[PbF] Monti di Cristallo (1° Avv.)

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[PbF] Monti di Cristallo (1° Avv.)

Messaggioda alexxan » ven set 12, 2008 12:13 pm

é pomeriggio e per i viaggiatori dei Monti di Cristallo la meta è ancora lontana: solo alla sera la prorpia meta, che sia Hekia o raggiungere il rifugio del passo, può essere soddifatta.
ma la montagna, si sa, non è clemente con gli sprovveduti e ancor meno per chi osa sfidarla.
non è perchè è malvagia. alcuni pensano che gli spiriti che proteggono i monti, dall'alto dei loro letti di cristallo e mettono alla prova i viandanti.
la bufera è forte, così forte che entra tra gli spiragli offerti dai vestiti per attaccarsi con la sua morsa mortale alle ossa, per gelare e distruggere chi è debole.
sono anni che nella valle di Lombas non è spazzata da una foria così primitiva, come se centinaia di draghi bianchi si fosseo messi soffiare nello stesso momento.
il freddo punge.
per fortuna una baita appare, regalando salvezza a chi ci cammina vicino: è difficle da scorgere nel bel mezzo della tormenta, ma esserci vicino in quel momento è essere graziati da qualche dio o superno.

la baita, per chi per primo ci entra, è fredda e poco illuminata, ovviamente per dare meno possibilità al gelo di trovare pertugi per fare il suo lavoro.
un grosso tavolone con due panche occupa la zona ovest, mentre il camino, opposto all'entrata in legno rinforzato, con una piccola riserva di legna, saluta chi si ferma in tale luogo dchiarandosi pronto a scoppiettare.
quattro giacigli e una credenza con dentro attrezzi da cucina e stoviglie, nonchè un grosso tappeto consunto di pelle d'orso, dall'odore poco gradevole di muffa, sono gli arredamenti di questo rifugio di pietra e spesso legno di castagno, edificato proprio con lo scopo di offrire riparo per la notte e le intemperie, così come molti altri sparsi per la valle e i monti.
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Messaggioda khaleb » ven set 12, 2008 12:19 pm

Shayol

Shayol entra nella baita, chiudendosi immediatamente la porta alle spalle. Si concede qualche attimo, per sbuffare nuvolette di condensa fuori dalla bocca; poi, si toglie il mantello da viaggio pesantemente imbottito, e lo scuote fortemente all'ingresso per far cadere tutti i cristalli di neve, e fa altrettanto con i lunghi capelli neri. Si guarda intorno, con circospezione; visualizza un po' l'ambiente, angusto ma non sgradevole. Poggia il mantello quasi asciutto su di un giaciglio, e utilizza un briciolo del suo potere per accendere il fuoco senza perdere troppo tempo.

OoG: utilizza Intimorire Infernale per accendere il fuoco... spero non bisogni tirare 8O
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Messaggioda fabio_milito_pagliara » ven set 12, 2008 12:34 pm

Erevan Telessir

Entra nella baita ancora fredda, passata la porte la chiude con forza quasi a voler sbattere fuori il freddo.

si guarda attorno e nota il fuoco acceso e l'eladrin nella stanza, accenna un sorriso

"saluti e ringraziamenti messere sono felice di trovare già il fuoco acceso e scoppiettante, temevo di dover passare i prossimi 20 minuti ad accenderlo"

nel mentre che si avvicina al fuoco parla quasi tra se e se

"insolita questa tempesta per questo periodo dell'anno, chissà da cosa dipende, mi aspettavo tempeste di questa intensità tra almeno 47 giorni, d'altra parte nel trattato sul clima nelle zone montuose BernH Erreai sosteneva che a volte ci sono delle fluttuazioni imprevedibili"

nota che la persona che ha salutato è un eladrin e mentre si toglie lo zaino tintinnante di ampolle metalliche varie dice quasi parlando a se stesso

