco incendia l’accampamento! L’assassina di ladri fa la sua comparsa…
Lina Inverse, la geniale incantatrice, sta per subire la vendetta da parte di una banda di briganti che ha sconfitto e derubato. Non che la cosa la turbi molto, dal momento che la sua capacità di lanciare incantesimi la rende un avversario temibile, ma in suo “aiuto” lesto accorre lo spadaccino Gourry Gabriev, che sperava di salvare una prosperosa donzella in difficoltà ma finendo per credere che la piccola maga dal seno piccolo sia solo una bambina da riaccompagnare a casa. Dovrà presto ricredersi (se non sul fisico) perlomeno sulle capacità della sua nuova compagna di viaggio di cui, autoproclamatosi protettore, vivrà una lunga serie di avventure, scontri contro mostri e duelli di forchetta.

 

Un incantesimo dischiuso tra i petali del tempo per Rina
Questo titolo, così lungo che per poco non riesce neanche a starci neanche nell’intestazione dell’articolo, è quello che l’edizione Mediaset diede a questa serie TV. Curiosamente difatti, Slayers fu forse il più grande successo anime della fine degli anni 90 in tutto il mondo tranne che in Italia. Questo non certo a causa del titolo, anche se già tradurre in questo modo un titolo che meglio si tradurrebbe “Gli uccisori” o (per dirla alla Warhammer) “Gli sventratori” già getta le male basi per una critica alla versione trasmessa in televisione. Così come probabilmente non è elemento così devastante (per una volta) neanche l’ottima sigla a due voci (nonostante non renda al meglio lo spirito della storia), un fermo immagine di 40 secondi ogni goccia di sangue, tutti i nomi dei protagonisti stravolti (Lina in Rina, Gourry in Guido), nomi di incantesimi mal tradotti (Dragon Slave in Fulmine Rosso?!), formule prive di senso (in nome della pace e della giustizia?!) e censure che fanno sembrare “ininfluenti” quelle che oggi si applicano alla trasmissione di anime quali One Piece e Naruto, gag totalmente distrutte contribuiscono a renderlo oggi un prodotto praticamente sconosciuto nel belpaese.
Un tentativo di riproporne una versione non censurata fu fatto dalla Shin Vision, che, nonostante a mio parere la voce della De Bortoli non riesca a rendere il personaggio di Lina quanto faceva quella energica della Pacotto (Bulma, Nami, Sakura…), riesce a donare al pubblico una versione fedele all’originale, se non fosse per il fatto che la Shin Vision fallì durante il progetto e quindi mise in commercio solo 19 episodi (indi solo la prima serie e neanche tutta)…
Italia 1 trasmise solo le prime due stagioni dell’anime (Slayers e Slayers Next) al termine delle quali decise di interrompere forzatamente la trasmissione (vedi sotto per ulteriori dettagli). Slayers Try fu trasmesso (un po’ meno censurato) solo in tempi molto più recenti su Hiro (canale digitale terrestre a pagamento di Mediaset Premium), dove furono anche trasmesse le repliche della serie originale e le serie successive, di cui però coloro che vedono solo i canali a pagamento restano (fino ad oggi) completamente sprovvisti…

 

Premessa
Scrivere una recensione non è mai semplice, e ancora meno semplice è farlo quando l’opera in questione è, per il recensore, un capolavoro, e dove dunque il rischio è sempre quello di scrivere solamente un “è trp bll!” semplicemente in termini un po’ più aulici e arzigogolati. Farò dunque un tentativo ma spero non la prenderete a male se il risultato non riuscisse. In ogni caso magari vi divertirete a veder smontata la versione mediaset. Recensirò ora di fila (una dopo l’altra) le tre serie originali degli anni 90.

