Sono circa le due di pomeriggio. Normalmente, a quest'ora tutto tace: nel piccolo villaggio del sud, alle estreme propaggini orientali della Baronia di Alqerande del Baronato del Leone, il sole è troppo caldo e vicino per consentire di lavorare nei campi e nelle botteghe.
Tuttavia, il cozzare dei ferri è forte, oggi.
Un piccolo drappello di Grifoni della vicina città di Rylae, ha ingaggiato la notte precedente battaglia con una piccola orda di creature che strisciavano nel loro territorio, le quali, alla luce del giorno, si sono rivelate essere dei non morti delle più disparate provenienze. Nonostante la maggiore capacità militare dei soldati, la marcia forzata non ha in alcun modo scalfito le energie oscure che animano le marionette dell'Acheron, che hanno fatto scattare una tremenda trappola: una vuolta giunti alla foce del fiume che costeggia il villaggio, hanno sfruttato la scarsa mobilità della truppa di Akkylanie, accerchiandola e costringendola ad una strenua battaglia. La potenza bellica dei Grifoni era tuttavia ancora superiore, e avevano quasi decimato l'orda dell'Acheron, prima di rendersi conto che i loro stessi caduti si stavano rialzando per combatterli. Solo allora il prete che guidava il drappello è sceso in campo, affrontando direttamente la strega dalla pelle verde marcia che aveva evocato i non morti, e che fino a quel momento era rimasta celata agli occhi dei mortali. Il loro scontro si è separato da quello delle truppe, lasciandole l'una in balia dell'altra.
Alexander Kraken, un sergente di compagnia dei Grifoni di nobile nascita, è in prima linea e lancia un urlo furibondo nel lasciar cadere il suo pesante spadone, notevolmente più grosso di qualsiasi altro spadone usato nella sua squadra, sul cranio di una creatura marcescente che avanzava verso di lui trascinandosi su di una gamba sola. Appena liberata la propria visuale anteriore, si gira a controllare i fianchi: il guerriero alla sua destra è malridotto, ma combatte ancora, e non cederà finchè un alito del calore di Merin gli si agiterà in corpo. Quando volge lo sguardo, tuttavia, nota che Aidan, che nell'ultimo mese aveva condiviso la ronda notturna con lui, è caduto, uno squarcio che gli dilania la corazza all'altezza del cuore.
Marius Singbear era nell'avanguardia di una piccola squadra di pattuglia. Si tratta di un contingente notevolmente meno numeroso di quello dei Grifoni: anche se si è in periodo di guerra, e l'orrore del RagNarok sembra sempre più vicino, ci sono sempre i compiti di ordinaria amministrazione da portare avanti. Marius, tuttavia, ha sentito in lontananza i rumori della battaglia, ed è tornato al proprio drappello per riferire.
Astalinon, il chierico assegnato alla sua squadra nonchè suo amico d'infanzia, gli ha chiesto di farli avvicinare quanto più è possibile allo scontro, senza che rimanessero coinvolti; e così, al riparo di un'altura, ha potuto identificare la presenza di una potente fede che animava i cuori dei Grifoni, e la profana presenza dei senza vita di Acheron. La battaglia non riguarda i Leoni, non li coinvolge direttamente; ma si sta svolgendo sul loro territorio, e i Grifoni sono da sempre i loro migliori alleati, anche se a volte il loro fanatismo trascende i limiti della giustizia. Quindi, il tenente di Marius e Astalinon ordina ai suoi uomini di unirsi alla battaglia. Le forze nello scontro sarebbero quasi in pari, se non fosse che anche i caduti dei Leoni vanno ad unirsi a quelli dei Grifoni e al nucleo originario dei non morti. Notando in lontananza l'opporsi delle forze di un prete Grifone e di una Strega dell'Acheron, la maga del gruppo si unisce al primo, intessendo il suo più potente incantesimo per mettere un freno all'incantesimo della non morta: adesso, solo la metà dei caduti si rialzano come membri della schiera dei morti.
Poco distante, nascosto in dei canneti nei pressi della foce del giume, Danel Chetram sente i rumori della battaglia. Non era certo sua intenzione essere coinvolto in uno scontro, nè in qualsiasi altra cosa: già è stata dura per lui imbarcarsi clandestinamente su una nave che lo portasse fin qui attraverso il Mare di Migol; ha passato le ultime settimane ad avanzare nascosto, nutrendosi dei pochi animali che riusciva a trovare, ben consapevole che se l'avessero scoperto l'avrebbero sicuramente ucciso ben prima di interrogarlo. Dopotutto, tra gli Scorpioni di Dirz sono rare persino le spie: i cloni sono quasi tutti soldati e assassini. Gli sembra già un miracolo essere riuscito ad eludere la sorveglianza dei territori dei Grifoni, ed essere approdato sano e salvo a quelli dei Leoni, nella cui tolleranza si puo' riporre un minimo di speranza. Nonostante il suo desiderio di rimanere neutrale in questa battaglia, però, avverte del movimento davanti a sè, e il frusciare del canneto alle sue spalle...