[PbF] Sussurri nelle ombre (I° Avv.)

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[PbF] Sussurri nelle ombre (I° Avv.)

Messaggioda Blackstorm » lun feb 12, 2007 11:39 am

Monastero del tempo, 14° giorno del 5° mese, 1814 U.E.

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La pietra aveva cantato. La pietra aveva parlato. La pietra era con lui. Ulfgar la sentiva anche ora, dentro quel luogo sacro che sapeva di pietra antica. Pietra saggia. Pietra che custodiva il tempo. Il tempo e le sue storie. Le poteva quasi sentire, ad ogni passo lungo i pavimenti di pietra del Monastero del Tempo. Era capitato lì quasi per caso. In realtà si rendeva conto che era stato chiamato dalla pietra, e la pietra lo voleva lì. Non c’era altro motivo, ne era certo, per il quale l’accesso all’istmo era stato bloccato poco dopo il suo arrivo, da una frana. Ora si aggirava per i corridoi del monastero, pago di sentire dentro di se la pietra, quella pietra così antica… e saggia. Intanto era riuscito a trovare alcuni libri riguardanti le pietre, libri di ingegneria e di arte, che trattavano l’infinita varietà di modi in cui è possibile modellare la pietra. Ma lui preferiva sentirla, toccarla, piuttosto che leggerla, anche se, lo ammetteva, le descrizioni di quel posto, piano elementare, lo chiamava il libro, lo commuovevano. L’unica cosa che lo mettava a disagio in quel posto era la costante osservazione di quei due monaci…

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La danza era tutto. La danza ed il necessario per vivere. Cosa ci faceva in quel posto? Il Monastero non era posto in cui danzare. Non era posto in cui rubare. Ithyris era al Monastero per studiare antichi testi di erboristeria, per imparare i metodi più efficaci per produrre antidoti per i veleni. E perché no, per produrre anche i veleni. Era noto che quelle biblioteche avevano informazioni su tutto. Ed erano accessibili a tutti. La giovane elfa era venuta apposta. Per questo e per vedere di riuscire ad imparare tecniche nuove contro nemici che non avevano parti del corpo vitali… e a volte nemmeno parti del corpo. Ed ora si trovava la via bloccata da una frana. E quel nano che si aggirava come se non gli importasse dei libri… Come se gli importasse solo della pietra. Bah, nani…

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Namir si sistemò per l’ennesima volta l’elegante mantello nero. Il viaggio lo aveva stancato, ma fortunatamente era valsa la pena attraversare Cronel per accedere alle sterminate biblioteche del monastero. C’era la conoscenza. E Namir sentiva la presenza dell’Unico. Ne sentiva la presenza, come quella di tutte le altre divinità. O forse erano solo emanazioni diverse della stessa presenza? Non c’era altro modo che il duro suolo di Cronel per scoprirlo. Se solo non fosse franato il terreno. Nel frattempo impiegava le giornate a studiare gli antichi testi di saggezza. E si teneva ben alla larga da quell’elfa. Non che avesse qualcosa che non andava. Anzi. Proprio per questo se ne teneva alla larga…

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I viaggi lontani, solitari. Gli bastava questo per non fargli accettare una promozione che più volte gli avevano proposto, lungo gli anni in cui era stato a servizio a Cradhall. E più volte aveva rifiutato. Spesso avrebbe voluto sedersi e riposare, ma ogni volta era eccitato dalla prospettiva di una nuova missione, di un nuovo viaggio. E questa volta la missione era importante. Cercare qualsiasi cosa che li aiutasse a capire cosa stava succedendo nella foresta dei morti. Naturalmente si era offerto volontario. E naturalmente era partito da solo. Sapeva che non gli avrebbero negato una missione del genere. In fondo lui era il migliore. Forse. Si massaggiò pensoso il polso, ricordo bruciante di una vita precendente, e tornò sui suoi libri.

