[PbF] L'esercito della morte (I)

[Shalidar]

molto bene....è raro trovare qualcuno che aiuti in questi tempi duri...hanno quasi tutti paura di essere puniti...i tuoi servigi saranno molto utili a questa causa
mmm...credo che stia dicendo il vero...anche se forse ha omesso qualcosa...mi sembra che nelle missioni che abbiamo fatto insieme sapesse fare anche qualcos'altro....ma cosa??

poi continuo: anch'io sono una specie di artigiano....o meglio...sono un costruttore di archi...te ne intendi di queste cose?? potremmo darci una mano a vicenda...ke ne dici??

[Iscandell]

<<No Elmarin!>> - continuò Jamaver - <<Le mie arti, per così dire, non servono per realizzare armi e strumenti per recar morte, di quello già si occupano tante altre persone...>> - prese un attimo di pausa come a voler prendere un respiro e ricominciò a parlare - <<... ma diciamo che ciò che sò fare io è qualcosa di utile a chiunque, sia che voglia andare a combattere, sia che voglia fare semplicemente il contadino...>> - prese un'altra pausa, stavolta più breve, e ricominciò - <<... riguardo al darci una mano a vicenda, io sono stato chiamato per mettere i miei servigi al servizio della Strega Regina, se tra questi rientrerà il fatto di mettere la mia arte al tuo servizio, allora non hai bisogno di chiedermi una mano... riguardo all'aiuto che potresti darmi tu invece, io non sono avvezzo all'uso delle armi, ed in tempi come questi, girare armati è piuttosto pericoloso, quindi no, non necessito del tuo aiuto...>>

Jamaver pronunciò tutte queste parole in maniera calma e distaccata, quasi non prestasse alcuna considerazione del suo interlocutore, ma in realtà lo stava letteralmente studiando - questo qui è meno informato di me, ed è anche così credulone da bersi tutto ciò che gli vien detto... la situazione migliora oltremodo.. - fù il suo pensiero ironico, tanto che una sorta di sorriso si disegnò sulle sue labbra, sorriso che avrebbe potuto essere scambiato per una forma di cortesia!

[Shalidar]

bah....se lo dite voi...spero ke voi non abbiate mai bisogno delle mie arti...altrimenti vorrebbe dire che ci troviamo in una situazione poco gradevole... disse Elmarin, prese una piccola pausa come a soppesare le sue prossime parole...poi quel sorriso....che diavolo a da ridere?? in un momento cm questo....

vedete...se voi faceste il mio mestiere....girereste armati anche voi...di questi periodi è pericoloso farsi trovare armati...ma è anche molto pericoloso farsi trovare lungo il confine senza....

[Iscandell]

Jamaver si alzò da dove si era seduto, e con movimenti lenti ma allo stesso tempo agili, si avvicinò al Elmarin... era decisamente più basso di lui, ed anche molto gracile, due mani piuttosto magre e ossute uscivano dalle maniche della cappa che indossava... lentamente abbassò il cappuccio che copriva il suo volto, un volto di un uomo comune, ma segnato da una profonda cicatrice che attraversava la guancia destra, corti capelli neri facevano da contorno ad uno sguardo inespressivo, eppure, nonostante un fisico che sembrava inadatto a combattere, qualcosa in lui dava l'idea di una forza interiore pronta ad esplodere <<Credi davvero che girare armati ti possa salvare la vita? O pensi che combattere al confine sia pericoloso! Forse dovresti provare a vivere nelle terre occupate dall'ombra, potresti renderti conto che lì non si vive, ma si sopravvive... i più fortunati fino alla maturità... se l'ombra ritiene che tu sia pericoloso, o semplicemente vuole divertirsi con te, potresti sognare la morte come liberazione... nelle terre occupate portare armi significa firmare la propria condanna a morte, se vuoi combatterli, devi farlo di nascosto, e soprattutto devi fare in modo di non sembrare pericoloso... >>

Qualcosa era cambiato nell'espressione dell'uomo, il suo sguardo ora era fermo, e fissava Elmarin quasi a sfidarlo a controbbattere alle sue parole.

