Il goblin afferra con veemenza il sacchetto con la sua paga e si mette a contare le monete con l'agilità propria di un mercante. Una volta raggiunto il totale pattuito vede il mezzorco allungare il sacchetto con un premio aggiuntivo blaterando vuote parole sull'onestà. Senza fare troppi complimenti afferra le monete restanti e si allontana di corsa, immergendo il suo "a mai più rivederci" in un mare di imprecazioni nella sua lingua natia.
Dal canto suo Arsk osserva attentamente la sgradevole guida per assicurarsi che si sia allontanato, prima di infilarsi nello stretto corridoio, quasi strusciando le spalle ora a destra ora a sinistra, ma senza dar mai il fianco alla sua meta.
Il fatto che, dopo la stretta porta che si apre verso l'interno, il corridoio si allarghi fa tirare decisamente un sospiro di sollievo alla ritardataria mezzelfa che, per assicurarsi un po' di spazio per respirare, aveva atteso che il forgiato arrivasse alla fine del cunicolo. A chiudere la fila Galail, davanti al druido, si guarda le spalle prima di entrare in uno spazio troppo stretto per impugnare agilmente l'arco.
Una volta girato l'angolo Shelin comincia ad ansimare vistosamente. Certo, il puzzo di liquame sempre più forte può avere un certo contributo, rendendo difficile ogni respiro sempre di più, ma il buio incalzante le fa sembrare che le pareti si stiano chiudendo intorno a loro. A realizzare quale sia la causa l'attacco di panico nella strega è il druido stesso, dietro di lei. Con delicatezza le fa segno di fermarsi un attimo mentre Arsk e Kuma si fermano a loro volta poco dopo. Tutti tranne l'orco stanno soffrendo della stessa carenza di luce.
Il druido afferra il pugnale dal fodero che la maga tiene alla vita e sussurra alcune parole mistiche. Tante piccole lucciole sembrano comparire dal nulla e fermarsi sulla lama così da renderla, alla fine, completamente luminescente.
"Tienila alta- sussurra dolcemente il druido -e non ti preoccupare, presto troveremo una stanza ampia."
La mezz'elfa, un po' preoccupata del suo stato, fa un profondo respiro e, schifata dall'odore, fa cenno di assenso con la testa facendo ripartire la marcia.
Il pericolo, però, non tarda ad affrettarsi, come si rendono conto presto Shelin e Dalinar dietro di lei: sul soffitto ormai altissimo, a circa 20 metri da terra, dove la luce dell'incantesimo non può arrivare, un'ombra appesa osserva ed attende pazientemente che il gruppo passi. Entrambi riconoscono distintamente le fattezze di un umanoide di qualche tipo, anche se non riescono ad identificarlo. Osservando tramite la sua vista magica, inoltre, Dalinar nota facilmente uno sfarfallio.
E, ad entrambi, quella figura dà una pessima sensazione....