é pomeriggio e per i viaggiatori dei Monti di Cristallo la meta è ancora lontana: solo alla sera la prorpia meta, che sia Hekia o raggiungere il rifugio del passo, può essere soddifatta.
ma la montagna, si sa, non è clemente con gli sprovveduti e ancor meno per chi osa sfidarla.
non è perchè è malvagia. alcuni pensano che gli spiriti che proteggono i monti, dall'alto dei loro letti di cristallo e mettono alla prova i viandanti.
la bufera è forte, così forte che entra tra gli spiragli offerti dai vestiti per attaccarsi con la sua morsa mortale alle ossa, per gelare e distruggere chi è debole.
sono anni che nella valle di Lombas non è spazzata da una foria così primitiva, come se centinaia di draghi bianchi si fosseo messi soffiare nello stesso momento.
il freddo punge.
per fortuna una baita appare, regalando salvezza a chi ci cammina vicino: è difficle da scorgere nel bel mezzo della tormenta, ma esserci vicino in quel momento è essere graziati da qualche dio o superno.
la baita, per chi per primo ci entra, è fredda e poco illuminata, ovviamente per dare meno possibilità al gelo di trovare pertugi per fare il suo lavoro.
un grosso tavolone con due panche occupa la zona ovest, mentre il camino, opposto all'entrata in legno rinforzato, con una piccola riserva di legna, saluta chi si ferma in tale luogo dchiarandosi pronto a scoppiettare.
quattro giacigli e una credenza con dentro attrezzi da cucina e stoviglie, nonchè un grosso tappeto consunto di pelle d'orso, dall'odore poco gradevole di muffa, sono gli arredamenti di questo rifugio di pietra e spesso legno di castagno, edificato proprio con lo scopo di offrire riparo per la notte e le intemperie, così come molti altri sparsi per la valle e i monti.