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[GdR] Psicologia di un costrutto "vivo".

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[GdR] Psicologia di un costrutto "vivo".

Messaggioda Bloodsinger » ven ago 31, 2012 9:24 pm

Salute a voi, compagni del GdR, vengo a voi per domandare pareri e consigli.
Non so' quanti di voi conoscano Empyrea, ambientazione unofficial tutta italiana. Ebbene, anche l'avventura non sarà ambientata in quei piani, ne ho comunque ricavato il mio pg.

Lui (lei?) altro non è che una delle prime Guardie Supreme mai create dall'Egemonia, in pratica un costrutto che dall'alto del suo 18 di GS è una delle armi migliori per portare furia giustiziera. Un paio di punti per farvi capire: questi costrutti non sono senzienti, ma possono essere controllati mentalmente da un Domitor che li guida come meglio gli pare, e fino a quando sono sotto controllo acqusiscono parte dell'intelligenza del Domitor. Questo, in un certo senso, li rende più "vivi" dei costrutti comuni.
Ora, citando il manuale, l'Egemonia (l'organizzazione che pretende di controllare quei piani) è stata creata in "un passato imprecisato, perso nella notte dei tempo oltre il velo di oblio steso dall'Egemonia". In quel lontano passato (forse poco dopo), le prime nove Guardie Supreme vennero alla luce. Otto furono distrutte dalle guerre nei secoli successivi, mentre l'ultima (ribattezzata amichevolmente "Nove") divenne come una reliquia non-vivente sopravvivendo a tutto e continuando a servire come arma. Dopo questi secoli (millenni?) di attività, la nostra Nove trova finalmente la sua fine svanendo letteralmente dentro una sfera di energia.
E qui inizia tutto, Nove non è stata distrutta (e grazie al piffero...) ma trasporata a forza in un luogo sconosciuto. [Ora, che ha letto Empyrea sa che non è tecnicamente possibile uscire da quei piani, ma al DM stà bene e qundi GG]. Si troverà decisamente più debole (la campagna inizia a lvl 6), ma anche con il pensiero.
Ecco dove volevo arrivare. Un istante prima non aveva coscienza, non propria almeno, e tutto d'un tratto si ritrova a "pensare". Ho letto la psicologia dei forgiati di Eberron e vengono descritti come "bambini" appena prendono vita. Nove però è differente, perché possiede esperienze e rircordi (quasi troppi) della sua lunga vita (è opinabile che ricordi, è vero, ma qui stà quasi tutto del PG). Sono come immagini piatte, prive di emozione, ma che comunque sono l'unico riferimento che possiede.

Il punto (dopo questo Wall of Text orribile) è come far vivere a Nove i primi passi nel mondo, che è pure sconosciuto.
Pensavo di interpretare il pg come se tentasse di prendere coscenza delle cose, confrontandole con quelle delle immagine nella sua mente, come se cercasse di convicersi che esistano davvero.
Il discorso sentimenti è anch'esso molto importante, e pensavo di mantenermi abbastanza "rigido" durante le prime mosse, come difendendomi da essi.
Infine il discorso combattimento: Nove è stato letteralmente creato per combattere, ed è quello che ha fatto per secoli senza mai stancarsi. Per questo potrebbe entrare nell'ottica del "già visto, già fatto". In parte credo che succederà (è inevitabile) ma credo anche che i già sopracitati sentimenti possano influire decisamente in questo (iniziare ad avere paura per se stessi è molto diverso dal gettarsi in battaglia senza alcuna coscienza di se). E poi ci sono i Draghi, che in Empyrea sono praticamente sconosciuti, e questi sono davvero qualcosa di non visto.

Tralasciando il BG non troppo originale (e qui tagliato) che avete letto, era solo per spiegarvi meglio la situazione, vi prego di scrivermi le vostre opinioni riguardo l'ultima parte.

P.S. non ho ricontrollato il testo, scusatemi per eventuali errori ortografici.
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Re: [GdR] Psicologia di un costrutto "vivo".

Messaggioda Kalvalastir » ven ago 31, 2012 9:42 pm

La razza da regole è un forgiato, giusto?

Viste le sue origini il suo problema iniziale non credo sarà tanto l'autocoscienza, quanto piuttosto la scoperta di un corpo limitato e di una frazione del potere che possedeva...

E dovrà farci i conti... ammettendo di non essere più l'emanazione di un essere onnipotente.

Viceversa, nella sua nuova natura mortale potrebbe trovare una nuova forza...

