[PbF] L'esercito della morte (I)

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[PbF] L'esercito della morte (I)

Messaggioda Blackstorm » ven set 18, 2009 7:23 am

Jace
Ciao, Jace. Non chiedermi come ho fatto a trovarti, sto invecchiando, ma non sono ancora totalmente stupido. Nonostante tutto, esistono cose che io non posso fare. Impegni di guerra mi portano al fronte elfico. In questi ultimi anni ho trovato rifugio fra gli elfi di Erethor. Naturalmente per ricambiare la loro ospitalità non potevo fare nulla di meno che impegnarmi sul fronte, usando le stesse tecniche che a suo tempo ti ho insegnato. Stai diventando bravo, ho avuto qualche difficoltà a trovarti. Ma bando alle ciance. Sarò breve: gli elfi qui mi hanno parlato di una missione da fare. Purtroppo i miei impegni ai confini della foresta mi portano a non poter partecipare in prima persona - non posso essere ovunque. Perciò ho deciso di sfruttare la mia seppur scarsa reputazione qui nella foresta, per proporti come valido sostituto. Mi è stato chiesto di contattarti, evidentemente riscuoto ancora successo. Potresti essere scelto come no, ma ho garantito personalmente sulle tue capacità, quindi forse la mia influenza potrà essere utile. Non so quanto sia da considerarsi una fortuna, Jace, ma di questi tempi la resistenza ha bisogno di tutti gli uomini che può offrire. Vieni alla foresta di Erethor. Le sentinelle sono state avvertite che se qualcuno che ti somiglia si fa vedere, devono evitare di ammazzarlo. La parola d'ordine è "La differenza fra cinque e quindici è la differenza fra vita e morte". Immagino che non avrai difficoltà a impararla a memoria. Ti aspetto,

Arikel.

PS: l'inchiostro con cui è scritta questa lettera è naturale, e perfettamente digeribile. Falla sparire nella maniera adatta. Prima di partire.



Jace si era trovato la lettera del suo vecchio maestro al mattino, dopo un sonno che credeva sicuro. Si era immediatamente messo in viaggio, ed ora si trovava alla corte elfica di Erethor. Sembrava che fossero stati diramati parecchi avvisi come il suo, dal momento che nella radura dove stava si trovavano almeno una ventina di altre persone, in attesa che arrivasse un ufficiale elfico a chiamarli.Nel frattmepo gli era stata concessa la possibilità di ristorarsi e rifocillarsi, e Jace potè apprezzare il lusso di un pasto completo e tranquillo, senza l'assillo di guardarsi le spalle.


Finn

"Vieni qui, figliolo."
Finn si avvicinò.
"Sono tre anni che sei qui. Abbiamo imparato ad apprezzare le tue qualità, e per quanto il cuore mi pianga, mi è stato richiesto un servigio che non oso rifiutare. Ho ricevuto una comunicazione, pare che la Strega Regina, la signora degli elfi, cerchi un manipolo di avventurieri per una missione. Di che tipo non so, ma sono a corto di uomini, e pare che uno studioso di magia come te possa far comodo. So che per te è difficle lasciarci, ma sopravviveremo fino al tuo ritorno. Non avere paura. E quando tornerai, chissà, forse potresti essere ancora più utile di quanto non lo sia già. E' una decisione dura da prendere, ma di questi tempi niente è facile. E non ha senso litigare dentro la resistenza. Il nostro nemico comune non desidera altro. Perciò vai. Ti scorteremo fin dove possibile, poi prenderemo contatto con gli gnomi, e ti faremo contrabbandare fino ad un luogo sicuro da cui raggiungere la foresta. Che lo spirito dei wogren ti guidi in questa avventura, ragazzo mio."


E così eccolo lì, in una foresta con alberi altissimi, gente altissima, tutto sproporzionato. Era ocn un'altra ventina di persone, sembrava essere l'unico halfling, anche se aveva intravisto un paio di meticci, frutto di strane mescolanze con gli elfi. Era in attesa di un ufficiale. Questi elfi sembravano prendere tutto fin troppo seriamente. Forse la missione era più importante di quanto immaginava.