"ah vedo che segui la moda lanciata durante il regno di Anuviel la Corvina , immagino sia una tradizione di famiglia quella di continuare a tingersi i capelli o forse discendi dalla stessa Anuviel, mi pare il suo regno sia scomparso da circa 47 cicli maggiori*. Si trovo il ciclo maggiore un tempo più significativo dell'arbitrario secolo, non vedo perché 100 rotazioni siano più significative di 99 o 123 fosse un numero primo o altrimenti significativo; D'altra parte un ciclo maggiore è un evento osservabile, certo non facilmente ma come fa notare la dotta Debora Fogliaverde il fatto che non sia facilmente osservabile non significa che non sia osservabile"

*l'esatta durata di un ciclo maggiore la lascio al DM, va benissimo qualsiasi cosa dalla durata del pianeta più esterno osservabile a un qualsiasi altro ciclo naturale che abbia una durata superiore ai 50 anni
gli Eladrin non considerano le comete perchè dopo che una che avevano preso come misura è scomparsa dopo appena 50'000 anni ci sono rimasti male e le ritengono poco affidabili

una volta liberatosi dello zaino, con relativo giavellotto, e scrollatosi di dosso la neve, comincia a cercare qualcosa tra le tante cinture piene di piccole ampolle

"dove accidenti l'ho messa, era proprio qui.... o forse qui.... ah eccola"

prende un piccolo cilindro metallico si versa il contenuto nella mano sinistra e con un movimento fluido lo scaglia nel fuoco che fa una vampata improvvisa

"ecco ora dovrebbe riscaldare più rapidamente l'ambiente, sempre che non si sia rovinata la polvere di Rossifoglia"

quando la temperatura della stanza sale, comincia a togliersi gli abiti più pesanti rivelando una spada lunga al fianco e un armatura di cuoio sotto il cappottone da neve

"e lei messere come mai da queste parti, io speravo di arrivare nella valletta di Zannarella dove mi è stato detto che hanno trovato una stele dentro un albero, pare che ci siano sopra delle iscrizioni molto interessanti, visto che la notizia è arrivata da alcuni boscaioli mi sono precipato a controllare, ma ci conosciamo? il mio nome è Erevan della nobile casata dei Telessir scriba e cercatore"

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Messaggioda Yggdrasil » ven set 12, 2008 12:50 pm

Kreon
La neve invade per un istante la stanza, mentre la porta si apre nuovamente.
Entra una figura alta, la testa coparta da un cappuccio, un bastone nella mano destra e la mano sinistra chiusa attorno al vestito, ad avvolgersi meglio nelle lunghe vesti chiare e a limitare la gelida presa del vento. Questi chiude subito la porta, guardandosi intorno, mentre le neve entrata si scioglie rapidamente sotto il calore del fuoco.

Si cala il cappuccio, rivelando un viso umano, sulla trentina, dai capelli castani.

"Bentrovati" dice distrattaente ai due ospiti eladrin del rifugio "Pare che siamo bloccati qui per un po'."

Si siede su una panca, protendendo le mani intirizzite verso il fuoco, per scaldarle
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Messaggioda khaleb » ven set 12, 2008 12:54 pm

Un attimo sopraffatto dalla parlantina di Erevan, Shayol gli porge la mano tentennando... tutto quello che riesce a dire è
Non sono tinti...
Quasi si fosse fermato alle chiacchiere iniziali dell'altro Eladrin. Non è abituato a stare con altri della sua gente, per questo l'arrivo di Kreon, per quanto la folla non gli si addica, è quasi un sollievo.
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Messaggioda Keldon » ven set 12, 2008 12:54 pm

Kosk Arash

Freddo. Un freddo che non aveva mai sentito. E dire che nelle lunghe notti invernali al suo villaggio la temperatura scendeva di parecchio, ma quella tormenta sembrava soffiare direttamente dalle profondità ghiacciate dell'abisso.
Con questi pensieri Kosk Arash arriva in vista della baita.

Fumo dal camino... c'è già qualcuno in quella baita.

