"Gruk torzad exa kratero!"
Le frasi in Druidico, il linguaggio dei sacerdoti della natura, suonano spesso come suoni naturali ai non iniziati che le sentono pronunciare: vi sono quelle che sono come lo scorrere dell'acqua gorgogliante di un ruscello, e quelle che ricordano l'uluato fiero e libero di un lupo.
Poi vi sono quelle che stridono e scrocchiano come il legno che si infrange sotto la forza della valanga.
L'imprecazione che sale alle labbra di Dalinar appartiene a quest'ultima categoria, nelle sue parole rieccheggia lo schianto del legno morente mentre impreca contro se stesso.
Dannazione, come diamine ho fatto a non accorgermene? Ora Flafnir non può volare qui dentro, è del tutto inutile averla chiamata qui!
Continuando a macinare imprecazioni a mezza bocca il druido passa la lancia nella mano sinistra, afferrando dalla cintura la fionda con la destra e caricandovi dentro un proiettile; facendo un mezzo passo a sinistra per avere lo spazio necessario Dalinar comincia a far roteare la fionda, attendendo il momento più giusto per scagliare la sfera di piombo. Nel frattempo la creatura tira un dardo contro Kuma, mancandolo fortunatamente, mentre Galail non ha miglior fortuna nel colpirla dato che la sua freccia si infrange sulla corazza del forgiato, sulla cui armatura spicca distintamente un simbolo ormai familiare.
Maledetto signore delle lame, non riuscirai a fermarci qui!
Approfittando dell'ultimo movimento della creatura Dalinar scaglia meglio che può la sua sfera di piombo, mirando al grande corpo metallico.
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Fionda +1 a distanza (1d4+2 contundenti; crit. x3; Gittata 15 m)