[Shalidar]

le tue parole sono dure....dette da un uomo che sa il fatto suo....so che girare armati è pericoloso...non sono uno sciocco...e non credere che nascere in mezzo ai ribelli sia stato più facile...sono tempi duri per tutti...io sono un ottimo scout..da quello che vedo ci sono anche guerrieri con uno spadone sulla schiena...eppure sono qui come te e me....forse è per questo che hanno riunito così tanta gente....credo che vogliano formare una squadra che se la sappia cavare in situazioni molto diverse... che dici...smettiamo di discutere e vediamo di scoprire qualcosa di più su questa faccenda??

[Blackstorm]

Vedi, caro Jace, se devi raggiungere un avamposto, ed hai un gruppo sufficientemente nutrito di uomini, li mandi tutti insieme per sfruttare l'impatto? Li mandi a scaglioni? O cos'altro?

In quel momento un anziano elfo si avvicinò, inchinandosi leggermente a loro.
Lei è... Jace, se non erro, vero? Prego, mi segua.

Arikel sorrise.
Pensa a quello che ti ho detto. Ci rivediamo in giro, Jace.

Finn venne travolto all'improvviso da un turbine di immagini. Sapeva che il vecchio era lì di fronte a lui, sorridente, ma fra loro si stendeva un intero universo. Vide tutta Arith, luoghi sconosciuti e terribili, luoghi inquietanti, luoghi dove la mano dell'Ombra era calata con un pugno di acciaio. Ed infine, per pochi secondi vide un posto con una chiarezza indescrivibile. Vide un'isola, e nell'isola una caverna. E dentro la caverna, piccola ma confortevole, spoglia, ma in qualche modo bella, sentì emanare un senso di tranquillità e pace, come se niente al mondo potesse minacciare chi vi si trovasse dentro. E fuori, sopra e intorno alla caverna, vide aleggiare lo spirito dei worg.
Finn, nessuno sa dove ti porteranno le tue imprese, ma saprai di essere vicino a questo posto se vi passerai. Allora, nel momento del bisogno, se sarai braccato ed avrai bisogno di un nascondiglio sicuro, prega i worg di indicarti la via.

La visione si allontanò, e si ritrovò nella foresta mentre un anziano elfo con vicino un ragazzo vestito di scuro lo chiamava.

Signor Finn, signor Finn... La prego, mi segua.


Jamaver ed Altair stavano parlando, quando all'improvviso vennero travolti da una visione di una pozza nella quale veniva voglia di immergersi. Sapevano che se vi si fossero immersi ogni fatica e ogni dolore sarebbero spariti. La visione scomparve veloce come era comparsa, lasciandoli con una sensazione di ristoro a lungo dimenticata. Un elfo stava di fronte ai due, con al seguito un umano ed un halfling.
Jamaver, Altair... Seguitemi, prego. Vi aspettano.

[Shalidar]

finalmente si smuove qualcosa....era ora.... poi guardando Jamaver disse: ecco qual'era il vostro nome...Jamaver....non me lo scorderò in futuro...
poi Altair si rivolse all'elfo e lo salutò con il loro tipico saluto portandosi l'indice e il medio della mano destra alle labbra il tutto facendo un lieve inchino e infine disse: Vi seguo...

[Iscandell]

Senza scomporsi per nulla, Jamaver rispose all'elfo con tono quasi seccato <<Vi seguirò solo dopo che avrete chiamato qualcuno per occuparsi del mio cavallo>> e nel parlare in tal modo non fece alcun segno di convenevoli.

Poi parlò ad Elmarin <<Già... pare proprio che quello sia il mio nome...>>.

[Halfling_Guerriero]

Finn per un attimo fu completamente disorientato. Questo cambio repentino di immagini lo aveva stralunato a tal punto da non ricordarsi neanche dove si trovava. La figura alta e snella dell'elfo di fronte a lui lo fece tornare coi piedi per terra. Titubante, l'halfling si accinse a seguire l'elfo senza dire una parola.