[PbF] Pirati! (Avventura)

da **Corra** » ven giu 06, 2014 2:54 pm

Essenis accusa lo schiaffo senza battere ciglio, anzi appena Letitia si allontana lancia un sorriso complice verso Andrè, senza però proferir parola, poi torna a scrutare tra gli alberi anche se l'assenza di ulteriori attacchi sembra rassicurarlo.

Appena torna Letitia si volge verso gli altri due, esponendo le sue idee:

Bene... È il momento di andare... Raggiungiamo l'altra baracca e scendiamo... Dobbiamo trovare un posto sicuro per la notte e questo non lo sembra più, né tantomeno lo è la foresta...

Probabilmente è per via dei nostri amichetti che il Lucertoloide faceva cenno di affrettarsi...

Accenna un passo fuori la baracca per guardare meglio la strada fino al cancello e individuare eventuali pericoli, poi si gira verso gli altri:

Solito ordine di marcia: io davanti, Letitia in mezzo e Andrè ci copre le spalle...

Meglio non correre, andiamo sicuri e occhi aperti...

Se non ci sono problemi fa' strada agli altri fino alla grata la apre ed inizia a scendere, facendosi fare luce da Letitia, per vedere cosa c'è.

Spoiler:

da **Maraz** » lun giu 09, 2014 8:09 pm

Osservo il mio compagno scendere dall'albero ancora in preda all'impulso adrenalinico che mi ha retto in piedi. Quando lui inizia a parlare, però, un rumore si alza coprendo la sua voce. Un rumore acuto e pungente, rosso e caldo, proveniente dal basso ventre. Il rumore altro non è che il dolore che, gentilmente, dà il cambio all'adrenalina. Crollo a terra, gridando di dolore. Una macchia vermiglia si apre sulla mia mano che, strettamente, tiene la ferita. Sembra seria, non un graffio, ma non abbastanza seria da impedirmi di andare avanti; nonostante questo, accentuando inconsciamente il gesto con la mia vena melodrammatica, mi trascino verso un tronco per riprendere i sensi.

Tutto il mondo gira alla mia vista, impedendomi di capire che cosa stia succedendo. Non sono un guerriero e perciò il dolore mi ha disorientato lasciando il vuoto nella mia testa. Piano piano i pezzi si ricompongono e vedo il mio compagno scuotermi con vigore. Biascico qualcosa, forse si percepisce la parola "uncino", ma non è chiaro nemmeno a chi parla. Le immagini riprendono forma a poco a poco, in base alla distanza che mi divide da loro. La lancia pregna di sangue, il corpo dell'assalitore riverso a terra. Non ho mai visto una creatura del genere che io mi ricordi, anche se...

Durante i miei viaggi avevo sentito, in effetti, raccontare di strane creature che vivono nella foresta. Questi, più vegetali che animali, si mimetizzano nella vegetazione assalendo i viaggiatori. Una leggenda dice anche che il loro "sangue", la linfa che li nutre, abbia proprietà curative, anche se, in effetti, sa molto di leggenda metropolitana. Si chiamavano forse "Bonsai"? Mah, l'importante che siano morti.

Ricomincio a prendere colore mentre i miei pensieri prendono senso a loro volta. Gli occhi, non più vuoti, osservano con aria stanca il mio compagno ma la bocca fa ancora fatica ad esporre un pensiero coerente. Perciò, probabilmente, il ragionamento sulle creature che ci hanno attaccato, iniziato come un farneticamento a voce alta, sarà stato percepito in maniera parziale ed incompleta dal mio interlocutore.

Spoiler:

da **Archimede** » mar giu 10, 2014 12:17 pm

Spugna è appoggiato all'albero tentando di riprendersi, attraverso le fronde degli alberi, sbuca il disco ambrato del sole. "Inizia ad essere tardi, rimarranno 4 ore di luce circa", in quel momento un boato rimbomba nella foresta, non è la prima volta che lo sentite, si deve trattare di qualche tipo di arma da fuoco, "i nuovi ritrovati della tecnica", ma il rumore improvviso è lo stesso spaventoso, gli uccelli iniziano a gracchiare e volare via dagli alberi, la paura ha un effetto strano sugli animali, in questo caso rilasciano una pioggia di escrementi, per vostra fortuna essere sotto gli alberi aiuta a non essere completamente lavati anche se qualcosa arriva lo stesso. Il caos generato dagli uccelli è infernale, per parlarsi bisogna quasi urlare.

da **Maraz** » mar giu 10, 2014 12:29 pm

MALEDIZIONE- urlo, quasi dimentico del dolore che mi attanaglia-DOBBIAMO MUOVERCI, C'ERA UNA NAVE ALLA SPIAGGIA
Mi alzo, claudicante, e cerco di recuperare tutto il possibile dal corpo riverso del nostro assalitore. Dopo aver assicurato a me ed al mio compagno qualunque oggetto sembri utile, faccio strada. Presto il dolore diventa però insopportabile e quindi mi appoggio senza ritegno al mio compagno, indicandogli dove andare ma senza spiccicare parola.