Unico consiglio: collega il BG agli eventi di Eberron, altrimenti avrai un PG sempre fuori posto... ad esempio potrebbe essersi risvegliato in una forgia Cannith... e la sua esistenza solamente potrebbe essere la chiave per uno dei grandi misteri di Eberron: i forgiati hanno un'anima? E se sì, da dove arriva?

Inoltre: non si producono più forgiati da almeno 30 anni, dalla fine della guerra. Il tuo PG ci ha partecipato? (Tutti i forgiati sono nati per quello) Che ruolo ha avuto? Approfondire questi dettagli è secondo me indispensabile per fare un PG che sia calato nella storia e non semplicemente una bella idea senza contorno ;)
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Re: [GdR] Psicologia di un costrutto "vivo".

Messaggioda Masterofpuppets » ven ago 31, 2012 9:45 pm

Ciau, mi ha sempre attirato Empyrea anche se non ho mai avuto occasione di leggerla o meglio giocarci...

Cmq mi faceva piacere ricevere un approfondimento... ti faccio alcune domande di esempio...

cosa spinge questo personaggio all'avventura? me lo immagino difficile che vada in un dungeon alla ricerca di tesori ad esempio, specie se ha dei ricordi della sua "vita precedente"...era una specie di "guardia suprema" che ha vissuto migliaia di battaglie...

in secondo luogo, cosa spinge una creatura di questo tipo a legarsi ad un gruppo di avventurieri? sempre per la sua descrizione di "reliquia non vivente" me la immagino molto come un guardiano solitario...

probabilmente queste cose dipenderanno molto dall'avventura che ha studiato il DM, ma penso che le motivazioni che spingano un PG all'avventura e a stare in un gruppo siano molto importanti per interpretarlo correttamente, altrimenti (ad esempio se il resto party vuole solo saccheggiare grandi tesori) forse diventa un po' scomodo... te lo dico perchè nel mio party vogliono tutti solo fare del gran casino ed un costrutto senziente simile si stancherebbe penso... subito... :D

Ovviamente queste considerazioni nn come critica ma solo x approfondire un po' di più cosa pensi del tuo PG :D
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Re: [GdR] Psicologia di un costrutto "vivo".

Messaggioda Bloodsinger » sab set 01, 2012 1:00 am

@ Kalvalastir
Temo di essermi spiegato male, ma la campagna non sarà in Eberron, bensì in una ambientazione casalinga.
Per quanto riguarda la sua nuova limitazione fiscia, sì è un problema con cui dovrà fare i conti e potrebbe rimanerne abbastanza male.

Chiarisco ancora un punto che forse ho espresso male: Nove era su Empyrea, lì è stato creato e lì ha combattuto fino a quando è stato fatto transitare (non volutamente) nel piano materiale dove si svolge l'avventura. La campagna dovrebbe iniziare con il pg appena arrivato su quella nuova terra, quindi da BG non può aver preso molta confidenza con l'abiente.

@Masterofpuppets
Sono tutte domande valide, e in parte devo dirti che non ne ho idea, ma credo che ci sia una componente fondamentale che hai dimenticato. Tutto quello che Nove ha fatto, o ha visto, lo ha fatto per la volontà di qualcun altro e senza provare il minimo sentimento. Sono proprio i sentimenti, e il razocinio, a poterlo spingere "all'avventura" anche solo per capire cosa si prova ad agire con la propria mente in quelle situazioni.
Inoltre non ha visto tutto, come già accennavo. Guardacaso i Draghi dovrebbero essere una parte importante dell'avventura, e quelli sono in un certo senso "estinti" su Empyrea, dato che se ne stanno sul loro piano personale lontano dall'Egemonia.

Per quanto riguardai gli altri giocatori non dovrebbero esserci problemi, né io voglio esagerare con il pg rendendolo ingiocabile. Almeno questa volta eviterò di spezzare il gruppo utilizzando un "samurai" fin troppo legale...
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Re: [GdR] Psicologia di un costrutto "vivo".

Messaggioda khaleb » sab set 01, 2012 1:26 am

Io ho giocato sia il samurai fin troppo legale che la creatura artificiale senziente... E l'interpretazione con il resto del gruppo è riuscita magnificamente! Sono i difetti a caratterizzare i pg e vengono fuori proprio nell'interazione con gli altri...
Comunque, andando nello specifico, io ti consiglio di trovare la chiave nella ricerca di sentimenti ed emozioni: qualcosa che il tuo pg assolutamente non conosce, la mente di un adulto fredda e razionale ma senza maturità emotiva. Con il passare del tempo, poprio i legami che andrá a stabilire gli apriranno le porte di queste sensazioni (un po' al contrario dei normali pg, che spesso tendono a diventare piú cinici col tempo).
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