[PbF] La progenie oscura - Il ritorno del mostro (III° Avv.)

[Tarkusmast]

Era finalmente tornato il giorno a Selenia... gli stanchi e affaticati avventurieri risalivano i pozzo dopo una notte talmente angosciosa che non avrebbero mai creduto poter essere reale...

Ristorati dalla calda luce del sole, finalmente le loro menra sembravano pulirsi da un ombra che li avvolgeva...

Le ferite samnguinavano ma erano in via di guarigione.. solo il loro animo era ancora scosso e turbato... il loro destino ora dipendeva da una decisione... continuare ciò che avevano iniziato.. o lasciare i misteri di Selenia.. li dove li avevano trovati...

Davani ai loro occhi la città riprendeva vita.. e per la prima volta dopo tanti giorni... nessuno gridava per la sparizione di un suo caro... le donne del carro dei fiori ballavano felici sulla piazza invitando i passanti ad un meraviglioso inizio di giornata... la paura per la notte trascorsa era terminata... ma cosa sarebbe accaduto la prossima notte?...

[Nadir_Sharpblade]

Oberon avanzava a fatica.

Le fruscianti vesti da incantatore di seta blu ornate da rune argentee strisciavano sulla strada polverosa accumulando fango e sporcizia.

Appoggiato pesantemente al suo bastone ferrato aveva solo voglia di trovare un luogo dove riposare, rinfrancandosi dalle passate vicissitudini e recuperare le proprie preziose energie mistiche.

L'aspetto degli membri del gruppo non era certo migliore ma alla stanchezza fisica si aggiungeva, nel suo caso, anche una sensazione di prosciugamento mentale.

"Compagni, credo che un pò di riposo farà bene a tutti" disse, dirigendosi verso l'insegna della più vicina locanda...

[Beld]

<Bene! Eccoci arrivati> pensò tra se l’uomo appena superate le enormi porte della città.
<Sicchè questa è Selenia, chissà se sarà così interessante come dicono, certo che quell’alta torre incute un timore reverenziale>. L’uomo aveva con se solo dei semplici indumenti coperti per lo più dall’ampio mantello nero, col cappuccio ancora alzato.

Le guardie non avevano fatto caso a lui mentre con passo deciso e non curante entrava in città, <O non mi hanno riconosciuto o il mio nome non è giunto fin qui> in qualunque dei due casi la situazione era favorevole. Si tolse il cappuccio in modo da appezzare appieno il sole e l’aria di quello splendido mattino, chissà quante sorprese lo aspettavano in quella città, così bella di giorno e di notte chissà, da quanto si diceva in giro, qui la gente spariva di notte.

Be! sicuramente si sarebbe mosso di notte come al solito e magari qualcosa avrebbe scoperto. Con un gesto quasi involontario si iniziò a grattare la corta barba sfatta, gesto che accompagnava sempre una profonda riflessione, <chissà quante ricchezze ci saranno qui…> un leggero sorriso si stampo sul volto.
<Ma per adesso diamo un occhiata per vedere la situazione> i racconti sull’arena e su tutto quello che ci girava intorno erano arrivati alle sue orecchie da un po di tempo, mettendogli una curiosità naturale.

Mentre valutava le altezze delle case e le distanze medie tra un caseggiato e l’altro, si avvicinò a una bancarella di una venditrice di frutta: “che belle mele che ha signora, ne prendo una…” incominciando ad addentarla… “Uuamfo e’ dewo?..chop..chop”….”ah!, non è ke sfa la sfrada ..chop.. pe l’arena?”

[Tarkusmast]

La signorina della bancarella, schiaffeggiò senza alcun timore la mano del signore che con tanta facilità aveva addentato una delle sue mele.

"Mi pare più garbato da parte sua, pagare prima di mangiare, con tutti i ladruncoli che passano per le strade faccio fatica a contare le mele che mi sono rimaste, proprio ieri un dannato halfling se ne portato un cesto senza pagare.."

La signorina continuava sarcasticamente la sua tiritera, mentre Garret notava un gruppetto sinceramente affranto dirigersi verso un caseggato che aveva tutta l'aria di una modesta taverna, non sembravano tipi da erena.. a parte uno.. ma i loro corpi avevano ben visibili i segni di una feroce battaglia..

[Beld]

“certo che l’arena riduce proprio male!” facendo un gesto con la testa per indicare alla signora gli uomini che entravano in taverna.

<chissà se posso recuperare qualche informazione interessante, in fondo poi, devo pur alloggiare da qualche parte>, intento nei suoi pensieri e non badando alla fastidiosa signora, Garret estrasse alcune monete, porgendole alla venditrice.

Facendosi largo tra la gente con passo indifferente si diresse alla locanda, abbastanza lento perché gli uomini entrati prima di lui avessero il tempo di accomodarsi in un tavolo e non badassero alla sua entrata.
Facendo finta di leggere l’insegna, guardò la disposizione delle finestre che supponeva delle camere, era sempre meglio avere una stanza da cui si potesse calare in strada senza farsi vedere dall’oste.

Gettò il torsolo di mela un secondo prima di entrare.

[Nadir_Sharpblade]

"Una stanza asciutta e pulita" chiese all'oste l'incantatore avvicinatosi al bancone.
"E, se ne è a conoscenza, vorrei altresì l'ubicazione del più vicino emporio di reagenti e componenti magiche" concluse abbassando leggermente il tono della voce.

[Tarkusmast]

L'oste vide il suo nuovo cliente un po male in arnese, e diffidò per un attimo, vedendo poi che le sue tasche contenevano qualcosa che a lui avrebbe fatto comodo, si stampo un bel sorriso sul viso e rispose con gentilezza a Nadir.

Abbiamo più di una stanza che fa al caso suo sgnore, si sieda pure e mangi qualcosa preparato da mia moglie, oggi abbiamo delle ottime polpette in sugo di maiale e pane caldo, lei e i suoi amici ne saranno soddisfatti.

Per quanto riguarda ciò che mi ha chiesto, non è che mi intenda di queste cose, può provare a chiedere all'Emporio.

Il caro Dobrinion sembra essere un esperto in cose del genere.

[Nadir_Sharpblade]

"Molto bene, buon oste" disse Oberon "mi recherò da questo Dobrinion immediatamente.
Potrebbe inoltre farmi portare il pranzo direttamente in camera, con un bicchiere di buon vino, diciamo tra una una mezz'ora?" chiese, appoggiando alcune monete d'oro sul bancone e passando davanti ai compagni.
"Sarò di ritorno presto" concluse avviandosi verso la porta...

[Tarkusmast]

La locanda era poco affollata, Garret vide gli uomini malconci sedersi ad un tavolo, con poca voglia di parlare..anche fra di loro, uno di loro, scambiò qualche parola con l'oste prima di dirigersi fuori dalla taverna.. sembrava assorto nei suoi pensieri e non si accorse di lui..

[Beld]

“Oste una birra! Bella fresca mi raccomando!” Garret si diresse ad un tavolo della taverna, ne scelse uno abbastanza vicino alla finestra, per poter osservare fuori, ma non troppo lontano da quel gruppo eterogeneo che l’aveva così incuriosito.

<magari> si disse <riesco a sentire qualcosa di interessante>, si sedette.

Appena l’oste gli portò la birra, tiro fuori una moneta, “vorrei anche una stanza”