In pochi passi l'imponente figura del dragonide giunge alla porta che si apre agevolmente. Appena entrato richiude alle sue spalle e guarda l'interno.

"Salute a voi!"

Dice vedendo i due eladrin e l'umano e scoprendosi la testa dal cappuccio del mantello.
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Messaggioda Yggdrasil » ven set 12, 2008 1:08 pm

Kreon

Kreon fa un cenno di saluto al dragonide appena entrato dalla porta.

quindi si toglie gli stivali, e li mette vicino alle parete, iniziando a riscaldare anche i piedi al calore del fuoco.
Emette un mugolio di soddisfazione, mentre i piedi riprendono sensibilità. Nel frattempo presta orecchio, divertito, alla convesazione dei due eladrin.
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Messaggioda Pilaf » ven set 12, 2008 1:22 pm

Ma io mi chiedo... ma chi me l'ha fatto fare di andarmene dal villaggio! Quel nano mi ha convinto con un sortilegio secondo me!

Questa frase innumerevoli volte si ripete nella mente dell'Eladrin, ogni passo è sempre più difficile, la gamba affonda sempre più nella neve... ogni tanto il suo passo fatato lo aiuta ad evitare di sprofondare completamenete in quell'inferno freddo.

Devo essere forte... non posso abbandonare al primo ostaco... eh! Uff.. forse sono salvo, una baita, spero di potermici rifugiare...

Velocemente l'Eladrin affretta il passo verso la baita fino a giungere li davanti.

Toc..Toc...

Apre la porta velocemente, vorrebbe aspettare per educazione una risposta di qualcuno da dentro la baita ma il freddo è troppo intenso e decide di entrare per poi chiudere subito dopo la porta...

<< Ehm... salve, scusatemi per l'intrusione improvvisa, la tormenta mi ha colto all'improvviso e chiedevo se era possibile rimanere qui con voi >>

Si guarda intorno e nota un gruppetto molto vario di creature, un umano, due eladrin, un dragonide...

saranno amici?
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Messaggioda Keldon » ven set 12, 2008 1:33 pm

Kosk Arash

Kosk risponde al saluto dell'umano, ma l'apertura della porta lo fa voltare di scatto. I sensi sempre allerta, ma stavolta sa che non è per uno scontro imminente, infatti...

" Sei il benvenuto! Questo luogo è aperto a tutti i viandanti."

Dopo queste parole, Kosk, si toglie lo zaino e si va a sedere contro il muro vicino al camino. L'armatura è fredda per la tormenta, ma il metallo si scalda in fretta.
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Messaggioda fabio_milito_pagliara » ven set 12, 2008 1:33 pm

Erevan Telessir

percepisce appena il timido "non sono tinti di Shayol" quando viene distratto dall'ingresso di tutte queste altre persone

"ma benvenuti a tutti, mi permetto di darvi il benvenuto anche se non sono il proprietario ma credo che questo tempo renda tutti più vicini, lo diceva anche il saggio Drozak Ascianera, la montagna e la guerra crea strane amicizie, mi pare nel libro 4' della trilogia dittica, a dire il vero non ho mai capito come fa una trilogia ad essere composta da più di 3 libri"

a questo punto si rende conto dell'eterogeneità dei presenti

"ma che bello, era dai tempi dell'accademia che non vedevo tanti cugini Eladrin riuniti in un unico luogo"

al che ripete quello che aveva detto a Shayol

"come dicevo ero diretto alla valletta di Zannarella per verificare le notizie sul ritrovamento di una stele di pietre coperta da alcune strane iscrizioni. Ma perdonate la maleducazione non mi sono ancora presentato il mio nome è Erevan dell'antica casata dei Telessir studioso e insegnante, piacere di conoscervi"

fa un leggero inchino (accompagnato dal tintinnio dei tanti piccoli cilindri metallici che ha disposti un po' nelle tasche un po' in delle cartucciere
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