Il luogo selvaggio mi intimorisce e lo stomaco vuoto accompagnato dalla perdita di sangue, mi fa girare la testa rendendomi impossibile ragionare in maniera eccessivamente lucida. A chi mi osserva è più che evidente che, alzandomi, ho avuto un improvviso calo di pressione. Unica forza a muovermi è la certezza che una volta arrivato sulla nave troverò del rum per disinfettare la mia ferita ed il mio stomaco vuoto.

da **Aras** » mer giu 11, 2014 8:38 am

metto un piede fuori dalla porta con aria profondamente disgustata e poi lo ritiro

"bhleee e io dovrei camminare in questo schifo..."

guardo con aria languida i due compagni di disavventura facendo due occhioni da cerbiatta

"dai siate gentiluomini e portatemi in braccio fino alla capanna almeno per farvi perdonare per le battutacce di poco fa...inoltre tutto questo schifo è colpa vostra o mi sbaglio"

il mio sguardo vaga supplichevole tra Essenis e Andrè sperando con tutta me stessa che uno dei due venga mosso a compassione e mi trasporti fino alla casa

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il ts lo avrei superato ho fatto 11 ma la vedo piu divertente cosi XD
diplomazia per vedere se ne convinco uno a portarmi 20

da **Silvanoshei** » mer giu 11, 2014 12:02 pm

Il fragore di un nuovo sparo si propaga per la foresta spaventando tutti gli uccelli della zona che, per mia "fortuna", decidono di bombardare me e Spugna con una raffica di sterco

Ma vaff...

Tento di schivare i proiettili maleodoranti ma il numero di colpi è talmente incalcolabile che non riesco a schivarle tutte

Dannati cagasotto solo per uno sparo fare tutta sta roba

Penso tentando di ripulire le parti che erano state colpite dal bombardamento; mentre sono impegnato in questa ardua operazione Spugna urla per sovrastare lo schiamazzo dei volatili avvisandomi di dove fosse ancorata la nave per poi incamminarsi in quella direzione

Che sia sicuro andarci? Non che abbiamo molta scelta comunque...

Richiamo il cane che avevo evocato con un fischio per poi fargli fiutare l'odore dell'essere ucciso da Spugna in modo che ne memorizzasse l'odore

Meglio essere previdenti. Almeno riduciamo la possibilità di essere attaccati nuovamente di sorpresa

Mi incammino con Spugna nella direzione da lui indicata, stando allerta, con il cane vicino a me intento a fiutare eventuali pericoli

Spoiler:

da **Corra** » mer giu 11, 2014 9:49 pm

Essenis alza gli occhi al cielo, ma non se la sente proprio di replicare. Rinfodera la spada e si toglie lo zaino, passandolo ad André.

Tu prendi la mia roba, io mi tengo la spada al fianco e il mio scudo lo regge Letitia...
Ce la posso fare a portarla da solo senza problemi, al più prendi anche il suo zaino, così almeno tu potrai colpire indisturbato se mai ce ne fosse la necessità...

Detto ciò, appoggia un ginocchio per terra e si piega per facilitare Letitia nel salire, in modo che le sue braccia siano sopra le sue spalle per tenere lo scudo e proteggerli in caso di necessità, mentre le gambe sono incrociate all'altezza del suo addome.

In carrozza, principessa... Reggi lo scudo con entrambe le mani e se vedi che qualcosa ci sta' per colpire... Beh, usalo...

Appena la ragazza si è sistemata inizia ad avanzare cautamente per primo, facendosi seguire da Andrè, con i sensi ben allerta.

Poco dopo essere usciti la capanna, sussurra ironicamente alla fanciulla che gli è in braccio:

Direi che questo può valere molto di più di un paio di paroline innocenti per cui, soprattutto se finiamo per farci colpire, mi sembra il caso di donarmi qualcosa di più del tuo perdono...

Tranquilla, non lo dirò mai ad André...

