[PbF] La brezza dalla luna (1° Avv.) 1° parte

[Skorpio]

Ancora incredulo di quanto stava succedendo Dewey cercò di fare ordine nelle idee per poter fare qualcosa in quella situazione così confusa.

Diede un rapido sguardo al nuovo arrivato dalla spada color porpora per capire se avesse segni distintivi che potessero fargli capire se era un amico o un nemico.

Di fronte a lui c'era Loia morente e un altro uomo che sembrava condannato a morte certa, gli dei lo stavano mettendo a dura prova, si avvicinò a Loia per potergli curare le ferite prima che fosse troppo tardi, mani alzate parlando all'uomo con la spada alzata "Voglio solo curare il mio amico lasciatemi avvicinre a lui prima che sia troppo tardi".

Dewey, a malincuore, si convise che non poteva fare di più, non poteva salvare tutti in quella situazione e la precedenza andava ai suoi compagni che fino ad allora avevano rischiato la vita insieme a lui...

[Thally]

Tutto quello che stava accadendo attorno a Goren non pareva avere il minimo senso.
Quelli che in un primo momento aveva identificato come nemici non avevano fatto niente di compromettente, mentre l' uomo ferito che gli pareva innocuo si era rivelato come un pericoloso malfattore.
Notò che Loia aveva riportato una ferita sul fianco, e non pareva essere in buone condizioni.
Visto che gli artiglieri parevano non essere interessati a lui, il mezzorco si decise a venire fuori dalla sua copertura, per potersi mettere tra l' aggressore che pareva un sacerdote, e Loia, in modo che non potesse divenire una vittima di un altro attacco.
Decise comunque di non intromettersi nel duello tra l' uomo con la spada porpora e il suo avversario, curioso delle capacità di entrambi.

[Veteran]

____________THALLY, FOX, SKORPIO E RAGHNAR

L'uomo si china rapidamente riafferando il coltello. Vedendo Loia rialzarsi con Gòren e Dewey al suo fianco si fa sfuggire un'ultima risatina "eh eh eh...Scommetto che siete già stati preda di Nahitra...beh, affari vostri, se non vi ammazzo prima io ci pensa lei!". Poi si volta di nuovo verso Legorfirion e dice con sguardo determinato "Vuoi una sfida vecchia maniera? E va bene, non sai con chi hai a che fare. Ti porterò con me all'inferno!". Tenta di portare un affondo puntando alla tua gola, ma è rallentato dalla fatica della fuga. Devii il colpo con lo scudo e rispondi passandogli lo stomaco da parte a parte con estrema facilità. Sputa sangue sul tuo scudo e barcolla due passi all'indietro.
Le due figure più basse scendono dalla salita. Sono due nani. Quello con la balestra va a difendere Elvihanna, l'altro si sporge oltre la roccia dove era nascosto Gòren. "Perbacco, mi pareva ci fosse qualcosa qua dietro...".

[Raghnar]

Ormai l'euforia del confronto e la sete di vendetta si erano totalmente impossessate del mezz'elfo, non si curava più di tutto quello che aveva intorno, lì c'era il suo nemico e lui l'avrebbe ucciso per vendicare Abismal e il suo onore...

Dopo aver trapassato le carni del priore con un sorriso beffardo gli urla, "Hai sentito cosa aveva da dirti Abismal? E non è finita qui lurido mostro, non mi fermerò finche la tua fetida anima non abbia lasciato questo mondo!", ansimando si riavvicina all'aversario pronto a sfoggiare il suo prossimo attacco...

[DarkNightFox]

La smorfia di dolore sul viso di Loia si seccò....
Alla vista delle due persone che erano accorse in suo aiuto, senza ch'egli l'avesse chiesto gli parve assurdo...irreale....
Incredulo a ciò che gli stava capitando, dimenticò dov'era, cosa era successo fin ora...da quando la barca sulla quale viaggiava era affondata.
Affiorarono i ricordi di schiavitù e dolore da lui ed i suoi simili patiti...poi gli vennero in mente gli ultimi avvenimenti successi, i combattimenti, il panico, la rabbia, la frustrazione patita sin ora.
Le parole di Padre Dewey riecheggiarono nella sua mente, irrompendo come un sasso sullo specchio dei suoi pensieri....
La rabbia; il dolore; gli sguardi degli estranei, sempre così malevoli nei suoi confronti, sembrarono non appartenergli più...

Voglio solo curare il mio amico

Amico...nessuno l'aveva mai chiamato tale...nessuno si era eretto in sua difesa come il giovane e possente mezz'orco che torreggiava davanti, come a proteggiorlo e far da scudo...
Che forse aveva trovato ciò che cercava...che forse finalmente poteva vivere...Loia era confuso, l'unica cosa che accadde fu nel suo viso. La smorfia di rabbia mutò in un appena accenato sorriso...quando un'impercettibile lacrima uscì fuori, e solcando la pelle provata dalla stanchezza, arrivò alla fine del viso e cadde a terra.

[Skorpio]

Dewey vedendo che la situazione si era alleggerita un po' dalla tensione che si era venuta a creare si avvicinò cautamente a Loia per potergli prestare alcune cure, appoggiò le mani alle ferite che aveva riportato e pregando a sottovoce Selune attese che l'incantesimo avesse effetto.

