da Gwaihir » mar apr 25, 2017 9:32 pm
Avendo giocato spesso il monaco, inizialmente ricadevo nel solito stereotipo del saggio orientale venuto dall'oriente che punisce con attacchi senz'armi.
La grande difficoltà, a mio parere, nell'avvicinare il monaco cristiano al monaco orientale sta nel fatto che il primo non pone alcuna attenzione per il corpo (vedi lo stilita che associa alla meditazione la penitenza), mentre il secondo prevede esercizi fisici oltre a quelli spirituali. Inoltre il monaco cristiano rifugge l'uso della violenza e non apprende nessuna forma di combattimento (unica eccezione sono i templari ovvero cavalieri con una regola monastica, ma non rendono certo l'idea di monaco) mentre il monaco orientale ha integrato le arti marziali nella sua formazione per difendersi.
Comunque la mia proposta, prima come giocatore e poi come master, è stata quella di integrare nell'ambientazione di D&D, e successivamente in Pathfinder, ordini monastici associati ad ogni divinità del rispettivo pantheon oppure al culto della natura. A differenza di chierici e druidi che apprendono la magia divina e l'uso di armi, i monaci, attraverso la preghiera e la meditazione, apprendono l'uso di una forma di energia interiore (si associa un nome che abbia attinenza con la divinità in modo da non usare il termine orientale "ki") e sviluppano tecniche di combattimento ispirandosi alle forze elementali o agli animali. Nessun addestramento militare.