Dedalo ha scritto:Mi è stato spesso detto da giocatori più esperti (leggasi: più anziani:D) che le edizioni precedenti non si occupavano di coprire l'intero spettro di possibilità offerte ai giocatori con delle regole precise, e molto veniva lasciato al DM.
E' esatto?
Per cominciare bisogna fare un distinguo.
Se per vecchie edizioni intendi i set base dell'OD&D (basic/expert/companion/master/immortals) sono d'accordo.
O perlomeno le regole erano molto più semplici di quanto non siano state le successive (dalla Rules Cyclopedia in poi).
Questo in realtà aveva uno scopo ben preciso (e non solo quello di "lasciare libero spazio all'interpretazione").
Non dimentichiamoci che Gary Gygax (cofondatore di D&D) era un esperto wargamer che cominciò collaborando con l'Avalon Hill (e se qualcuno ha giocato in passato, come il sottoscritto, ai primi giochi da tavolo prodotti da questa società saprà che rappresentano delle vere e proprie "sfide intellettive"... ma cercherò di non divagare troppo).
Quindi era perfettamente in grado di creare qualcosa di più "realistico" e dettagliato (e forse l'avrebbe voluto), ma non dimentichiamoci che all'epoca, tranne sporadici esempi (Tunnel&Trolls), il "Medieval Fantasy" era un terreno vergine (almeno quanto il GdR).
In considerazione di ciò venne creata una sorta di "introduzione" al gioco che avvicinasse il ragazzo (americano, nel caso specifico) allo "spirito" del gioco senza spaventarlo con una valanga di regole (e direi che la cosa ha funzionato bene :wink: ).
In seguito all'innalzamento dell'età media dei giocatori (e quindi in presenza di esigenze più specifiche dei giocatori) nacquero poi regole viavia più complesse (nelle successive edizioni).
Per tornare all'iniziale domanda, invece, se per precedenti edizioni ti riferisci all'AD&D la risposta è no.
A dire il vero personalmente ritengo le regole di tale edizione più complesse (e probabilmente meno intuitive) delle attuali edizioni (e, come ho avuto già modo di dire, chi come me ha masterizzato combattimenti con regole opzionali tipo "iniziativa non ciclica" e "weapon speed factors" sa a cosa mi riferisco
).
A dirla tutta ritengo tutt'ora alcune vecchie regole (poche in verità ) più realistiche di quelle attuali (impostate più sul "action combat" o "drama combat").
Dedalo ha scritto:In caso di risposta affermativa, come vedi questo elemento?
Un bene o una seccatura?
In parte ho già risposto.
Comunque, parlando sempre dell'OD&D era, ovviamente, entrambe le cose.
Indubbiamente, come giustamente detto da Aia, il Master era IL MASTER.
Non si discuteva, non c'era il Rule Lawyer che contestava che "la pagina 98, capoverso 21, comma 3" dava ragione alla sua "interpretazione" delle regole.
Sempre tra i fattori positivi cito anche il fatto che delle regole semplificate permettevano un "ritmo" di gioco molto fluido basato sull'esperienza del master che raramente, o mai, consultava manuali di gioco durante la sessione.
Tra i (pesanti) lati negativi c'era l'impossibilità di caratterizzare il proprio PG se non tramite un diverso BG.
L'elfo era SOLO un elfo (ovvero un misto tra guerriero e mago), il nano SOLO un nano (un combattente senza alcuna abilità magica), e così via.
Inoltre il bilanciamento delle classi, anzichè basarsi su una serie di bonus/malus che partivano sin dal 1° Livello avveniva tramite uno "stop" di avanzamento per le classi inizialmente più avvantaggiate (i semi-umani) che non potevano così raggiungere alti livelli (es. i semi-umani si fermavano tra 10-12-14° liv., mantre gli umani, inizialmente svantaggiati, arrivavano fino all'apice del 36° LIVELLO!!!).