Però il capro espiatorio del sacrificio rituale non è il primo pinco di cui parli.
Il primo pinco capro espiatorio su cui sfogarsi è ciò che il sacrificio rituale vuole evitare.
Credo sia questo il problema di fondo della discussione tra noi due.
Senza sacrificio rituale o processo si andrebbe avanti a linciaggi di colpevoli e di pinchi.
Il fatto di colpire o meno il colpevole implica tutt'altro discorso.
il sacrificato ritualmente è una valvola di sfogo e lo sanno tutti.
In quanto tale ha anche carattere sacro.
Il suo sacrificio volontario non apre vendette.
Non deve essere colpevole di ciò che dev'essere scaricato col suo sacrificio.
Il buon sacrificato (Polissena) è consapevole dell'importanza sociale del suo ruolo.
Colpire il colpevole è in un certo senso aver comunque applicato la vendetta attraverso altri metodi. Colui che voleva vendicarsi sotto un certo punto di vista l'ha fatto, anche se con un metodo ritualizzato. Il che rischia di scatenare su di lui comunque nuova violenza.
Esempio: chi accusa un boss mafioso ha bisogno della protezione della polizia...
Su Sofronia era per dare l'esempio di una morte innocente secondo tutti (mi pare anche Aladino) che però consente di tenere in piedi la città senza andare al massacro, non è il migliore degli esempi, ma all'una di notte non mi venne di meglio