[PbF] Il figlio dei ghiacci (III° Avv.)

[LordDarvandDeveMorire]

Dopo aver subito il colpo Ikenum calò la sua alabarda contro la guardia del corpo, per poi indietreggiare di un paio di scalini in modo da ottenere un vantaggio tattico.

[Veteran]

"Sto cercando una persona", disse ai suoi compagni.
"per ora mangiamo. Ho fame, e sete."

Senza scomporsi "Capisco, se serve una mano chiama. Noi per fortuna non abbiamo incontrato alcun imprevisto."

"Benvenuti al Grifone Rampante!" esordì togliendosi uno stuzzicadenti dalla bocca. "Immagino siate stanchi ed affamati! Ditemi cosa desiderate mangiare e bere e poi, a meno che non vogliate viaggiare di notte, provvederemo a procurarvi delle stanze!"

Replica con un sorriso ma non risponde, preferendo far parlare gli altri. Appoggiare le vecchie ossa su di un comodo sedile gli aveva dato una tale sensazione di benessere che preferiva vuotare un attimo la mente dai pensieri e godersi quell'istante di puro riposo il più possibile.

[Blackstorm]

Jarivar fece la sua ordinazione.

"Mi dicono che stasera c'è una specialità della casa, capriolo, se ho sentito bene. Io lo prendo volentieri, accompagnato da una birra."

Poi si alzò.
"Scusatemi, ma credo di aver visto una persona che conosco."

Si avviò verso l'uomo incappucciato, quando gli fu vicino, di spalle.
"Perdonate l'intrusione. Credo che voi conosciate una persona che cerco, o forse siete voi quello che sto cercando. Posso sedermi e guardarvi in faccia?"

[Vess]

Jarivar
L'uomo bevve un sorso dal calice che aveva davanti.
"Siediti Jarivar d'Innain, è un piacere per me rivederti."

[Blackstorm]

Jarivar si sedette di fronte all'uomo.
Faticava a trovare le parole. Un turbine di ricordi lo assaliva. Lo guardò in faccia.
"Sei tu?"

[Vess]

Jarivar
Il cavaliere lo guardò nuovamente negli occhi, come tanti anni prima, e come tanti anni prima gli sorrise. Era senz'ombra di dubbio lui.

[Blackstorm]

Jarivar
Il cavaliere lo guardò nuovamente negli occhi, come tanti anni prima, e come tanti anni prima gli sorrise. Era senz'ombra di dubbio lui.

Jarivar guardò di nuovo quegli occhi che lo avevano salvato due volte. Era di nuovo sulla strada sanguinante, mentre il buio calava su di lui, era lungo quella strada astringere in mano uno stocco finemente cesellato, pronto ad uccidere per vendetta. Era di nuovo con Taddeus.
La sua voce era roca dall'emozione. Si schiarì la voce.

"Si... si. Sei tu. Sono anni che ti cerco, che cerco di seguire la strada che mi hai indicato. Ci ho provato, per lo meno. Sai, credo che sia destino. Arrivi sempre quando la speranza è ormai una scintilla nelle tenebre più nere... Come tanti anni fa..."

Si fermò, aveva un groppo in gola.

[Vess]

Jarivar
"Questo è il mio compito, Jarivar d'Innain."
Aveva una voce calda e bassa, parlava con pacatezza e scandendo bene le parole. Ogni parola pronunciata aveva un peso specifico, magistralmente espresso dal cavaliere in armatura dorata.

[Blackstorm]

"Questo è il mio compito, Jarivar d'Innain."

Jarivar avrebbe voluto raccontare tutto a quell'uomo, tutta la sua vita, le sue angosce i suoi timori, le sue certezze... Ma sapeva che non ce n'era bisogno. Sapeva che avrebbe dovuto chiedere solo una cosa.

"Aiutami, ti prego."