 

The Slayers Light Novels

 

Le fonti: la light novel e il manga
Perchè Slayers non è un lavoro originale, anzi è la trasposizione di una trasposizione. Dell’opera prima purtroppo non posso parlare, dal momento che, come tipico del genere, le light novels originali già difficilmente arrivano negli Stati Uniti e quindi ancora più difficilmente in Italia. Così, per esempio, in Full Metal Panic, di cui da noi sono arrivati il manga per Panini e l’anime per MTV, ma delle light novels da cui sono tratti nessuna notizia. Unica eccezione Record of Lodoss War (cronache della guerra di Lodoss) i cui romanzi sono arrivati anche da noi. Così dei trentaquattro romanzi da cui le serie di Slayers sono tratte solo otto sono arrivati negli Stati Uniti e nessuno ha mai toccato le spiagge del nostro paese, nè le menti dei nostri editori. Quindi, a parte dire che la serie animata copre solamente una parte brevissima di quelle che sono le vicende svoltesi nel mondo di Slayers non posso formularne un giudizio.
Il manga invece da cui sono tratti Slayers e Slayers Next è arrivato in Italia per Panini Comics. Chobaku Mahouden Slayers sarebbe il suo titolo originale, in giappone consta di otto volumi, in Italia di 17 mezzi-volumi “sottiletta” (non 16 dal momento che il 7° raccoglie una storia autoconclusiva a metà tra le due serie assente nell’edizione originale). Una delle prime pubblicazioni Planet manga ma anche una delle più irreperibili dal momento che fu stampato in due parti, la prima alla fine degli anni 90 (dal volume 1 al volume 13), oggi privo di ristampe e quindi introvabile se non a prezzi da collezionisti (da 5 a 15€ per volumetto, a fronte delle 3500 lire che costavano nel ’98) o ai mercatini dell’usato, la seconda nel 2006 (dal 14 al 17) ancora reperibile senza troppe difficoltà a circa 2€ a volumetto. Sul manga dunque una trattazione la posso fare e un parere lo posso esprimere: per quanto il manga sia l’opera originale esso non riesce ad eguagliare la bellezza dell’anime e ne resta solo un abbozzo. Le vicende sul manga infatti scorrono in fretta, troppo in fretta, per poter essere godute, con un tratto che troppo spesso taglia in tronco ogni possibile sfondo e in cui le gag comiche (elemento portante della serie) vengono malposte per suscitare il riso. Pur rimanendo dunque un bel manga gli appassionati non si disperino per la sua introvabilità (persino attraverso metodi poco leciti) perchè l’anime è meglio.

 

SLAYERS: Get Along, Try Again
La trama della prima serie tratta dell’incontro tra la maga geniale Lina Inverse e lo spadaccino Gourry Gabriev (per Mediaset Guido) e della serie di avventure che seguiranno all’entrata in campo di Zelgadis Graywords e di Rezo il Prete Rosso (per Mediaset Zeno il monaco rosso) riguardanti la pietra filosofale e il tentativo di risvegliare il più potente tra i signori dei demoni, Shabranigdu dagli occhi di rubino…
A dispetto delle tematiche trattate e pur non mancando scene epiche capaci di coinvolgere fortemente lo spettatore la serie intera si delinea su uno stile di fantasy-comico, in cui continuamente ogni serietà e vengono parodizzati vari canoni del genere fantastico (la maga vanitosa e avida, lo spadaccino tontolotto, i bellissimi principi sul cavallo bianco, gli aspiranti al trono che però del trono poi non saprebbero che farsene) e strutturandosi su una lunga serie di umorismo (talvolta anche semplice e infantile, ma non per questo meno simpatico). Per noi GdRisti la cosa dovrebbe funzionare ulteriormente dal momento che Haijime Kanzaka è ex-giocatore di Dungeons & Dragons e quindi possibili riferimenti legati a contesti di cui siamo stati esperti e protagonisti non mancano. Ci manca invece purtroppo (troppo spesso, ma avviene per noi anche nei Simpson, per fare un paragone ben noto) la conoscenza di alcune parodie troppo legate al contesto televisivo e di pubblico a cui è rivolto, in cui purtroppo dovremo accontentarci di una visione a metà (o a tre quarti).
Due aspetti su cui fare le pulci alla versione mediaset possono essere la sigla e i titoli degli episodi, dal momento che denotano un diverso modo di intendere la serie. La sigla a due voci di “Un incantesimo dischiuso nei petali del tempo” se di per sè non è niente male cerca di creare un clima estremamente più serio e cupo rispetto all’originale Get Along, in cui la protagonista canta con la sua stessa voce (vantandosene apertamente) le sue capacità e le sue gesta, esperimento che sarebbe stato riproducibile anche in Italia, dal momento che la Pacotto prova di saper cantare ne ha data più volte…
Allo stesso modo i titoli, che in giapponese esprimono (ironicamente l’impressione della protagonista sulla situazione con un’esclamazione in inglese anche in originale (“ANGRY! il furioso Dragon Slave di Rina” oppure “WHAT? sta facendo la proposta di matrimonio a quella donna?!”) mentre in italiano sono pure denotazioni situazionali (la maga, il mostro marino…) togliendo ulteriormente vivacità e colore alla serie