Spoiler:

da **Vandriyan** » mer giu 11, 2014 11:21 pm

"E con questo fanno due, vediamo se hanno il coraggio di farsi vedere di nuovo."

Nel vedere cadere la carcassa dall'albero (cadavere non mi sembra esatto, ma che razza di nome potrei dare al corpo di un albero con i piedi?), senza testa e mezza spappolata, non riesco a trattenere un'eslamazione di giubilo, che cresce nel notare che anche gli altri due rimanenti esserini se la son filata via.

One shot one kill, not luck just skill!

Ripongo con calma Dynames, caricando una nuova pallottola e mettendomi poi il moschetto a tracolla, fischiettando nel mentre un'allegro movimento mentre mi glorio delle mie magnifiche abilità....una volta tanto senza farlo ad alta voce.

Non che la cosa mi crei problemi...è che probabilmente mister Perfettino-mezze-orecchie-a-punta avrebbe da ridire e non ho voglia di litigare.

Sono superiore io.

Probabilmente non dirò nemmeno questo.

Sogghigno finendo di sistemare Dynames, ma non appena completo l'opera sia io che Essenis veniamo investisti da un tornado di cuoio conciato e pelle nuda.

Poco cuoio e tanta pelle.

In altre parole, Letitia si rende finalmente conto di averci offerto uno spettacolo di quelli che mai dimenticheremo, e reagisce in maniera estremamente femminile: un ceffone a testa e via, lasciandosi alle spalle una nube di femminile disprezzo.

Ridacchio all'indirizzo di Essenis che sorride in risposta, senza però parlare.

Non appena Letitia rientra, con poco cuoio, tanta stoffa e, purtroppo, molta poca pelle scoperta (o almeno con i posti strategici tutti ben coperti), la ragazza da un'occhiata all'esterno e cerca di convincere uno dei due compagni a farle da trasportino per evitarle di mettere i piedi in quello schifo.

Il suo aiuto, sia con l'acqua che soprattutto con le cure di poco prima.

Il fatto che, tutto sommato, la colpa per quel casino è un po' tutta mia.

Il poterlo, come da lei detto, considerare una sorta di pareggio per quanto successo poc'anzi.

Nulla di tutto questo mi passa neanche lontanamente per la testa.

Assolutamente no, l'unico pensiero che mi sorge spontaneo a quella richiesta mi fa spuntare in volto un sorrisetto malizioso, che faccio subito sparire non appena Essenis inizia a muoversi verso Letitia.
Sfruttando la mia maggiore agilità, corro verso di lei e cerco di sollevarla fra le mie braccia, in stile principessa semisvenuta, tenendola saldamente prima che il mezzelfo possa impedirmelo; a quel punto rivolgo all'una e all'alttra il mio miglior "sorriso ispira fiducia" insegnatomi da mio padre, quello che ogni mercante degno di questo nome possiede.

"Suvvia Essenis, lascia che la porti io. Ormai quei cosi verdi si saranno rintanati fra gli alberi, e qualora dovessero tornare sarebbe meglio che li affrontassi tu, sia perchè non ho una scorta infinita di pallottole e non potrò procurarmene altre per un po', sia perchè non ho alcuna voglia di sparare di nuovo con il rischio di farci beccare da un'altra di quelle raffiche all'aperto."

Sono abbastanza sicuro che le mie parole bastino a convincerlo...d'altronde la ragazza ce l'avevo io, quindi o faceva come dicevo io, o io gli dicevo cosa fare.
L'una o l'altra.

Ma, a questo punto, voi vi chiederete il perchè della mia azione.

Non l'avete ancora capito?

Avanti, fate due più due, sommate quanto visto finora di me, e quanto mostrato finora di Letitia (ehm ehm, questo è un doppio senso per chi non l'avesse capito), e ci dovreste essere arrivati.

Per quanto si fosse rivestita e tutto, quella sua "armatura" non copriva granchè, e i suoi vestiti sembravano più aiti da mare, adatti anche a farcisi il bagno, che veri e propri vestiti. Magari è proprio così, chissà. In ogni caso, sono più di un pizzico rivelatori e il modo in cui la tengo fra le braccia, con lei che per non stare troppo scomoda avrebbe dovuto mettermi le braccia al collo, mi permette di dare una comoda sbirciata mentre camminiamo.

Anche più d'una volendo.

"D'altronde questo casino l'ho fatto io, è giusto che ne paghi io le conseguenze."