Jamaver

Non poteva sbagliarsi, la voce era quella del suo vecchio precettore, eppure non vedeva nessuno intorno a lui. Si stupì della potenza delle arti arcane. La voce di Duinhir era molto divertita.
"Ragazzo mio, ti ho già detto che ci sono incantesimi molto potenti, e che vanno oltre la tua più fervida immaginazione... In ogni caso, smettila di guardarti intorno. No, non ti posso vedere, ma immagino che stai facendo qualcosa del genere."
Non sembrava possibile rispondere, qualsiasi parola cadeva nel vuoto, così intuì che era una comunicazione a senso unico. La voce del suo maestro di magia perse di colpo tutta l'allegria.
"Le cose si stanno complicando. La Strega Regina in persona ha chiesto di contattare uomini valorosi per una missione. Non ti posso rivelare i dettagli, ma tu sembri adatto. Vieni al più presto alla foresta. Le sentinelle risponderanno alla parola d'ordine <Il giunco sopravvive alla tempesta, poichè non vi si oppone>. Vieni al più presto."


E così era arrivato. Ora cominciava ad essere perplesso. Così tanta gente per una missione? Le cose andavano coì male? Mentre rifletteva sulla reale entità della missione, vide una figura familiare, un uomo di cui non ricordava il nome, ma che aveva incontrato durante le missioni che faceva mentre era con gli elfi. Aveva comunicato messaggi e a volte fatto da avanguardia, ma erano stati incontri sporadici. Almeno una faccia nota, sebbene probabilmente fosse perplesso ocme tutti i presenti.

Altair
"Sei colui che chiamano Elmarin?"
Gli uomini lo avevano seguito fino alle zone più a nord. Il contingente doveva andare a rinforzare le linee amiche, e i fattori tempo e sorpresa erano essenziali. Altair aveva fatto spesso questo tipo di missioni per conto della resistenza. Conosceva alcuni punti di accesso ad Erethor, ma non si era mai addentrato troppo nella foresta. Le sue missioni erano più lungo i confini e lungo le terre occupate. Qunado arrivarono, dopo una lunga marcia, fino al drappello di elfi che li attendeva, una volta sbrigate le formalità uno degli elfi gli fece quella domanda a bruciapelo, parlando in alto elfico. Alla sua risposta affermativa, riprese, con tono di urgenza:
"Bene, è un po' che stiamo raccogliendo un certo numero di persone, fra cui anche gli scout e le avanguardie. Qualcosa bolle in pentola, una missione, si dice, abbastanza importante. La stessa Strega Regina ha dato l'ordine. Vieni, ti mostro la strada". dopo avergli dato le indicazioni, gli diede anche una fascia da metter ein testa, per farlo riconoscere come alleato, attraverso il viagigo nella foresta. Non che ci fossero pericoli, disse l'elfo, ma non si sa mai.


In mezzo a quella gente si poteva anche permettere di rilassarsi. Così dentor la foresta i legati non sarebbero mai arrivati. Certo che così tanta gente per una singola missione... sembrava un po' troppa. Era impossibile che ci si muovesse in così tanti, e di razze diverse, senza attirare l'attenzione. Forse stavano solo selezionando quelli adatti alla missione? Mentre si guardava intorno, is rese conto che molti volti gli erano familiari eppure sconosciuti. Aveva lavorato come scout per gli elfi molto a lungo, e gli riusciva difficile tenere a memoria tutti.
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Messaggioda Shalidar » ven set 18, 2009 12:16 pm

questo luogo...non mi ero mai addentrato tanto in profondità nelle terre elfiche....e me ne pento quasi....questi alberi sono maestosi...bellissimi....non sopporterei vederli andare distrutti a causa della guerra....finita la guerra...se sarò ancora vivo...tornerò qui....

il mio pensiero va agli uomini al fronte....ma come è arrivato quel pensiero funesto se ne va in un soffio....troppa è la pace che pervade il mio spirito....

la tensione è palpabile....alle persone sotto di me gli si legge in faccia che sono agitate e che si chiedono per quale motivo siano qui......ma la sensazione di pace in me è più forte....
mi sento a casa....

