khaleb ha scritto:- L'ambientazione è un misto di piattume e elementi già viste. Puoi prendere un qualcosa di già usato e renderlo spesso, o puoi creare qualcosa di originale, ma non puoi riciclare elementi altrui e non farli neanche brillare (questo al di là della qualità della scrittura, anche se confesso che non ho avuto lo stomaco di leggere tutto).
Ok, ma guarda che più o meno tutte quelle a pagamento ormai tirano su quegli standard.
- Le ambientazioni che proponi hanno in effetti proprio quello che dicevo prima: le prime due sono quantomeno originali (o se non proprio create da zero, se non altro sono un qualcosa di nuovo), la seconda pare approcciata con uno spirito innovativo anche se i portali su ogni dove non sono un'idea nuova.
Quando lo saprà il mio master gongolerà .
- Non conosco il tedesco, ed è oggettivo che, almeno rispetto all'inglese, l'italiano abbia una costruzione più statica. Tuttavia ritenere che sia una lingua costrittiva in alcun modo mi pare fuori luogo. Si puo' giocare con le parole meravigliosamente in italiano, creando stili anche piuttosto arditi senza peccare per ortografia e grammatica.
Ma in genere i critici ti prendono a mazzate se provia prendere le cose un po' per la tangente.
- Sul dialetto ci sono dati dai riscontri anche positivi nei dati di vendita (Camilleri, per non andare a scomodare gli scrittori dialettali d'inizio secolo); sullo slang riesce a pochi, vero, ma non a nessuno (Enrico Brizzi, che poco non ha venduto, era decisamente per un approccio del genere).
Camillieri è un figo secondo ME però lo sansebastianizzano puntualmente. Brizzi mi lascia sempre un grande senso di MHE.
Comunque non capisco il senso di riproporre qui una discussione in cui 10 mesi fa un tizio venne sansebastianizzato (non del tutto a torto) per aver scritto una cacata pretenziosa.
C'è il mio amico Edmund che ha scritto una cacata (l'Insopportabile Mondo di Attis) e vorrebbe essere sansebastianizzato pure lui eppure non se lo fila nessuno.