Oddei, sono riuscito a dirlo senza sbottare a ridere, Caydean ti ringrazio.

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Sono un grandissimo bastardo lo so, ma questo è il mio pg XD

Allora, io ho provato quest'azione, se tu Master ritieni non sia fattibile allora considera che agisco come detto da Essenis, caricandomi in spalla tutte e quattro le sacche (la mia, la sua, più quelle dei due dispersi).

p.s. piccola proposta, ma se tenessimo il pg di Morngwador come png fino alla prima città o roba del genere? Al masimo lo muovi tu, così non lo facciamo sparire di punto in bianco (e abbiamo un aiuto con tuta la roba da portare). tanto gli scontri erano già previsti per un gruppo di sei, giusto?

da **Corra** » gio giu 12, 2014 7:27 am

Essenis sorride ironico alla proposta di Andrè, guardandolo:

Non mi sembri un tipo estremamente forzuto e portare a qualcuno con l'armatura, per quanto leggera, non è una passeggiata...

Ma se credi di non avere un malore durante il tragitto accomodati pure...

Non so' quanti colpi ti rimangano ma se servono a mettere in fuga i nemici è meglio usarli più che affrontarli tutti corpo a corpo...

Prende la roba in più ed inizia a dirigersi verso la seconda baracca, senza preoccuparsi dei compagni ma semplicemente controllando l'ambiente, spada e scudo in mano.

da **Archimede** » gio giu 12, 2014 11:03 am

La mossa di Andrè lascia poco scampo a Letitia trovandosi abbracciata all'avvenente pistolero, Essenis si avvia verso l'altra baracca, ma non nota più movimenti tra le piante o meglio gli uccelli continuano a gracchiare in cielo ma i più coraggiosi stanno tornando nei loro nidi, quindi tra le piante dei movimenti ci sono, ma omini verdi non si notano, come se fosse facile notarli.
Andrè dal canto suo sollevando Letitia si accorge che la ragazza effettivamente ha addosso un armatura, un arma e l'equipaggiamento, lui anche ha addosso il suo equipaggiamento, no non è di sicuro come portare un esile fanciulla su per un piano di scale. La distanza tra le due baracche è di circa 6-7 metri, e la radura è diventata piuttosto, come dire scivolosa.

Spoiler:

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Dopo pochi passi un altra fucilata rimbomba per tutta l'isola, gli effetti sono decisamente più contenuti rispetto a quella di prima anche se qualche fuoriuscita dall'alto arriva, di certo non è stato come il bombardamento di pochi secondi fa', dopo un minutino arrivate alla spiaggia indicata da Spugna, il cane sparisce senza aver dato segni particolari di aver sentito o odorato nulla. L'uscita dalla foresta potrebbe essere il momento più bello da quando siete sull'isola, lo spettacolo è pari a quello cantato dai più bravi bardi, nelle migliori locande, rovinato forse solo dal caos infernale dei volatili che però sta man mano scemando. Il sole a tre quarti del cielo illumina una spiaggia di fine sabbia dorata, sul mare la striscia dorata regalata dal sole, il rumore della risacca e una leggera brezza rinfrescante, il mare è calmo, palme piegate in direzione della spiaggia cariche di frutti, a nord il piccolo promontorio roccioso, dietro al quale sapete esserci la spiaggia dove vi siete svegliati. Ma la vostra attenzione è tutta dedicata alla nave, un piccolo mercantile arenato sulla spiaggia, gran parte è in acqua ma la prua è incagliata sulla spiaggia. Mettendo una mano sulla fronte per coprire i riflessi del sole, notate le vele a brandelli e sventolano leggermente nella brezza, agitando il sartiame, i resti di quello che fu' una bandiera e diverse falle nella chiglia. A Spugna senza neanche pensarci viene in mente che al momento c'è bassa marea ma dovrebbe alzarsi in un paio d'ore. A entrambi la nave sembra familiare ma non vi viene in mente che nave potrebbe essere. Un albero, randa e fiocco e un una vela triangolare sopra la randa, larga sui 6 metri e lunga una dozzina, anche da fuori si capisce che la stiva dev'essere molto capiente, un piccolo rialzo a poppa su cui è montato il timone, con sotto probabilmente la cabina del capitano e una piccola sala da pranzo o per le carte. Spugna capisce anche che ci vorrebbe qualche giornata per ripararla, il problema è rimetterla a mare, e forse portarla, in due di certo sarebbe difficile, anche se forse fattibile. Resta il fatto che la nave è un buon metodo per andarsene.

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