Nel mentre i suoi pensieri andavano ai nuovi arrivati, da quello che aveva sentito potevano essere dalla loro parte, o in ogni caso, non loro nemici, un fatto fondamentale per quella situazione che fino a quel momento li aveva costretti a fuggire e sopravvivere contro qualcosa di sconosciuto, forse quegli uomini sapevano di più.

Ma il sacerdote attese, il momento critico non era ancora terminato, e il suo sguardo era attento a quanto accadeva attorno, il timore di essersi sbagliato nella valutazione era grande e stanchi com'erano stavano rischiando tutto.

[Thally]

Il colpò di spada mise a tacere il sacerdote per sempre.
Goren rimase colpito dalla rapidità con cui l' uomo dalla spada cremisi fose riuscito a chiudere il combattimento, e dal suo modo di parlare, che pareva rispecchiare quasi una creatura crudele e sanguinaria..
"spero che non voglia rifarsela anche con noi......potrebbe essere una spina nel fianco dover fronteggiare un avversario simile....."
Comunque, anche se tormentato da questo pensiero, il mezzorco si sforzò di apparire il più naturale possibile, e con un mezzo sorriso sul volto, chiese ai nuovi arrivati:

"Vi prego di calmarvi, non abbiamo assolutamente intenzione di nuocere a nessuno, siamo solo superstiti di un crudele gioco che ci ha teso una creatura immonda, e abbiamo un assoluto bisogno di parlare con voi, quindi vi chiedo ancora di calmarvi."

[Veteran]

_________________THALLY, FOX, SKORPIO E RAGHNAR


L'uomo, diventato oramai un un feticcio grondante di sangue, cade in ginocchio tendendo una mano verso Gòren "N-no...SALVATEMI! VI DARÒ' ORO, DONNE, TERRE, TUTTO QUELLO CHE-". Non riesce a concludere la frase, Legorfirion si pone di fronte a lui con un rapido movimento e lo trafigge al cuore. L'uomo ricade a terra immerso nella pozza del suo sangue, con un'espressione di terrore rivolta al cielo.
A questo punto Dewey può tranquillamente rigenerare la ferita di Loia, che scompare magicamente. Il punto in cui ha subito la coltellata continua però a dare fitte al tiefling, il quale deve aver perso un pò della sua forza vitale nel subire quel colpo.

"Vi prego di calmarvi, non abbiamo assolutamente intenzione di nuocere a nessuno, siamo solo superstiti di un crudele gioco che ci ha teso una creatura immonda, e abbiamo un assoluto bisogno di parlare con voi, quindi vi chiedo ancora di calmarvi."

Il nano con la balestra ti risponde continuando a frapporsi tra Elvihanna e eventuali minacce "Tranquillo amico, veniamo in pace!". L'altro nano aggiunge "Si si, noi infatti cercavamo solo questo qui che adesso sta qua che è morto, proprio", va poi da Legorfirion "Grande Legoffio! Certo però che è stata una cavolata".
Elvihanna non fa altro che star appiattita al muro dell'edificio, finchè l'oscurità dell'area non si dissolve come fumo e ognuno dei presenti può guardarsi in faccia.

[Skorpio]

A questo punto Dewey può tranquillamente rigenerare la ferita di Loia, che scompare magicamente. Il punto in cui ha subito la coltellata continua però a dare fitte al tiefling, il quale deve aver perso un pò della sua forza vitale nel subire quel colpo.

Percependo quanto poteva essere successo a Loia, il sacerdote con tono carico di rammarico si rivolse a lui

"Purtroppo non posso fare nulla per la debolezza che vi ha colto, ne sono davvero rammaricato, spero tanto che la consorella qui presente possa farlo"

disse poi guardando Elvihanna con espressione speranzosa.

Si alzò poi dalla posizione in ginocchio che aveva assunto per curare Loia e si rivolse ai nuovi arrivati

"Come ha accennato messer Gòren siamo perseguiti da una creatura che non conosciamo ma che probabilmente conosceva l'uomo che avete ucciso..."

parlando spostava lo sguardo tra tutti i nuovi arrivati, non sapendo chi avrebbe potuto essergli di aiuto

"voi conoscete qualcosa di questo luogo, di questa creatura, di quello che sta accadendo qui? Vi preghiamo di aiutarci, se siete in pace e contro quella creatura".

Il sacerdote sospirò, attendendo risposta, la paura di essere finiti in un guaio ben peggiore era li dietro l'angolo, ma non voleva crederci e sperava di poter finalmente vedere un barlume di luce per uscire in quella situazione oscura.

[Raghnar]

Abismal la tua spada l'ha ucciso... la tua vendetta è compiuta... ora te e il tuo amico potete andare tranquillamente a passare l'ternità dove meritate...

Con lo sguardo fisso sul corpo del priore riverso a terra in una pozza di sangue, Legorfirion cerca con calma di riprendere la regolare cadenza del respiro. Piano a piano la sete di vendetta e l'eccitazione del confronto spariscono lasciando al loro posto un sorriso soddisfatto.

Poi guardandosi un attimo intorno come ricordando di dove si trovasse rinfodera la spada e con tono pacato,"Non ce l'ho con voi... stavamo cercando solo questo falso priore per fargli pagare tutte le sue colpe... Il mio nome è Legorfirion, ma molti mi conoscono come il Bastardo", poi guardandosi ancora intorno, "e voi di grazia chi sareste?"