She’s lethally lovely, he’s gallantly vain
Assetata di soldi e di oggetti magici, ruba ai ladri per dare a sè stessa, questiona su ogni singola ricompensa svenando il più possibile il richiedente, avida e tirchia oltre ogni limite, e ingorda di cibo fino all’esagerazione, vendicativa e terrificante con chiunque le parli della sua “sottosviluppata” forma fisica: questa è Lina Inverse, la maga geniale, il terrore dei draghi ed è la protagonista della storia.
Assieme a lei lo spadaccino tontolotto Gourry Gabriev (in italiano “Guido”), le cui immense capacità con la spada sono perfettamente controbilanciate dalla sua scarsissima intelligenza (cervello di medusa, lo chiama la sua compagna di gruppo), dalla sua pessima memoria ma anche dalla sua fortissima dedizione al compito di proteggere la tutt’altro che indifesa fanciulla Lina, con cui non esita a ingaggiare duelli di forchetta fino all’ultima polpetta e con cui condivide un appetito insaziabile
Per proseguire tra i personaggi dal maggior ruolo occorre citare Zelgadis Graywords, la chimera guerriero/sciamano a caccia di un modo per recuperare il suo aspetto umano originale, personaggio che vorrebbe essere freddo, serio e distaccato, ma la cui personalità sarà solo fonte di ulteriore ridicolo gettatogli addosso dalla terribile Lina
L’incarnazione del legale buono a tutti i costi, il martello della giustizia (che, a suo parere, per definizione deve sempre trionfare) e campionessa delle entrate in scena con caduta è la principessa Amelia wil Tesla Saillune, figlia dell’erede al trono dell’unico regno veramente approfondito di tutta l’ambientazione è uno dei personaggi dal profilo maggiormente comico nella serie, capace di rivoltarsi a piacere contro la protagonista non appena qualcuno le dica che Lina è il male (e troppo per convincerla non ce ne vuole)
Ultima merita un approfondimento Sylphiel, la chierica buona, ingenua fino ai limiti estremi, capace per questo di far infuriare spesso e volentieri la protagonista, appare solo negli episodi finali di ogni stagione per supportare il gruppo con i suoi ottimi incantesimi di cura (e un po’ meno con i suoi pessimi incantesimi di attacco.

 