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I due monaci osservavano gli ultimi arrivanti. Enkidu non aveva chiesto informazioni sul perché di quelle osservazioni, sapeva che gli sarebbe stato spiegato tutto ciò che doveva sapere. Cadfael, il monaco che stava accompagnando, indicava a volte uno degli ospiti. Enkidu faceva un cenno, e proseguivano in silenzio. I passi erano silenziosi. Dopo qualche giorno di questi passaggi (cominciati subito dopo che era franato l’accesso), Enkidu notò che Cadfael indicava sempre le stesse persone: un elfo, un elfa, un ragazzo che poteva avere una decina d’anni in meno di lui, a quanto poteva giudicare, ed un nano, che sembrava quasi avesse un rapporto mistico con la roccia.
Alla fine dell’ennesimo giro, Cadfael si rivolse ad Enkidu, poche parole, lo stretto necessario:
“Portali nella Sala del Riposo. L’abbiamo fatta chiudere. E rimani con loro, finchè non verrò.”
Ciò detto si girò e andò verso la stanza dei Cinque Signori.
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Messaggioda Cor3y » lun feb 12, 2007 1:01 pm

Laucian cercò di immergersi nuovamente nello studio dei testi che aveva davanti, ma non vi riusciva. Con uno scatto chiuse il libro davanti a sè imprecando a bassa voce in elfico. Poi fra sè e sè aggiunse:
[Elfico] Sono uno sprovveduto... quando smetterò di fare errori così banali! Avrei dovuto tenermi dei soldi per aprirmi la strada verso le cripte e verso lo studio dei corpi tatuati.
Con una smorfia si alzò dalla sedia, libro alla mano, e lo rese al monaco che glielo aveva consegnato: [Comune] Vado a prendere un po' d'aria
disse all'uomo incappucciato, e uscì dalla stanza con andatura decisa... Era di pessimo umore.
Ultima modifica di Cor3y il lun feb 12, 2007 7:18 pm, modificato 2 volte in totale.
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Messaggioda Utumno » lun feb 12, 2007 3:04 pm

Enkidu attese qualche minuto godendosi il silenzio del monastero.

Bene, iniziamo dal nano, sarà ancora a spulciare i trattati di ingegneria.

Percorse un lungo corridoio completamente occupato da scaffali ricolmi di tomi di ogni genere poi svoltò a sinistra. Il nano era lì dove si aspettava.
Enkidu si avvicinò al nano e congiungendo le mai disse:

Perdonate il disturbo, il mio nome è Enkidu, sarei felice di accompagnarvi in una zona riservata del monastero.
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Messaggioda Reydal » lun feb 12, 2007 3:50 pm

Ulfgar continuava a girare con passi lenti nel monastero. Le rocce erano così saggie in questo posto... antiche... era stato fortunato a restare nel Monastero. I libri non lo attiravano più di tanto. Preferiva sentire sotto la propria pelle la nuda e grezza roccia. Poi sussurrò qualcosa fra sè mentre strusciava la mano sinistra sulle pareti:

[Comune] <<E' davvero stupendo questo posto...>> [Nanico] <<peccato che abbia quei due monaci dietro... mi innervosiscono... >>

Era davvero contento. E sperava non cambiasse nulla.

Poi si accorse del monaco e rispose [Comune] <<Ah, va bene. Il mio nome è Ulfgar. Vi seguo>>

Così iniziò a seguire il monaco, sperando in qualcosa di interessante.
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Messaggioda Utumno » lun feb 12, 2007 6:33 pm

Bene...è andata meglio di quanti sperassi...

Enkidu fece un leggero gesto con la mano per invitare il nano a seguirlo poi si voltò tirandosi sulla testa il cappuccio marrone del sul lungo mantello....percorse a ritroso il lungo corridoio, svoltò verso destra e attraversarono una piccola saletta....

Ci siamo quasi.

...poi entrarono in un ampia sala circondata da un piccolo colonnato e con le pareti ricoperte di arazzi raffiguranti scene di guerra....in fondo alla stanza vi era un grosso portone di legno scuro...Enkidu si fermò e rivolse parola al nano:

Prego. Da qui avrete accesso alla "Sala del Riposo". Sono sicuro che sarà di vostro gradimento. Attendetemi, sarò presto di ritorno.

Enkidu si voltò e attraverso nuovamente la grande stanza raggiungendo i corridoi della biblioteca...

Devo sbrigarmi...
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Messaggioda Artemist » lun feb 12, 2007 11:22 pm

Nel frattempo Namir passeggiava per i portici del monastero; sebbene fosse un luogo riparato l'aria era comunque frizzante e gli scompigliava i capelli. Il ragazzo prese da sotto il mantello una piccola fascia di raso nero e la usò per fermarsi i capelli...

finalmente sono giunto qui, questo luogo trasuda cultura e sapienza da ogni angolo. Spero di riuscire ad apprendere qualcosa anche io

Namir contiunò a camminare in tondo al chiostro per qualche tempo, osservando la magnificenza e la cura con cui erano tenuti i giardini, poi mentre rifletteva sulla situazione, aggrottò la fronte...

quella frana è proprio un inconveniente...per fortuna che non ho fretta di andarmene da qui...in ogni caso appena mi sarò ripreso un po' dalla stanchezza chiederò ai monaci se posso aiutarli a sgomberare la strada...

