~ Sliabh Cuilinn, il boschetto stregato ~ Il taglio del filo genera una spirale di fiamme urlanti che va a schiantarsi e a girare(scavare?) con la forza di un intero gregge di caproni Bruse impazziti sull'invisibile muro che separa le (ir)realtà di Sliabh Cuilinn dalle (ir)realtà del Castello dei Desideri.
L'apertura del portale arriva a scuotere le fondamenta stesse del non luogo e a sovrastare la melodia dell'arpa-tela per un minuto intero.
Le fiamme
Ciò che resta alla fine, è uno scintillante varco circolare circondato da alberi in fiamme congelati nel tempo che si affaccia su un paesaggio lacustre completamente nuovo, ma a suo modo vagamente familiare.
il portale
Lykke til, ¹ piccoli trovatori. augura l'arpista di tele.
E qualsiasi cosa accada, non scordatevi di tornare a prendere i vostri compagni.In breve la musica cede il posto al verso di un gufo e alla notte a venire che si trova lungo la strada in discesa sull'altro lato del portale...
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~ Il Castello dei Desideri ~ Il Castello e il borgo in rovina
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La via deserta che conduce alla sponda del lago (Scéaltadorfay?) offre una vista suggestiva del Castello ed è quasi indistinguibile dai ruderi che la circondano. Il vento fa oscillare dolcemente l'erba di antichi giardini, mentre i cespugli selvatici rivendicano ogni acro di questo piccolo borgo abbandonato.
La maggior parte delle porte si regge ancora nei propri telai come se nulla fosse cambiato per eoni. Alcune sono socchiuse per un motivo o per l'altro, forse lasciate aperte nella fretta di fuggire lontano. Qui e là, il marmo bianco e l'intonaco sono ricoperti da edera rampicante che striscia fin su verso i tetti.
L'architettura ha un che di elfico e nordico.
edera e bacche
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(Il molo)
Dalla bruma del lago emerge una barca cigno manovrata da uno scheletrico traghettatore non morto, di tabarro e elmo vestito. Costui accoglie fin da subito gli avventurieri con parole di scherno e mestizia.
Oh, Hárbarðr, che destino ingrato il tuo!
Speravi nella venuta di valorosi fratelli vikingar, e invece sei costretto a riporre le tue speranze in un miserabile branco di cani randagi a caccia delle spoglie mortali del Re Oberon! E-ehi! C-cane randagio sarai tu! gli ribatte subito a tono Cloe.
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traduz già nota: altro tipico augurio locale da dire a amici che si accingono a scalare una montagna (o imprese simili)