DRAGON SLAVE!
Così urla Rina Inverse nell’originale poco prima di disintegrare (spesso come danno collaterale) una città, in italiano Fulmine Rosso. Più che Dungeons and Dragons sinceramente come sistema di magia (tralasciando la suddivisione in classi) il sistema di magia presentato in Slayers ricorda i primi Final Fantasy, con una suddivisione alla base da Magia Bianca e Magia Nera, ove la Magia Bianca include gli incantesimi di cura e di protezione, prendendo potere dal piano astrale, mentre la Magia Nera include i più potenti incantesimi di attacco, traendo energia invocando i nomi dei più potenti signori dei demoni. Per il resto gli incantesimi si compongono normalmente di una lunga formula (una sorta di invocazione) per concludere il tutto col nome dell’incantesimo in lingua inglese (sì, anche in giapponese). Sulla scia della versione originale si sarebbe potuto tenere il nome inglese anche in Italia ma, come spesso accade (mai sentito parlare di “Pistola Gam Gam in azione”? ecco, anche quello in giapponese ha un nome inglese…) si scelse una traduzione tutt’altro che letterale del nome e ancor meno soddisfacente per quanto riguarda molte formule (meglio che i bambini non sappiano che la protagonista invoca i demoni per lanciare i suoi incantesimi, meglio che lo faccia in nome della pace e della giustizia…)

 

Un mondo antico e affascinante
Il mondo di Slayers nasce dalla guerra tra due antichi esseri, il demone dagli occhi di rubino Ruby-Eye Shabranigdu e il dio drago Ceipheed. Al termine della loro lotta Shabranigdu fu spezzato in sette parti e quindi il comando delle forze del male è in mano ai cinque signori dei demoni a Shabranigdu sottoposti, mentre le forze del bene a ciò che resta dei quattro re dei draghi e delle specie a loro sottoposte (i draghi come in DnD sono divisi principalmente per colore o metallo, pur essendo tutti più o meno buoni, e particolare ruolo avranno nella storia i draghi d’oro). L’ultimo grande scontro tra la razza dei draghi e la razza dei demoni creò una barriera attorno alla parte del mondo ove si svolgono le vicende principali, quindi ci si trova in un gruppo di territori isolati, tutti di stampo fantasy classico. Nessuna diavoleria tecnologica infatti infesta queste terre, nessuna magitecnologia, niente aeronavi, ma solo navi di legno, cavalli e carrozze alla vecchia maniera (nota necessaria: è cosa rara in un fantasy giapponese, e non a caso si ritrova solo nei fantasy di origine DnDesca come Slayers o nei fantasy a tematica più medievalistica come Berserk).
Il mondo di Slayers contiene nani ed elfi, ma visto che la loro apparizione è relegata ai soli film (e forse a racconti che non sono stati trasposti in forma di animazione) sono gli umani a farla da padroni sul mondo e saranno quasi solo loro (assieme dopo un po’ a draghi e demoni) ad essere protagonisti delle vicende. Loro e, in minor misura, gli uomini-bestia, animali antropomorfi la cui testa varia tra lupi, volpi, cinghiali e via discorrendo. Tra le razze una menzione meritano anche gli uomini-pesce, che piuttosto che essere resi come pesci umanoidi sono piuttosto dei giganteschi pesci da cui spuntano ridicole braccia e gambe.

 

NEXT: Give a reason for life
E così si passa alla seconda e probabilmente la migliore delle tre serie originali di Slayers. Slayers Next si caratterizza per l’entrata in scena molto maggiormente predominante della razza dei demoni/mazoku e all’interno di un conflitto tra i cinque signori dei demoni, il cui risultato sarebbelo sfruttamento di Lina Inverse in qualche oscura macchinazione che verrà rivelata solo nella parte finale. Ciò che maggiormente salta all’occhio nel Next, a parte l’innalzamento di tonalità epica, intervenendo in scena anche alcune tra le maggiori potenze del mondo, è, per contrappeso, il quantitativo di episodi filler totalmente inutili. Dicasi filler (per chi non lo sapesse) episodi riempitivi aggiunti (spesso autoconclusivi) senza di cui la trama può benissimo procedere ugualmente. Se non erro sono solo cinque nella prima serie, quattro nella terza e ben sei nella terza, la cui però inutilità per la trama è quasi sempre chiara fin dall’inizio, dal momento in cui Xellos continua a manipolare la ricerca della Clair Bible indicando loro i luoghi più improbabili e risolvendo il tutto “scusandosi” per il “malinteso”. Ma la novità di Slayers (specie Slayers Next) è che tanto più alti sono i momenti in cui le grandi forze appaiono tanto più sono divertenti questi episodi di passaggio.