Poi si sedette su una panca di pietra che si trovava proprio di fronte ad un grande albero, chiudendosi nel proprio mantello.

Voleva innanzi tutto capire bene dall'esterno come gli apparisse il monastero nella sua totalità...
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Messaggioda Utumno » mar feb 13, 2007 1:42 am

Enkidu si aggirava tra gli scaffali della biblioteca cercando le persone indicategli da Cadfael...

Sono tutti molto diversi...che cosa vorrà Cadfael da loro?...

...sembrava non vi fosse traccia di nessuno...Enkidu scorse un vecchio seduto vicino ad un grande tavolo...fece per avvicinarsi...poi si accorse che non era una delle persone che cercava...passò oltre e si diresse verso un'altra ala della biblioteca...anche qui niente...decise allora di uscire a vedere tra i chiostri...si diresse verso l'uscita della biblioteca...varcò l'ampio portone di metallo lavorato e sentì la brezza marina soffiargli sul viso...

Vediamo se c'è qualcuno qua fuori...
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Messaggioda Cor3y » mar feb 13, 2007 9:43 am

Il vento lo ringiovaniva di 200 anni... Lo faceva tornare con la mente a quando era giovane, e si arrampicava sugli alti alberi per vedere al di fuori del Bosco Antico.
Gli tornavano alle orecchie, come sussurri, i richiami del padre per farlo tornare a cena a casa, spesso richiami a cui lui non rispondeva, causando una caccia padre-figlio che lo divertiva tanto...
Una smorfia si dipinse sul rugoso volto di Laucian, mentre i suoi occhi fissavano il chiostro davanti a lui, come se fosse vuoto.

La mia mente vaga verso ricordi oramai lontani... Devo tornare al presente... Ordine e Disciplina fratello... Ordine e Disciplina.

Iniziò a camminare lentamente verso il centro del chiostro, cercando di riportare alla mente tutte le cose che aveva studiato, per trovare un filo comune con la sua ricerca... Ma non vi riusciva, ed il suo malumore cresceva... Sentì una porta aprirsi da dove era entrato, ma continuò a pensare senza farci troppo caso.
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Messaggioda Utumno » mar feb 13, 2007 12:52 pm

Enkidu vide l'anziano elfo passeggiare nel chiostro...

E' lui...deve avere molti lustri...chi sa da dove viene ?...

Il monaco si avvicinò all'elfo reclinando il cappuccio sulle spalle e rendendo visibile il proprio volto...

<<Permettetemi di presentarmi, il mio nome è Enkidu, umile servo del monastero.>>
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Messaggioda Harlan_Draka » mar feb 13, 2007 3:59 pm

termino i miei pensieri sui nani e riporta l'attenzione sul libro che sto leggendo, lo ripongo e ne prendo un'altro sfogliando le pagine miniate

Aconito... veleno che agisce anche a piccolissime dosi, ingerito colpisce il cuore e il sistema nervoso. L'avvelenamento è molto rapido e si manifesta con parestesie diffuse in tutto il corpo, vomito, diarrea, shock, depressione respiratoria. Le radici possono essere confuse con quelle del cren (Rafano).

continuo a sfogliare mentre cammino avanti e indietro nella stanza facendo sfrusciare il manto elfico

Belladonna... vi è la possibilità che le bacche possano essere scambiate per dei mirtilli, nel bambino, l'ingestione di una o due di queste provoca l'avvelenamento. Rossore al viso e al collo, bocca secca sono i segni caratteristici dell'intossicazione e successivamente si avrà midriasi areagente, agitazione psicomotoria e fenomeni di allucinazione.

I sintomi sono assai caratteristici e vengono così descritti: caldo come una lepre, cieco come un pipistrello, rosso come una barbabietola, secco come un osso, matto come una gallina.


alzo la testa e con lo sguardo studio la stanza
(Bretonnia) Grond Fortemartello figlio di Gimli, figlio di Dargo del clan Durazklad di Karaz-A-Karak
Capitano, membro del consiglio delle Barbe e Mastro Birraio del Drek-A-Ankor

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