Ottimamente!
Un topic sui geni mi sembra il posto perfetto ove manifestarsi all'improvviso per effetti inaspettati di un gesto apparentemente innocuo, che esso abbia a che fare con le lampade o con una tastiera.
Riporto anche per gli altri le informazioni mpisticamente espresse.
In primo luogo il listone fu aggiornato rispetto al post alla voce
geni, e tra i vari film, fumetti, videogiochi, libri e serie animate presenti potrebbero apparire spunti interessanti.
In secondo luogo due consigli bibliografici: Carlo Saccone,
Allah il dio del terzo testamento (per il capitolo "Gli animali del Corano") e
Iblis il Satana del terzo testamento (che però devo controllare personalmente perché ancor non lo lessi).
In terzo luogo un promemoria importante per tutti noi: la nostra immagine dei geni si lega a creature che fuoriescono da lampade, anelli e bottiglie per esaudire desideri. I geni di solito viaggiano liberi per il mondo, e possono addirittura tenere prigionieri gli umani (nel prologo de
Le mille e una notte un genio fuoriesce dal mare con l'amante umana che tiene incatenata a sé) e secondo le tradizioni la loro più tipica azione nei confronti degli umani è quella di possederli, causando in loro il desiderio dell'amore e trasformandoli per questo in musici e poeti. Possono anche convertirsi all'Islam, come accade nello stesso Corano. Nulla di tutto questo si lega a lampade, bottiglie e desideri.
Quest'ultima immagine deriva da un racconto che ha condizionato tutte le nostre interpretazioni. Ne
Le mille e una notte appaiono geni liberi, come detto, ma anche geni prigionieri. Tali geni sono prigionieri di oggetti perché hanno tradito o disertato la chiamata di re Salomone, che si muoveva alla guida di un esercito di geni e di uccelli. Alcuni non l'hanno seguito e Salomone li ha intrappolati in piccoli contenitori per punizione. Quando ne escono, non necessariamente ringraziano il loro liberatore, ma possono anche minacciarlo di morte. Quest'ultimo, astutamente, li convince a tornare nella lampada per mostrargli i loro poteri e, solo a quel punto, essendosi arresi, esaudiscono i suoi desideri. Per una buona raffigurazione di questa vicenda si veda
Il ladro di Bagdad del 1940. Essendo ripetitiva, si è rapidamente passati a versioni maggiormente simpatiche più simili a quella presente in
Aladdin.
Notate bene:
Le mille e una notte non sono il capolavoro della letteratura arabo-musulmana, quanto piuttosto racconti popolari che derivano probabilmente da una traduzione di materiali giunti da Oriente, e che ebbero grande successo nell'offrire un'immagine dell'Oriente misterioso all'Europa ottocentesca. Estremamente affascinanti, ma da prendere con la dovuta attenzione (per un vero capolavoro della letteratura in lingua araba si veda
Il verbo degli uccelli).
Veniamo ora al quesito presente: come nascono i geni?
Come si comportano i loro figli?
Da un punto di vista D&Distico non so se l'informazione sia mai stata fornita, ma bisognerebbe scorrere i materiali di Al-Qadim auspicando che ci sia stato, in un'edizione o in un'altra, un passaggio simile a quanto si trova nel 3.5esco
Dracocomicon.
Una
Slayer's guide to genies avrebbe fornito tali risposte ma non fu edita.
Ci si può dunque appellare a leggende arabo-musulmane o a racconti contemporanei.
Le prime ci permetterebbero di indagare l'origine dei geni, i secondi possono fornire spunti fantasy.
Purtroppo, se sappiamo che che sono stati creati a partire dal fuoco (in contrapposizione all'uomo che fu creato a partire dall'argilla) non so se qualcosa ci venga detto sulla loro nascita. Convertirei D&Disticamente l'esser nati dal fuoco ad esser nati da un solo elemento (aria per i djinn, acqua per i marid...). Non so neanche se secondo le leggende nascano, o se siano stati semplicemente creati, né se siano in grado di riprodursi, pur potendo avere amanti umane.
Guardando al fantasy, di solito quando appaiono geni bambini questi paiono comunque antichi, pur ragionando come bambini e apprezzando di essere trattati come tali. Si vedano a questo proposito
Il settimo viaggio di Sinbad e
Zio Paperone alla ricerca della lampada perduta. Tre genietti fanciulli appaiono nel
Flauto magico di Mozart, ma mi sembrano collegati a questa tipologia (segnalo perché potrebbero esser di spunto).
V'è sicuramente interesse da parte del fantasy per i mezzi-geni (forse derivanti proprio dalla passione già mostrata nelle mille e una notte per le amanti umane).
Caso anomalo è il film di Tobe Hopper
Djinn ove i geni sostituiscono i loro figli alla nascita con bambini umani (se ho ben capito), ma mi da l'idea della riproduzione in contesto mediorientale di racconti popolari europei riguardanti i folletti più che la ripresa di miti e leggende effettive.
Nel mio immaginario non vedo un genitore genio particolarmente attento ai suoi figli, ma li immagino piuttosto crescere di per loro, viaggiando per loro conto e vivendo esperienze diverse. Forse non vi sarebbe quindi neanche qualcuno cui restituirli, e i genietti potrebbero decidere di aiutarli fino alla fine del viaggio.
Potendo essere convertiti potrebbero essere educati dai PG e crescere secondo le loro indicazioni, acquisendone credo e classi (come fossero loro discepoli).
Legati alle loro passioni e a capricci momentanei, potrebbero però abbandonare un cammino intrapreso con la stessa velocità con cui hanno cominciato a dedicarvisi con passione, se non si è in grado di mantenerli concentrati a lungo sul messaggio che si vuole trasmettere.
Non appena giungono altre idee, scrivo senza esitare.