da Vess » sab gen 30, 2010 1:13 pm
I corpi dei duergar cadevano gli uni sugli altri, mentre i paladini avanzavano. Il cavaliere dall'occhio di vetro falciava i nemici con la spada e, protetto da altri tre soldati, invocava il potere di Heironeous, facendo comparire lame semoventi e immobili distruttive e mortali per i duergar accanto ai quali si erano formate;bsi fermava curare i soldati caduti, e urlava a gran voce, sovrastando il frastuono della battaglia, ordini ai suoi uomini. Tutto era rivolto a Jarivar: i paladini gli facevano strada, e accompagnavano la sua lotta affinché giungesse all'altare; Gròr, pervaso da una furia cieca, menava il maglio con incredibile precisione, frantumando crani, rotule, mascelle, toraci. Balduran si teneva in disparte, colpendo i nemici con gli incantesimi di cui disponeva; ma ad un certo punto non lo si vide più. Era caduto, con un suono soffocato: una lancia gli aveva trafitto il petto. Erian, protetto da Syrus, faceva del suo meglio, concentrato sul proprio compito, nel tentativo di eliinare più nani possibile.
Laharl respingeva gli attacchi altrui, schivando, parando e affondando la spada nella carne dei duergar. Le ferite aperte dai numerosi nemici bruciavano, ma sapeva di dover proseguire. La figura gobba aveva ripreso la propria nenia, ruggendo parole in una lingua il cui solo suono faceva rabbrividire dal'orrore.
Erano quasi giunti all'altare, che Gròr fu colpito da due lance, una alla gola, una sotto l'ascella. Roteò il maglio nel tentativo di restituire il colpo, ma rovinò a terra, esanime. Aveva protetto Jarivar fino a quel momento ma aveva finito per soccombere sotto gli stessi colpi che aveva cercato di risparmiare al suo compagno.
Noah guardò il chierico, stupto. "Credo che Lady Gwen e Lady Ikena abbiano bisogno di me qui più di quanto ne abbiate bisogno voi per il tragitto. se dovessero subire un attacco senza che almeno uno di noi due si trovi qui nei paraggi sarebbe imperdonabile. Non trovate?"
Gwen li osservava entrambi, infastidita. "Vogliamo rimanee qui a far comunella a lungo? Voi andate a prendere i vostri giocattoli e a parlare col priore, e tu, Noah, non azzardarti ad andare per campi come sei solito fare. Daemian, vi aspetteremo, intanto cercherò di far calmare Ikena." era un brutto segno quando Gwen usava il voi con tono tanto acido. Era arrabbiata, preoccupata, offesa e temeva di essere abbandonata: glielo si leggeva in faccia, ma non l'avrebbe mai ammesso.
"Vieni, tesoro" mormorò ad Ikena, conducendola oltre il cancello, sul viottolo del lussureggiante giardino.