Il 5°Clone



Guiscardi senza gloria

Titolo: Guiscardi senza gloria
Autore: Mauro Longo
Edizioni: Acheron Books 2016

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La saga di Ultima Forsan ha avuto origine da Il Decameron dei Morti - L'Alba dei Trapassati Redivivi, di Mauro Longo, un romanzo che strizza l'occhio al genere mash-up, ultimamente molto di moda, e rilegge il Decameron del Boccaccio "sostituendo" la peste descritta nell'originale con una invasione di zombi, adattando conseguentemente i contenuti, ma non tanto il linguaggio, che rimane nel solco del predecessore: si tratta infatti di un "quasi" volgare fiorentino dell'epoca, giusto appena semplificato per aiutare la comprensione del lettore Italiano di oggi, ma nemmeno troppo.
Si tratta dunque di un libro composto da dieci storie (come nel Decameron originale, ovviamente) piu' ricche di descrizioni che di azione. Il lettore conquistera' questo romanzo con piacere ma lentamente, riga per riga, "domando" cammin facendo le asprezze del linguaggio arcaico e desueto.

Il successo del Decameron dei Morti ha causato la nascita dell'ambientazione per gioco di ruolo di Ultima Forsan (dove a Mauro Longo si affianca Giuseppe Rotondo), che ha luogo circa un secolo e mezzo dopo che il flagello dei morti viventi ha dilagato per tutto il mondo e i pochi sopravvissuti, isolati in rifugi sicuri, hanno imparato a convivere col pericolo, a conoscerlo, a tenerlo sotto controllo e... hanno cominciato a riconquistare il loro mondo. Concetto questo che non si puo' che sposare alla perfezione con quello del Rinascimento, onde per cui l'ambientazione di Ultima Forsan e' efficacemente riassunta con i termini di Rinascimento Macabro.
Si tratta di un' ambientazione legata al regolamento-ombrello di Savage Worlds che sviluppa l'ucronia del Rinascimento in un'Europa devastata dal flagello dei Trapassati Redivivi che ha saputo adattarsi in vari modi (a volte anche molto controversi) e che si sta organizzando per riprendersi quello che e' suo. Gli stati governati dai vivi sono relativamente pochi e isolati, ma dopo il Concilio di Lucca si lancera' una Crociata comune contro i Morti. Le descrizioni dei vari archetipi di personaggi disponibili, che comprendono inventori, odalische, dottori, vivisettori, iscarioti, beccamorti, alchimisti, ciarlatani, cavalieri, inquisitori, ribaldi, eccetera e' una vera gemma che unisce storia, finzione e fantasia in modo eccellente.
Al libro principale con il regolamento e l'ambientazione sono seguiti una serie di moduli geografici, ognuno dei quali propone anche alcune regole aggiuntive e degli equipaggiamenti speciali non presenti nei precedenti moduli.

Ulteriore variazione sul tema e' rappresentata da una serie di librigioco scritti da Mauro Longo, che presentano un ciclo di avventure dell'enigmatico personaggio di Civetta, con regolamento sempre legato a Savage Worlds (un po' come i Tunnells & Trolls, per capirsi), ma che possono anche essere giocati senza conoscere il regolamento, ne' l'ambientazione di Ultima Forsan, che e' brevemente riassunta nelle appendici in modo da dare modo al lettore di giocare senza dover per forza aver gia' letto con attenzione altri libri.
Da notare che, mentre il Decameron dei Morti e' pubblicato da Origami Edizioni (siamo gia' alla seconda edizione), i moduli per gioco di ruolo e i librigioco di Ultima Forsan sono pubblicati da GG Studio.

Tra una cosa e l'altra stiamo parlando di ben sette volumi pubblicati, piu' una miriade di documenti minori con contenuti speciali, spesso messi gratuitamente in rete, magari dopo averli presentati (e giocati) a qualche convention in giro per l'Italia. Molti di questi volumi sono anche stati tradotti in varie lingue europee. Cosa non da poco!

Eppure in questa sede vorrei commentare l'OTTAVO di questi libri, che, come per chiudere un cerchio, e' di nuovo un romanzo, come il primo pubblicato, che ha dato il via a questa bella storia: Guiscardi senza gloria, a firma ancora di Mauro Longo, ed e' pubblicato questa volta da Acheron Books (il terzo editore coinvolto in questa saga!)

Dal punto di vista letterario, non potrebbe essere piu' lontano dal Decameron dei Morti: si tratta infatti di un romanzo che si legge tutto d'un fiato dalla prima all'ultima pagina, pieno d'azione e scritto in modo estremamente fluido.
La storia verte su un gruppo di personaggi piuttosto picareschi (i guiscardi senza gloria del titolo, infatti) che si vedono perseguitati da Thomas Linche, un nobile decaduto in cerca di soldi, e dai suoi scagnozzi senza nemmeno sapere il perche'.