 

Hare wa imitsu me
O, tradotto in italiano, “questo è un segreto”. La frase tipica di uno dei due nuovi personaggi di Slayers Next, Xellos/Zeros, probabilmente il più riuscito dell’intera serie, tanto che, pensato da Kanzaka per una sola light novel, fu costretto a farlo riapparire anche nell’ultima, mentre nell’anime, grazie al suo successo, è rimasto presenza fissa per tutte le serie successive. Presente fin dal secondo episodio, si autodefinisce, “nessuno di cui sospettare, sono il prete misterioso”, dallo sguardo così ingenuo e simpatico quando tiene gli occhi chiusi, ma al contempo così inquietante quando li apre. Unico personaggio che probabilmente sembrerebbe capace di fornire spiegazioni a chi della trama vorrebbe saper qualcosa, ma peccato che i suoi scopi siano altri e quindi, come ogni buon personaggio capace di far imbestialire tutti, risponderà che è un segreto.
Altra geniale apparizione di questa serie è il personaggio (ideato appositamente per l’anime) della principessa Martina Zoana Mel Navratilova, dall’assurda capigliatura composta di riccioli verdi. La vendetta è il movente delle sue azioni, dopo il fallimento della sua tentata conquista del mondo in nome dell’onnipotente Zoamelgustar (il signore dei demoni che si è inventata lei) e pur non apportando contributi decisivi alla storia ne risulta uno dei personaggi più riusciti, e seguire la follia dei suoi assurdi piani e propositi (tra cui sposare tutti i personaggi che vede)
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Go to the Next!
E arriviamo al gran finale, ove, senza svelare nulla, si vedranno gli eventi assumere toni estremamente più tetri e i personaggi saranno catapultati in un’atmosfera estremamente più oscura e malvagia ove si scontreranno poteri al di là della loro immaginazione… E qui arriviamo col cambio di tono a quella che è forse la più grande censura nella storia del riadattamento di animazioni giapponesi per minori su Italia 1. Ben tre episodi tagliati e fatti a pezzi per diventare uno solo (quaranta minuti su sessanta barbaramente tagliati) per generare un insieme confuso e malfatto (e di quelli tenuti, la maggior parte spesi per la parte meno utile a comprendere la conclusione della storia). Fu anche la fine della trasmissione de “Un incantesimo dischiuso tra i petali del tempo per Rina” sulle reti di Italia 1. Alla ritrasmissione della serie su Hiro (canale a pagamento di Mediaset Premium) l’episodio fu riproposto in versione più fedele all’originale (non tagliuzzato) e fu proposta, a distanza di circa dieci anni, anche la terza serie, ma duole ricordare come su canali in chiaro l’avventura di Rina per i telespettatori si sia (almeno fino ad oggi) fermata al quartultimo episodio della seconda stagione.

 