dopo aver mangiato e bevuto mi apposto in un albero e mi rilasso...approfittando della consapevolezza che nessuno potrà nuocermi in questo posto..... aspettando che venga chiamato il mio nome....mi guardo in torno per cercare di trovare qualcuno che riconosco......e osservo gli altri per cercare di intuire quale potrebbe essere il loro ruolo.....
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Messaggioda khaleb » ven set 18, 2009 12:32 pm

Jace si mosse in giro per la radura, cercando di rilassarsi e di non pensare alla carta e all'inchiostro che si agitavano come spettri dell'ultimo pasto "decente" nel suo stomaco.
Non era facile abbassare la guardia, neanche in quel posto che era il cuore di una sacca di resistenza... ma, dopotutto, era senza dubbio tra amici (Arikel non l'avrebbe mai tradito, e la lettera era sicuramente sua... anche perchè solo lui avrebbe potuto trovarlo per recapitargliela...). Era necessario che si rilassasse, che smettesse le abitudini da fuggitivo acquisite e perfezionate negli anni; si concesse quindi, di avvicinarsi al pasto che era stato loro servito, sentendosi subito invadere dal suo rilassante calore. E, poco alla volta, iniziò a rasserenarsi, e ad analizzare le due decine di presenti con sguardo meno sospettoso.
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Messaggioda Iscandell » ven set 18, 2009 3:10 pm

Jamaver era di nuovo lì, dove aveva vissuto per più di 2 anni. Era passato un'anno appena, da quando era andato via, e già era tornato, ma stavolta non di sua iniziativa, ma per rispondere ad una richiesta d'aiuto.

Normalmente avrebbe rifiutato, ma a farla era stato Duinhir, l'unica persona con cui aveva legato da quando era rimasto solo, e soprattutto, si prospettata l'ipotesi di dar fastidio all'ombra, per cui si era detto - ma sì, facciamo questa follia

Giunto lì però non si aspettava una simile ressa - Tutta questa gente... ma cosa diavolo dobbiamo fare... credo proprio che la faccenda sia seria... bah, aspettiamo di vedere cosa accade... e quello lì... mi pare di conoscerlo, credo di averlo già visto - e mentre formulava quest'ultima parte del proprio pensiero osservava da sotto il cappuccio del suo mantello in direzione di Altair
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Messaggioda Halfling_Guerriero » ven set 18, 2009 3:51 pm

Non mi sarei mai aspettato, dopo aver viaggiato per più di 10 ore al giorno per non so quanti giorni in un cesto buio, di vedere una foresta così... meravigliosa...

Lo sguardo di Finn correva rapidamente dalle chiome degli alberi a quella calca di gente intorno a lui e questo lo faceva sentire ancor più... inutile.

Con tutte queste persone non so cosa potrei fare io, sembrano tutti molto più in gamba di me

Ma non era poi così sicuro di pensarla così. La sua gente, la sua nuova gente, non sarebbe sopravvissuta così tanto senza di lui. O almeno, anche se non era vero per tutti, era vero per molti.

Ma adesso era lì, in una delle più estese terre della resistenza, lontano dalla sua gente. E se era il suo aiuto che volevano, lo avrebbero avuto. L'Ombra deve pagare.
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Messaggioda Blackstorm » mar set 22, 2009 1:02 pm