Entrambi i gruppi sono piuttosto scalcagnati e stranamente assortiti (Dio li fa e poi li accoppia, come si dice), con ogni singolo personaggio delineato in modo magistrale e sempre coerente con se' stesso (anche quando si tratta di voltagabbana che passano da un gruppo all'altro!) passando da una situazione disperata all'altra, visto che praticamente tutti i protagonisti sono piu' o meno disperati. Cio' che li spingera' alle azioni piu' folli in giro per il Mediterraneo e' la favolosa eredita' di Marco Polo: un sogno di ricchezza che puo' riscattare la loro situazione personale senza futuro.
Come normale nei romanzi picareschi, i gruppi sono uniti dalla sorte capricciosa e dal bisogno, per cui nel corso dell'avventura puo' certamente capitare che la composizione dei gruppi cambi seguendo i cambiamenti della sorte. Talvolta puo' anche capitare che i cacciatori si trovino ad essere cacciati e viceversa. Allo stesso modo, non si puo' certo dire che questo sia un romanzo classico dove si confrontano il male e il bene: qui sono tutti piu' o meno canaglie!
Altro canone dei romanzi d'azione vuole che si viaggi continuamente, passando repentinamente da una scena d'azione ad un viaggio e viceversa. In questo caso ci si spostera' rapidamente dalla costa del Nord Africa a Venezia Nuova (la citta', erede della Serenissima, risorta sull'isola di Candia dopo che Venezia Vecchia nell'ucronia di Ultima Forsan e' caduta in preda ai morti viventi), fino a Ragusa, quindi la terribile e marcia Venezia Vecchia, brulicante di cadaveri annegati ma tutt'ora in cerca di carne fresca, poi Otranto e infine Salerno, citta' di cultura ma anche di pericoli.

Non farei un buon servizio ai lettori addentrandomi ancora piu' a fondo nei dettagli della trama, con i vari colpi di scena che si susseguono come ad una partita a carte con i giocatori in vena di bluff (infatti i titoli delle sezioni richiamano giocate di carte, mentre i titoli dei capitoli richiamano i Tarocchi), ma voglio dire che secondo me Mauro Longo ha scritto il libro che avrebbe voluto leggere e i lettori avvertono questo piacere, al di la' dei dettagli.
Se invece vogliamo fermarci per un attimo ai dettagli, non si possono non notare omaggi e citazioni a ripetizione, come a voler dire che nella preparazione di questa storia sono stati utilizzati ingredienti presi da altre storie che hanno a suo tempo appassionato l'autore e non si tratta necessariamente di altri libri, ma potrebbero essere anche film o fumetti! Tanto per cominciare, il titolo "Guiscardi senza gloria" e' ovviamente un omaggio all'uomo di cinema Enzo Castellari, nonche' a Quentin Tarantino che ha riutilizzato il "suo" vecchio titolo "Bastardi senza gloria". C'e' poi un altro omaggio che non si puo' non notare (da quanto e' grande e fatto di cuore) per Hugo Pratt, visto che uno dei protagonisti e' un certo Largo Sevillano, che altri non e' che l'alter ego di Corto Maltese! La sua tartana, il Pandora, poi, non e' altro che un ulteriore rimando a Una ballata del Mare Salato, prima avventura di Corto Maltese e prima produzione italiana nella quale Hugo Pratt si e' occupato di tutti gli aspetti artistici: sia i disegni che la parte scritta.
Sono certo che i lettori avvertiranno lo stesso sottile piacere che ho provato anch'io nello scoprire anche i riferimenti incrociati e gli omaggi velati piu' difficili da individuare.

Quella che secondo me e' la piu' grande qualita' di questo romanzo e cio' che fa letteralmente evaporare le duecentocinquantacinque pagine tra le mani del lettore, che a fine "corsa" rimane sorpreso da quanto rapidamente siano passate, e' il piacere di raccontare una storia, un piacere che in certi frangenti, dove l'azione e' prevalente, richiama quello di Salgari e in altri frangenti, quando vengono descritti i particolari delle armature meccaniche, dei congegni degli automi vitruviani o della "Casa Meccanica", oppure della particolare "natura" e fisiologia dei Corrotti o degli Strigi, richiama forse piu' Verne.
Forse Acheron Books avrebbe preferito che i lettori avvertissero risonanze di Howard e Moorcock, di "sword & sorcery" e di "pulp" piuttosto che de I Picari di Mario Monicelli o di Salgari, ma... la brezza del Mediterraneo lascia certamente un profumo piu' salmastro in questo romanzo, anche se i combattimenti e gli schizzi di sangue non mancano di certo, ma capitano piu' per accidente che perche' si cerchi a tutti i costi lo scontro frontale. Un vero Guiscardo sa trovare ben altri modi per prevalere sulla malasorte!

 

Recensione a cura di Yaztromo

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