TRY: Breeze and Don’t be discouraged
La barriera che teneva il mondo conosciuto lontano dal resto del globo è caduto, dunque è ora di inviare una spedizione a controllare le popolazioni esterne, viaggio che condurrà i protagonisti a contatto con mondi ben più lontani di quanto avessero effettivamente potuto immaginare. Ed ecco che i personaggi ritornano per un’avventura ideata appositamente per la serie animata (il manga si conclude con la fine del Next, mentre le vicende delle light novels proseguono in altro modo), che, tra l’altro crea spunti di collegamento con l’altra opera di Haijime Kanzaka (quest’ultima fantascientifica) ovverosia Lost Universe. Un cambio di ambientazione (si passa da foreste e città alla fantasy classico di una sorta di europa fiabesco-medievaleggiante a deserti ove la magia è quasi sconosciuta mentre ha prosperato la tecnologia, e quindi anche a bombe e cannoni, anche se, come ben sapete, fanno meno danni di una palla di fuoco) ma soprattutto un cambio di tonalità. Se Slayers Next è una serie che si può guardare a pezzi gustandosi episodio per episodio senza fretta (salvo accellerazioni di ritmo) Slayers Try da al tutto una tonalità più cupa (a partire dal nuovo antagonista, ben più tragico dei precedenti voglio-distruggere-tutto-il-mondo-perchè-mi-piace-l’idea) e (salvo quattro episodi non proprio indispensabili) sembra quasi imporre una visione continuata dall’inizio alla fine. E il tono comico più che il motore di traino diviene spesso un attimo di respiro all’interno di vicende tutt’altro che allegre. A rimetterci sono specialmente Amelia e Zelgadis, che spesso, troppo spesso, vengono relegati a ruoli estremamente secondari per dare maggior spazio alla vicenda e ad altri personaggi. Altra caratteristica che denota fortemente il Try è la mancanza di evoluzione da parte della protagonista. Certo, anche nelle serie precedenti gli avanzamenti erano stati sporadici, ma Lina Inverse qualcosa di nuovo aveva imparato e qualcosa tra i personaggi ogni tanto si era mosso, mentre qui, non potendo , sarà solo la vicenda a trainare tutti verso il finale, e non i personaggi a cercare di muovere qualcosa, spinti stavolta non tanto dalla trama di qualcuno ma soprattutto da quello che sembra un destino ineluttabile.

 

Sorry, opening only
“Scusatemi, solo nella sigla”. Solo in questo modo nella sigla originale (e nell’intera serie) viene infatti mostrata, l’umana più potente del mondo, Luna Inverse, sorella maggiore di Lina, che al momento non può però salvare il mondo perchè, per aiutare la locanda di suo padre, deve momentaneamente fare la cameriera nel suo villaggio natale, persona così terribile che al solo pensarci Lina comincia a sudare freddo. Personaggio che, come detto appare solo nella sigla visto che, come detto dall’autore, una sua apparizione diretta nella serie scombinerebbe troppo gli equilibri dei personaggi, visto quanto una sua sola lettera è in grado di muovere gli eventi.
Ma la vera novità nel cast è il personaggio di Filia Ul Copt, il drago d’oro femmina chierico. Un misto tra Amelia e Sylphiel (che non a caso in questa serie NON appare) mescolando frasi a caso sull’amore per la giustizia e mostrando al contempo una terribile ingenuità, ma le cui convinzioni saranno duramente messe alla prova, e, non potendo intervenire sui membri comprovati del cast, è lei a vivere le maggiori variazioni nell’insieme della storia, tanto che forse il Try si potrebbe definire il suo viaggio di iniziazione, rubando quasi il ruolo di protagonista a Lina (che ha in ogni caso il merito di interrompere ogni sua possibile scena di tragico sacrificio con un pugno sulla testa). Ma non ci si preoccupi perchè neanche a lei mancano le scene comiche, specialmente per l’odio reciproco che intercorre tra lei e Xellos (che però è ben capace di sfruttare i suoi sentimenti contro di lei fino a farla spesso e volentieri imbestialire, o farla arrivare alle situazioni più assurde).

Reperibilità
E qui arriviamo alle note più dolenti. Italia 1 non lo ripropone da oltre dieci anni, e comunque in ogni caso alla versione mediaset (che è stata effettivamente riaggiornata per la trasmissione a pagamento solo modificando lo scempio fatto al finale del Next) non mi fiderei. Tralasciando la possibilità di vederlo (abbastanza maltrasposto) su Hiro, si ricorda che, fallita la Shin Vision, una versione decente in lingua italiana è reperibile solo fino all’episodio 19 della prima serie, e, purtroppo, neanche così facilmente. Se si è abbastanza anglofoni a mio parere le migliori possibilità legali sono acquistare la serie dall’inghilterra (su Amazon.uk sono sulle trenta sterline a stagione) gustandoselo nella versione inglese (dove Lina è doppiata dall’ottima Lina Ortiz) o in quella giapponese sottotitolata in inglese. Dico dall’inghilterra e non dall’america perchè, oltre a diminuire le spese di spedizione, le norme fatte per bloccare i DVD da una regione all’altra impediscono ai lettori DVD europei di leggere DVD americani.