La tensione si stava facendo palpabile. Sembrava quasi che ci fosse troppa aria, troppi alberi, troppo di tutto. Sembravano troppi quegli avventurieri, eroi per scelta, ma più spesso per disperazione o perchè, in fondo, non avevano più nulla da perdere. Famiglia, amici, affetti. Tutto portato via, in un modo o nell'altro, dall'Ombra. Eppure la piccola scintilla di speranza continuava ad ardere, a dispetto di tutto. Altair vide gente di tutte le regioni, quasi che quel posto fosse il crogiolo di vita di Arith. Era difficile stabilire chi facesse cosa, perchè tutti erano vestiti con gli stessi abiti: vestiti da viaggio, logori ma comodi e pratici, facce stanche. Solo qui e la poteva intravvedere qualche incantatore, o forse si trattava di combattenti o esploratori che avevano appreso qualche incantesimo. Era sempre difficile riconoscere le avanguardie dagli infiltratori, dai commercianti, dai combattenti. Ormai più nessuno si poteva permettere di girare armato pesantemente, per non parlare di armature. Il metallo non era solo prezioso, ma anche pericoloso. Tutti gli astanti erano in attesa, alcuni sembravano spavaldi, ma si vedeva che erano più nervosi che altro. Qualcuno, pochi in verità, era seduto in terra, appoggiato ad un albero, in attesa. Non era indifferenza, di certo. Era solo rassegnazione.
Jace si stava rilassando, quando una voce lo fece sobbalzare di colpo.
Mai abbassare la guardia, ragazzo mio. Anche quando ti rilassi, devi sempre essere pronto.

Arikel era comparso dal nulla, emergando a fianco dell'albero vicino a Jace quasi fosse fuso con esso. Indossava un mantello che Jace non lgi aveva mai visto, che sembrava cambiasse colorazione per adattarsi allo sfondo. Doveva essere ben utile per chi volesse passare inosservato. Airkel sorrideva.
Tranquillo, Jace. Questo è uno dei pochi posti ancora dove ci si possono permettere certi scherzetti. Forse l'unico.
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Messaggioda khaleb » mar set 22, 2009 1:33 pm

Jace sobbalzò; avrebbe probabilmente venduto l'anima, in quel momento, per dare l'impressione di essere stato pronto sul serio; ma era fin troppo consapevole che lo spostarsi all'indietro e il torcersi lo aveva portato in una guardia che sarebbe stato addirittura generoso definire inaccettabile.

Quando vide Arikel, tuttavia, non potè fare a meno di aprire il suo volto, normalmente non solo severo, ma anche inespressivo, in un largo e caloroso sorriso. Ne rimirò la figura... anche in quello strano mantello, che gli aveva consentito di mimetizzarsi così bene con l'ambiente e di arrivargli alle spalle asssolutamente inosservato, era proprio il suo maestro.
"Maestro... che bello rivederti..."
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Messaggioda Shalidar » mar set 22, 2009 11:18 pm

chi quel tipo incappuciato che mi osserva???
che mi conosca?? dopotutto alcune persone che sono in questa radura anno lavorato con me....me non mi ricordo i loro nomi....come è possibile ?? non può sapere che sono....sono incappucciato.... e il mio volto non è visibile.....

scendo dall'albero....e mi avvio verso la persona che mi sta fissando....cercando di celare ancora di più il mio volto....
mi avvicino con fare noncurante...come se dovessi solo passare di li....
Ultima modifica di Shalidar il mer set 23, 2009 10:32 am, modificato 1 volta in totale.
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Messaggioda Iscandell » mar set 22, 2009 11:45 pm

E adesso cosa vuole questo qui fù l'immediato pensiero di Jamaver nel rendersi conto che l'uomo che aveva un aspetto conosciuto gli si stesse facendo incontro.

Da sotto il mantello i suoi pugni si stavano già serrando, mentre ogni muscolo del suo corpo era teso e pronto a scattare E' meglio che te ne vai amico - pensò - non sono in vena di fare conoscenze oggi - e mentre pensava ciò, cercava di osservare meglio lo sconosciuto, per provare a ricordarsi se effettivamente lo conosceva o meno.
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Messaggioda Blackstorm » ven ott 02, 2009 5:19 pm

Benarrivato, Jace. Ho grandi impegni, ma non volevo perdermi l'occasione di vederti. E si dice in giro che questa sarà una grande impresa. Anche se mi sembrate un po' troppi. Cosa ne pensi, tu?, chiese sedendosi ed invitando Jace a fare altrettanto.

Jamaver intanto scrutava l'uomo. Si ricordò di aver partecipato con lui durante alcune missioni in cui serviva un passaggio veloce e sicuro, e lui era uno degli scout che aveva incontrato. Non riusciva a ricordare il nome, ma se non ricordava male gli elfi lo avevano chiamato in un paio di modi diversi.
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