Il gruppo riparte!

Tabi o Tsuzukete Itai (voglio che questo viaggio non finisca mai)
Ma le avventure di Slayers sono ben lungi dall’essere concluse con queste serie. Difatti le light novels che io sappia proseguono ancora oggi, ne sono usciti svariati film OAV (in cui appare anche il personaggio di Naga the White Serpent, la maga popputa dalla risata orribile), altri manga (come Knight of the Aqualord, Hourglass of falces e Light Magic e anche una serie di avventure autoconclusive di Lina e Naga pubblicate in italiano in otto “volumi sottiletta” da Panini col titolo di Slayers – Le nuove avventure) e, soprattutto, due nuove serie animate dal titolo di Slayers Revolution e Slayers Evolution-R, entrambe acquistate da Mediaset per essere trasmesse sul canale Hiro. Di queste due ultime serie non posso parlare, indi, quando le avrò viste, le recensirò.

Commenti   

 
# HatchiLinaInverse 2012-01-13 13:56
Mi spiace contraddirti solo per un fatto... Slayers Try è andato in onda su mediaset, anche quello tagliatissimo comunque..... Slayers non è un anime di nicchia, ...semplicement e come tutti i buoni prodotti (o quasi) stravolto da mediaset è stato ampiamente stravolto e rovinato!
La serie Try è stata trasmessa una ed una sola volta, e tutte e 3 le serie sono state tagliate e sconvolte nella trama dalle varie censure... Slayers era stato accolto come un grande successo di pubblico ma aveva incontrato lo sfavore di tutti, non tanto per la serie stessa (che è semplicemente meravigliosa), ma per l'assurdo stravolgimento a cui è stata sottoposta (gli anni dal 1995 al 1998 sono tra i più bui per mediaset e la sua "falce" censoria; ricordo solo un altro titolo di tutt'altro contenuto apparso in quegli anni e completamente stravolto: "Maremelade boy" aka "Piccoli problemi di cuore", e che dire di Magic Knight Rayearth, "una porta socchiusa ai confine del Sole"... )....
 
 
# Luskark 2013-05-14 13:37
Slayers Try andò in onda ma solo successivamente . L'ho scoperto dopo aver scritto la recensione

Come avrai evinto dalla mia recensione concordo decisamente su tutto il resto. Successo mondiale ma in Italia distrutta da Mediaset
 
 
# taumas 2013-05-16 20:58
Censurato quanto ti pare, rimane bellissimo e godibilissimo; Viva il Fulmine Rosso! "Un Incantesimo dischiuso fra i petali del tempo, brilla nell'oscurità! Una ragazza misteriosa, audace e coraggiosa, gioca un pò con la realtà!" Una delle sigle più belle in assoluto, e Cri-Cri ne ha fatte parecchie di davvero belle.
 
 
# Luskark 2013-05-19 19:56
Fulmine rosso era un buon nome ma il nome originale (Dragon Slave) era dopo utilizzato per capire lo scopo dell'incantesimo...
La sigla era bellissima e l'ho detto nella recensione
I problemi dell'adattament o erano altri: molte gag censurate. Non dico che non potesse esser piacevole anche così ma in versione originale era meglio assai :)
 
 
# taumas 2013-05-20 14:49
Il Meglio è nemico del Bene! :lol:
 
 
# Luskark 2013-05-28 22:22
Ho dei ricordi di una Rina che per lanciare il Fulmine Rosso prendendo poteri dal demone della guerra e dell'ingiustizi a (Shabranivudu) diceva parole come "in nome della pace e della giustizia" durante l'invocazione.. .
 
 
# taumas 2013-05-30 00:04
Meraviglioso paradosso!
 

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